Alessandro Di Battista. “Israele, Stati Uniti e Iran. Cosa sta succedendo e chi sono i guerrafondai”. Mentre noi guardiamo Olimpiadi farsa, senza più lo spirito che le contraddistingueva.
Introduzione.
È lontano ormai nel tempo il 7 ottobre 2023, ma la strage degli innocenti e le barbarie sulle famiglie palestinesi non accennano a finire per brama e sete di potere e vendetta, da che si può comprendere, e pare che gli israeliani, che sembra siano foraggiati di armi anche dagli Usa e chissà se pure da noi europei o italiani, ritengano che a loro tutto sia permesso al di fuori di ogni diritto internazionale. Inoltre dato che la minoranza ultraortodossa degli ‘haredim’ o ‘della yeshiva’ era stata sempre esentata dal servizio militare ed è anche la più prolifica, ora le forze armate ebraiche hanno bisogno di nuovi militari e così hanno pensato di arruolare tutti i giovani indistintamente, con una decisione presa dalla Corte Suprema.
Ma questa deliberazione ha creato una situazione incandescente con giovani ‘haredim’ che sono penetrati pure in una base militare del loro paese per protesta. «La sentenza arriva in un momento in cui il parlamento sta esaminando un progetto di legge che prevede l’arruolamento graduale degli ultraortodossi, sullo sfondo della guerra nella Striscia di Gaza. – si legge su https://www.internazionale.it/ultime-notizie/2024/06/25/israele-corte-suprema-ordina-arruolamento-ultraortodossi» – Il servizio militare è obbligatorio in Israele, ma gli ebrei ultraortodossi possono evitarlo dedicandosi allo studio dei testi sacri dell’ebraismo grazie a un’esenzione amministrativa introdotta nel 1948 da David Ben Gurion, fondatore dello stato d’Israele. Alcuni critici sostengono che il testo all’esame del parlamento, sostenuto dal primo ministro Benjamin Netanyahu, ma non dal ministro della difesa Yoav Gallant, sia insufficiente a soddisfare le esigenze di organico dell’esercito israeliano». (Ivi).
Ma qual è la situazione ora a Gaza e non solo a Gaza? Lasciamo la parola ad Alessandro Di Battista, informatissimo, per un aggiornamento anche se non recentissimo, mentre oggi, 10 agosto 2024, Open intitola un articolo: “Bombe su una scuola a Gaza, almeno 90 morti. L’Idf: «Era un nascondiglio di Hamas». La protezione civile: «Era un rifugio per palestinesi sfollati»”, leggibile in: https://www.open.online/2024/08/10/israele-hamas-10-agosto/. Pare però che i morti siano 100. Questa azione, poi, sempre secondo detta fonte, è avvenuta di notte, e il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal l’ha definita un «massacro atroce» evocando corpi in fiamme. E ciò mentre Zelensky da noi super armato, ha invaso la Russia, ma questa invasione per la Ue risulta legittima, mentre gli Usa si defilano da questa operazione e noi ci stiamo dimenticando la Costituzione e che abbiamo armato Zelensky perché la Russia era entrata in territorio ucraino. Dovremmo ora armare la Russia? – si chiede Michele Ainis su: Il Fatto Quotidiano del 10 agosto. Ma ci dimentichiamo anche che la Russia ha l’atomica oltre ad inventarci, come Ue, un’etica personalizzata al momento. Per fortuna che almeno Crosetto sta prendendo le distanze. O tempora o mores!
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Alessandro Di Battista. Israele, Stati Uniti e Iran. Cosa sta succedendo e chi sono i guerrafondai. (Trascrizione di un intervento udibile in https://www.facebook.com/watch/?v=1032388775167448 e anche su you tube Alessandro Di Battista 3 agosto 2024).
«Ciao a tutti e ben tornati sulla pagina facebook e sui canali you tube. Allora, cerchiamo di fare insieme una serie di collegamenti per fare alcuni ragionamenti per cercare di capire quello che sta accadendo. Innanzitutto partiamo da tutto quello che è accaduto nell’ ultima settimana.
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La strage di Majdal Sham.
