Le destre legalmente al potere di fatto in Italia dagli anni ’90, “tra fermatine e corsettine” per dirla con Manzoni, stanno, secondo me, trasformando non solo l’etica nazionale che era intrisa dei valori della resistenza in un’etica ‘Cicero pro domo sua’, made in Usa e che sostiene le società private a spese dello Stato continuando a donare a loro pezzi dello stesso. (Cfr. voce sanità). Non è, per carità, che questo non si sia già visto, ma ormai questa logica impregna ogni settore della vita quotidiana, mentre i soldi in tasca agli italiani, a quelli che lavorano come dipendenti o autonomi e pagano tutte le tasse, a quei cittadini che sono, direi, la parte ‘produttiva e non parolaia’ del paese,  inesorabilmente scemano. E questo implica che passare adesso ad un sistema privatistico comporta il crollo dell’ intera economia, anche per l’impennarsi dei prezzi. Ed il passare in mano a privati settori portanti dei servizi come quelli sanitari, anche tramite convenzioni, ci ha mostrato proprio ora, a inizio anno, un aspetto eclatante e prevedibile di questo nuovo corso: infatti un ricorso al tar di società private che vogliono molti più soldi di quelli che lo Stato può dare per le prestazioniin convenzione, sta bloccando l’intero servizio sanitario nazionale e quelli regionali di prenotazione visite. 

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In questo contesto sociale, invece di utilizzare i soldi pubblici o ricevuti dall’Europa per i cittadini, dopo essersi riempiti la bocca di ‘Italia’ e ‘Nazione’, i nostri, giunti al potere, che fanno? Iniziano a realizzare, a mio avviso, quello stato totalitario che piace alla banca Morgan azzerando o stravolgendo, di fatto, la Costituzione, e considerando chi non pensa all’unisono con loro un nuovo nemico da affrontare a mo’ di novelli don Chisciotte, dimenticando mafia, camorra ‘ndrangheta, riciclaggio di denaro sporco, furti nelle maggiori città ormai rese insicure per l’impossibilità di controllare anche solo qualcosa, tranne i palazzi del potere,  da parte delle forze dell’ ordine, numericamente temo scarse, e vessate da scelte dettate dalla politica più che da una seria programmazione. Non solo: per non trattare i problemi principali di una Italia che viaggia verso la povertà ed il decadimento in ogni suo ambito, basta non vederli, cancellarli virtualmente, sostituendo la realtà ‘reale’ con quella venduta dall’ufficio propaganda di giornali, ‘giornaloni’ e siti vari, che hanno, pare ed in alcuni casi, imparato l’arte cara al mago di Oz di mistificare, sostituendo, per il proprio ‘pubblico’, una realtà frutto di illusione a quella oggettiva, puntando ai soggetti ed al soggettivismo e riproponendo su vasta scala l’ipse dixit’.

E credetemi: io che ho letto numeri di ‘La Patria del Friuli’ degli anni venti e trenta, non vedo variazioni in questo narrare degli ultimi anni da quello di allora, ove molto veniva nascosto sotto il tappeto ed esisteva un ufficio censura, mentre ora i giornalisti si auto-censurano, onde poter sopravvivere.

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Ma riflettiamo un momento sulle parole. Il termine ‘controllo’, che viaggia in pendant con ‘sicurezza’ viene ben stranamente interpretato da queste destre leghiste, di Forza Italia e di F.d’I. Il decreto sicurezza, contestato anche dall’Europa, infatti non mette in sicurezza nessuno, tranne che, pare, i politici attuali da qualsiasi contestazione o dissenso, impedendo la libertà di espressione, cestinando la Costituzione e facendo un salto indietro, a tempi direi bui per la Nazione, e non lo dico solo io, che sono una dei milioni di abitanti della Penisola, un granello di sabbia su di una spiaggia.

