Dossier Cimpello- Gemona. Una vecchia storia sempre nuova, su una sovrastruttura per la regione inutile ed impattante.
Ci sono degli articoli che mi turbano, ed uno di questi narra del ripresentarsi, o meglio del ‘buttare’ ancora fondi sulla “Cimpello – Gemona”. Infatti pare che, nel contesto del ‘Forum internazionale ‘Risorsa Mare’ tenutosi a Trieste il 14 e 15 settembre, – che meriterebbe un articolo a se stante per la visione economicistica produttivistica, finanziaria e difensiva del mare su cui sembra sia stato incentrato, basta pensare al mare visto come “il nostro mare sicuro, difeso e preservato” (1) – qualcuno sia riuscito a strappare al governo milioni di euro non per noi, per una nostra vita dignitosa, per la sanità in default, ma per la Cimpello – Gemona, che la popolazione ha da sempre osteggiato.
Infatti così si legge su ‘Il Gazzettino’ del 16 settembre 2023, che per fortuna, a differenza del Messaggero Veneto, alcune notizie le pubblica: Il “regalo” del governo al Friuli: con 46 milioni si costruirà il nuovo ponte di Dignano e decollerà la Cimpello-Gemona 16 settembre 2023.
Ma in precedenza la stessa testata aveva pubblicato un altro articolo intitolato: “Sequals-Gemona, tutto deciso. La strada passerà per Dignano”. Sottotitolo: Fedriga conferma: “Scelto quel percorso. È il meno impattante per l’ambiente” (https://www.ilgazzettino.it/nordest/pordenone/sequals_gemona_autostrada_percorso_cosa_e_deciso-7493294.html).
E queste scelte, fatte negli anni sessanta, queste inutili infrastrutture, a volte ritornano, con la benedizione dei sorestanz, con Fedriga che pare proprio in prima linea. E spero non si riparli di Corridoio 5 (2), che avrebbe dovuto unire Lisbona a Kiev, e quindi in funzione dell’Ucraina che ora non vuole smettere una guerra e trattare, ma addirittura produrre potenti armi in proprio, grazie agli Usa, come il solito benedicenti ed ad una Ue ‘guerrafondaia’ connivente. (3). E magari dovremmo ‘beccarci’ anche l’acciaieria perché a Zelensky serve acciaio per armi, prodotto a San Giorgio di Nogaro, dall’ ucraìna Metinvest? Ditemi un po’ voi. È forse questo il futuro del Friuli? Essere una colonia dell’est europeo e degli interessi della finanza europea? – questo mi chiedo. Ma se erro in queste mie considerazioni, correggetemi. E credetemi, mi fa male pensare a quante vite umane russe, ucraine, ecc. si stanno immortalando in questa guerra, in nome di quel nazionalismo e desiderio di potere che ha sempre decimato i popoli. Almeno io la penso così.
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La storia della ‘Cimpello – Gemona’, asse viario pensato negli anni ’60.
Ma in che contesto nasce la ‘Cimpello – Gemona’? Vi è un interessante articolo intitolato: “Storia del Progetto di Raccordo Autostradale Cimpello-Sequals-Gemona” in: http://www.comitato-arca.it/il-progetto-autostradale/timeline.html, datato 27giugno 2011, che ne narra i primi passi del progetto in parte già realizzato, e che riporto integralmente.
«Il progetto di costruzione di una strada di collegamento tra Pordenone e Gemona del Friuli risale agli anni ’60, come soluzione al secolare isolamento della Val d’Arzino. Il progetto si è parzialmente attuato soltanto alla fine degli anni ’90, quando però la funzione dell’infrastruttura era cambiata: non più strada ad interesse regionale ma superstrada di comunicazione internazionale, parte del Corridoio infrastrutturale europeo 5 (Lisbona-Kiev) e come tale inserita nella Legge Obiettivo per la realizzazione delle opere considerate “strategiche e di preminente interesse nazionale”. Alla fine dello scorso decennio, il progetto cambia nuovamente pelle, trasformandosi da superstrada a 2 corsie ad autostrada a 4 corsie con pedaggio, realizzata e gestita da ditte private secondo un sistema di project financing. (…).
