Covid: quel problema del numero di posti letto delle terapie intensive in Fvg, una patata davvero bollente per l’assessore.
Il testo di una lettera, la seconda inviata a Fedriga da una associazione di anestesisti e rianimatori, pone un grosso problema …
Il 9 aprile 2021 compariva su ‘Il Fatto Quotidiano’ un articolo a firma di Stefano Tieri, intitolato: Friuli Venezia Giulia, denuncia di anestesisti e rianimatori: “Sottostimati i ricoveri in terapia intensiva”. E intanto la regione torna arancione”, in cui si leggeva una notizia presente anche altrove: «Nel Friuli Venezia Giulia […] il numero di pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva sarebbe sottostimato rispetto alla realtà. È quanto denuncia l’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica (Aaroi Emac) in una lettera indirizzata al governatore della Regione Massimiliano Fedriga (Lega). […] la lettera parla di un errore nei conteggi. Il riferimento è a due reparti di terapia semintensiva – il primo a Palmanova, il secondo aperto proprio in questi giorni a Gorizia – che invece “sono a tutti gli effetti vere terapie intensive”, dal momento che al loro interno sono ricoverati “pazienti gravi, ventilati e rapidamente tutti intubati in un effetto finale di sottodimensionamento dei numeri reali di pazienti di terapia intensiva». (https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/04/09/friuli-venezia-giulia-denuncia-di-anestesisti-e-rianimatori-sottostimati-i-ricoveri-in-terapia-intensiva-e-intanto-la-regione-torna-arancione/6161010/).
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Il testo integrale della lettera datata 7 aprile 2021, firmata dal dott. Alberto Peratoner. Presidente AAROI EMAC Regione Friuli Venezia Giulia,e preceduta da un’altra senza risposta, è già stata da me pubblicata nel mio articolo: “Dagli anestesisti rianimatori piovono pietre sull’organizzazione del ssr Fvg, solo narrando la realtà”, in: nonsolocarnia.info. Dalla stessa riprendo qui solo questi due periodi importantissimi per rammentare ai miei lettori quale fosse la constatazione degli anestesisti rianimatori che originò poi la visita degli ispettori del Ministero della Salute in Fvg ed il prosieguo della storia: «Siamo e rimaniamo basiti nel vedere che dopo un anno di bollettini, report e proclami, si aprono reparti di Semintensiva (come già a Palmanova, in questi giorni anche a Gorizia) che in realtà sono a tutti gli effetti vere Terapie Intensive gestite da anestesisti rianimatori, con pazienti gravi, ventilati e rapidamente tutti intubati in un effetto finale di sottodimensionamento dei numeri reali di pazienti di Terapia Intensiva. Oggi i veri numeri ci dicono che i pazienti COVID gravi di Terapia Intensiva in FVG sono ben di più di quanti dichiarati, superando decisamente il valore del cutoff di 50% dei posti letto intensivi totali occupati da pazienti COVID». (Da: https://friulisera.it/wp-content/uploads/2021/04/nota-AAROI-EMAC-FVG-per-Presidente-Fedriga.pdf).
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Letta la missiva, la minoranza in consiglio regionale si muoveva subito.
Questa lettera portava i consiglieri dell’ opposizione in consiglio regionale: Simona Liguori (Cittadini), Andrea Ussai e Ilaria Dal Zovo (M5S), Mariagrazia Santoro, Roberto Cosolini e Nicola Conficoni (PD), Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia), Furio Honsell e Walter Zalukar (Gruppo Misto) a richiedere formalmente l’audizione dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani – Emergenza Area Critica del Friuli Venezia Giulia e delle rappresentanze sindacali della Dirigenza medica del Servizio sanitario regionale nella terza commissione, convocata per il 13 aprile, con integrazione dell’o.d.g. presente o indicendo un nuovo incontro urgente. (https://friulisera.it/covid-lettera-a-fedriga-da-parte-degli-anestesisti-ospedalieri-siamo-stremati-e-le-opposizioni-chiedono-audizione-urgente/).