Il 27 luglio scorso è avvenuta la strage nel Golan, nel villaggio druso di Majdal Shams, una cittadina che si trova a nord, sulle alture del Golan, che ricordo sono territori occupati illegalmente da Israele. E Israele occupa, illegalmente la Cisgiordania, Gerusalemme est, di fatto Gaza e, appunto, le alture del Golan, occupate illegalmente durante la guerra dei sei giorni. E proprio lì 27 luglio 2024 lì avviene una strage: un missile colpisce un campo da calcio dove stanno giocando dei ragazzi e ne vengono uccisi 14: una tragedia inaudita.
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Contemporaneamente a Gaza avviene l’ennesima strage per mano israeliana con più di 35 civili morti per lo più donne e bambini: ma chiaramente non si parla di questa strage ma soltanto della strage nel Golan perché questo fa comodo ad Israele.
Israele accusa immediatamente Hezbollah della strage di Majdal Shams. Ma i territori del Golan non appartengono, per diritto internazionale, ad Israele che nel 1981 li ha annessi in modo unilaterale grazie ad una legge ignobile varata per l’occasione. Quella legge fu considerata nulla anche dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con 15 voti a favore, e fra questi vi fu pure quello degli Stati Uniti d’ America, che però poi, in questi anni, non hanno fatto nulla per evitare che Israele continuasse ad occupare illegalmente il Golan, che appartiene, per diritto internazionale, alla Siria. Anzi, per essere precisi, nel corso del suo mandato, forse nell’ ultimo anno di presidenza, Donald Trump ha dichiarato legittima, per gli Usa, l’occupazione ed annessione del Golan da parte israeliana.
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Ma per ritornare all’ oggi, Israele accusa immediatamente Hezbollah, il partito scita, libanese e filo – iraniano, sostenuto militarmente ed economicamente dall’ Iran, della strage di Majdal Shams.
“Sono stati gli Hezbollah” proclama Israele. Ma gli Hezbollah rispondono; “Non siamo stati noi!”. (…).
Infatti per quale motivo avrebbero dovuto bombardare un luogo dove abitano fra l’altro per lo più drusi, antiisraeliani? Da che si sa, molti di loro non hanno accettato di ottenere la cittadinanza israeliana e non vogliono combattere per Israele perché conoscono le nefandezze di questo stato terrorista. Pertanto perché Hezbollah avrebbe dovuto colpire le alture del Golan? Magari si sono sbagliati, o magari Israele sta mentendo e la versione israeliana è una menzogna, come già avvenuto decine di volte. Mente Israele e mente il blocco occidentale, ad incominciare dagli Stati Uniti d’ America, che prendono subito per vera la versione israeliana, come i mezzi di informazione: «Sono stati gli Hezbollah». Kamala Harris condanna immediatamente la strage dei ragazzi del Golan, che è ovviamente da condannare senza se e senza ma, ma non dice una parola sulle quotidiane stragi israeliane a Gaza.
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Lo stesso giorno della strage del Golan Israele colpisce Gaza come ogni giorno, facendo 35 morti fra donne e bambini, ma nessuno ne parla […] a livello mediatico. Ora i popoli che veramente si informano sanno la verità, ma alcuni tendono a giustificare qualsiasi azione preventiva futura che farà Israele. E Israele dichiara, poche ore dopo la strage di di Majdal Shams, che già conosce il nome del comandante degli Hezbollah che ha dato l’ordine di compiere la strage. Ora i servizi segreti israeliani sono preparatissimi, per l’amor di Dio, guardare per credere l’uccisione a Teheran del numero uno dell’ufficio politico di Hamas, però non si sono accorti del 7 ottobre. Ed ora, in meno di 24 ore dalla strage, dichiarano di aver individuato chi ha dato l’ordine di sparare un missile sulle alture del Golan. Ma gli Hezbollah continuano a negare la paternità della strage e ieri ha parlato Nasrallah, il numero uno di Hezbollah che si trova in Libano ed ha ripetuto: «Non c’entriamo noi, non c’entriamo noi”.