Nel 2001 viene inaugurato il tratto Piandipan-Sequals, di 28 chilometri, primo spezzone della superstrada (a due corsie senza intersezioni a raso) Cimpello-Sequals-Gemona.
Nel 2003 a cura della Provincia di Pordenone, viene pubblicato il progetto preliminare per il completamento della superstrada Cimpello-Sequals fino a Gemona. A causa della difficile orografia del territorio coinvolto, il costo preventivato dell’opera è altissimo (stimato oggi in 400 milioni di euro), superiore alle disponibilità della Regione.
Nel 2009.
20 maggio: Autovie Venete, insieme alle imprese Rizzani de Eccher e Impregilo, presenta alla Regione Friuli Venezia Giulia uno studio di fattibilità per la progettazione, realizzazione e gestione, secondo lo strumento della finanza di progetto, del raccordo autostradale A28-A23 (Cimpello-Sequals-Gemona). Lo studio prevede un investimento di circa 975 milioni di Euro con oneri totalmente a carico dei proponenti e, in cambio, il diritto d’esazione del pedaggio per 50 anni (8 euro per le auto e 15 per i camion). L’opera comprende l’adeguamento a quattro corsie del tratto già realizzato tra Cimpello e Sequals ed il completamento da Sequals a Gemona di altri 30 chilometri.
14 dicembre: con la Relazione della Direzione Centrale mobilità dell’Assessorato regionale ai trasporti viene evidenziata la mancanza del requisito di interesse pubblico per il progetto presentato.
17 dicembre: la Giunta Regionale dichiara in una delibera l’interesse pubblico alla realizzazione in project financing del raccordo Cimpello-Sequals-Gemona, richiedendone l’inserimento nello strumento di pianificazione delle infrastrutture regionali.
Nel 2010.
Agosto: viene pubblicato un bando europeo per l’affidamento in concessione della progettazione, costruzione e gestione del raccordo Cimpello-Sequals-Gemona, sulla base della progettazione preliminare che sarà offerta in sede di gara.
20 dicembre: scadenza del bando per la presentazione delle offerte di gara complete di progetto preliminare, scadenza prorogata con delibera della Giunta regionale al 18 febbraio 2011 e successivamente all’11 marzo 2011.
29 dicembre: la Giunta Regionale adotta il Piano delle Infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica, al cui interno è inserito il progettato raccordo autostradale.
Nel 2011.
15 marzo: apertura delle buste con le due offerte di gara pervenute alla Regione. A concorrere sono la Condotte Spa, attiva nel settore dell’Alta Velocità e partner della Impregilo nel progetto del Mose a Venezia, della Salerno-Reggio Calabria e del ponte sullo stretto di Messina, e il consorzio italospagnolo SIS-Sacyr, che già si è aggiudicato la costruzione e gestione, in project financing, della superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta tra Vicenza e Spresiano (TV). L’analisi delle offerte, secondo l’assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi, porterà via alcuni mesi».
Ed anche ora, per inciso, il vice- presidente della giunta della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è Riccardo Riccardi. Le parti successive della storia sono state scritte dal grande Aldevis Tibaldi nel suo L’ isola infelice, viaggio alla fine del mondo nella terra violata dagli abusi e dalla rassegnazione … ma non solo, Kappa Vu ed. pp. 192-277.
Da lui riprendo questo pensiero, che ci riporta all’ ‘A volte ritornano’, come intitolava un suo libro il da me amato Stephen King. «La verità è che c’è un partito trasversale che non si rassegna ad ammettere le castronate commesse e cerca ogni pretesto per non ammetterlo e per tornare alla carica. Eppure in questo scenario c’è anche chi continua imperterrito a dire che lo sviluppo del porto di Trieste non ha bisogno di nuove infrastrutture viarie». (4). Ed Aldevis cita, a comprova di quanto, una frase di Zeno D’ Agostino, manager veronese esperto di logistica, a capo dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale dal 2015, presidente di ESPO – European Sea Ports Organization con sede a Bruxelles e membro del Consiglio di Reggenza della Banca d’Italia – sede di Trieste, (5): «Di infrastrutture ne abbiamo abbastanza. A volte utilizzate poco e male. Bisogna saperle mettere a fattor comune, organizzarle appunto, per sviluppare sinergie, aumentare la produttività e creare appunto dei vantaggi competitivi» (6).
