Caso Bini. Seconda puntata. (Con 2 aggiornamenti).
Ritorno oggi sul ‘caso Bini’ riportando che anche su ‘Il Fatto Quotidiano’, il 1° giugno 2023, è comparso un articolo sull’argomento di Giuseppe Pietrobelli, intitolato «Friuli, l’assessore di Fedriga nella bufera: la sua società vince appalti pubblici. Opposizione: “Conflitto d’interessi, si dimetta”», mentre due si trovano sul ‘Messaggero Veneto’, firmati dal solito Mattia Pertoldi, intitolati: il primo “L’assessore, gli immobili e il lavoro a Euros&Promos. L’opposizione: si dimetta“, il secondo “Bini il mio ruolo era noto dal 2018. Non mescolo gli affari con la politica”. Naturalmente chi ha impaginato ha posto le dichiarazioni di Bini sulla pagina guardando a destra, quella su cui cade l’occhio subito, con una grande foto dell’assessore al centro, mentre Moretuzzo è relegato a sinistra, con immagine più piccola posta di lato, ed affiancato da Diego Moretti, e con accanto, appiccicata, un po’ sopra, una foto di Fedriga che parla, pare, in modo concitato e che attira l’attenzione. Ma vi dico subito che sono trucchi del mestiere conoscendo dove volge prima la vista umana, da che mi ha insegnato Paolo Facchi, che fu mio docente di filosofia del linguaggio, all’università di Trieste.
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Gli articoli non dicono nulla di nuovo rispetto a quanto ho già riportato, tranne che è confermato che Bini, nominato assessore alle attività produttive della Regione Fvg da Massimiliano Fedriga, carica che ha già occupato per 5 anni consecutivi, è veramente, e per sua stessa ammissione, dirigente di Euro&Promos da tempo, ma, a suo dire, ‘senza ruolo attivo’. Ma scusatemi, io non so come si possa essere dirigenti di qualcosa rivestendo un ruolo passivo, e se è così cosa lo tengano a fare, ma certo è limite mio. Inoltre ha affermato che esistono più ‘Euro& Promos’, ma magari, per fugare ogni dubbio, poteva elencarcele, che stava meno, e che egli del bando di 30 o 35 milioni di euro non sa nulla. Insomma, da Assessore delle attività produttive non sa nulla su chi ha vinto un bando regionale per una tale cifra nè si è informato, e così Mattia Pertoldi? Boh, saranno tempi moderni, ma …. Io se scrivo un articolo cerco anche qualcosa, magari.
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Poi Bini si è soffermato sul contestato suo acquisto, per 750 mila euro, di un appartamento posto su due piani e un garage in centro a Trieste, facente parte di una operazione di vendita di immobili, per la quale non vi è stato alcun avviso pubblico, che nasceva dalla necessità della Banca Mediocredito, partecipata regionale al 47%, di chiudere il leasing, cioè l’utilizzo, da parte di terzi, di detti beni, perché da tempo fli utilizzatori non corrispondevano il dovuto. Ma non si è visto bando pubblico nel merito. Ed anche qui l’Assessore dice di non aver saputo dell’immobile come assessore, ma dal figlio dell’on. Sandra Savino, insomma da un amico in forma privata, magari per caso, e che non sapeva neppure fosse di Mediocredito, se non davanti al notaio, perché ha trattato con un immobiliarista.
Ma anche questo pare non strano ma stranissimo, anche perchè gli immobiliaristi, la prima cosa che dicono al compratore, e che il compratore vuole sapere è di chi è l’immobile, e cercano poi, quando vi è interesse all’acquisto, se esso sia in regola con la documentazione. E poi si firma un preliminare, ante acquisto, che vincola sia acquirente che venditore. Ma invece nel caso Bini detto immobiliarista ha celato all’acquirente di chi fosse l’immobile sino davanti al notaio. Ora io non mi fiderei mai di uno così. E Bini, infatti, non dichiara a Pertoldi di non sapere chi fosse il venditore ma di non aver visto mai alcuno di Mediocredito se non davanti ad un notaio. Ma questo non implica che non sapesse nulla di proprietà e leasing. L’ idea che mi sono fatta, leggendo le dichiarazioni dell’assessore, e ritenendolo persona non certo sprovveduta anche visto il ruolo ricoperto, è che sapesse benissimo da chi andava acquistando, come qualsiasi potenziale acquirente di un immobile. E che la partecipata regionale abbia venduto all’assessore senza bando è altro aspetto da approfondire, e fanno bene le opposizioni a voler chiarire.
