Auto e motori ancora una volta in una Carnia piegata. Nel merito del prossimo 24° raduno dei 4×4.
Anche quest’anno, non si sa perché in Carnia, senza che la Carnia abbia una lira dall’evento, perché tutto da che so va in tasca agli organizzatori; il “Fuoristrada club di Tolmezzo”, in sintesi Giusi e tale Mario e forse qualche altro, hanno pensato di realizzare l’edizione numero 24 del Raduno Carnia 4×4 Memorial Titta Concina, che si doveva tener prima, precisa l’accompagnatoria all’evento, ma ahimè il covid – 19 l’ha fatta posticipare, ma non l’ha cancellata, come avrei voluto, e credo di non essere la sola. Non chiedetemi quale sarà il percorso, perché questo pare sia noto solo ai comuni, alle forze dell’ordine, ed ai partecipanti e ‘Dio ci guardi e liberi’ dal comunicarlo anche a noi, che magari dopo tre mesi di lockdown Covid-19 vorremmo spostarci un po’ la domenica. No, tutto secretato, almeno da ciò che mi è giunto ed ho reperito. Io ho solo trovato ora e per caso, cercando immagini, una indicazione generica sul sito ove ho trovato la prima immagine: «sono interessati all’evento i comuni di Tolmezzo, Villa Santina, Enemonzo, Verzegnis, Cavazzo Carnico ed Amaro». Vorrà dire che resteremo tappati, nella conca tolmezzina, in casa.
Ma senza nulla sapere, potremmo rischiare forse, come accaduto a me ed alla mia famiglia il primo novembre di tanti anni fa, di finire al camposanto per uno che voleva prepararsi ad un rally automobilistico, e stava provando sulla strada di Tualis, utilizzata da tutti perché quella di Rigolato era chiusa per lavori? Eh ma…, cosa vuoi che sia, è cosa passata, questo è il modo di reagire di una popolazione carnica che pare beva ogni cosa viene propinata da presunti portatori di progresso quando siamo al totale regresso, e che la fanno da padroni sul nostro territorio, come tanti motociclisti austriaci e locali o i soliti ignoti senza targa, che incredibilmente sfuggono ad ogni controllo. Parlate con Roberto De Prato nel merito, e ne sentirete delle belle. Ma cosa vuoi che sia, qui siamo ancora ai ‘sorestanz ca comandin’. Ma chi sono questi ‘sorestanz’?
Era proprio necessario questo scorrazzare di auto 4 x4, che nessuno ci dice se siano suv o fuoristrada, che è diverso anche per ciò che possono fare, (Cfr. ‘Che differenza c’è tra suv e fuoristrada?’ – scritto da dott. Dariusz Wojdas, in: https://www.oponeo.it/blog/che-differenza-c-e-tra-suv-e-fuoristrada), inquinando l’aria, che almeno il lockdown aveva reso più limpida, rovinando, per ben che vada, sentieri utilizzati per andare a piedi, e terreni nostri come si vede dalle foto del volantino? Ma cui prodest questa attività detta sportiva, ma che a mio avviso non porta che un pessimo esempio ai giovani che, dopo averla vista, magari si sentono Dio in macchina, o vanno anche loro per prati e greti, e che rovina aria e terra?
Manifestino pubblicitario dell’evento 2020. (Da https://motorsand4x4.com/raduno-carnia4x4).
Ma quello che veramente mi spaventa è che il Comune di Tolmezzo abbia dato il suo patrocinio all’evento (https://www.eventi4x4.it/it/calendario/24mo-raduno-carnia4x4) e la sua benedizione, permettendo a queste auto di partire da Tolmezzo, in via G. Marchi. Ma tranquilli: da che si legge i partecipanti partiranno dopo essersi riempiti di pasticcini, e dopo un ‘breafting’, che è termine di moda che fa tanto tendenza, ma significa solo un incontro breve di tipo organizzativo. (Ivi). Ma siamo sicuri che dei piloti pieni di pasticcini guidino bene e magari non siano un po’assonnati? Ma questo è pensiero mio. E non vi è solo questo momento gastronomico, perché i partecipanti avranno delle soste di carattere gastronomico che prevedono la degustazione di prodotti locali di alta qualità. (Da info turistiche conca tolmezzina 25 settembre 2020), non si sa da chi pagati. Ma siamo sicuri che, riempiendo via via stomaco ed intestino di cibo, magari non propriamente magro, i piloti in gara non ne risentiranno? Boh, tanto il parere medico non è richiesto.
