Come si fa a non dare ragione a Massimo Moretuzzo quando sostiene che bisogna togliere a Scoccimarro l’assessorato regionale per la difesa dell’ambiente?
Ci sono dichiarazioni di assessori regionali, rigorosamente della nostra solita giunta vecchia/nuova, che fanno trasecolare, perché sono indicative di un modo di vedere il mondo che implica che qui comandano solo i politici, e che le scelte delle amministrazioni vengono prima di qualsiasi altro discorso, anche di tutela ambientale par proprio di capire. E questo sta accadendo mentre la regione Fvg sta diventando, per i suoi cittadini, sempre più inospitale, e pare si attrezzi per organizzare il territorio per migliaia di foresti siano essi turisti mordi e fuggi, pure goderecci, sia che siano fra quelli che che osano l’inosabile per il loro fisico e le loro capacità per poi venir soccorsi. Però per loro i mezzi ed il personale si trovano.
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Ma a chi mi riferisco questa volta? A Fabio Scoccimarro, per 5 anni, ed ora di nuovo, Assessore regionale alla difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, che è una vecchia conoscenza per via dei cogeneratori Siot/Tal. Ora la Siot/Tal, ricevuta in pompa magna da Fedriga nel dicembre 2019 (1), è stata poi anche magnificata come una benefattrice dell’Europa e di Trieste da Fabio Scoccimarro, nel marzo 2022 (2). Inoltre egli affermava allora che i progetti di cogenerazione che la Siot intende costruire in regione erano stati tutti vagliati con la massima attenzione dagli uffici regionali, in base alle norme nazionali vigenti (3) ed approvati. Peccato che forse qualcuno si fosse dimenticato, proprio nell’ ottica di salvaguardare l’ambiente, di quattro quisquiglie mancanti, come ci hanno ricordato il Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento, il Comitato difesa e valorizzazione del Lago dei Tre Comuni ed il Comitato Pro Lago dei Tre Comuni, Val del Lago.
La Regione ha approvato i nuovi cogeneratori Siot a metano, scrivevano «Senza (che fosse presente) la procedura d’impatto ambientale (VIA); Senza valutare il cumulo con altre emissioni disposto dalla legge; Senza applicare le prescrizioni della Convezione Internazionale delle Alpi; Senza tenere in considerazione la ferma contrarietà dei comuni e delle popolazioni espressa anche in pubbliche manifestazioni popolari; Senza esercitare nei confronti della SIOT, stante il forte impatto negativo del progetto sulle ristrette valli montane e i loro abitanti, quel ruolo politico a loro difesa doveroso per la nostra Regione autonoma e per il suo Assessore all’ambiente; Senza avere considerato che i cogeneratori a metano nella stazione di pompaggio di Somplago ubicata sulla riva nord del lago rappresentano una servitù in aggiunta alle già troppe esistenti ed un’aggravante per il “recupero delle condizioni di naturalità e fruibilità anche turistica del lago” previsto dalle leggi regionali; Senza tenere in minimo conto i minuziosi calcoli dell’ ing. Dino Franzil delle specifiche emissioni inquinanti dei proposti cogeneratori a metano, del traffico autostradale e del cumulo degli stessi; Senza considerare l’approfondita perizia eseguita sul progetto SIOT d’installazione dei cogeneratori a metano da parte dell’Agenzia per l’Energia del Friuli Venezia Giulia (APE)». (4).
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Ma veniamo all’oggi.
Ma veniamo al dunque di questo articolo. Il 19 giugno 2023 Telequattro nordest riportava un servizio relativo alla presentazione, presso la Regione Fvg, Assessorato alla difesa dell’Ambiente, energia e sviluppo sostenibile retto da Fabio Scoccimarro, di uno studio, redatto da scienziati ed esperti e frutto di un lavoro durato un anno, sui cambiamenti climatici in Fvg e sul come affrontarli.
Questo quanto detto nel servizio: «Trieste da bollino giallo, arriva il gran caldo che con sé porterà anche l’afa ed un ulteriore aumento delle temperature». Inoltre quattro città italiane passeranno da ‘bollino verde a bollino giallo’: Ancona, Bolzano, Campobasso e Perugia, ma dal 21 giugno anche Trieste entrerà nel novero delle città più calde, insieme ad altre14 città, come indicato dal Bollettino del Ministero della Salute. Però è improbabile che il mare che lambisce Trieste venga riempito da meduse, almeno per quest’anno.