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Infine ci si chiede come una società possa pagare, al giorno d’oggi, un lavoratore 3,86 euro l’ora, ma l’assessore, dirigente privato, uomo d’ affari e prima democristiano e quindi cattolico, ha risposto che egli paga sulla base del contratto nazionale. Può darsi sia così, non lo so, ma allora poteva chiedere, dato che c’era, all’onorevole Sandra Savino, tramite magari il figlio, di prodigarsi per migliorare il contratto, perchè un assessore alle attività produttive deve obbligatoriamente sapere che con circa 700 euro al mese nessuno vive in Italia ed in Fvg, se non in una situazione alle soglie della povertà e di praticamente quasi sfruttamento.
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Di fronte alle legittime richieste di chiarimento, attraverso una interrogazione a risposta diretta, di Moretuzzo, Pd e M5S, l’assessore, che pareva, secondo me, nel rispondere a Mattia Pertoldi piuttosto nervoso, ha poi chiuso, praticamente, con la classica frase riassumibile in: ‘Ci vedremo in tribunale’, chiarendo che non gli mancano gli avvocati, cosa di cui siamo certi. Ma ormai così va il mondo e dopo la legge Cartabia anche le toghe si chiedono dove si andrà a finire. Ma vedremo se Bini tende solo a minacciare attraverso la stampa e la penna di Pertoldi chi osa mettere in dubbio il suo operato, o farà davvero qualcosa, o se denuncerà mezzo mondo per poi far passare il tempo e mantenersi la poltrona regionale. E io non credo che una persona possa sdoppiarsi ed essere qui l’assessore là l’uomo d’affari e comunque esiste ancora il conflitto di interessi. E se erro correggetemi. E vedremo come andrà a finire.
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Sull’acquisto da parte di Bini direttamente di questi immobili, già giorni fa 19 consiglieri regionali di opposizione avevano proposto una mozione di censura, per poi passare alla richiesta di dimissioni di Bini da assessore od a Fedriga, un Fedriga su questi aspetti silenzioso, di togliergli l’incarico.
E così si legge su ‘Il Fatto Quotidiano’, a firma di Giuseppe Pietroboni: ” L’ipotesi di censura nasce dal fatto che “la vendita degli immobili – per la quale non vi è stato alcun avviso pubblico – nasceva dalla necessità della Banca di chiudere il leasing sulle tre unità, deteriorato dal fatto che il conduttore del leasing non pagava le relative rate da tempo”. L’assessore aveva dichiarato alla stampa di “aver agito nel massimo rispetto della legge e della trasparenza” e di essere venuto a conoscenza della messa in vendita da un’agenzia immobiliare triestina. Le minoranze, sulla base di dichiarazioni di stampa, sostengono che “quest’ultima circostanza è stata smentita dai rappresentanti della medesima agenzia”. All’origine della vendita, quindi, c’era una delibera del cda della banca, non un avviso pubblico. “Le dichiarazioni sopra citate rendono la vicenda poco chiara. Il ruolo di amministratore pubblico, in particolare di assessore regionale con una delega pesante come quella delle attività produttive, dovrebbe imporre grande attenzione alla natura dei rapporti con le partecipate regionali, evitando situazioni che dal punto di vista etico e morale, proprio per la natura dell’incarico ricoperto, confliggono con il ruolo di amministratore pubblico”. La mozione stigmatizza poi “il silenzio di questi giorni del presidente della Regione, dell’assessore alle Finanze, nonché delle forze politiche e consiliari (tra cui della stessa lista che l’assessore ha contribuito in maniera determinante a fondare) della maggioranza” e segnala “l’assoluto imbarazzo di una situazione che pone seri dubbi sul fatto che l’assessore Bini possa continuare a rimanere in carica da assessore”».
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Inoltre questi articoli trattano sia dell’acquisto immobili sia di Euro&Promos, ma non del terzo caso, cioè della richiesta del Comune di Marano Lagunare di rettificare una deliberazione regionale, firmata da Sergio Bini e Fabio Scoccimarro, in cui risulta un assenso comunale mai dato.
