21 minuti di analisi lucidissima sulla guerra in Ucraina di Vincenzo De Luca governatore della Campania.
INTRODUZIONE.
In genere non sono una patita di Vincenzo De Luca, che seguo pochissimo come del resto gli altri Presidenti di Giunta Regionale, ma questo suo intervento, che ho scoperto ed ascoltato oggi, 8 aprile 2022 per caso, mi pare chiarissimo, e il Presidente della giunta regionale campana lo dovrebbe magari regalare in dvd ad Enrico Letta ed a qualcun altro. Ricordo che la registrazione risale al 2 aprile 2022, almeno pare, perché in modo esplicito la data non è indicata, e l’analisi politica è molto simile a quella che ho fatto io su www.nonsolocarnia.info, senza conoscere le parole di De Luca, che ringrazio per questo suo monologo lucidissimo. E concordo pienamente: non possiamo buttare a mare l’Italia per questo conflitto dove la pace è l’unica soluzione per noi, la nostra economia ed i nostri figli e nipoti, ed i nostri interessi non sempre convergono con quelli degli Americani. LM.P.
LA SITUAZIONE INVECE CHE ALLEGGERIRSI PARE AGGRAVARSI.
«Avremmo voluto […] evitare di fare considerazioni sull’Ucraina ma la situazione invece che alleggerirsi sembra aggravarsi. E sembra aggravarsi la posizione dell’Italia, dal punto di vista delle forniture energetiche, quindi della tenuta della nostra economia.
Abbiamo avuto un mese nel quale, ve lo devo dire con grande sincerità, vi è stata una campagna di informazione tra virgolette, a senso unico. Per quello che mi riguarda, abbiamo assistito ad una grande mistificazione: il bene contro il male, le democrazie contro le dittature, e stupidaggini del genere. La descrizione che abbiamo avuto per settimane dell’Ucraina non aveva né un passato né un futuro.
Né un passato. Ma come siamo arrivati a questa tragedia, cioè all’invasione russa dell’Ucraina? Né un futuro. Qual è l’obiettivo da perseguire dal momento in cui la tragedia è esplosa?
Devo dirvi sinceramente che, una volta che è stata messa in atto dalla Russia l’invasione dell’Ucraina, la metà delle possibilità di trovare una intesa è stata bruciata. E mi pare poco plausibile il fatto che, avendo portato le truppe in Ucraina, la Russia decida di tornarsene nei suoi confini come se niente fosse. Non mi pare credibile.
CHE COSA HA PORTATO A QUESTA GUERRA.
Che cosa ha portato a questa guerra, venendo all’essenziale? Cosa è successo di nuovo? Rispetto a sei mesi fa, qual è l’elemento di novità, che ha offerto, se volete, un alibi alla Russia per fare l’invasione?
L’unico elemento di novità è stata la richiesta dell’Ucraina di entrare nell’Alleanza Atlantica. Questo è l’unico elemento di novità che io ho colto in questi mesi. E di fronte a questa richiesta non abbiamo avuto alcuna iniziativa seria da parte dell’Occidente e men che meno da parte dell’Europa, per imbrigliare la Russia, cioè per togliere alla Russia ogni argomento minimamente plausibile per fare l’invasione.
Dalla caduta del muro di Berlino, sono entrati nell’Alleanza Atlantica praticamente tutti i paesi che confinano con la Russia tranne l’Ucraina. Da 2000 sono entrati nell’Alleanza Atlantica l’Estonia, la Lettonia, la Lituania, la Polonia, la Slovacchia, la Romania, l’Ungheria: restava solo l’Ucraina che, come dovremmo sapere tutti, fino a trent’anni fa era parte integrante dell’Unione Sovietica e della Russia, con cui condivide una storia millenaria, e quindi un paese che doveva venir valutato ed affrontato con particolare attenzione.
A fronte di questa richiesta dell’Ucraina di entrare nell’Alleanza Atlantica, la risposta dei paesi occidentali è stata questa: “Ogni paese è libero di fare le scelte che vuole”. Ma questa è una grande stupidaggine.
Perché gli stessi stati Occidentali hanno dimostrato che non è vero che ogni paese è libero.
“Ogni paese deve veder rispettata la propria autodeterminazione”. Questa è una sciocchezza.
“L’Alleanza Atlantica è una Alleanza difensiva”, quindi “Chiunque può entrare nell’ Alleanza Atlantica”. Grandi mistificazioni».
CHI È SENZA PECCATO LANCI LA PRIMA PIETRA.
