Rossana Rossi Cioni. Eppure la guerra era finita … Ma … 1-2 maggio 1945. L’inferno di Ovaro.
Con il permesso dell’ing. Emilio Cioni, pubblico queste pagine, scritte da sua madre, Rossana Rossi Cioni, moglie dell’ing. Rinaldo Cioni, che mostrano lo strazio di una madre e sposa, quel due maggio 1945 ad Ovaro, il suo porsi angosciata la domanda : Perchè mio marito non ritorna a casa? Poi, quando tutto è finito … la notizia della sua morte, lo sgomento, gli incubi …. la vita che cambia d’improvviso … pagine emblematiche che riportano anche ad altri contesti, ad altre donne che conobbero il dolore, con figli, mariti, parenti che non tornarono, che seppero seviziati, maltrattati, in un mondo di orrore e terrore. L’Italia giunse alla liberazione bagnata dal sangue di tanti … Per non dimenticare mai cosa fecero il fascismo, il nazismo, la guerra, l’oppressione. Ed hanno ragione ANPI ed ACLI di Cernusco sul Naviglio, che sottotitolano l’immagine del noto “Guernica” di Picasso, a corredo del loro: Una lunga scia di sangue, 2014, con la seguente frase: Dimenticare è un modo meno cruento per uccidere. L’immagine, che rappresenta Guernica di Picasso, è stata da me scelta, solo per questo uso. Vietata la riproduzione del testo di Rossana Rossi Cioni, senza permesso. Laura Matelda Puppini
Struggente, la guerra dal punto di vista degli innocenti annichilisce. Ma il coraggio di una mamma ti lascia un po’ di speranza per l’umanità.