E così Cristian Sergo, ex consigliere regionale M5S, apprezzatissimo, ma che non ha potuto ripresentarsi a causa dei due mandati già svolti, sul suo profilo facebook il 28 maggio 2023:
«Bini non deve spiegare solo perché si definisce dottore in atti pubblici, non deve solo spiegare perché dice che compra case con l’intermediazione di agenzie immobiliari che lo smentiscono, ma deve spiegare soprattutto questo:
il 12 Maggio il Comune di Marano Lagunare delibera, nel principio del rispetto della leale collaborazione istituzionale e della trasparenza, stante il ruolo di soggetto deputato a sottoscrivere l’accordo di programma, di chiedere all’Amministrazione Regionale, la rettifica di quanto riportato di seguito:
– Deliberazione Giunta Regionale 8 luglio 2022, n. 1005 (presentata su proposta dell’assessore alle attività produttive Bini), limitatamente alla parte in grassetto: “Appurata in sede di conferenza la concorde volontà delle Amministrazioni intervenute di procedere alla definizione dei contenuti e, primeriamente, degli impegni da assumere pro quota nell’ambito dell’accordo di programma, unitamente all’assenso del Comune di Marano Lagunare, assunto al prot. n. PROTUR-GEN-2022-18726-A di data 10.06.2022”in quanto CIÒ NON RISULTA CONFORME a quanto comunicato dal Comune di Marano Lagunare al prot. 4052 del 10/06/2022, non sostanziandosi detta nota in alcun assenso dello scrivente Comune di Marano Lagunare;
– in conseguenza di quanto riportato è richiesta nel punto precedente, la rettifica di ogni ulteriore atto/provvedimento/istanza o documento, discendente o conseguente ad un tanto, che riportasse quanto sopra, stante la NON CORRISPONDENZA E CONFORMITÀ A QUANTO ESPRESSO CON LA NOTA DEL COMUNE DI MARANO LAGUNARE».
A cosa si riferisce questa nota? Sul Bollettino ufficiale regionale N. 29 del 20 luglio 2022, da p. 177 a p. 196 viene riportato il testo della “Deliberazione della Giunta regionale 8 luglio 2022, n. 1005 L 241/1990, art. 15. DGR 764/2022. Dichiarazione di interesse regionale all’Accordo di programma per l’esecuzione del progetto integrato di infrastrutturazione industriale, capacità logistica e implementazione dell’accessibilità al Porto di San Giorgio di Nogaro. Approvazione schema Accordo quadro tra la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia (Direzione centrale attività produttive e turismo e Direzione centrale difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile), l’Università degli Studi di Trieste e l’Università degli Studi di Udine per la realizzazione dello “Studio di tutela ambientale propedeutico al progetto integrato di infrastrutturazione industriale, capacità logistica e implementazione dell’accessibilità al Porto di San Giorgio di Nogaro”, firmato da Fabio Scoccimarro e Sergio Emidio Bini e dai rettori dell’Università di Udine e Trieste. Però il testo ha una sovrimpressione ove si legge: “Documento privo di valore legale”. Boh, questa proprio non la capisco. Se un accordo è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione FVG, come fa ad essere Il suo testo privo di valore legale?
In detto testo si legge, a p. 179: «APPURATA in sede di conferenza la concorde volontà delle Amministrazioni intervenute di procedere alla definizione dei contenuti e, primariamente, degli impegni da assumere pro quota nell’ambito dell’accordo di programma, unitamente all’assenso del Comune di Marano Lagunare, assunto al prot. n. PROTUR-GEN-2022-18726-A di data 10.06.2022». Ma pare che l’assenso del Comune di Marano lagunare non sia mai stato dato. E l’accordo a cui si riferisce questa deliberazione, è per la fattibilità dell’acciaieria olandese – ucraina, con socia di minoranza la Danieli, a Porto Nogaro.
Beh, se questo è vero, mi pare davvero un grosso problema il far passare per favorevole un comune a qualcosa quando non ha mai dato il suo assenso. Ma è anche vero che tutti possiamo sbagliare, basta però ammetterlo e correggere. Ma sarà così? Inoltre non dimentichiamoci che Bini è colui che si è prodigato per l’acciaieria a San Giorgio di Nogaro, che ha mostrato la faccia, in una situazione in cui Massimiliano Fedriga pare defilarsi e lasciarlo da solo ad attirarsi le ire dei più.