Naturalmente in particolare il tracciato di una futuribile tav, compresa nel progetto del corridoio 5 ma non solo, portò al sorgere di un Comitato contro la Tav e contro la Cimpello-Gemona, che raccolse sul territorio moltissime firme, e i cui aderenti, fra cui Aldevis Tibaldi, si impegnarono di persona mettendoci la faccia.
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Il primo tracciato della Cimpello Gemona per Sequals.
Il primo tracciato della autostrada Cimpello – Gemona ci viene descritto così in: ww.comitato-arca.it/joomla/DOC_VARI/nostra_posizione.pdf.
«Raccordo autostradale fra la A28 (Portogruaro-Conegliano-Treviso) e la A23 (Palmanova-Tarvisio) a pedaggio. – Autostrada a 2 corsie per senso di marcia più corsie di emergenza di larghezza ridotta (m 1,75 anziché 3). Classifica: categoria B (velocità massima 110 km/h). Lunghezza 57.7 km dallo svincolo di Fiume Veneto sulla A28 al casello di Gemona sulla A23. Larghezza nei tratti scoperti e non in rilevato: 22 metri di sede stradale + 5,5 metri fino alle recinzioni con 60 metri circa per lato di vincolo urbanistico dai cigli = 148 metri in totale circa. Area complessivamente impegnata: 1.000 ettari circa. Barriera di ingresso a Zoppola, barriera di uscita a Majano, caselli intermedi a Arzene, Spilimbergo, Sequals». (7). Nei testi seguenti del pdf ci si chiede perché quest’ opera, di interesse preminentemente privato, almeno così pare, e da alti costi, debba ricadere, a livello di spesa, sul settore pubblico, e ci si domanda se realmente possa ottimizzare il traffico e quale significato ‘strategico abbia’ dato che non se ne vede, apparentemente, alcuno. (8).
Inoltre ora come ora, quando molti camion intasano anche le strade montane per non pagare pedaggi, facendo inferocire per esempio i cadorini (9) (da noi nessuno protesta o si chiedono costosissime varianti mangia suolo e distruggi ambiente e turismo) è credibile che un camionista sia disposto a pagare cifre non certo esigue, visto il costo dell’opera, anche per percorrere magari solo un tratto della Cimpello Gemona? Inoltre la recessione è dietro l’angolo …. E non la vede solo chi non la vuol vedere.
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Il nuovo tracciato della Autostrada Cimpello – Gemona che passa per Dignano.
Ora però si parla di nuovo tracciato dell’autostrada Cimpello Gemona, a 4 corsie, che porterà lo Spilimberghese a respirare monossido di carbonio. Il nuovo tracciato dell’autostrada passa per Dignano ed è il seguente: Cimpello – svincolo di Tauriano – Dignano (nuovo ponte sul Tagliamento) – connessione A23. (10). Forse neppure quelli di San Daniele, che dalla sommità del colle, all’altezza del vecchio castello, vedevano estendersi la pianura, saranno contenti di incontrare con gli occhi una autostrada piena di Tir!
Da: il Gazzettino 1 luglio 2023, a corredo dell ‘articolo: “Sequals – Gemona: il tracciato della nuvo autostrada costerà meno del previsto”.