E passiamo al programma, e qui, udite, udite!!!!
«Come tutti gli anni la partenza avverrà alle 09.00 e sarà un raduno adatto a tutti i 4×4, che potranno percorrere i bellissimi sterrati tra boschi e greto, alla scoperta della Carnia e non mancheranno le soste gastronomiche, le prove di guida off road e molto altro.
Verrà data anche particolare importanza alle capacità di guida in fuoristrada, lungo un tracciato particolarmente interessante, studiato ad hoc con l’ausilio delle Autorità locali, per rendere questa avventura entusiasmante per ogni partecipante. (https://www.eventi4x4.it/it/calendario/24mo-raduno-carnia4x4). Ma siamo sicuri che sia entusiasmante anche per chi questa terra la abita e paga le tasse? E siamo sicuri che, nel tempo, queste gare, assieme a pista guida sicura, ai motoraduni ecc. ecc. non portino ad una possibilità di aumento di tumori nella popolazione? E poi cosa ci porta in tasca?
Inoltre ci sarà l’Arpa o no? E se sì dove?
Da: http://www.tuttofuoristrada.it/evento-view/22-aduno-carnia-4×4-tolmezzo-fuoristrada-fuoristradweb/
Ed a questo punto mi chiedo anche a chi è aperta questa manifestazione: ai fuoristrada, alle auto 4X4, ai Suv, a tutte queste categorie? Perchè invero non si capisce.
Poi si fa un gran parlare, nella presentazione della manifestazione, che altro non è, per me, che uno scorrazzare impuniti per prati e boschi, di ecologia. Ma da quando in qua, motori che siano a benzina o gas, e pure, a tratti, in situazione di prova, non inquinano, ancor di più se si trovano tutti insieme, se accellerano e decelerano, ecc .ecc.?
È poi stupida l’Ue a dire che le auto inquinano, e a cercare di limitare le emissioni, o vi è chi cerca di prendere noi abitanti di questa terra in giro? Raccoglieranno qualche rifiuto è scritto. Ma vedete voi uno, che va per greti e sentieri con un suv, fermarsi ogni carta che vede, ammesso la veda, o portarsi in macchina una lavatrice o altro da una mezza discarica abusiva? Ma forse gli organizzatori non hanno già analizzato il percorso? E se vi erano tanti rifiuti abbandonati (non quelli che i partecipanti potrebbero abbandonare, che è altra cosa) perché non hanno immediatamente avvisato i comuni di riferimento o la polizia uti?
Quella poi che questa manifestazione è realizzata nel rispetto delle norme anti covid -19 non la capisco, e se è chiaro che chi guida la macchina da solo non rischia il contagio, che dire se su un’auto vi sono pilota e copilota, o pilota ed altra persona utile, per esempio il navigatore, in sintesi sono davanti in due? Ma lo so che riceverò le solite critiche: ma Puppini …. Ma Puppini? Il secondo davanti avrà la mascherina o no, o sono sempre fratelli od amanti o congiunti? Questo tanto per domandare qualcosa sull’applicazione delle regole anti -covid. Inoltre verranno mantenute le distanze nel corso delle degustazioni?
Dio solo lo sa, ed io non so nemmeno dove andranno, pertanto state attenti a bolidi vaganti. E se il terreno su cui passano è vostro e poi frana o si rovina, chi paga? Ma siamo noi che vediamo sentieri rovinati … chi fa gare o prove motori sulla nostra terra e se ne va poi, dichiara, magari, che siamo visionari noi e che lui non ne ha mai visti.