«Non è vero che (la Nato) è un’alleanza difensiva, perché qualche anno fa l’Alleanza Atlantica, la Nato, senza autorizzazione delle Nazioni Unite, quindi in totale illegalità, ha bombardato la Serbia per 75 giorni.
Non è vero che l’Occidente rispetta l’autonomia dei popoli, perché è stata promossa un’azione militare contro la Libia, per portare la democrazia: è stato ucciso Gheddafi e dopo dieci anni non solo non c’è la democrazia ma non sono neanche riusciti ad eleggere un Parlamento Nazionale; e poi l’intervento militare nella Siria, e poi l’intervento, il secondo, nel 2003 in Iraq, in totale illegalità internazionale, sulla base di motivazioni false; e poi il Afghanistan fino a sei mesi fa, e paesi Occidentali occupavano l’Afghanistan, e dopo dieci anni, quest’ estate, abbiamo abbandonato anche noi l’Afghanistan, lasciando quel paese in condizioni peggiori che dieci anni fa, con i talebani che hanno cominciato a ritagliare le teste di quelli che hanno collaborato con gli Occidentali. L’Occidente ha messo in piedi un governo fantoccio. Doveva essere un governo democratico che si è sciolto in 24 ore, senza neanche un combattimento.
Quindi quando diciamo che noi siamo per l’autodeterminazione dei popoli, enunciamo un principio che gli Occidentali per primi hanno violato. Quindi non abbiamo credibilità.
Così quando diciamo che questo è uno scontro tra le democrazie e le dittature, è un’altra idiozia che stiamo raccontando. Se assumiamo questo principio: che noi vogliamo avere rapporti solo con quelli che sono paesi liberal democratici, noi non dovremmo parlare più con i due terzi del mondo.
La Cina, un miliardo e mezzo di uomini e donne, non è una democrazia liberale. Che facciamo? Non parliamo più con la Cina? E così la Cina, e così l’India che è una realtà particolare, c’è un regime democratico ma c’è anche una tradizione delle caste; e poi i paesi delle coste Nord- Africane, tranne forse la Tunisia, e poi i paesi del Medio Oriente: l’Arabia, i paesi degli Emirati Arabi Uniti e così via. In Arabia Saudita hanno ucciso, la settimana scorsa, 81 persone in una giornata. Allora, che facciamo?
Diciamo che il diritto internazionale prevede che i rapporti tra i paesi debbano prescindere dal giudizio sul tipo di regime, perché la democrazia, nel mondo, è una minoranza, non una maggioranza. Quindi, con chi parliamo più?
QUELLO CHE È EMERSO IN QUESTO MESE DI TRAGEDIA …
Allora, quello che è emerso in termini oggettivi in questo mese di tragedia, prodotta sicuramente dalla Russia, che non ha giustificazioni perché ha fatto una guerra preventiva, esattamente come ha fatto Bush in Iraq, è questo: per prima cosa c’ è un popolo che sta pagando un prezzo atroce ed è il popolo ucraino. E questa dovrebbe essere la priorità per tutti: promuovere un’azione di pace, all’ interno dei termini ridotti che ci sono oggi, perché sei mesi fa si poteva fare una azione di pace, oggi, dopo l’azione militare, i margini sono estremamente ridotti, perché non credo che la Russia lascerà tutto il territorio ucraino … credo.
Primo punto oggettivo: c’è un popolo che dovrebbe essere la priorità per tutti. Noi abbiamo riconfermato l’impegno ad accogliere profughi ucraini, e soprattutto bambini. Non mi pare ci sia grande preoccupazione da parte di nessuno, per la verità.
Secondo punto: abbiamo assistito ad una campagna di disinformazione generale. L’ultima stupidaggine che hanno raccontato è che Abramovich è stato avvelenato dai servizi russi. Dopo quarantott’ ore lo ritroviamo in Turchia, in mezzo alla delegazione russa, a partecipare ai negoziati di pace.
Devo dire che dal punto di vista della comunicazione l’Ucraina ha stravinto la guerra, perché abbiamo il presidente Zelensky molto in avanti dal punto di vista della comunicazione mentre i russi si presentano in termini primitivi. Devo dire la verità, cioè che io incomincio a domandarmi dove Zelensky trovi il tempo per fare ogni mattina un collegamento con un parlamento nazionale o con le televisioni. Però sono interrogativi che scioglieremo tra qualche mese.