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E così dichiarava Andrea Ussai di M5s allora: «Nei giorni scorsi abbiamo chiesto chiarimenti sui dati relativi all’occupazione di posti letto negli ospedali, ma oggi, alla luce dell’accorata lettera dell’AAROI regionale, capiamo perché non ci è stata data risposta». Quindi egli, insieme ai colleghi, si rivolgeva al governatore Fedriga chiedendo di rimuovere chi non ha fornito correttamente i dati, per errore o colpa, altrimenti di assumersi la responsabilità di quanto stava accadendo. «Non vorremmo – concludeva- che invece gli unici a pagare siano quelli che hanno avuto il coraggio di dire la verità». (https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/04/09/friuli-venezia-giulia-denuncia-di-anestesisti-e-rianimatori-sottostimati-i-ricoveri-in-terapia-intensiva-e-intanto-la-regione-torna-arancione/6161010/).
Intanto, grazie al M5S, il problema dei posti letto presenti a Palmanova e Gorizia, considerati di terapia intensiva dalla Regione Fvg ma secondo il Presidente AAROI EMAC ed altri specialisti non tali ma occupati da malati covid che non avrebbero dovuto trovarsi lì, approdava alla Procura della Repubblica di Gorizia, grazie ad un esposto del M5s, e sempre lo stesso Movimento dichiarava di voler presentare «un’interrogazione per fare chiarezza sulla situazione, dopo che nei giorni scorsi Giunta e Maggioranza hanno deciso di rinviare, senza definire a quando, la discussione sul tema». (https://leonarduzzi.eu/catastrofesanitafvg-exxx-polzive-finisce-in-procura-il-caso-dei-numeri-taroccati-sulle-terapie-intensive-di-gorizia – e-palmanova-trema-il-palazzo – esclusivo … ). E, come non bastasse, il problema dei posti letto di terapia intensiva in Fvg sbarcava a Roma dove sull’argomento venivano depositate due interrogazioni ai Ministri Roberto Speranza ed a Maria Stella Gelmini: una di Nicola Fratoianni di S.I. ed una di Luca Sut e Sabrina De Carlo di M5s. (Ivi e https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/08/04/covid-sottostimati-i-numeri-delle-terapie-intensive-dopo-le-interrogazioni-parlamentari-in-friuli-arrivano-gli-ispettori-del-ministero/6283576/).
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Subito dopo la lettera, Riccardi incontrava a Palmanova Peratoner, respingendo le accuse al mittente e «bacchettando Il sindacato degli anestesisti per il metodo scelto nell’esprimere le preoccupazioni della categoria» – secondo il Messaggero Veneto- ed accusandolo di voler screditare il ssr, frase ritenuta dagli anestesisti ignobile (https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2021/04/11/news/la-replica-degli-anestesisti-a-riccardi-sulle-terapie-intensive-l-accusa-di-voler-screditare-il-sistema-e-ignobile-1.40137644) mentre in terza commissione la situazione si stiracchiava.
E, dalla trascrizione fatta da me di una parte dell’incontro di tale commissione riunitasi il 13 aprile 2021, udibile in: https://www.youtube.com/watch?v=BuS7wR6Dcng, pareva che l’assessore fosse molto abbottonato sull’argomento, che sembrava non poter essere subito discusso in quella sede nè nlla successiva.
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In quel contesto istituzionale, Andrea Ussai segnalava come l’opposizione avesse chiesto di integrare l’ordine del giorno dei lavori con una audizione urgente sulla base di quanto rilevato dagli anestesisti e rianimatori dei sindacati fvg e pure dalla dirigenza medica sui numeri della terapia intensiva, e su cui anche il Presidente Fedriga aveva assicurato desiderare la massima trasparenza e chiarezza, ma il consigliere Ivo Moras, leghista, rispondeva che era impossibile avere detta audizione in commissione anche il 25 aprile a causa dell’ urgenza di parlare di altro argomento “relativo a materiali”, a meno che non vi fosse stato del tempo residuale, nel qual caso si sarebbe visto il da farsi.