Infatti più quotidiani hanno riportato le critiche che il Consiglio d’ Europa, per voce del suo commissario per i diritti umani, Michael O’Flaherty, ha portato al testo di detto decreto, scrivendo direttamente all’avv. Ignazio La Russa, presidente del Senato. (Per inciso è curioso come spesso i rappresentati di F. d’ I e della destra non centrista siano laureati in legge). Questi ha risposto, pare stizzito, che ogni stato può fare quel che gli pare la suo interno. Almeno io ho capito così. Ma forse Ignazio La Russa si è dimenticato che la Ue ha anche dei seppur ora flebili principi generali che gli stati  membri hanno condiviso e sottoscritto anche se, magari, come l’Italia, puntavano solo alla moneta unica.

Inoltre si vorrebbe sapere in base a quale norma e potere assoluto il Presidente La Russa abbia deciso di non girare la lettera O’Flaherty ai senatori, a cui era indirizzata. Infine ha dichiarato alla stampa una serie di opinioni personali nel merito quasi che il Senato fosse solo lui. Almeno pare così da quanto ho letto, ed è invero preoccupante. E se ho capito male correggetemi.

Infatti così ha dichiarato la seconda carica dello Stato, appellandosi non si sa a quale norma (ma in Italia le norme sono ormai tante e tali che temo si possa fare legalmente, di tutto e di più): «Ho dato già indicazione agli uffici del Senato di respingere l’inaccettabile pretesa di trasmettere a tutti i senatori la sua richiesta di non votare il disegno legge sicurezza». (https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/12/20/il-consiglio-deuropa-a-la-russa-fermate-il-ddl-sicurezza-rischio-di-decisioni-arbitrarie-e-effetti-sulla-liberta-di-esprimersi-e-riunirsi/7811938/).

Ma io credo che quel ‘dovere istituzionale’ di cui si riempie la bocca per esempio Riccardi in Fvg, anche per osteggiare quanto dicono i cittadini, diventati appunto i nemici e gli oppositori per questi nuovi/vecchi politici, avrebbe dovuto implicare la discussione in aula della lettera. Ma per farlo essa avrebbe dovuto giungere ai senatori.

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Cosa dice detta lettera?  Non lo so, perché non ho trovato il testo su internet, ma solo le parole dell’ avvocato La Russa presidente del Senato, ma per esempio per ‘Avvenire’ esso contiene democraticamente «una richiesta ai parlamentari di riflettere prima di approvare un testo che contiene diverse limitazioni ai diritti delle persone». (https://www.avvenire.it/attualita/pagine/il-consiglio-d-europa-e-il-ddl-sicurezza).

E così continua l’articolo del noto giornale cattolico: «Dopo le critiche di giuristi e gli appelli delle opposizioni, sul controverso disegno di legge Sicurezza del governo, approvato alla Camera e in corso di vaglio al Senato, si appuntano ora anche le perplessità e i dubbi del Consiglio d’Europa. Pur nei toni felpati della diplomazia istituzionale, il commissario per i diritti umani dell’organismo internazionale, Michael O’Flaherty, ha inviato il 16 dicembre una lettera al Presidente del Senato italiano, Ignazio La Russa, contenente diverse considerazioni critiche sul ddl». (Ivi).

«gli uffici del Senato hanno comunicato al Consiglio d’Europa di aver trasmesso il messaggio, “per l’eventuale seguito di competenza”, al ministro per i Rapporti col Parlamento Luca Ciriani e ai presidenti delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, Alberto Balboni e Giulia Bongiorno, presso le quali è in corso l’esame del provvedimento». (Ivi). Ma allora, se grazie anche ai governi Berlusconi, siamo a dei senatori che neppure vedono la posta a loro diretta, (tolto il fatto che secondo me è un illecito ed un abuso non consegnare posta personale a coloro a cui è indirizzata ma ad altri) cosa li teniamo a fare e che nuovo ruolo stanno assumendo all’interno di uno stato che dovrebbe essere democratico? 

