Brindare al nuovo anno, ma perchè?
Non farò quest’ anno auguri di buon anno pubblici ed a tutti. Li avevo fatti ogni anno, con il cuore, ma ora con il dominio totale dei mercati e della finanza, che hanno affossato ogni ideologia ed idea tranne quella che pone come fine della vita la ‘grande abbuffata’ individuale (1), con l’egoismo e la cancellazione di ogni umanità e solidarietà, con il dominio mondiale degli Usa, pomposamente autodefinitisi l’Occidente’, quando nessuno sa più cosa sia, dividendo il mondo, unici che hanno guadagnato dalla guerra in Ucraina, quando bastava che Zelenzky restasse neutrale e non volesse ad ogni costo essere subito Nato, evitando al suo popolo una carneficina che, come ha predetto Stoltenberg, durerà anni (2), ed avendo letto che gli Usa, contro ogni etica, hanno prodotto, loro sì in laboratorio, una variante covid che è un sicuro killer mortale nell’80% dei casi (3), non so quale sarà il futuro dei nostri figli e nipoti, e credo che dovremo, noi donne, generatrici di vita assieme ai nostri compagni, madri e nonne per sempre, vestire gli abiti di Algos, il dio greco del dolore (4) e quelli delle ‘donne in nero’.
E non a caso Algos, il dio del dolore nella mitologia greca, era nato da Eris (divinità della discordia) ed era fratello della fame Lìmos, e della dimenticanza Lèthe. Ed Eris era figlia della ‘notte’. E, senza sdraiarsi con nessuno, e quindi godere ed amare, ‘la Notte’ cioè il buio figliò «Nyx (Notte) angosciosa… poi partorì le Moire e le Chere, giustiziere implacabili…» E Notte partorì «anche Nemesi (Vendetta), Frode, Desiderio d’amore, l’acciaccata vecchiaia e la brutale Eris». (5).
Ma ricordo che, nel nostro attuale grande ‘Occidente’, il dolore altrui non viene neppure più preso in considerazione, in nome del grande volere più alto e finale del mercato e della finanza, artifizi astratti e dominatori, che passano sopra il mondo, i suoi abitanti e l’ambiente naturale come un tritasassi, e che ci dicono cosa fare e non fare. ‘Noi siamo per l’occidente’ cioè per un’etica guerrafondaia e della sopraffazione? Perché ricordiamoci che l’etica dell’amore è propria dell’Oriente, non di Roma dominatrice e soggetta alla logica dell’espansionismo a spese altrui. E l”etica’ del dominio ha massacrato ed ucciso Ipazia, la matematica, la filosofa, in Alessandria d’Egitto.
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Comunque ‘occidente’ significa West, cioè ovest, e con West si intende anche il territorio di conquista dei pionieri, irlandesi ed anglosassoni e di varia origine e moralità, che invasero le terre altrui e se ne appropriarono, utilizzando armi e tecniche da genocidio da far paura contro i locali ‘pellerossa’, ed io con questo ‘occidente’ non ho niente da spartire. Non solo: dove termina l’occidente ed inizia l’oriente? Perché non mi consta che l’immensa Russia possa definirsi orientale per noi europei e culturalmente, ma neppure che Lituania, Estonia, Georgia, Ucraina possano esser definite, per storia ed altri aspetti, paesi occidentali, ma correttamente ‘baltici’. E ancora una volta pare ora ci sia, come in altri momenti storici, un interesse per la ‘conquista’ ed assoggettamento dei paesi baltici, anche se in modo diverso da un tempo.
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In questa società, dove una stampa, non si sa invero quanto libera, ci vorrebbe insegnare persino una nuova etica che cancella i grandi scrittori, musicisti, ballerini russi e forse persino le fiabe raccolte dal grande Alexandr N. Afanas’ev, per sostituirli con una improbabile ‘cultura ucraina’ ignota ai più forse, semplicemente, perché non esiste, o da quella americana, che forse esiste minimamente, ma sempre relegata in un campus e per la buona volontà di un manipolo di intellettuali, mentre la cultura media è solo quella consumistica, che tanti affama e pochi arricchisce, in questa società dove gli Usa, che non hanno avuto mai una guerra in casa, se non interna, dominano il mondo a ogni livello e ci impongono, attraverso internet, il loro modello di vita e di pensiero, che è principalmente di natura economica e non certo etica, in questo mondo dove sono sotto gli occhi di tutti i tributi sacrificali di bambini, uomini e donne che hanno perso la vita o sono rimasti menomati e mutilati nelle continue guerre di potere o per denaro, che auguri di buon anno volete che faccia?