Ma Israele a questo punto colpisce Beirut, uccide un importante capo militare, forse il più importante capo militare di Hezbollah. (…). Vengono, però, nell’azione, uccisi anche civili, sicuramente due bambini, che non vengono minimamente menzionati dai mezzi di informazione occidentali. (…). Ma gli Israeliani ogni giorno compiono massacri di civili che però non fanno più notizia e non vengono neppure menzionati dai mezzi di informazione occidentali.
I funerali nel Golan.
Poi, a quattro ore dalla strage, funerali nel Golan, a cui partecipano anche importanti politici israeliani tra i quali il Ministro delle Finanze: un colonialista razzista fascista, fondamentalista, un uomo pericolosissimo, un criminale, un terrorista di Stato che viene cacciato dalla folla all’ urlo: «Vattene via assassino!». Vi potete immaginare quanto i drusi del Golan amino gli israeliani o credano alle versioni israeliane! Un paio di giorni dopo anche Netanyahu va in Golan, ma viene anche lui cacciato dalla folla all’ urlo: «Assassino, assassino!». Questa è la considerazione di cui Israele gode nel Golan, territorio da lui occupato.
Nel frattempo parla Lavrov, ministro degli esteri russo, che sostiene che Israele non ce la farà mai a sconfiggere tutto Hamas, proprio perché Hamas continua a rafforzarsi. E ieri (3 agosto 2024) è uscito sul Fatto Quotidiano il mio primo reportage scritto dai campi profughi giordani e io ho visto, ho toccato con mano il fatto che il consenso ad Hamas sta crescendo in maniera incredibile non soltanto nel mondo palestinese, e sono poche le persone che considerano Hamas un gruppo terroristico ma invece lo ritengono un gruppo di resistenza come il jihad islamico. Piaccia o non piaccia è così ed è giusto riportare la reale visione delle cose, mostrando come l’altra parte ragiona. (…).
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Ma ritornando a noi, dai funerali nel Golan vengono cacciate le autorità israeliane e molti ipotizzano che Israele non ce la farà a sconfiggere Hamas, perché se gli israeliani riescono anche ora a fare qualcosa, è uccidere i capi di Hamas, ma lo facevano anche in passato. E Israele ha già ucciso il numero 1 di Hezbollah prima di Nasrallah e, nel 2004-2005, a Gaza, il fondatore di Hamas, che stava uscendo da una moschea, mi pare con un razzo sparato da un elicottero apache. Quindi l’uccisione dei capi di Hamas, da parte degli Israeliani, è già avvenuta, ma nonostante questo, Hamas si è rafforzato e si sta rafforzando, a causa dei comportamenti terroristi e criminali di Israele.
Oggi tantissimi giovani, addirittura bambini, sognano di combattere, quando saranno più grandi, per Hamas, perché hanno visto i loro genitori sventrati, i loro fratellini fatti a pezzi, ridotti in poltiglia, come molti familiari, da questo stato terrorista. Solo dopo il 7 ottobre Israele ha fatto 40.000 morti fra i Palestinesi, ma secondo me sono molti, molti di più, vedrete, e quasi 17.000 bambini palestinesi sono stati ammazzati in 300 giorni: una cosa inaudita!
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Per fare un macabro paragone, nel corso di tutto il conflitto in Ucraina, sino ad ora, sono stati uccisi 550 bambini. Israele ha ucciso, in 300 giorni, in meno di un anno, 16.800 bambini a Gaza, senza contare quelli che ha ucciso in Libano ed in Cisgiordania, dove continuano quotidianamente le demolizioni delle case e gli attacchi terroristici da parte dei coloni israeliani, che sono persone con la mente bacata, persone pericolosissime che si sentono il popolo eletto. E sono persone pericolosissime non soltanto per la Palestina ma per tutto il mondo, che si sentono vittime dell’antisemitismo che non c’entra niente, senza tener conto che ci sono gruppi di ebrei, in tutto il mondo, che protestano contro le attività fasciste, criminali e terroriste dello Stato di Israele. E l’uso strumentale dell’antisemitismo è davvero una oscenità. Ma proseguiamo.