Così come abbiamo verificato che in questi due anni in Ucraina è arrivato un fiume di armamenti, un fiume, altrimenti non avrebbe potuto resistere. L’immagine che aveva il mondo intero era di una Armata Rossa strapotente e di altri paesi debolissimi: la realtà dei fatti ci dice di una Armata Rossa che non riesce a fare neanche un passo in avanti, è impaludata. Mentre abbiamo visto che ieri due elicotteri ucraini sono entrati in territorio russo, hanno lanciato dei missili penso di ultima generazione, hanno fatto scoppiare un incendio in un deposito di petrolio russo. Cioè l’Ucraina ha avuto in questo anno, due anni, dagli Stati Uniti in modo particolare, armamenti sofisticati. E infatti sta reggendo sul piano militare benissimo.
L’altro elemento oggettivo è che la fascia di tutti i paesi al confine con la Russia è entrata nell’ Alleanza Atlantica.
E io non credo che si possa fare una guerra con l’obiettivo di portare l’Ucraina nella Nato. Io credo che sia ragionevole avere una situazione di neutralità.
L’EUROPA NON È L’AMERICA.
Il secondo dato oggettivo che è emerso, è che c’è una differenza di interessi tra l’America e l’Europa. La sensazione è che gli Stati Uniti abbiano un obiettivo principale: mettere in ginocchio la Russia, determinare il crollo della Russia. Probabile che sia negli interessi degli Americani. Io non credo sia nell’interesse dell’America. Non credo che possiamo immaginare un mondo unipolare, con un unico centro di comando. Dobbiamo pensare ad un mondo multipolare, se vogliamo garantire la pace.
Gli americani hanno dei toni, un linguaggio, degli atteggiamenti che sembrano orientati più che a costruire un compromesso, a prolungare l’azione di guerra.
Ricordatevi, però il popolo ucraino sta pagando un prezzo di sangue. E ci sono altri gruppi dirigenti, altri stati che ragionano su altre priorità.
Siamo arrivati al punto che ieri (Jens) Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha detto che se la Finlandia vuole entrare nella Nato, noi faremo per lei un percorso accelerato. Allora: o questo Stoltenberg ha problemi di vario tipo, oppure sta lavorando per un altro obiettivo che non è la pace, ma l’allungamento delle azioni di guerra per logorare la Russia.
L’Europa ha altri interessi. L’Europa ha interesse a lasciare ai suoi figli decenni di pace, non di tensione, non di conflitti aperti e non chiusi, ha un problema energetico che non hanno gli Stati Uniti. Gli Stati Uniti non hanno un problema di gas, né un problema di petrolio, né un problema di forniture alimentari, né un problema di grano, né un problema di sicurezza. Gli Stati Uniti hanno due oceani a est e ovest; hanno a nord il Canada, a Sud il Messico. L’Europa ha i problemi in casa.
L’EUROPA NON HA INTERESSE A FAR CONTINUARE LA GUERRA, L’ITALIA MEN CHE MENO.
Allora l’Europa ha interesse a ricercare un compromesso. Nessuno deve vincere questa guerra. Questa guerra si deve concludere con un compromesso dignitoso per tutti, per quanto possibile dopo che la guerra è scoppiata. Sei mesi fa si poteva fare un altro compromesso. Oggi i margini sono molto più ridotti.
Quindi ha fatto un bene Draghi a telefonare a Putin, ha fatto bene Macron a telefonare a Putin. Faremo bene noi europei a presentarci come un’area geopolitica che cerca la mediazione, un compromesso. Perché è nel nostro interesse, nel nostro interesse. Perché per i prossimi trent’ anni, in modo particolare in Italia, non avremo autonomia energetica, e il nostro sistema produttivo, le nostre industrie devono continuare a lavorare. Non so se è chiaro.
Allora è evidente che noi dobbiamo mantenerci saldamente in rapporto con i nostri alleati, saldamente nella Nato, ma avendo un po’ di coraggio politico in più, spiegando ai nostri alleati che ci sono interessi dell’Europa e dell’Italia diversi, che vanno rispettati.
In tutto questo, abbiamo un dato positivo: una ritrovata unità europea: vedremo finché punto regge. Ma anche la decisione della Germania di investire 100 miliardi di euro per armamenti (dà qualche problema), e questa operazione, se non avviene nell’ambito della costruzione di un esercito europeo, di forze armate europee, non è una buona notizia, per quello che mi riguarda. Non è una buona notizia.