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Che auguri volete che offra, e che bacio sotto il vischio dovrei dare, se la piccola classe media italiana, anche grazie al perseverare di Silvio Berlusconi, il lumbard, e company, e delle destre affratellate nel dare al ricco e togliere al povero, si è impoverita e fa fatica ora a donare come un tempo qualcosa a ‘Emergency’, ‘Medici Senza Frontiere’ ‘Save the Children’ per il banco alimentare o farmaceutico? Ho visto a Tolmezzo, dove abito, scatoloni mezzi vuoti per detta raccolta, mentre invece ai tempi del pre -covid e covid non era così. Inoltre ormai per ogni azione che compiamo noi, che qualcuno vuole solo ed unicamente occidentali, e sicuramente italiani con ben poche lire in tasca, pensionati, lavoratori a stipendio fisso, e via dicendo, invece di valutare se ci piaccia o meno, pensiamo solo, aiutati da una internet monotematica, a quanto spendiamo, ed il nuovo Dio denaro ha sostituito quello della pace e della fraternità molto più cristiano, ed ogni commemorazione si sta trasformando in mera celebrazione, vuota di ogni significato. E Mammona, la ricchezza terrena esaltata e quasi divinizzata, il demone tentatore della ricchezza, ha sostituito Dio, ma in Matteo 6, 24 e Luca 16,13 si legge: «Non potete servire insieme Dio e Mammona» (6). Ma ormai nel mondo si è deciso chi servire, al di là dei tanti bla, bla, bla, e di ogni cosa si fa mercato.
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E che dire della Von der Leyen, la nuova padrona della Ue e amica di Zelensky, o di Christine Lagarde, o di Mario Draghi, l’impostoci da Italia Viva? Che dire dei farmaci che in Italia mancano, forse perché li si vuole portare ad un molto improbabile mercato libero e svincolato dallo stato, modello Usa, e chi può comperarli vive, chi non può comperarli muore, e non chiamiamola, per favore, selezione naturale; che dire di un governo che premia i ricchi e distrugge i poveri, che fa le pulci al reddito di cittadinanza, ma non a quanto imprenditori ed altri, conniventi magari con politici, hanno sottratto allo stato attraverso l’evasione fiscale o attraverso lauti contributi spariti o non resi, e via dicendo? Mancano i farmaci per i bambini, in particolare. Ma cosa vuoi che sia! La mamma Meloni ha ben altro a cui pensare, “I politici han ben altro a cui pensare” – recita una canzone di Francesco Guccini, intitolata: ‘Una piccola storia ignobile’.
Infine in questo nuovo corso italiano neppure una sanità di qualità esiste più, ma cosa volete che sia, alziamo il bicchiere e brindiamo, e domani sarà quel che sarà in Fvg, ma temo non solo, tra scempi ambientali, il territorio trasformato in oggetto unicamente produttivo e le antiche Alpi, alterate per sempre, sottoposte a sfruttamento intensivo e volte ad essere una nuova Disneyland, come ha scritto qualcuno, per soggetti danarosi invitati a riempirsi lo stomaco di cibi ed alcolici ed a farsi scorrere ad alta quota l’adrenalina, che verranno magari poi soccorsi gratuitamente in elicottero, mentre a noi locali chissà cosa aspetta.
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O tempora o mores! Scusatemi lo sfogo personale, e spero di avere torto e che qualcuno me lo dimostri, e se alzerò il mio bicchiere rosso e brinderò, rubando la frase a Lucio Battisti ed alla sua ‘Canzone per Maria’ è solo per scongiurare la cattiva sorte e per ripetere un gesto lontano ed usuale. E ditemi solo un motivo per cui brindare, oltre la ripetitività dell’atto. Perchè anche la speranza sta morendo.
Senza offesa per alcuno, ma per riflettere, dopo aver ascoltato musica e stappato la bottiglia in compagnia, questo ho scritto.
Laura Matelda Puppini
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Note.
(1) Il riferimento, come tante altre volte, è sempre al film di Marco Ferreri “La grande abbuffata”, 1973, magistralmente interpretato da Marcello Mastroianni, Philippe Noiret, Michel Piccoli, Ugo Tognazzi, che è una critica feroce alla società dei consumi.
(2) Ucraina, Stoltenberg, ‘La guerra durerà anni e costerà molto’. E intanto negli Usa si fanno affari d’oro, in: https://www.notiziegeopolitiche.net/ucraina-stoltenberg-la-guerra-durera-anni-e-costera-molto-e-intanto-negli-usa-si-fanno-affari-doro/
(3) https://www.adnkronos.com/covid-omicron-piu-ceppo-wuhan-creato-virus-mortale-all80_5VZlE0SrurJ9z7EnOt2tZ0
(4) Per Algos cfr. https://www.interventi.net/index.php/mito/1145-dolore-e-malattia-nella-mitologia-greca.
(5) Ivi.
(6) https://www.treccani.it/vocabolario/mammona/.
L’immagine che accompagna l’articolo, rappresenta il Dio greco Algos ed è tratta da: ” https://chiaraeditrice.com/antropologia-dolore-pandemia-cambiamento-dolore/ L. M.P.
https://www.nonsolocarnia.info/brindare-al-nuovo-anno-ma-perche/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/01/Algos-600.jpg?fit=600%2C587&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/01/Algos-600.jpg?resize=150%2C150&ssl=1ETICA, RELIGIONI, SOCIETÀNon farò quest’ anno auguri di buon anno pubblici ed a tutti. Li avevo fatti ogni anno, con il cuore, ma ora con il dominio totale dei mercati e della finanza, che hanno affossato ogni ideologia ed idea tranne quella che pone come fine della vita la ‘grande abbuffata’...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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