E così ha dichiarato Dario Tosoni – geologo, referente del Movimento Tutela Arzino, – relativamente al completamento della Cimpello Gemona. «È incredibile come questa giunta regionale sia riuscita a riesumare perfino la Cimpello – Sequals – Gemona (ora diventata la Cimpello – Dignano – Gemona n.d.r), un progetto che non ha certamente alcuna precedenza nella lunga lista delle necessità degli abitanti del Friuli Venezia Giulia, volto ad aumentare ancor di più la vocazione di anonimo corridoio che la geografia impone alla nostra regione». (https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2021/05/16/news/autostrada-cimpello-gemona-tosoni-ecologica-per-nulla-1.40280040. Se questa è la transizione green su cui investire i soldi del Pnrr bisogna ricordare che, sempre secondo Tosoni, «Nella lista della spesa stilata dalla Regione, vi sono, però, anche molti collegamenti stradali che calzano poco con l’ecologia e la riduzione della emissione di gas effetto serra». (Ivi). E la variazione per Dignano non cambia nulla, e sempre più si vede una Regione, che fu bellissima, trasformata in transito e passaggio per interessi altrui e dal turismo dimenticato o codificato, anche se ne si fa un gran parlare in Fvg. E così via a progetti di strade, stradoni e questa autostrada perché i tir dei nuovi padroni, carichi e stracarichi, viaggino velocemente dal Veneto alla Slovenia, con tanti saluti per noi, che finiremo per respirare ulteriore benzene, alla faccia dei buoni stili di vita. Infine basterebbe obbligare i camion a passare per le già esistenti autostrade: Venezia – Palmanova – Trieste o Tarvisio, e Fiume Veneto – Conegliano (A28) per ovviare a una enorme perdita di suolo, alla distruzione di un ponte storico e di un paesaggio ed ambiente unici, ad un aumento dell’inquinamento nella pianura e nella zona collinare.
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La dichiarazione di Fedriga, sorridente.
Su ‘Il Gazzettino’ del 30 giugno 2023 compariva un articolo di Marco Agrusti intitolato: “Sequals -Gemona, tutto deciso. La strada passerà per Dignano”, in cui si leggeva che quella era la novità dell’ultima ora, pare non ancora ufficializzata. Sottotitolo: “Fedriga conferma: “Scelto quel percorso. Il meno impattante per l’ambiente”. In esso di legge: «Davanti ai microfoni, sorridendo, il Presidente della Regione Massimiliano Fedriga aveva lasciato tutti con una promessa: “entro il prossimo mese saprete il tracciato della Sequals -Gemona”. Poi però, qualche minuto dopo aver tagliato il nastro della nuova Bretella Sud di Pordenone, il dettaglio più importante se l’è comunque lasciato sfuggire. Il disegno in realtà c’è già: la nuova autostrada che collegherà il nodo di Cimpello all’imbocco della A23 Palmanova – Tarvisio – Austria, passerà per Dignano. “«È così» ha confermato il Presidente della Regione». Ma l’articolista ci avvisa pure che, per questo nuovo tracciato manca il confronto con i territori, che forse nulla sapevano prima di questo articolo, ma cosa vuoi che sia… È il solito modo di fare di questa giunta. (Cogeneratori Siot, acciaieria, Cimpello – Gemona per altro tracciato).
Ma come non bastasse questo per farci inorridire, «Fedriga è stato chiaro: […] Quest’ opera – ha ripetuto sino allo sfinimento – è solo una parte di quello che vogliamo fare». (11). Si noti il ‘vogliamo’ detto, secondo l’articolista, da Fedriga: non sbagliavo quindi quando dicevo che egli vive l’Ente Regione come una sua proprietà personale, di cui può disporre come vuole, assieme ai suoi assessori di cui ben pochi eletti.
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Autostrada, forse, con nuovo tracciato, tra cancellazione di territorio, annientamento di un ponte storico, e nuovo inquinamento.
E si dovrà cancellare un ponte storico tutelato dalla Soprintendenza, e spendere milioni di euro nostri o per noi sia che siano soldi nazionali che regionali, che potrebbero esser spesi in sanità scuola e servizi per la popolazione e per sistemare strade franose o dall’ asfalto bucato, per far in modo che tir pesantissimi ed inquinanti, ammesso che scelgano di percorrere una autostrada, violino la pianura pedemontana per andare velocemente e comodamente da Pordenone e Venezia in Slovenia via Trieste ed in Austria via Udine/Tarvisio, insomma per fare gli interessi di industriali e c. privati. E questa genialata, bocciata anche ai tempi della giunta Serracchiani (12), impatterà pure sulla salute dei cittadini ma i calcoli sono stati fatti sul vecchio tracciato in questo modo: «Le emissioni di ossidi di azoto (Nox) stimate nello studio preliminare […] (Provincia di Pordenone, 2001), nella zona di Cornino erano comprese fra 77 e 133 mg/mc e 143 per Tomba di Buja: sono tutte superiori ai limiti di legge. E stiamo parlando di una stima per 18.000 veicoli al giorno, laddove l’autostrada, come s’è detto, ne prevede 23.000 nel 2015 e 53.000 nel 2064. Ci sono poi le emissioni di Particolato (PM10). Lo studio già ricordato dimostra che i valori medi annuali si avvicineranno a quelli limite previsti dalla legge. E stiamo sempre parlando di una superstrada a due corsie e non di una autostrada che di corsie ne ha 4. Riguardo al rumore, sempre dallo studio preliminare (2001) si legge: “Dalla proiezione delle misurazioni fatte sulla situazione esistente è risultato un rumore oltre ai limiti della Classe III. Inoltre si precisa che ci saranno “condizioni di criticità per le realtà nella zona della stazione di Flagogna». (13). Ora però si parla di autostrada, con diverso tracciato ma temo non emissioni. Ed il cielo azzurro si farà grigio, la terra si trasformerà in asfalto rovente, e la nostra Regione forse rischierà di diventare la nuova Pianura Padana, in ogni senso.