E mentre la Carnia si arrabatta per aprire scuole, far funzionare una sanità disastrata, rispondere a tutti i balzelli anti-covid che hanno valore solo per qualcuno, in particolare per gli ormai segregati nelle case di riposo, e dopo il maltempo del 31 agosto e quello minore più recente, e prima Vaia e poi il bostrico, oltre ai rischi di avere sempre meno acqua potabile a causa di centrali, centraline e via dicendo, che certamente assicurano greti asciutti, non si sa pensare ad altro in Carnia che a benedire gare con fuoristrada, suv e 4 X4?
Beh, chi vende tutto in Carnia e compra casa in città ha ragione, come chi se ne va da Tolmezzo che a me pare da anni sia il nulla del nulla solo rumore di spari ed auto e moto rombanti, senza presenza di dibattito o di vivacità cittadina, e culturalmente quasi assopito. Senza voler offendere alcuno, e scusandomi subito con chi si sentisse tale, in attesa di commenti non insultanti, questo scrivo per esprimere le mie idee e sostengo ancora nuovamente che i sentieri sono per chi li percorre a piedi e che il creato va tutelato.
Via i motori dai sentieri e dalla natura!
E vi invito pure a leggere, su non solocarnia:
Tolmezzo. Trial motoristico: per chi e per cosa?
Marco Lepre. Coerenza … Tolmezzo “città alpina” o “città dei motori”?
Laura Matelda Puppini
P.S. Ricordo che prati, boschi ecc .ecc. sono in Carnia proprietà privata e che l’art. 42 della Costituzione sancisce il valore della proprietà privata ed il pieno godimento da parte di chi possiede il bene. Allora gli organizzatori, i sindaci, le persone dell’organizzazione, hanno mai pensato a questo piccolo particolare: che potrebbero violare proprietà private, entrandovi senza permesso, e magari danneggiarle, e violare pari pari l’art. 42 della Costituzione? E perchè celare il percorso? Laura Matelda Puppini
https://www.nonsolocarnia.info/auto-e-motori-ancora-una-volta-in-una-carnia-piegata-nel-merito-del-prossimo-24-raduno-dei-4x4/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/frontevolantino2020.jpeg?fit=640%2C465&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2020/09/frontevolantino2020.jpeg?resize=150%2C150&ssl=1AMBIENTEAnche quest’anno, non si sa perché in Carnia, senza che la Carnia abbia una lira dall’evento, perché tutto da che so va in tasca agli organizzatori; il “Fuoristrada club di Tolmezzo”, in sintesi Giusi e tale Mario e forse qualche altro, hanno pensato di realizzare l’edizione numero 24 del...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
Cara Laura
mi hai ripetutamente sollecitato a non scriverti direttamente ma a pubblicare invece i miei commenti per avviare un dibattito.
Ti faccio un primo rilievo ed è sulla forma: Se vuoi convincere devi dismettere l’abito della moralista bacchettona perché il messaggio ne viene compromesso.
I fuoristrada a quattro ruote mi sono antipatici. Non ne ho mai posseduto uno e non accadrà in seguito. Odio queste carovane di cittadini che approcciano la nostra montagna con quei mezzi, ma è un sentimento mio personale che conservo nel profondo del mio cuore.
Da laico non posso non riconoscere ad altri il diritto di scegliere il veicolo che ritengono e ovviamente di utilizzarlo entro i limiti previsti. Mi sta bene che queste persone possano accedere alle malghe monticate per acquistare i prodotti perché rappresentano un’entrata importante per gli allevatori e mi sta anche bene che in una due giorni, questi mezzi possano dare più fastidio del solito perchè si tratta di “una tantum”, in quanto tale tollerabile.
C’è stato un tempo in cui in Zoncolan salivano esclusivamente i proprietari dei boschi e noi con le moto. Era molto bello perché le strade erano sterrate e ci si divertiva enormemente, con la certezza che non avremmo mai incrociato nessuno in senso opposto.