Inoltre Ignazio La Russa è di Fratelli d’ Italia, e così Luca Cirani  ed Alberto Balboni e l’avvocato Giulia Bongiorno, è della Lega per Salvini, ed ha difeso oltre Salvini ultimamente, «Andreotti, Sollecito, Ghedini e tanti calciatori da riempire un paio di spogliatoi». (Francesco Bei, I due volti tra toga e politica: spietata Bongiorno, regina della difesa”, in: https://www.repubblica.it/politica/2024/12/21/news/).

Quindi, par di capire, chi dovrà esprimere il proprio parere sulla missiva del Consiglio d’ Europa non saranno i senatori, ma tre esponenti del Partito della Presidente del Consiglio Meloni ed una politica della Lega che ha pure altri politici dell’area al potere fra i suoi clienti. Quanta possibilità di pensiero difforme da quello del governo in carica potrebbero avere? Non lo so, ma io credo che se il senato e la democrazia esistono ancora, tutti i senatori dovrebbero essere chiamati a discutere il decreto ed il testo della lettera. A meno che, appunto, non siamo finiti in uno stato totalitario in mano a poche persone con unico pensiero ed azione. Ma se erro correggetemi. 

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Ma cosa dice questo ddl ‘sicurezza’ importantissimo? Limita di fatto la libertà dei cittadini e, insieme a quanto approvato per il sistema giudiziario, dona un potere quasi assoluto al governo, limita la possibilità di espressione dei cittadini, interviene per reati già presenti nel codice penale, e non vorrei che queste nuove norme, che riscrivono di fatto parte del codice penale, venissero utilizzate come un nuovo codice ‘Rocco’.  Sapete, la storia, ben studiata, insegna pure a cercare di evitare errori pregressi e pone pure dubbi non peregrini pure sulla società attuale.

Ma cosa dice questo ddl ‘sicurezza’, e quindi un testo redatto quasi ci si trovasse in un clima di eccezionalità evitando la discussione in aula, quasi che fossimo ai tempi delle stragi e non di un addormentamento generale e forse ancora una volta di ‘ricatti del potere’? Il testo è lunghissimo, ed io vi garantisco che ho dato una scorsa ma si deve essere esperti e perdere molto tempo per soppesare ogni variazione ed è leggibile in: PDL 1660 (camera.it).

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Il decreto sicurezza così ribattezzato perché contenente “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario” è stato approvato il 19 settembre 2024 dall’assemblea di Montecitorio con 162 voti favorevoli, 91 contrari e tre astenuti. «Secondo i calcoli di Pagella Politica, il testo – che ora deve essere esaminato dal Senato – propone di introdurre una trentina tra nuovi reati, aggravanti, sanzioni e ampliamenti di pena»  (https://pagellapolitica.it/articoli/tutti-reati-disegno-legge-sicurezza), ma io non ho capito se valga anche per i politici che, pare, continuano a pensare ampiamente a se stessi in senso difensivo e protettivo.  

E ricordiamoci che ciò che implica un decreto sicurezza, implica un concetto di ciò che dovrebbe, secondo chi lo propone, essere pericoloso per i cittadini e diventarne una tutela, ma non pare sia davvero così… e pare maggiormente un decreto a tutela dei politici al potere. Ma anche in questo se erro correggetemi. 

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Contro questo ddl sicurezza la cui approvazione pare stia a cuore al governo Meloni, quello che ha plaudito pure alla riforma della giustizia e che ha proposto in modo zelante il primariato, si è già mossa la Cgil  organizzando un convegno previsto per i primi giorni di gennaio 2025, (Non è sicurezza: un seminario contro il DDL Sicurezza 1660/2024 – CGIL Lombardia); a Roma sono scese in piazza 100 mila persone e così ha definito ‘Antigone’, associazione che si interessa della tutela dei diritti e delle garanzie nel sistema penale e penitenziario, il decreto: il «più grande attacco alla libertà di protesta della storia repubblicana, con l’introduzione di una trentina tra nuovi reati, aggravanti, sanzioni e ampliamenti di pena, come sottolineato  da  Carlo Canepa su Pagella Politica.