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Ed inutilmente Walter Zalukar, sottolineava l’attualità di quanto dichiarato dagli anestesisti, rispetto ad un approfondimento sul tema della qualità della sanità, problema sorto già da tempo. E così continuava: «E cosa è accaduto in questi giorni? Il Presidente della AAROI, degli anestesisti e rianimatori, quelli che lavorano in prima linea tra gli altri medici contro il covid, ha, tutto sommato, scoperchiato il vaso di Pandora o sollevato il tappeto». E procedeva dicendo che, sul numero di ricoverati in terapia intensiva, il consiglio regionale avrebbe voluto avere dati certi. «Perché non è secondario, nella lotta al covid, sapere come vengono impiegate le terapie intensive», dato che, fra l’altro, «la nostra Regione ha il massimo di mortalità in Italia per covid […]». (Ivi).
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Furio Honsell, dal canto suo, si rivolgeva al presidente della terza commissione Moras, chiedendo, come già fatto in altre commissioni, di ascoltare chi viene proposto dalla minoranza come da audire subito, perché «non sono mai delle persone solo con un nome e cognome ma sono sempre delle figure che rappresentano componenti importanti della nostra comunità». (Ivi). Ed a suo avviso, se importanti audizioni, in riferimento ai temi trattati in commissione, non avessero avuto luogo, questo avrebbe rappresentato un esplicito impedimento a svolgere in modo efficace la funzione «che siamo stati chiamati a svolgere». (Ivi). Egli quindi continuava dicendo che tutti erano rimasti sconvolti dalla lettera pubblicata dai giornali firmata da sindacati di categoria, in particolare da quelli dei rianimatori, che affermavano di non esser mai stati auditi. «Ma noi abbiamo più volte ribadito che ci interessa ascoltarli, e quindi è quantomeno paradossale che loro scrivano che sembra non interessi la loro opinione, quando … io ho scritto, assieme ad altri colleghi, una lettera al Presidente, proprio relativamente a questa commissione, dicendo che siamo disposti anche a riunirci quotidianamente pur di ascoltare tutte queste voci e dare il nostro contributo. (…). Inoltre se non si risponde, se nulla viene detto, si crea un clima di grande sfiducia verso l’istituzione, anche verso il consiglio regionale, e questo non è accettabile». (Ivi).
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Quindi prendeva la parola Moretuzzo, il quale dichiarava che per lui era incomprensibile come l’assessore alla salute, potesse dire, ad argomenti precisi, «io non rispondo», quando gli era stata data la parola. Inoltre «noi abbiamo fatto la prima richiesta all’unanimità di audizione delle categorie mediche il 25 novembre 2020. Da allora sono passati quasi 5 mesi, e noi, in terza commissione, non abbiamo avuto la facoltà di sentire le categorie mediche. Io penso che questo non possa essere liquidato semplicemente dicendo “Io no rispondo”. Io credo che questo non sia rispettoso nella commissione e verso i rappresentanti del consiglio regionale» Ma l’assessore replicava che non era così. (Ivi).
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Infine, nel maggio 2021, i problemi posti dalla lettera giungevano alla terza commissione vista però come un tribunale …
Infine, nel maggio 2021, l’argomento approdava in terza commissione, dove però parlava pure, contro Alberto Peratoner, Amato De Monte, primario di anestesia dell’ospedale di Udine, il quale rivolgeva al collega «parole taglienti» accusandolo di aver utilizzato termini poco rispettosi, di aver scritto falsità e di esser disinformato. (https://www.rainews.it/tgr/fvg/articoli/2021/05/fvg-peratoner-monte-intensive-moras-consiglio-36a861d8-08ef-4248-8048-d7d13b396448.html). Ed a quell’ incontro erano stati chiamati pure i dirigenti di Asfo, Asugi e Asufc a difesa di Riccardi e della Regione. A tutti Peratoner, che devo dire pare un signore di tutto rispetto in questa vicenda, rispondeva: «Rappresentiamo 350 anestesisti rianimatori […] e questa non è una disputa personale tra me e la Regione. Noi non siamo un sindacato che fa arrembaggio e non abbiamo alcun apparentamento politico. A noi interessano i pazienti, e li abbiamo sempre curati tutti e bene, che fossero in Terapie intensive vere o finte, che fossero nei corridoi o nel sottoscala». (https://www.nordest24.it/in-iii-commissione-il-caso-terapie-intensive-con-sindacato-e-aziende/).