«Un team di scienziati ha lavorato per un anno ad una pubblicazione, presentata oggi (19 giugno ndr) che illustra i cambiamenti climatici della nostra regione, ma anche le azioni da mettere in campo per affrontarli.
Il 2022 è stato l’anno più caldo di sempre il Friuli Venezia Giulia, oltre che particolarmente siccitoso. Le temperature di aria e mare decisamente più alte della norma, e le piogge inferiori alle medie del 40%, sono chiari segni del cambiamento climatico nella nostra regione. Lo conferma la pubblicazione elaborata dal gruppo di lavoro tecnico scientifico clima FVG, di cui fanno parte Arpa, CNR E CTP ogs, le Università di Trieste ed Udine e la Regione, presentata oggi alla Direzione regionale Ambiente. Lo studio rappresenta un patrimonio di conoscenze sui cambiamenti ma anche sulle azioni che è possibile intraprendere per cercare di mitigarne gli impatti sul territorio». (5).
Quindi la giornalista del Tg di Telequattro delle ore 13 del 19 giugno così continuava parlando del testo presentato: ««La pubblicazione, divulgativa, segnala cosa sta accadendo in regione con uno sguardo anche alla dimensione globale strettamente correlata a quella locale. Qualche esempio: la crescita del livello medio del mare, che a Trieste, nel 2022, non è stata da record ma comunque più alta che in tutto il secolo scorso. La temperatura delle acque marine l’anno scorso è la terza più alta della serie storica dagli anni ’40. Un capitolo è dedicato agli incendi sul Carso. Il cambiamento climatico ne sta alterando il regime naturale, con conseguenti modifiche nello sviluppo e nella composizione dei boschi. I fuochi dell’estate scorsa hanno rappresentato un fenomeno eccezionale, con la perdita complessiva di 194.000 mc. di biomassa vegetale». (6).
Dichiarazioni dell’Assessore Scoccimarro nel merito di detto importante studio.
Lo studio presentato «È un supporto appunto riguardo al tema ‘Segnali del clima’ alle pubbliche amministrazioni, e quindi questa non è la Bibbia che noi sposeremo, ma sarà un utile documento che sarà propedeutico ad indirizzare, se lo vorremo e lo riterremo, come amministratori pubblici, quelle che sono le politiche dei prossimi anni. Questo sarà un utile strumento e penso anche di inserire questo gruppo di lavoro molto importante e molto autorevole, all’interno degli Stati Generali che rifaremo, ed approfitto per darne la notizia, nella primavera del 1924». (7). Cioè come a dire che la volontà degli amministratori regionali e pubblici travalica ogni studio (ed ogni buon senso che indicherebbe di seguire questo lavoro, dico io) e diventa “volontà generale”, che si realizza nel mondo attraverso le loro azioni, che possono o meno tener conto di quanto altri dicono. Per essere in democrazia e nel 2023, con la scienza che ormai ha raggiunto alti livelli, non c’è che dire, forse i capo tribù di qualche gruppo retto in modo autoritario pensano la stessa cosa. Però ci sarà un contentino, almeno pare, ed ecco l’assessore dire che proporrà a questo gruppo di lavoro di partecipare agli Stati Generali 2024. Insomma le indicazioni suggerite nello studio per possono esser disattese, se vanno contro i desiderata dei politici, ma gli esperti potranno parlare ancora in altra sede. Ma ditemi un po’ voi … Almeno io ho capito così. E se non ho capito bene correggetemi.
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A questo punto Massimo Moretuzzo è intervenuto in modo deciso, chiedendo, alla luce di queste dichiarazioni, di togliere l’Assessorato regionale alla difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile a Fabio Scoccimarro, del quale anche a me sfugge cosa abbia fatto sino ad ora per rispondere pienamente al suo mandato. Ma può essere limite mio. Ma leggiamo cosa ha dichiarato nel merito Massimo Moretuzzo.
Moretuzzo: «Le parole di Scoccimarro sul clima sono inqualificabili. Chiediamo il ritiro della delega all’ambiente»
«Le dichiarazioni dell’Assessore Scoccimarro sono inqualificabili e se fossimo in un paese normale, qualcuno dovrebbe immediatamente ritirargli la delega alla difesa dell’ambiente». Questo il commento del capogruppo in Consiglio regionale del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo alle parole rilasciate stamane, lunedì 19 giugno, dall’Assessore Fabio Scoccimarro in occasione della presentazione del rapporto “Segnali dal Clima in FVG” realizzato dal “Gruppo di lavoro tecnico scientifico Clima FVG” istituito dalla Regione circa un anno fa.