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Anche il 2 giugno, festa della Repubblica nata sui cadaveri più o meno torturati di tanti partigiani uniti da due soli ideali: battere il nazifascismo ed ottenere per le proprie famiglie e comunità una vita migliore e più libera e giusta, senza dover più patire la fame, e che ora sta andando in mille pezzi, il Messaggero Veneto ha dedicato un articolo alla posizione di Massimo Moretuzzo rispetto a quanto dichiarato da Bini, con neppure l’ultimo quarto di pagina occupato da un articoletto che propone, in sintesi, la posizione del gruppo misto cioè di Honsell, Pellegrino e Rosaria Capozzi di M5S sul caso della delibera, relativa allo stanziamento di una spesa quasi milionaria, per studiare la possibilità di insediare l’acciaieria ucraino olandese, con partecipazione italica, in Aussa Corno, che riporta un assenso mai dato dal comune di Marano Lagunare, secondo lo stesso, a cui ho già sopra accennato. E si ribadisce la presentazione, da parte dell’ opposizione, di una mozione di censura, e la richiesta di dimissioni per Sergio Emidio Bini. (Articoli di riferimento: (Mattia Pertoldi, Moretuzzo sul caso Bini: “Non riesce a nascondere il conflitto di interessi”, “Altra mozione di censura. Nel mirino finisce il progetto acciaieria“, ambedue in Messaggero Veneto, 2 giugno 2023).
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La ulteriore presa di posizione di Moretuzzo è sempre rigorosamente posta nella pagina guardando a sinistra, la meno percepita, mentre in quella parallela, a destra, c’ è un articolone sulla presa di posizione nel merito di Sandra Savino, che sta, a mio avviso, come ‘i broccoli a merenda’, perché credo che suo figlio non abbia bisogno di mammà per parlare del caso, essendo, reputo, più che maggiorenne e vaccinato. Ma così pare un bimbo che va dalla madre a dire che l’altro gli ha fatto la bua, e che lo difenda. E questo lo dico senza voler offendere in modo alcuno il signor Rocco Ferluga, che non so chi sia e con cui nulla ho, ma solo perchè mi è parsa, da parte del Messaggero Veneto, mossa poco accorta anche verso di lui chiamare in causa sua madre, e certo non gli fa fare bella figura. Pertanto ha tutta la mia solidarietà. E se Bini ha bisogno di un terzo che gli dica che quello che poi ha realizzato sarebbe stato un buon affare, e che Mediocredito, partecipata poco meno del 50% da Regione Fvg, aveva due apparatamenti od uno su due piani, non ho capito bene, ed un garage da vendere a Trieste, allora bisogna sfiduciarlo subito, perché non si sa cosa stia a fare come assessore regionale alle attività produttive.
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Detto questo, riprendo quanto affermato da Moretuzzo, perchè non so cosa stia a fare quanto dice la Savino su una compravendita in cui lei non c’entra nulla, ed in cui non ha investito capitali. Massimo Moretuzzo ha affermato che certamente si può essere imprenditori privati ed anche consiglieri ed assessori regionali, basta che le due funzioni restino del tutto separate. Ma per la posizione di Bini in Euro&Promos la domanda resta sempre la medesima: «Come fa Bini a sostenere di essere azionista di riferimento di Euro&Promos, dipendente della stessa ditta inquadrato con la qualifica di dirigente e non avere alcuna responsabilità nelle scelte aziendali?» La posizione dell’assessore Bini risulta poi «Oggettivamente indifendibile. – ha continuato Moretuzzo – Ancora di più se poi scopriamo anche che la busta paga dell’assessore è di oltre 31 mila euro lordi al mese. Perché mi chiedo quale azienda paghi così tanto un dirigente privo di responsabilità» un dirigente che, fra l’altro detiene pure il 40% del pacchetto azionario di detta società. (Mattia Pertoldi, Moretuzzo, cit.).
Ma non solo. Bini aveva sostenuto che esistono più Euro&Promos, e che lui è dirigente in una sola società che porta questo nome, ma Moretuzzo ha scoperto che dette società sono collegate tra loro ed emanazione della prima. «Basta collegarsi al sito di Euro&Promos- ha sostenuto Moretuzzo – e si trovano i nomi delle società che hanno vinto quei bandi perché sono parte dello stesso gruppo», insomma sono sue emanazioni. Pertanto come fa l’assessore a dichiarare che non sa nulla del bando da oltre 30 milioni di euro vinto da una di queste, se ho ben compreso, se esso è stato aggiudicato ad una società satellite di Euro&Promos? Ma comunque lo dovrebbe sapere almeno come assessore.