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Subito prima della strage sul Golan, Nancy Brinker aveva dichiarato: «Siamo vicini ad un cessate il fuoco a Gaza». E questo perché pezzi importanti del Mossad, i servizi segreti israeliani, della Cia e dell’autorità del Quatar, che mediano parlando con Hamas, si erano incontrati a Roma per trattare un cessate il fuoco, almeno questo si legge, mentre Netanyahu era appena rientrato dal viaggio negli Stati Uniti di America, dove, questo assassino, il peggior criminale al mondo dal secondo dopoguerra in poi, aveva ricevuto gli applausi del Congresso americano.
(…). Ma poi avviene la strage del Golan e, a seguire, l’assassinio, grazie all’attacco riuscitissimo israeliano in Libano, del capo militare di Hezbollah. (…). Quindi l’attentato israeliano a Teheran. Il numero uno di Hamas si era recato in Iran per la festa di insediamento del nuovo presidente iraniano, essendo morto il precedente in un incidente molto strano in elicottero, di cui si è parlato davvero poco. (…). E pare che tutto questo sia accaduto per far saltare gli accordi di pace, che Netanyahu non vuole. (…). Ed è un messaggio chiaro anche agli iraniani: «Occhio che possiamo arrivare fin dentro casa vostra», quando anche gli Stati Uniti sarebbero favorevoli ad un cessate il fuoco almeno a parole, mentre stanno dando ad Israele ogni tipo di copertura politica, economica e militare.
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Guerra e capitalismo finanziario.
A questo punto l’Iran, colpito a casa sua, ha affermato: «Risponderemo, risponderemo», ma non so se lo farà. La volta passata […], mesi fa, Israele ha colpito deliberatamente il territorio iraniano, con gli F 35, bombardieri di quinta generazione, che hanno un costo enorme, più di cento milioni di dollari al pezzo, e sono prodotti dalla Lockheed Martin, la principale fabbrica di armi del pianeta, proprietà dei più grandi fondi di investimento finanziari americani, che detengono suoi pacchetti azionari. E questo è il capitalismo finanziario, il complesso militare finanziario che ha un potere enorme. Ed anche banche d’affari detengono pacchetti azionari delle principali fabbriche di armi.
E proprio un F 35 israeliano ha colpito l’ambasciata iraniana a Damasco, azione che è paragonabile ad una dichiarazione di guerra, ma gli iraniani non hanno ancora risposto, come forse Israele vorrebbe, perché io sono convinto che Israele stia lavorando per un allargamento del conflitto, per varie ragioni: uno perché senza guerra Netanyahu andrebbe in galera così come senza questa manica di terroristi israeliani di Stato che ha bisogno del conflitto; due: più dura una guerra più si vendono armi.
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Nel luglio scorso, prima del 7 ottobre, Israele ha ordinato altri venticinque F35 alla Lockheed Martin, 3 miliardi di dollari di commessa! Pensate i missili che arrivano in Israele ed i cittadini israeliani che pagano. E pensate quanto la guerra non solo in Ucraina, stia arricchendo alcuni. E ricordo sempre quell’ inchiesta del ‘Wall Street Journal’ che diceva che il 67% dei denari che vengono investiti dal Congresso americano per armare Kiev è finito nelle casse delle grandi fabbriche di armi, che sono per lo più americane. Insomma: tolgono dei denari ai cittadini statunitensi ed europei, per farli entrare, attraverso questo sistema, nelle casse delle fabbriche di armi! E questo avviene anche per Israele. E quindi una guerra continua, una guerra duratura arricchisce le multinazionali degli armamenti ed i gruppi finanziari che detengono i principali pacchetti azionari di queste multinazionali.
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In più, l’Iran, paese che vive mille contraddizioni e mille problematiche, ma più forte di altri è sempre più vicino, grazie ai cinesi, ai Sauditi. E i cinesi sono gli unici in questo momento che praticano la diplomazia, e sono riusciti a far mettere d’accordo le principali fazioni palestinesi, tra cui Hamas e Al Fatah (l’ex- Olp), e questo un paio di giorni fa. Ed ecco, subito dopo, due o tre giorni dopo che a Pechino si è riusciti a mettere d’accordo i vari gruppi palestinesi che per lo più si odiano, in vista di un eventuale futuro governo di unità nazionale, quando si riuscirà a raggiungere il cessate il fuoco a Gaza, Israele ha fatto fuori il numero uno dell’ufficio politico di Hamas, per distruggere questa ipotesi ed il lavoro della diplomazia cinese. E io penso che anche di questo abbia parlato Netanyahu quando è andato in Usa, con i vertici statunitensi.