E notate che per esempio la zona di Dignano, (ma forse anche altre sul tracciato dell’autostrada) è ricca di reperti storici romani (14), ma cosa volete che sia … Facciamoci magari sopra un’autostrada!
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Poi c’è la questione del ponte di Dignano. Esso è tutelato dalla Soprintendenza.
Questo si legge sull’articolo di Lorenzo Padovan “Lavori sul ponte del Tagliamento, il mistero dei 38 milioni di euro”, Il Gazzettino 15 agosto 2023, come parole dell’ing. Pietro Filipuzzi, responsabile dell’unità operativa per la manutenzione straordinaria dei ponti e viadotti di Fvg Strade: «Il progetto va definito anche insieme alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, dal momento che il ponte di Dignano, costruito nel 1923, è un’opera tutelata. Poi si procederà alla gara d’appalto e successivamente si aprirà il cantiere». E si pensa alla sua morte mentre si celebrano i suoi 100 anni. (15). Inoltre tutto il territorio, che fu colonizzato in vario modo da strutture difensive nel caso di un ipotetico attacco da Est ai tempi della guerra fredda, è ricco di reperti e sono ancora presenti le strutture a difesa del ponte. Ma in zona vi è anche una caserma dismessa da utilizzare, ed altro ancora. E molto verrà raso al suolo per una autostrada che a noi cittadini, se non a pochi industriali, non serve a nulla se non a rovinare territorio e a inquinarci.
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L’ interrogazione di Furio Honsell e la risposta dell’assessora Amirante.
Dopo l’articolo su fondi nazionali per la Cimpello – Gemona e ponte di Dignano su ‘Il Gazzettino’ (16), il consigliere regionale Furio Honsell presentava una interrogazione per sapere dall’Assessore competente, quale fosse la posizione della Giunta Regionale riguardo quest’ opera. Pubblico qui la risposta.
«Il rifacimento del ponte di Dignano costituisce uno degli interventi più importanti programmati dalla Regione. Si tratta infatti della messa in sicurezza di un ponte stradale ai sensi delle linee guida varate dal MIT in seguito al disastro del Ponte Morandi. L’intervento pertanto permette di mettere in sicurezza un importante patrimonio regionale peraltro lungo una direttrice con alti flussi di traffico, rilevante storicamente, per i collegamenti tra la destra e la sinistra Tagliamento e per i rapporti tra i territori dell’ex-Provincia di Udine e quelli dell’ex- Provincia di Pordenone. L’intervento prevede il necessario rifacimento del ponte che presenta problemi strutturali e di adeguatezza del piano viabile in ragione dei flussi che lo interessano, l’intervento permetterà di avere un’opera funzionale, sicura e idonea anche ad ospitare il collegamento ciclabile tra due rami di RECIR (sistema regionale della ciclabilità ndr) la FVG6 del Tagliamento, e la FVG6/A. Si tratta di rifare il ponte, e pertanto non si sa come tale rifacimento possa comportare un problema ambientale poiché si sostituisce il ponte vecchio con quello nuovo che acquisendo tutte le autorizzazioni, non potrà che rispondere ai criteri ambientali, idraulici architettonici, paesaggistici dovuti.