Siamo oggi in questa situazione. L Russia ha detto che dobbiamo pagargli il gas in rubli: adesso non esageriamo. L’Italia rubli non ne ha. Va’ beh. Se volete vi possiamo pagare con le figurine Panini, che acquistano valore nel tempo, ma i rubli …. Io credo che sarebbe bene che anche i russi evitassero, a loro volta, di esercitare forme di ricatto o di pressione … Esse non sono tollerabili. Quindi paghiamo le forniture in euro, e cerchiamo di non esasperare le situazioni. Anche perché e questo discorso va fatto alla Russia, se una mediazione può esser ancora esercitata, la può esercitare l’Unione Europea, non altri.
Quindi lasciate stare le forniture energetiche, ed evitiamo di fare ricatti, perché questo non alleggerisce la situazione ma la aggrava cento volte. Allora: bene il contatto che ha stabilito Draghi con Putin, proseguiamo nella ricerca di un compromesso politico, e cerchiamo di ottenere primi risultati perché, mentre parliamo, il popolo ucraino viene massacrato. Ma vengono massacrati anche quegli altri, che hanno fatto l’aggressione.
Una delle cose che non mi tornano sono i dati dei caduti, dei morti, forniti dall’ Ucraina. Mille e duecento morti civili, e sedicimila morti nell’esercito russo. Sinceramente i conti non tornano. È difficile che l’esercito invasore abbia dieci, quindici volte più morti (dello stato invaso). C’è qualcosa che non quadra in tutta la comunicazione che si sta facendo. È evidente che in guerra ognuno racconta quante più frottole è possibile.
Direi anche agli ucraini di non chiudere gli occhi di fronte a forme di tortura messe in atto a danno di soldati prigionieri russi, sia mitragliandoli nelle gambe, sia esibendo giovani soldati russi per operazioni propagandistiche. Queste sono cose indegne.
Mi hanno ricordato due piloti italiani, che hanno partecipato all’aggressione dell’Iraq, il cui aereo fu abbattuto: Cocciolone e Bellini, e gli iracheni esibirono uno dei due piloti italiani, torturato, per una operazione propagandistica. Queste cose sono indegne dell’umanità, indipendentemente da chi le faccia: russi o ucraini.
Allora, questo tentativo di Draghi, dell’Italia, dei francesi di aprire qualche margine per un compromesso.
L’Europa e l’Italia sono interessate al compromesso, non alla sconfitta di questo e di quello. E l’Italia, una volta tanto, anziché fare schieramento, fare la filo ucraini o la filo russi, faccia una volta tanto la filo italiani, che è la cosa che serve ai nostri figli. E per essere filo italiani e filo europei, abbiamo bisogno di creare la pace. E per creare oggi la pace, abbiamo bisogno di favorire un compromesso, alla fine del quale non ci sia nessun vincitore, ma alla fine del quale siano garantite le condizioni di sicurezza per tutti i paesi, e si avvii di nuovo una pagina di collaborazione e di dialogo fra i popoli, per quanto difficile oggi sia, ripeto, avendo i fiumi di sangue che scorrono, nella guerra preventiva fatta dalla Russia
Più passa il tempo più questo compromesso diventa difficile. Bisogna muoversi, accelerare i tempi. Questo non è interesse di altri paesi. Ma l’Europa ha interesse a chiudere subito questa tragedia.
Vincenzo De Luca».
(video originale: 21 minuti di analisi lucidissima sulla guerra in Ucraina – oseremmo dire una lectio magistralis di geopolitica a cura di Vincenzo De Luca, in: https://www.facebook.com/ancoraradio/videos/697898984568931. Comunque, dato che una persona mi ha chiesto di specificare meglio, il video si trova su Radio Ancora Italia Network, e quella da me riportata è l’indicazione sul profilo facebook di detta radio. Trascrizione della registrazione di Laura Matelda Puppini- 8 aprile 2022).
L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://commons.wikimedia.org/wiki/File: Guerra-russo-ucraina.jpg. LMP.
https://www.nonsolocarnia.info/21-minuti-di-analisi-lucidissima-sulla-guerra-in-ucraina-di-vincenzo-de-luca-governatore-della-campania/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/04/Guerra-russo-ucraina.jpg?fit=1024%2C1024&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/04/Guerra-russo-ucraina.jpg?resize=150%2C150&ssl=1STORIAINTRODUZIONE. In genere non sono una patita di Vincenzo De Luca, che seguo pochissimo come del resto gli altri Presidenti di Giunta Regionale, ma questo suo intervento, che ho scoperto ed ascoltato oggi, 8 aprile 2022 per caso, mi pare chiarissimo, e il Presidente della giunta regionale campana lo dovrebbe...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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