Oggi, dei ciclisti in salita dal lato di Liariis incrocieranno fatalmente decine di GS tedesche che discendono e sinceramente sono stupito che nessuno sia ancora stato calpestato con esisti gravi perché quelle moto stanno sui due quintali; basta un incertezza in un tornante e ti sbilanci. Certamente: quella montagna asfaltata e trafficata non ci appartiene più come prima. Siamo contenti che le nostre strade siano finite nelle guide e nei GPS di tutta questa gente?
Da piccolo ho vissuto diversi anni a Verona, in pieno centro storico e la mia casa affacciata sulla piazza principale mi pare fosse del 1300. Bambini avevamo a disposizione i monumenti per le nostre battaglie e la piazza per correre sulle biciclette. Oggi nessun bambino di Verona può più sognarsi qualcosa di simile perché il centro è intasato da una folla asiatica ogni giorno ed ogni ora dell’anno e parte dei loggiati dove si svolgevano le battaglie è stato provvisto di grate per poter essere ammirato soltanto dall’esterno.
Cosi vanno le cose del mondo? A mio avviso tra un atteggiamento intransigente e l’indifferenza ci sta un tavolo dove queste cose vanno discusse tra i vari soggetti; esposte le rispettive esigenze e individuate soluzioni che definiscano anche quelli che potremmo chiamare “i limiti dello sviluppo”.
Pensiamo che la transizione verso un elettrico accessibile sarà rapidissima e quindi una parte del problema si risolverà da sola. Quanto del territorio (e non parlo solo di entità metriiche) deve essere garantito per la fruizione esclusiva dei residenti e quanto reso disponibile ad un’utenza esterna che porta dei benefici come contropartita? Non un problema semplice, ma la soluzione non è sicuramente fatta di strade sbarrate e lucchetti.
Paolo, ti ringrazio per essere intervenuto, permettendo a questo mio blog di essere luogo di confronto. E ricordo che il problema di soggetti che intendono svolgere gare o prove nell’ambiente non è solo carnico, ma di tutta la montagna italiana, e rende solo a chi organizza che spende nulla e guadagna molto. E chi paga pensa di poter fare qualsiasi cosa, quel giorno, come l’ambiente, i terreni, i sentieri non suoi fossero stati messi a sua completa disposizione, anche le proprietà private non si sa con il permesso di chi. Inoltre io ritengo antieducativo questo sentirsi in diritto di solcare terreni altrui con le due o quattro ruote, che è andazzo locale e nazionale. E pensa che Walter Marcon voleva dividere, anni fa, la Carnia in settori per uso esclusivo di motociclisiti locali e non.
Beh, l’argomento è vecchio e finora, nonostante i tentativi di ragionarci sopra in modo pacato, ci si è sempre trovati di fronte ad un “muro” elevato dagli “appassionati” di sport motoristici. Anni fa segnalai in un intervento che nella “montuosa” Svizzera le gare motoristiche erano vietate; un giornalista del settore mi rispose che però la Svizzera, con le sue industrie farmaceutiche dislocate anche nel nostro Paese, inquinava a più non posso.
Dato che la manifestazione dei fuoristrada “4×4” non è competitiva e si pregia di segnalare che durante le “scorribande” i partecipanti si occuperanno anche della raccolta di rifiuti nel greto dei fiumi, mi viene in mente questo paragone. Pensiamo ad una persona maleducata che getta per la strada un pacchetto di sigarette vuoto o la cartina delle caramelle. Se provassimo a rimproverarlo, molto probabilmente ci direbbe che dovremmo preoccuparci delle industrie che inquinano o delle discariche da cui fuoriescono i percolati, invece che prendercela con lui. Capite che ragionando in questo modo non si va da nessuna parte, perché per risolvere i grandi problemi c’è bisogno di un esempio virtuoso e di comportarsi correttamente anche nelle piccole vicende quotidiane. Pensiamo adesso al grande problema del nostro Pianeta, il riscaldamento globale dovuto alle emissioni di CO2. Bene, molto probabilmente costringere gli appassionati di motori a rinunciare alle pratiche che fanno per esclusivo divertimento personale, aiuterebbe solo per una piccola parte alla soluzione del problema complessivo, però sarebbe molto importante dal punto di vista culturale ed educativo. Invece, nonostante l’allarme degli scienziati e del movimento di Greta qui si continua come se niente fosse. “Io ho comprato una moto da enduro e adesso vado dove voglio” – così mi sono sentito dire molte volte dai centauri che ho avuto la sventura di incontrare su un sentiero o su un prato. Eh no. Non è così che si ragiona. Se io compro una ferrari o una porsche non sono autorizzato a violare i limiti di velocità e a sfrecciare a 200 kmh in autostrada.