«Com’è possibile che un assessore in carica, – ha continuato – che dovrebbe porre come massima priorità il tema del contrasto ai cambiamenti climatici, davanti ai rappresentanti più autorevoli della comunità scientifica regionale affermi che la scienza non può vincolare le decisioni politiche? Come può dire, a proposito del rapporto presentato stamattina, che la Giunta ne terrà conto solo se lo riterrà opportuno? Così facendo l’Assessore Scoccimarro mette clamorosamente in discussione la validità di un rapporto redatto dall’Arpa, che ha coordinato un gruppo di lavoro istituito dalla stessa Regione un anno fa e del quale fanno parte CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche, ICTP-International Centre for Theoretical Physics di Trieste, OGS-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale, Università di Udine e Università di Trieste. Quanto successo oggi è un fatto gravissimo, mi auguro che l’Assessore Scoccimarro ritiri immediatamente le sue affermazioni e si scusi con il gruppo di lavoro che ha redatto il rapporto. Diversamente il Presidente Fedriga dovrebbe ritirare subito la delega alla difesa dell’ambiente ad un assessore che per l’ambiente rischia di rappresentare il pericolo principale», continua Moretuzzo, che aggiunge: «Per fortuna che il Friuli-Venezia Giulia è Regione pilota per il Green Deal europeo, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica con 5 anni di anticipo sulla scadenza del 2050 posta dall’Unione Europea…». (8).
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Poi, e questo lo dico io, c’ è il problema del trasporto di rifiuti di ogni tipo attraverdo e nella nostra regione.
In compenso l’Assessore ha partecipato, per carità doverosamente, all’incontro per il bilancio del lavoro del nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale (Noava) tenutosi ad Udine che, dal primo settembre del 2022, è incardinato sotto la Direzione ambiente della Regione, (9) mentre prima dipendeva dal Corpo Forestale. Quello che stupisce è che ci siano ancora tanti reati ambientali legati ai rifiuti. Se si legge l’interessantissimo volume di Aldevis Tibaldi “L’isola infelice”, che parla del FVG, fa accapponare la pelle quanto è stato sversato nelle acque della nostra regione che fu bellissima, ed i continui inquinamenti dati pure da discariche più o meno abusive e riempimenti di cave abbandonate.
Ma ora pensavo che quasto tipo di problemi fosse superato, invece ritorniamo a leggere di rifiuti trasportati legalmente ed illegalmente. Ed in Italia ci sono 700mila imprese che trasportano rifiuti e di queste 3.495 operano in Friuli Venezia Giulia, con circa 300 impianti di trattamento: la particolare posizione geografica di confine fa sì che la mole di rifiuti che transitano, soprattutto in uscita, sia di milioni di tonnellate, con interessi economici ingenti». (10). E questo, ve lo dico subito, mi preoccupa non poco. Cosa dice l’assessore rispetto a questo problema? Vi sono dati anche sul traffico illegale (per esempio scoperto non molto tempo a Pordenone) nella nostra Regione? Sappiamo se si sversa qualcosa nei fiumi, la cui portata è ridotta dacendo concentrare le imputità e possibili veleni? O è compito occuparsene solo del Noava, ora che dipende da lui? Non lo so chiediamocelo, mentre la sanità sta sparendo dalla nostra Regione e quindi, se ci ammalassimo per emissioni malefiche provenienti da smaltimento di rifiuti o discariche legali o meno o da polveri sottili lanciate nell’aria nel corso dei vari raduni e scorrazzamenti, con il patrocinio di uno o dell’altro o abusivi, a forte velocità in montagna di moto e macchine da rally con targa e senza, ma sicuramente sempre senza presenza dell ‘Arpa a monitorare, coraggio e tranquilli cittadini del FVG, non abbiamo più neppure chi ci curerà, dato che la sanità qui è davvero a pezzi.
In una società privata, dove si gestiscono soldi di privati, questi della giunta li avrebbero mandati a casa da un pezzo, credetemi. Invece non si sa perché qui, dove i soldi sono nostri, davanti ad una non certo buona ed oculata amministrazione, visti i risultati, restano tutti al loro posto, e per di più da noi pagati profumatamente.
Senza offesa per alcuno e se erro correggetemi.