Il rifacimento del ponte completa insieme alla bretella di Barbeano, la riqualificazione del collegamento tra la SR 464 e la Cimpello Sequals, in comune di Spilimbergo, con l’effetto, già concretizzato a Dignano, di portare fuori dai centri abitati il traffico di transito che oggi passa anche attraverso i centri abitati.
La progettualità prevista per la direttrice che deve completare l’itinerario che collega Cimpello con la A23 è stata informata secondo criteri di sostenibilità efficienza complessiva, pertanto utilizza il più possibile le strade esistenti e gli investimenti già fatti dalla Regione, avendo l’obbligo di contemplare contestualmente la risposta alle esigenze del territorio, sia quelle degli insediamenti produttivi, sia quelli dei residenti e dell’ambiente. I cosiddetti ragionamenti passati da tempo sono riflessi nelle soluzioni suddette che infatti non propongono un nuovo tracciato autostradale ma chiudono la maglia della rete stradale percorrendo quanto più possibile tracciati esistenti come il ponte di Dignano. L’istruttoria sullo studio di fattibilità che è stato acquisito è in corso e abbiamo visto alcune alternative migliorative dal punto di vista ambientale alla proposta fatta, che svilupperemo nelle fasi progettuali successive.» Ritengo che lo studio di fattibilità della Cimpello – Gemona sia quello voluto nel 2019 dalla giunta regionale che è sempre quella o quasi, stanziando ben 300 mila euro per lo stesso (non si sa se solo iniziali o definitivi).
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Pista ciclabile su un grosso asse viario?
Leggo questa risposta e trasecolo. Pare che l’assessora non sappia cosa sta dicendo Massimiliano Fedriga. Ma egli ha parlato chiaramente di percorso alternativo alla Cimpello Sequals Gemona, già parzialmente superstrada, ha parlato di una nuova autostrada che passa per Dignano, con rifacimento ovvio del ponte. Ma allora di che stiamo parlando? Di una autostrada (o via di grossissimo scorrimanto di Tir con pista ciclabile sul ponte? Oddio, questa non l’avevo ancora mai sentita, ma in FVG, con questa giunta, mai dire mai … Eppure che si trovi la scusa della pista ciclabile anche in questo caso, lo si rileva pure dall’ articolo di Lorenzo Padovan (17) ove si legge la dichiarazione di Pietro Filipuzzi, ingegnere responsabile dell’unità operativa per la manutenzione straordinaria dei ponti e viadotti di Fvg Strade: «In generale ponti e viadotti nella nostra regione non destano preoccupazione dal punto di vista della sicurezza, ma alcune opere sono necessarie. (…). Il ponte di Dignano fa parte della Strada regionale 464, un’arteria importante per il traffico in Friuli. Ecco perché l’azione prevista comprende l’allargamento della piattaforma stradale, con l’aggiunta delle corsie di emergenza per entrambi i sensi di marcia e di due tratti di pista ciclabile. Come è ovvio l’allargamento presuppone nuovi carichi sulla struttura e conseguenti interventi di consolidamento dei pilastri di fondazione e di protezione dall’azione dell’acqua del Tagliamento. Inoltre si adegueranno anche i paracarri».
In ogni caso, comunque, io non farei mai una pista ciclabile su di un grande asse viario, per sicurezza ma anche perché i ciclisti respirerebbero scarichi a gogò e senza protezione alcuna alle vie aeree. E poi ci propinano i sani stili di vita! Ma invece questo appare dalle dichiarazioni della regione: si farà una pista ciclabile su di un nuovo ponte di una nuova autostrada creata per far passare tir a gogò.
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Non solo: voi cosa avete capito dalla risposta di Amirante? Io praticamente nulla. Intanto l’elenco dei ponti da rifare perché pericolosissimi non mi consta spetti al Mib ma, in base alla cosiddetta ‘Legge Morandi’ cioè al D.L. 28 settembre 2018 n. 109 (18) che, con l’art. 12, ha creato l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, alla stessa, che ha molteplici compiti anche ispettivi, ma pure quello di proporre al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti l’adozione del piano nazionale per l’adeguamento e lo sviluppo delle infrastrutture stradali e autostradali.