Dal passato al presente: la politica di Israele e gli Usa. Uno per tutti, tutti per uno?
Ma con quale obiettivo Israele ha fatto così? Ci arriverò ricordando alcuni fatti del passato, sicuro che gli israeliani e gli statunitensi abbiano degli obiettivi molto simili, e cerchino di prendere due piccioni con una stessa fava quando colpiscono un bersaglio, un partito politico, un rappresentante politico, un paese, una organizzazione militare o para militare, cercando di raggiungere due traguardi: uno più caro agli statunitensi, uno più caro agli israeliani, e questo da diversi anni.
Quindi io sono convinto che gli statunitensi siano del tutto d’accordo con Israele e questo in contrasto con le versioni ufficiali della Harris che vuole ora i voti anche dei musulmani e delle persone cosiddette di sinistra. (…). Ed oggi così anche Biden, che però poi ha inviato navi militari, cacciabombardieri, portaerei per difendere Israele, e questo subito dopo l’uccisione, da parte Israeliana, del leader di Hamas a Teheran, appena le autorità iraniane hanno dichiarato «Risponderemo!»
Ed ora gli Usa stanno inviando sempre più militari nella zona mediorientale, ma al tempo stesso Biden ha affermato: «Ho detto a Netanyahu che: Basta! Non deve più insistere sull’ escalation!» (…). E bisogna ricordare che ora gli Usa hanno un interesse maggiore a colpire l’Iran di un tempo, perché l’Iran, negli ultimi anni, è diventato un partner importante di Mosca e sta sostenendo Mosca, inviandole un sacco di droni che la Russia sta utilizzando nella guerra in Ucraina. (…). Invece in passato l’Iran non era vicino alla Russia. (…). E l’Iran negli anni ottanta, aveva sostenuto in Afganistan i Mujahidin contro l’Urss, come del resto gli Usa.
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E quando, in quegli anni, ci fu la guerra Iran Iraq, gli Usa sostennero Saddam Hussein, un socialista, un antisionista, in chiave anti iraniana, perché Khomeyni aveva nazionalizzato l’industria petrolifera iraniana, che è la cosa che più detestano i nord americani e gli angloamericani, e quindi detestano, in sintesi, l’uso popolare di un bene da parte della nazione che lo detiene, che invece vogliono restare in mano alle grosse multinazionali. (…). Ma parallelamente gli Usa vendevano anche armi agli iraniani, ottenendo fondi neri con cui sostenevano la controrivoluzione ed anche gruppi di paramilitari che hanno fatto eccidi su eccidi in Nicaragua, paese socialista e sandinista. (…).
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All’epoca del crollo dell’Unione Sovietica, Israele non era certo dispiaciuto di quanto accadde, pure perché l’Urss aiutava l’Olp, anche se inizialmente fu proprio l’Urss a sostenere la creazione dello stato di Israele. Ma poi la situazione mutò. (…). E ai tempi della guerra del golfo, fu proprio Netanyahu, allora Ministro degli esteri in Israele, che disse che si doveva colpire subito l’Iraq, perché stava per avere la bomba atomica: una menzogna, perché l’Iraq non aveva nessuna possibilità di costruire l’atomica o armi di distruzione di massa. Ma questo aveva detto Colin Power davanti al Consiglio delle Nazioni Unite, e sappiamo ora che era una grande menzogna, che è però costata la vita a 600.000 iracheni, fra morti dirette ed indirette. (…). Il vuoto di potere creatosi dopo la guerra del golfo venne poi riempito dall’ Iran, anche perché la gran parte degli iracheni sono sciiti, benché Saddam Hussein fosse sunnita, tant’ è che anni fa il generale iraniano Soleimani, dei gruppi di elite dei pasdaran, è stato ucciso con un drone americano ai tempi dell’amministrazione Trump proprio all’aeroporto di Bagdad, dove si trovava. (…).