Detto questo chiudo qui questo articolo che porta solo mie riflessioni personali dopo aver letto la stampa sull’argomento, senza voler offendere alcuno ed attedendo gli eventi, fermandomi sul silenzio troppo prolungato di Fedriga nel merito. Perché ad una certa dovrà ben parlare. Ma questi della nostra giunta parlano e sproloquiano o tacciono a piacimento, o dicono di non sapere etc. etc. ma ricordo che anche in Usa il Governatore (questo sì realmente tale) di uno Stato avrebbe, su contestazioni così gravi, preso posizione. Inoltre cosa ha fatto Barbara Zilli che, secondo Moretuzzo, avrebbe dovuto controllare Mediocredito come Assessore alle finanze della Regione? Ma forse era alla mostra di quadri di Illegio … mi vien da dire. E Moretuzzo ha sostenuto che richiederà l’accesso agli atti. (Barbara Zilli. Il controllo. Riquadro a Mattia Pertoldi, Moretuzzo, cit.).
E davvero ora mi fermo qui. Senza voler offendere alcuno, ma per riportare mie riflessioni personali sui fatti del giorno questo ho scritto.
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P.S. Ho trovato on-line alcune ulteriori informazioni sulle attività dell’assessore Bini in un secondo articolo sempre a firma di Giuseppe Pietrobelli, e pubblicato sempre il 1° giugno 2023 su Il Fatto Quotidiano, intitolato “Friuli Venezia Giulia, gli affari della società dell’assessore alle Attività produttive: appalti vinti in Regione e paghe da 3,68 euro l’ora”, (https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/01/friuli-venezia-giulia-gli-affari-della-societa-dellassessore-alle-attivita-produttive-appalti-vinti-in-regione-e-paghe-da-368-euro-lora/7179724/) da cui si apprende pure che Euro&Promos si occupa di pulizie, manutenzioni e servizi di società private ed enti pubblici e che, dopo il 2017, ha acquisito una serie di cooperative, tra cui AZ TRIESTE – Lavori Pubblici ed Edilizia, e Coop. Sociale Onda Nova di Grado. Inoltre si viene a sapere che Euro&Promos ha vinto un appalto della Regione Friuli Venezia Giulia il 7 febbraio 2023 per un contratto da 3 milioni di euro, iva esclusa, per la gestione integrata dei servizi alla persona (sanitari, sociosanitari, animazione e cura estetica) e dei servizi di pulizia della “Fondazione E. Muner De Giudici” di Lovaria – Pradamano (Udine) e della “Casa di Riposo Giuseppe Sirch” di San Pietro al Natisone (Udine). La base di gara di quasi 7 milioni di euro aveva avuto un ribasso del 43,9 per cento, informazione resa nota dalla minoranza in consiglio regionale.
«Dal 2018 – scrive Pietrobelli – gli appalti vinti da Euro&Promos sono cinque, per un totale di oltre 35 milioni di euro: Gestione dei Centri estivi, servizio di ausiliarietà presso la scuola dell’infanzia comunale Giochi delle Stelle, Vigilanza musei (4,3 milioni di euro), servizi in strutture scolastiche ed educative comunali (16,8 milioni di euro), pulizia e sanificazione di immobili di proprietà o pertinenza del Comune (contratto di 4 anni rinnovabile per altri quattro, importo 14.5 milioni di euro)».
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Aggiornamento ulteriore. Post 2 giugno 2023 di Cristian Sergo sul suo profilo facebook.
Laura Matelda Puppini.
L’immagine che accompagna l’articolo è la stessa di quello precedente su stesso argomento, solo elaborata in b/c. L.m.p.
https://www.nonsolocarnia.info/caso-bini-seconda-puntata/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/06/bini-bc-Immagine1.jpg?fit=598%2C336&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/06/bini-bc-Immagine1.jpg?resize=150%2C150&ssl=1ETICA, RELIGIONI, SOCIETÀRitorno oggi sul 'caso Bini' riportando che anche su 'Il Fatto Quotidiano', il 1° giugno 2023, è comparso un articolo sull'argomento di Giuseppe Pietrobelli, intitolato «Friuli, l’assessore di Fedriga nella bufera: la sua società vince appalti pubblici. Opposizione: “Conflitto d’interessi, si dimetta'», mentre due si trovano sul 'Messaggero Veneto',...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
Aggiornamento ulteriore. Post 2 giugno 2023 di Cristian Sergo sul suo profilo facebook.