P.S. Sono venuta a sapere oggi, 21 giugno 2023, che anche il consigliere regionale Nicola Conficoni ritiene, dopo questa ultima dichiarazione e visto il pregresso, che Fabio Scoccimarro dovrebbe dimettersi da assessore per la difesa dell’ ambiente, dato che non sa guardare al futuro. La sua posizione è leggibile in: https://www.triesteallnews.it/2023/06/clima-conficoni-pd-imbarazzante-negazionismo-di-scoccimarro/
Laura Matelda Puppini
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(1) Siot/TAL (Transalpine Pipeline), Fedriga, e la posizione di Legambiente Fvg.
(2) Così si legge in un comunicato della Regione Fvg datato 25 marzo 2022: «Scoccimarro ha riconosciuto l’importanza di Tal-Siot per il territorio triestino e la strategicità europea di questo oleodotto, ancora più nel contesto geopolitico attuale in cui incombe la crisi energetica dettata dalla guerra in Ucraina. “Con il presidente Lilli – ha detto l’assessore – ci siamo confrontati molto nelle ultime settimane anche sulle questioni ambientali specifiche del territorio triestino e in merito ad alcuni disagi percepiti dalla città. Il confronto ha sempre consentito di concordare, assieme ad Arpa, interventi che garantiscono l’equilibrio tra ambiente, salute e attività economiche» In particolare – ha aggiunto l’esponente della giunta Fedriga – sono state prese e verranno assunte ulteriori iniziative per mitigare gli odori, mentre la Regione è impegnata a raggiungere il traguardo quale prima amministrazione regionale a dotarsi di una norma specifica sulle emissioni di odori. (…)». (ARC/SSA/alhttps://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act;jsessionid=5C5BED9D508C44BD5582350C7D0D722F?dir=/rafvg/cms/RAFVG/&nm=20220324161044008 25 marzo 2022. Pare quindi che emissioni varie siano solo una uqestione di puzza e null’altro.
Lo stesso comunicato riporta pure che «Il presidente di Siot Alessio Lilli ha quindi ripercorso l’andamento del trasporto del greggio pre e post pandemia con livelli che nel 2019 erano di 41,2 milioni di tonnellate trasportate e che a fine 2021 sono scesi a 37,3 milioni. Dal 1967, data di apertura dell’impianto, sono stati trasportati dal golfo di Trieste in Austria e Germania circa 1,6 miliardi di tonnellate di greggio, ovvero l’equivalente del consumo italiano per 30 anni. Oltre il 60 per cento del traffico portuale triestino passa per il Terminal marino Siot. Ad oggi l’infrastruttura Tal è al servizio dell’Europa tutta, rendendo Trieste uno snodo di riferimento per le economie di Germania, Austria e Repubblica Ceca». (Ivi). Dovremmo forse essere entusiasti di questo transito imponente per l’estero di petrolio sul nostro territorio, per il quale fra l’altro la Siot/Tal non ci ha mai dato una lira? E la Regione pensa solo all’ odore?
(3) https://www.regione.fvg.it/rafvg/giunta/dettaglio.act;jsessionid=DB61EA58DE1AD3576CF2CE2295775DDD?dir=/rafvg/cms/RAFVG/Giunta/Scoccimarro/comunicati/&id=122086&ass=C07&WT.ti=Ricerca comunicati stampa.
(5) https://telequattro.medianordest.it/31044/il-notiziario-edizione-completa-19-06-2023/ (https://www.youtube.com/watch?v=jS-8la31W7E. (https://www.youtube.com/watch?v=jS-8la31W7E).
(6) Ivi.
(7) Ivi. La trascrizione dell’intero testo è mia perché quella in sovrimpressione aveva un paio di errori.
(8) Comunicato Patto per l’Autonomia, 19 giugno 23 in merito alle affermazioni dell’Assessore sopra riportate.
(9) Ambiente: Scoccimarro, in Fvg attività di vigilanza resta alta, 15 giugno 2023, in: https://www.regione.fvg.it/rafvg/giunta/dettaglio.act;jsessionid=1CEE23C0D2290450819EC80BD9D4A7C9?dir=/rafvg/cms/RAFVG/Giunta/Scoccimarro/comunicati/&id=124715&ass=C07&WT.ti=Ricerca%20comunicati%20stampa
(10) Ivi.