Quindi mi chiedo umanamente: cosa ha detto l’ente preposto, cioè l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali relativamente all’ attuale ponte di Dignano? La dott. Amirante non ce lo ha precisato. È veramente questo ponte centenario fra quelli da demolire perché insicurissimi, come par di capire dall’assessora? E allora come mai è aperto tranquillamente al traffico? Va beh che molti camionisti girano con il rosario in cabina, ma forse è preferibile non far loro sfidare la sorte. E l’insicurissimo ponte sul Fella che porta da Amaro a Stazione Carnia è chiuso da un pezzo. Inoltre l’assessora, che mi dicono esser laureata in ingegneria, nulla pare sappia della ipotizzata nuova autostrada Cimpello Gemona via Dignano che passa per il ponte, che di fatto non nomina nella risposta. Allora si fa o non si fa? Dobbiamo prendere una magherita da sfogliare? Ma l’incomprensione, per noi poveri cristiani, avviene quando, magari, non si portano temi e progetti in consiglio regionale, e si predilige l’immagine sulla stampa. E se erro corregetemi.
Infine vi è un discorso di tempi. Solo per realizzare il nuovo ponte a Dignano, ed anche solo per sistemare quello vecchio, ci vorranno come minimo 8 anni (19). E per il resto? E intanto di quanto lieviteranno i costi e come si modificheranno economia e clima? Non vorremmo avere, oltre i danni anche le beffe di una delle solite incompiute in Italia, o la dichiarazione di un fenomenale errore!
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Con questo scritto ho solo voluto esternare qualche dubbio sulla nuova autostrada/non autostrada ma …. Cimpello – Gemona, informandomi su quanto ho reperito in merito, senza voler offendere alcuno, ma almeno per parlarne. E se le informazioni trovate sono errate o se io ho errato in qualcosa, correggetemi. Io a questo super scempio ambientale e paesaggistico, che mostra il suo essere datato, sono totalmente contraria e penso che i tir possono fare tranquillamente la Venezia Palmanova ora a tre corsie e poi proseguire per Trieste o Tarvisio. Infine vi è anche la A 28 Conegliano Portogruaro, che passa pure per Pordenone. Spendere milioni e milioni per la Cimpello Gemona è proprio una idea balzana molto dannosa. E fra un po’ avremo più strade, autostrade, svincoli, rotonde oltre che elettrodotti, centrali e centraline, cogeneratori e via dicendo, in questa disastrata regione, che abitanti, si fa per dire! Però la Regione può esultare: solo nel 2019 Fvg strade, completamente partecipata dalla Regione Fvg, in sintesi di sua proprietà, ha acquisito, dal 2018, anche le funzioni relative alla gestione tecnico–amministrativa della viabilità locale ex-provinciale, facendo passare i chilometri di competenza da 979 a 3.205: il 54% della rete viaria complessiva regionale, realizzando così un importante incremento del valore della produzione, che al 31 dicembre 2018 risultava pari a 72 milioni rispetto ai 42 milioni del 2017. (20). Insomma: più strade fai più dollari si vedono? Speriamo che questa non sia la logica di questa giunta che tende, a mio avviso, ad essere accentratrice. E per cortesia qualcuno vuol ritornare a chiedere alla giunta che intende fare? Magari le popolazioni di quei paesi ma anche noi che siamo il Fvg, lo vorremmo sapere in modo preciso e dettagliato.
Laura Matelda Puppini
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Note.
(1)https://www.difesa.it/Il_Ministro/sottosegretari/Matteo_Perego_di_Cremnago/Eventi/Pagine/Intervento-al-Forum-Risorsa-Mare-a-Trieste-il-nostro-mare-sicuro-difeso-e-preservato-%C3%A8-interesse-di-tutti.aspx.