Il 25 settembre si sono tenute davanti al Senato e di fronte alle prefetture di varie città italiane le prime manifestazioni in dissenso verso i provvedimenti contenuti nel Ddl 1660, a cui hanno partecipato i partiti di opposizione e diverse associazioni». (https://cild.eu/blog/2024/10/08/ecco-perche-il-disegno-di-legge-sicurezza-e-un-problema/).

Ed anche qui si ritrova un accenno alla posizione politica che sta dietro alla proposta ddl ‘sicurezza’ infatti invece di sposare misure di welfare comune e di dialogo sociale, si sceglie la via della criminalizzazione, a carceri strapiene, mentre si depenalizzano possibili reati verso la pubblica amministrazione. E non è  criminalizzando le persone che un Governo dovrebbe agire di fronte a comportamenti che affondano le proprie radici nella disuguaglianza sociale ed economica.

«Le nuove disposizioni che il Governo vorrebbe introdurre appaiono, infatti, impostate ad una logica repressiva, securitaria e concentrazionaria: la sicurezza è declinata solo in termini di proibizioni e punizioni, ignorando che è prima di tutto sicurezza sociale, lavorativa, umana e dovrebbe essere finalizzata all’uguaglianza delle persone». (Ivi).

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Inoltre e non solo per Antigone, «il Ddl sicurezza contiene un attacco al diritto di protesta come mai accaduto nella storia repubblicana, portando all’introduzione di una serie di nuovi reati con pene draconiane anche laddove le proteste siano pacifiche. Così si colpiranno gli attivisti che protestano per sensibilizzare sul cambiamento climatico, gli studenti che chiederanno condizioni più dignitose per i propri istituti scolastici, lavoratori che protestano contro il proprio licenziamento, persone detenute che in carcere protestano contro il sovraffollamento delle proprie celle. Se consideriamo anche altri provvedimenti contenuti nel disegno di legge, il carcere per le donne incinte e le madri con figli neonati, la stretta sulla cannabis light, il carcere per chi occupa un’abitazione, si vede bene come il governo abbia deciso con questo provvedimento di voler gestire numerose questioni sociali nella maniera più illiberale possibile, cioè reprimendole con l’utilizzo del sistema penale e del carcere» (Ivi). anziché aprirsi al dialogo e all’ascolto, intervenendo al contempo con risorse finanziarie per alleviare le problematiche che attanagliano i cittadini, che è ciò che ci si aspetterebbe in una democrazia con un forte stato di diritto». (Ivi).

E rischiano di venire criminalizzati gli attivisti climatici ed i lavoratori a rischio licenziamento che bloccano una strada, detenuti che protestano pacificamente contro le condizioni spesso poco dignitose in cui vivono. (Ivi).

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Infine per ricordare come sta funzionando il nostro Parlamento, «come ricordato da Forum Droghe,il testo è stato approvato senza nessuna modifica, nonostante  molte voci di  giuristi, esperti, garanti, associazioni ed organizzazioni della società civile, del mondo laico e cattolico, si siano espresse negativamente, motivando con serie ed approfondite argomentazioni la richiesta di ritiro di un testo impossibile da emendare, per i contenuti, e soprattutto per la idea di giustizia che lo informa». (Ivi).

Ed in un articolo su l’Unità del 25 settembre,«Leonardo Fiorentini (segretario di Forum Droghe) scrive: “Come si può pensare di generare sicurezza marginalizzando e criminalizzando fenomeni sociali o intere generazioni e spingendo a nascondersi migranti che sino a oggi hanno lavorato, studiato e vissuto onestamente la loro esistenza in Italia? Non si può, ed infatti messi insieme alle norme sulle occupazioni degli immobili, sulle manifestazioni, sulle rivolte in carcere, sull’obbligo di permesso di soggiorno per avere una SIM per cellulare, ma anche sulla stessa cannabis light, delineano quello che sembra essere il vero obiettivo del Governo. Ovvero criminalizzare il dissenso ed aumentare la marginalità, il disagio e la clandestinità: massimizzare il danno ed alzare il livello dello scontro. Una trappola in cui i movimenti democratici non devono cadere». (Ivi).