Così la partita pareva chiusa, ed il dott. Amato De Monte, senza vaccino, veleggiava verso la candidatura senza concorso a dirigente della Sores, ma ….
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Arrivano gli ispettori.
Ed infine giungevano in Friuli Venezia Giulia gli Ispettori del Ministero della Salute. E così si legge su di un articolo di ‘Il Fatto Quotidiano’, nel merito: «Quattro mesi dopo le interrogazioni parlamentari che puntavano il dito sui numeri effettivi delle terapie intensive da Covid che sarebbero stati sgonfiati, in Friuli arrivano gli ispettori del ministero della Salute. Prima si sono recati a Palmanova, ma nel programma di accertamenti ci sarebbe anche l’ospedale di Gorizia. Il problema è emerso ad aprile, quando si scoprì che un certo numero di pazienti erano registrati in un reparto sub-intensivo di Gorizia. In realtà si trattava di ricoveri da terapia intensiva che, grazie a una classificazione meno grave, hanno consentito una prognosi più benevola del Friuli nel calcolo del rischio. (https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/08/04/covid-sottostimati-i-numeri-delle-terapie-intensive-dopo-le-interrogazioni-parlamentari-in-friuli-arrivano-gli-ispettori-del-ministero/6283576/).
E, con l’arrivo degli ispettori nel mese di agosto, così dichiarava Andrea Ussai: «I dati confermerebbero la versione secondo cui la Regione ha sottostimato le terapie intensive in Friuli Venezia Giulia, nonostante le rassicurazioni di Fedriga sulla bontà dei numeri e sulla massima trasparenza dell’amministrazione regionale e dopo gli attacchi dei colleghi filogovernativi al presidente regionale dell’Associazione anestesisti». (Ivi). E ricordava pure come il Movimento 5 Stelle si fosse interessato alla vicenda» a livello nazionale e regionale, con richieste di accessi agli atti e interrogazioni, fino a un esposto presentato in Procura». (Ivi).
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E giungiamo al mese di novembre 2021. Un paio di giorni fa compariva un articolo …
Un paio di giorni fa compariva, su FriuliSera, un articolo di redazione intitolato: “Indiscrezioni sulle ispezioni ministeriali in Fvg. Confermate le denunce degli anestesisti. Numeri fasulli e caos gestionale. Riccardi anziché dimettersi minimizza”, datato 17 novembre 2021. In esso si leggeva: «Da indiscrezioni l’ispezione ministeriale all’ospedale di Palmanova ed a quello di Gorizia dell’agosto scorso avrebbero effettivamente rilevato irregolarità. La certezza della gravità di quanto avvenuto l’avremo quando verrà data risposta ufficiale alla interrogazione che la parlamentare pentastellata Sabrina De Carlo ha depositato, ma secondo le prime indiscrezioni i calcoli su terapie intensive e posti letto covid erano effettivamente sbagliati, mendaci. Fondate quindi le posizioni assunte a suo tempo dal sindacato anestesisti che aveva denunciato appunto che i posti letto in terapia intensiva nel Fvg erano molti meno di quanto dichiarato dall’amministrazione al ministero».
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Ma la Regione rispondeva subito che ….
La Regione inviava immediatamente un comunicato nel merito, che veniva pubblicato sempre il 17 novembre 2021 e sempre da FriuliSera con titolo: “Risultati ispezioni ministeriali sanità Fvg, dove sta la verità? Secondo Riccardi, da ispezioni Palmanova e Gorizia non emerse criticità”.