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Infine Israele ha detto che si doveva colpire Gheddafi, antimperialista, antisionista, creatore di una specie di ideologia libica socialista, unica, sua, abbastanza originale, un altro dittatore, che però non è stato colpito per i diritti umani violati in Libia. Figurarsi! Altri paesi hanno violato i diritti umani ben più di Gheddafi, e sono stati supportati, esaltati, perché considerati amici del blocco occidentale. Gheddafi è stato colpito perché faceva comodo ai neocom, (a coloro che vogliono il controllo globale usa sul mondo di cui fa parte anche Biden n.d.r) vicini al sionismo, e soprattutto perché lo volevano i francesi, per farlo tacere, perché Gheddafi aveva imprestato denaro a Sarkozy. La decisione di uccidere Gheddafi è venuta da Sarkozy, Hilary Clinton e Obama, premio Nobel per la pace, e fu avvallata anche da Napolitano, perché l’Italia era il principale partner politico, economico e strategico della Libia. (…). Così è stato colpito un altro capo di Stato avversario politico di Israele ed anche un uomo vicino alla Russia, come lo era stato pure Saddam Hussein. (…). E se ci fate caso, gli americani ed Israele fanno questo gioco: colpiscono gli avversari di Israele, […] quelli che secondo Israele mettono a repentaglio la sicurezza dello stato ebraico, mentre da decenni gli israeliani compiono occupazioni illegali, eccidi, pulizia etnica.
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E Netanyahu, ora, quando è andato al Congresso americano, ha indicato come prossimo obiettivo l’Iran. E da allora ci sono state una serie di provocazioni contro questo stato, che non sappiamo come risponderà o se risponderà. (…). Ma forse inizierà un dialogo fra Iran e Arabia Saudita, che si odiano, sciiti contro sunniti, e che hanno combattuto una guerra per procura in Yemen. Ma ora i cinesi sono riusciti a far sedere intorno ad un tavolo iraniani e sauditi. Inoltre l’Iran è entrato nel gruppo di Brics (acronimo, utilizzato in economia internazionale, che individua cinque paesi Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica n.d.r), importante dal punto di vista economico, energetico e militare per Mosca. Ed io temo che, al di là delle chiacchiere, […], l’obiettivo di Israele oggi e di una parte degli Stati Uniti di America sia colpire l’Iran, prima che sia più difficile farlo, prima che sia troppo tardi, in un certo senso. Ed io sono molto preoccupato per questo, e cerco di fare dei collegamenti, di fornire delle informazioni, anche per farvi capire che i maggiori guerrafondai, oggi, sono gli Stati Uniti d’ America e Israele, per fare un po’ di controinformazione. Perché io credo fermamente nella potenza della pubblica opinione».
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Questo testo, tranne l’introduzione, è la trascrizione di quanto detto da Alessandro Di Battista nel filmato citato, che riporto per informare e semmai contestare. L’immagine che accompagna l’articolo ritrae la strage di ieri a Gaza, in una scuola ove si erano rifugiati profughi palestinesi, che ha causato circa 100 morti, ed è tratta da: https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2024-08/nuova-strage-a-gaza-un-raid-israeliano-provoca-100-morti-in-una.html. E chiudo con: Che tipo di eredità morale lascierà Israele ai suoi figli? Che tipo di cultura? Pare di non conoscere più il popolo ebraico. Laura Matelda Puppini.
https://www.nonsolocarnia.info/alessandro-di-battista-israele-stati-uniti-e-iran-cosa-sta-succedendo-e-chi-sono-i-guerrafondai-mentre-noi-guardiamo-olimpiadi-farsa-senza-piu-lo-spirito-che-le-contraddistingue/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/08/israele-cq5dam.thumbnail.cropped.750.422.jpeg?fit=750%2C422&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/08/israele-cq5dam.thumbnail.cropped.750.422.jpeg?resize=150%2C150&ssl=1Senza categoriaIntroduzione. È lontano ormai nel tempo il 7 ottobre 2023, ma la strage degli innocenti e le barbarie sulle famiglie palestinesi non accennano a finire per brama e sete di potere e vendetta, da che si può comprendere, e pare che gli israeliani, che sembra siano foraggiati di armi...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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