«Per il Naga, “le misure di populismo penale,che hanno la parvenza di voler garantire la pace sociale, sono in realtà, infatti, le armi più scontate e spuntate di un sistema che vive nella minaccia di dover fronteggiare l’esplodere delle proprie contraddizioni nei luoghi e nelle situazioni in cui esse trovano la forza di manifestarsi». (Ivi).

«Lunaria definisce il provvedimento “un ddl dall’impianto crudelmente repressivo, concepito non per renderci più sicuri, ma al contrario per attaccare i diritti delle persone più vulnerabili e criminalizzare ogni forma di dissenso e di opposizione sociale, e aggiunge: “non abbiamo bisogno di più armi in giro né di maggiori sanzioni penali. La nostra idea di sicurezza è quella sociale: più scuole, più case popolari, il freno alle speculazioni immobiliari, rafforzamento del sistema sanitario pubblico e dei servizi di assistenza sociale, progetti educativi, culturali e sociali per prevenire l’esclusione sociale.”». (Ivi).

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Speriamo non sia l’inizio di leggi speciali per un governo ‘speciale’, penso fra me e me, in una società che punta al singolo e quindi ritorna all’ era neppure primordiale ma che si perde nella notte dei tempi, ammesso sia mai esistita, cancellando il concetto di comunità. E che quattro abbiano ripenalizzato la cannabis terapeutica dopo anni di battaglie per legalizzarla, quando ci sono antidolorifici e farmaci usati in psichiatria ben peggiori, e si propaganda l’assenzio da assaporare, come ho visto nel reclame di una ditta italiana che lo produce, a me pare una grande stupidaggine ed una cattiveria.

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Infine di cosa ha paura il cittadino, cosa lo fa sentire insicuro? La possibilità di non poter più esprimere il proprio pensiero; la violenza che dilaga favorita anche dalla povertà in netto aumento; una giustizia non più per tutti; la possibilità di essere steso da una macchina guidata da un pazzo in preda all’alcol; di essere derubato, ma si dice che sia cosa normale che possa accadere in città anche d’arte, alla faccia del turismo; dei ricatti e delle trame del potere, delle guerre non nostre e che implicano discorsi di potere che non ci appartengono, come quella ucraìna, che ci ha trascinato in una catastrofe economica; l’ aumento dei prezzi e conseguente scivolamento verso la povertà, l’ inquinamento ambientale, il mutamento climatico, una giustizia incerta;  il morire o veder morire i propri cari di malattia a causa della sanità per tutti spesso inesistente o tardiva, l’ aumento dei prezzi e la povertà oltre che l’incertezza del vivere quotidiano, tra lavoro non stabile e modifiche continue a livello socio – economico. Ma teme anche di esser preso in giro proprio da quella società di cui fa parte.

E noi, montanari e non solo, temiamo anche la siccità,  l’asfalto a gogò, la carenza di mezzi pubblici e di una efficiente rete di trasporto, quando per motivi medici si è costretti a spostarsi sempre di più, l’andare solo e sempre con il mezzo privato, le montagne Disneyland e l’iper produzione energetica non si sa per chi …. la svendita gratuita dei beni comuni indispensabili per la vita a società varie, insieme alla nostra salute, senza che nessuno ci precisi a chi giovi. 

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E per ora mi fermo qui, incerta se fare o meno gli auguri per un nuovo anno, visti i bagliori che stanno illuminando questa fine. E se erro nel mio pensiero, correggetemi.

Laura Matelda Puppini

L’immagine che accompagna questo testo è tratta da: https://zero.eu/it/news/in-strada-contro-la-repressione-le-foto-del-corteo-contro-il-ddl-sicurezza-a-bologna/ e ritrae una manifestazione a Bologna contro la repressione. L.M.P. 

 

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