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Però il 19 novembre 2021, documenti alla mano, il M5s ribatteva …
Ma il 19 novembre 2021, udinetoday pubblicava, quanto dichiarato in una conferenza stampa da Andrea Ussai consigliere regionale e Sabrina De Carlo, parlamentare, ambedue del m5s, su di un articolo intitolato: “Covid: chieste le dimissioni di Riccardi. “Ha omesso volontariamente delle criticità”. I due politici pentastellati prendevano posizione su quanto affermato dalla Regione nel merito degli esiti della visita ispettiva del Ministero della Salute, sostenendo che «Riccardi, attraverso un comunicato, ha affermato come non siano emerse criticità in merito alla gestione dei posti letto di terapia intensiva covid, tralasciando volontariamente e colpevolmente numerose carenze segnalate nel report, che confermano i dubbi che per primi avevamo sollevato già ad aprile sul conteggio e la classificazione dei posti letto, poi rimarcati anche dalle forti dichiarazioni dei professionisti, in particolare dall’associazione regionale anestesisti». Per esempio, continuava Ussai, «Per quanto concerne Palmanova, […] il Ministero parla esplicitamente di una ‘errata configurazione’, già presente prima della pandemia, nel considerare come terapie intensive disponibili 8 posti letto di medicina d’urgenza». Detta errata attribuzione, si rifletteva sui posti letto da attivare per raggiungere il parametro di 0,14 per mille abitanti, previsto dalla normativa nazionale, ma anche sulle soglie che definiscono la colorazione delle regioni. Criticità, quest’ultima, segnalata a più riprese dall’Associazione anestesisti, che sottolineava come in tutto il Friuli Venezia Giulia fossero 24 i posti letto di area di emergenza che non andavano considerati come terapie intensive. (Ivi).
E così l’onorevole De Carlo: «Da Riccardi mi sarei aspettata la pubblicazione del report, con un’ammissione delle criticità e una dichiarazione di volontà nel risolverle in tempi brevi, e non parti estrapolate ad arte. C’è un confine labile tra reticenza e menzogna, ed è lecito chiedersi se ci siano state altre omissioni o falsità. Il Friuli Venezia Giulia è interessato da una fase di recrudescenza del virus ed è giusto poter fare affidamento su un sistema sanitario in cui i problemi, che chiaramente possono verificarsi, siano stati sanati o in fase di risoluzione». (Ivi).
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Ed a questo punto interveniva senza mezzi termini anche il Pd …
Dopo quanto dichiarato dal M5S sui numeri di posti letto nelle terapie intensive, anche il Pd twittava, per quanto può valere un tweet «Avevano ragione gli anestesisti, aveva torto Riccardi” In FVG sono date informazioni distorte e addomesticate. Le criticità nelle Terapie Intensive Covid 19 c’erano. Lo chiarisce il report del Ministero della Salute fatto dopo le ispezioni negli ospedali di Palmanova e Gorizia». (Sui numeri delle terapie intensive dopo il M5s c’è l’attacco del Pd, in Messaggero Veneto, 21/11/2021. Testo riportato senza i segni di tweet, che complicano solo la lettura, qui da me). Sulla stessa lunghezza d’ onda Shauli, sempre del Pd, che attacca Riccardi per aver tentato di fornire ai cittadini informazioni distorte ed addomesticate […] ribadendo la sua versione anche di fronte all’esito ufficiale dell’ispezione» (Ivi) e sottolineando come questi fatti siano di ritenersi gravi, tanto da poter parlare di ‘scandalo nazionale’ e rischino di minare la credibilità di una parte delle istituzioni e come «Senza trasparenza non si vince il Covid». (Ivi). Salvatore Spitaleri, sempre del Partito Democratico, ricorda invece il ‘processo’ intentato a Peratoner a Palmanova dall’assessore, per aver osato inviare la lettera sulle criticità, si sofferma sui rilievi dei professionisti in prima linea, rivelatisi drammaticamente veritieri, mentre «appaiono non attendibili le comunicazioni istituzionali» (Ivi), senza tener conto pure del fatto che, senza trasparenza in questi settori «Ne va la salute dei cittadini». (Ivi).