(…) IL CONSIGLIO COMUNALE DI TORVISCOSA MANIFESTA IL FERMO DISSENSO del Comune di Torviscosa, per quanto espresso in premessa e per motivi di tutela generalizzata dell’ambiente in linea con l’idea di sviluppo ed economia sostenibile promossa e attuata con ogni determinazione della scrivente Amministrazione
– alla realizzazione di un nuovo insediamento industriale siderurgico nella zona denominata Punta Sud della zona industriale di San Giorgio di Nogaro, la cui realizzazione, o gli interventi infrastrutturali relativi, possano avere effetti negativi anche percettivi sull’ambiente, sulla laguna, sul paesaggio, sul turismo e sulla pesca;
– alla realizzazione di interventi infrastrutturali che prevedano l’approfondimento del Canale Porto Buso — foce Aussa — Corno oltre quanto previsto dalla Misura REJ08.1 del Piano di Gestione (DGR719_2018) (profondità massima pari a 7,5 metri);
DELIBERA
Nel principio del rispetto della leale collaborazione istituzionale e della trasparenza, stante il ruolo di soggetto deputato a sottoscrivere l’accordo di programma,
DI CHIEDERE all’Amministrazione Regionale, la rettifica di quanto riportato di seguito:
– Deliberazione Giunta Regionale 8 luglio 2022, n. 1005, limitatamente alla parte in grassetto:
“Appurata in sede di conferenza la concorde volontà delle Amministrazioni intervenute di procedere alla definizione dei contenuti e, primariamente, degli impegni da assumere pro quota nell’ambito dell’accordo di programma, unitamente all’assenso del Comune di Marano Lagunare, assunto al prot. n. PROTUR-GEN-2022-18726-A di data 10.06.2022 ” in quanto ciò non risulta conforme a quanto comunicato dal Comune di Marano Lagunare al prot. 4052 del 10/06/2022, non sostanziandosi detta nota in alcun assenso dello scrivente Comune di Marano Lagunare;
– in conseguenza di quanto riportato e richiesto nel punto precedente, la rettifica di ogni ulteriore atto/provvedimento/istanza o documento, discendente o conseguente ad un tanto, che riportasse quanto sopra, stante la non corrispondenza e conformità a quanto espresso con la nota del Comune di Marano Lagunare;
DI CHIEDERE alla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia:
– se ha già avviato, con riferimento alla localizzazione del nuovo insediamento industriale e delle relative infrastrutture in Punta Sud, le necessarie procedure per l’istituzione di un’area geografica di interesse strategico nazionale ai sensi dell’art. 32 DL 115/2022;
– in caso di avvio, se abbia dato atto dell’assenso del Comune di Marano Lagunare, richiamato nella Deliberazione Giunta Regionale 8 luglio 20222, n. 1005, dandone contezza all’ ente (assenso che, si ricorda al punto precedente, l’Ente non ha mai fornito);
DI CHIEDERE, altresì, alla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, in caso di avvio di tale procedura:
il ritiro immediato della manifestazione d’interesse inoltrata alla Presidenza del Consiglio dei ministri o al Ministero dello sviluppo economico, per l’istituzione di un’area geografica di interesse strategico nazionale ai sensi dell’art. 32 DL 115/2022, dandone notizia all’Amministrazione Comunale di Torviscosa;
SI DISPONE
che la presente mozione venga trasmessa:
– alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Imprese e del Made in Italy (già Ministro Economia e Sviluppo) e ai parlamentari del FVG;
al Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, all’Assessore Regionale alle Attività Produttive, all’Assessore Regionale all’Ambiente, al Presidente del Consiglio Regionale della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, ai capigruppo in Consiglio Regionale della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia;
– ai Comuni ricadenti nel sito Natura 2000 IT3320037 “Laguna di Marano e Grado” che sono Marano Lagunare, Grado, Aquileia, Carlino, Latisana, Lignano Sabbiadoro, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Precenicco, San Giorgio di Nogaro e Terzo d’Aquileia».