Il punto dunque è: c’è bisogno di un cambio di mentalità, di capire che non si può fare quello che si vuole se veramente abbiamo a cuore il destino della presenza dell’uomo sul Pianeta. Sarà un processo graduale, ma bisogna iniziarlo, con buona pace degli appassionati di moto, quad e fuoristrada. Io inorridisco ogni volta che trovo sui giornali degli articoli che esaltano i “campioncini” di enduro o motocross. Trovo estremamente diseducativo che dei genitori spingano i loro figli in giovanissima età a rovinare un prato fiorito per effettuare corse in sella a delle mini moto, illudendosi di crearsi in casa un piccolo Valentino Rossi. Vogliamo cominciare a vietare queste cose, si o no?
Se non sbaglio, l’ultima settimana di settembre è dedicata dall’Unione Europea alla “Mobilità sostenibile”. Lo scorso fine settimana si è svolto anche “Puliamo il Mondo”. Il Comune di Tolmezzo ha rinunciato dopo vari anni a partecipare a “Puliamo il Mondo” e, da quello che leggo, avrebbe patrocinato la manifestazione dei Fuoristrada 4×4. La ritiene forse una forma di “mobilità sostenibile”? E lo stesso pensano gli altri Sindaci?
So bene che per ottenere dall’UTI l’autorizzazione a percorrere greti di fiumi e strade forestali, dove il transito sarebbe loro interdetto, gli organizzatori del “Titta Concina” si impegnano a raccogliere i rifiuti che eventualmente rinvengono. Ho scritto più volte ai dirigenti della Comunità Montana e dell’UTI poi, che istruivano la pratica di autorizzazione in deroga alla legge regionale, che se gli organizzatori hanno veramente a cuore il problema ambientale e l’inquinamento da rifiuti potrebbe partecipare alle giornate ecologiche organizzate nell’ambito di “Puliamo il Mondo”, cosa che non mi risulta abbiano mai fatto. Quando fu chiesto (e purtroppo ottenuto) il permesso di far salire i mezzi motorizzati partecipanti al raduno da Sella Chianzutan fino a Casera Presoldon, feci notare che lì non c’erano rifiuti abbandonati, né prodotti di malga da acquistare!
Marco Lepre
Buonasera… le faccio una serie di domande…. lei giornalmente con cosa si sposta???
Lei a casa sua utilizza l’energia elettrica ?
Utilizza l’acqua potabile?
Lei per scrivere sui social utilizza un gestore telefonico?
Utilizza un PC o un cellulare di ultima generazione?
Bene.. non sono forse fra le tante forme di inquinamento globale?
Dalle sue parole ritengo proprio di sì, quindi predica bene e razzola male.
Cara signora…. tante parole per dire che cosa.???… come altri nei commenti a seguire.
Prima di scrivere e commentare, bisognerebbe sapere di ciò che si parla.
Quando vuole l’accompagno a fare il percorso del raduno… così poi si rende realmente conto di ciò che scrive…..
Preciso che ho letto una parte…e data l’innumerevole quantità di eresie mi sono fermato.
Le dico solo che io ogni mattina, prima di salire sul mio mezzo…. mangio una quantità di cibo che nemmeno immagina.
Dopo questa ennesima eresia ho smesso di leggere.