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E così Walter Zalukar: «La credibilità della Regione FVG rischia di essere compromessa dopo la divulgazione del rapporto degli ispettori del Ministero della Salute sulla reale situazione dei posti letto di terapia intensiva della nostra regione. Al di là di critiche e commenti vari parlano i numeri: gli 8 letti di terapia intensiva della Medicina d’urgenza di Palmanova rivendicati dall’Assessore alla Salute Riccardi non esistono, o meglio i letti ci sono, ma non sono di terapia intensiva, come da tempo denunciava l’AAROI – il sindacato degli anestesisti – a cui oggi il verbale dell’ispezione ministeriale dà pienamente ragione, sconfessando i numeri dell’Assessore.
E vien da chiedersi se tutto ciò abbia procurato danni ai pazienti, ovvero se tali letti sono stati usati come veri letti di terapia intensiva, pur non avendone i requisiti, e quindi vi sono stati ricoverati quei pazienti molto critici che necessitavano appunto di essere curati in regime intensivo. E se sì con quali esiti?
Gli ispettori del ministero hanno anche accertato – tra l’altro – che nel Pronto soccorso di Palmanova vi era una pericolosa sovrapposizione dei percorsi covid e non covid con gravi rischi di contagio fra i pazienti, mentre a Gorizia è stata ravvisata una carenza di gestione dei flussi dei dati informativi a tutti i livelli su numero pazienti e posti letto disponibili». (“Hanno mentito sul numero di posti in terapia intensiva. Ecco perché finiremo in zona arancione”, in: Il giornale di Udine, 22 novembre 2021).
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E termino con quanto riportato in un comunicato ansa dell’ agosto 2021:
Infine in: “Covid: Fvg, confermata dotazione 175 posti in intensiva” si legge quanto affermato da Riccardo Riccardi, assessore regionale alla salute, nell’agosto 2021: in Fvg ci sono 175 posti di terapia intensiva, perché «ai 120 posti letto iniziali di riferimento […] se ne aggiungono altri 58: i 55 richiesti dal ministero, attivabili in 24-48 ore, e ulteriori 3 posti di day hospital». (https://www.ansa.it/friuliveneziagiulia/notizie/2021/09/08/covid-fvg-confermata-dotazione-175-posti-in-intensiva_f9e55741-9ffe-42aa-8a00-36336ec7c84a.html). Dove siano di fatto, attivabili come e quando, però a noi cittadini di questa regione, non è dato sapere. E anche 24 ore possono essere troppe per uno che attende un posto in terapia intensiva.
Per ora mi fermo qui. Alla prossima puntata. Senza offesa per alcuno, ma solo per riassumere quanto bolle in pentola, mentre la zona gialla si avvicina sempre più.
Laura Matelda Puppini.
L’immagine che accompagna l’articolo ritrae posti letto di terapia intensiva, ed è tratta da: https://www.wired.it/scienza/medicina/2020/03/04/terapie-intensive-nuovo-coronavirus/. LMP.
https://www.nonsolocarnia.info/covid-quel-problema-del-numero-di-posti-letto-delle-terapie-intensive-in-fvg-una-patata-davvero-bollente-per-lassessore/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2021/11/terapia-intensiva-coronavirus.png?fit=1024%2C575&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2021/11/terapia-intensiva-coronavirus.png?resize=150%2C150&ssl=1ECONOMIA, SERVIZI, SANITÀIl testo di una lettera, la seconda inviata a Fedriga da una associazione di anestesisti e rianimatori, pone un grosso problema … Il 9 aprile 2021 compariva su ‘Il Fatto Quotidiano’ un articolo a firma di Stefano Tieri, intitolato: Friuli Venezia Giulia, denuncia di anestesisti e rianimatori: “Sottostimati i...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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