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L’immagine che accompagna l’articolo rappresenta la copertina di “Segnali dal clima FVG- Cambiamenti impatti azioni” ed è tratta da https://www.arpa.fvg.it/temi/temi/meteo-e-clima/news/segnali-dal-clima-in-fvg/. LMP.
https://www.nonsolocarnia.info/come-si-fa-a-non-dare-ragione-a-massimo-moretuzzo-quando-sostiene-che-bisogna-togliere-a-scoccimarro-lassessorato-regionale-per-la-difesa-dellambiente/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/06/climafvgCOVER_INTERA.width-500.jpg?fit=500%2C706&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/06/climafvgCOVER_INTERA.width-500.jpg?resize=150%2C150&ssl=1AMBIENTEETICA, RELIGIONI, SOCIETÀCi sono dichiarazioni di assessori regionali, rigorosamente della nostra solita giunta vecchia/nuova, che fanno trasecolare, perché sono indicative di un modo di vedere il mondo che implica che qui comandano solo i politici, e che le scelte delle amministrazioni vengono prima di qualsiasi altro discorso, anche di tutela ambientale...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
A proposito dell’inquinamento in Regione Friuli Venezia Giulia, basta leggere l’articolo di Marco Agrusti “Siti inquinati per sempre. L’allarme rosso in Friuli” Sottotitolo: Uno studio mostra la concentrazione di sostanze chimiche “perenni”. Sottotitolo: Da Porcia a Premariacco, nel mirino falde e torrenti na anche discariche in: Il Gazzettino 12 aprile 2023 per capire, in poche parole, come è ridotta la nostra regione. Lo studio di riferimento per questo articolo è quello di Le Monde. Ma il volume del grande Aldevis Tibaldi è certamente più preciso. Laura Matelda Puppini
Massimo Moretuzzo ha preso oggi 21 giugno 2023 posizione anche rispetto al nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale (Noava) chiedendo che l’organico del Noava venga potenziato. Infarri sono troppo pochi “5 agenti per le attività di competenza”. Questo il testo giuntomi da Patto per l’Autonomia: «Nonostante il fatto che recentemente siano state assunte decine di dipendenti adeguatamente formati nel settore di competenza, nessuno di questi è stato assegnato al Noava, il Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale, che opera dal 2002 a contrasto di illeciti e violazioni amministrative in campo ambientale, il cui organico è formato da solo 5 agenti, un numero irrisorio rispetto a tutte le attività di competenza e che va implementato quanto prima». Così il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg in Consiglio regionale Massimo Moretuzzo, promotore di una interrogazione sulla struttura organizzativa del Noava (dallo scorso anno in capo alla Direzione ambiente e non più al Corpo forestale regionale), portata oggi in aula. «Mi auguro che la Giunta – consapevole dell’importanza dell’attività del Noava – si faccia sentire e ottenga il potenziamento del nucleo, considerata anche la crescita delle violazioni in materia ambientale rilevate nelle aziende della regione», conclude Moretuzzo». (Comunicato del 21 giugno 2023). Ed ha ragione Moretuzzo, come si fa con sole 5 persone a controllare tutto? L.M.P.
Preciso che le parole contestate all’assessore Scoccimarro sono quelle riportate in questo articolo, e che non è corretto quanto scrive Anna Dazzan in un articolo intitolato “Bufera sulle dichiarazioni dell’assessore sul clima: “Negazionista, si dimetta. Ma li smentisce” (https://www.udinetoday.it/attualita/dichiarazioni-scoccimarro-ambiente-giugno-2023.html?fbclid=IwAR3o_bTnpnmSNvjyAKCup9usXZbcfMRroTv4Hj5tfNY12DdUWXZgmPMwX3Q). Ed ho invitato il direttore della testata a togliere l’articolo, perché le parole contestate all’ assessore non sono quelle che la Dazzan ha ipotizzato non so prendendole da dove, che fanno fare ben magra e barbina figura a chi le contesta, ma quelle riportate con fonte certa da me nel mio “Come si fa a non dare ragione a Massimo Moretuzzo quando sostiene che bisogna togliere a Scoccimarro l’assessorato regionale per la difesa dell’ambiente?” in: https://www.nonsolocarnia.info. Infatti le dichiarazioni sono state fatte a caldo come si suol dire ad una tv e registrate.
Che poi magari ora l’assessore meni il can per l’aia è altro discorso. Inoltre da quanto scrive la Dazzan, pare che l’assessore abbia detto, in sintesi, che pensare all’ ambiente è andare contro le attività produttive, ma invece esistono anche attività produttive sostenibili, e questo la dice lunga sulla nostra giunta regionale che sarebbe ben si aggiornasse su certi temi.