(2) Matteo Basile, Kiev ora si produce le armi in casa. “Abbiamo una flotta di droni marini”
1 Ottobre 2023 – Zelensky annuncia l’arsenale (con l’ok Usa). Lo Zar celebra l’annessione delle quattro regioni ucraine. Borrell a Odessa: “Avanti col sostegno Ue”, in: https://www.ilgiornale.it/news/politica/kiev-ora-si-produce-armi-casa-abbiamo-flotta-droni-marini-2219205.html. Ivi si legge: «La novità che il presidente ucraino Zelensky aveva promesso riguardo il proprio esercito è di fatto duplice. Da una parte, Kiev diventerà il primo Paese al mondo a disporre di una propria flotta di droni marittimi fondamentali, come già si è visto più volte, per colpire la flotta russa. Dall’altra, c’è il via libera americano per la produzione in Ucraina di un arsenale di difesa. Due novità che forse non saranno decisive nell’immediato del conflitto ma potrebbero comunque rappresentare una svolta».
(3) Per la lotta contro il corridoio 5 e la tav, cfr. Aldevis Tibaldi, L’ isola infelice, viaggio alla fine del mondo nella terra violata dagli abusi e dalla rassegnazione … ma non solo, Kappa Vu ed. pp. 192-277.
(4) Ivi, p. 276.
(5) https://www.pordenonelegge.it/autori/zeno-d-agostino.
(6) Aldevis Tibaldi, op. cit., p. 277.
(7) L’autostrada Cimpello – Gemona, in: www.comitato-arca.it/joomla/DOC_VARI/nostra_posizione.pdf.
(8) Ibidem.
(9). Per fare solo un esempio, il sindaco di Comelico Superiore Marco Staunovo Polacco, preoccupato, «anzi, allarmato», per l’invasione dei tir, ha così dichiarato: «”Se la strada Statale 52 Carnica non verrà chiusa al traffico pesante, soprattutto quello proveniente dall’estero, sarò io stesso, per primo, a scendere sull’asfalto per fare valere le ragioni del nostro territorio”». (https://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2018/04/01/news/invasione-di-tir-la-rabbia-del-sindaco-di-comelico-superiore-1.16659705). E la stessa fonte riporta che detto problema «continua da sette anni, da quando cioè il Comune di Sesto Pusteria ha alleggerito la salita al passo Monte Croce Comelico. Da allora tanti camion, che scendendo dal Brennero si fiondavano a Cortina per poi raggiungere Marghera, preferiscono “dirottare” sulla Statale Carnica. Ed ecco che si imbottigliano, per esempio, a Dosoledo, dove due “bisonti” non riescono mai a transitare contemporaneamente». (Ivi). Proprio in questi giorni, ha continuato poi il sindaco di Comelico Superiore, «abbiamo riscontrato che ci sono dei camionisti stranieri che stanno provando il transito per i nostri paesi, evidentemente in vista di una normalità di passaggi».
(10) Da: https://www.informatrieste.eu/ts/blog/nuova-autostrada-sequals-gemona-e-tutto-deciso/
(11) Marco Agrusti intitolato: “Sequals -Gemona, tutto deciso. La strada passerà per Dignano”, in: Il Gazzettino, 30 giugno 2023.
(12) https://laformica.org/tag/cimpello-gemona/. Queste le dichiarazioni, nel 2014, di Maria Grazia Santoro: «La Cimpello-Sequals non sarà un’autostrada. Ad affermarlo, durante l’audizione che si è svolta in 4. Commissione del Consiglio regionale, è stato l’assessore alle infrastrutture Mariagrazia Santoro chiamata a riferire le intenzioni della Giunta su alcune opere viarie tra cui il collegamento stradale Manzano-Palmanova. «L’opera è inserita nella legge obiettivo e ciò significa – ha spiegato Santoro – che qualora lo si ritenga necessario può essere attivata la procedura di richiesta di finanziamento allo Stato» ma, ha precisato «per quanto ci riguarda non è un’opera prioritaria e in ogni caso va ripensata da capo» facendola rientrare nella viabilità ordinaria. L’assessore ha inoltre ricordato che «allo stato attuale l’opera non ha finanziamento». La volontà è quella di «valutare interventi di miglioramento sull’esistente». (https://www.ilgazzettino.it/nordest/primopiano/regione_fvg_viabilit_agrave_cimpello_sequals_gemona_mariagrazia_santoro-408050.html 9 maggio 2014).
(13) L’ autostrada Cimpello – Gemona, in: www.comitato-arca.it/, op. cit., p. 33.
(14) http://www.comune.dignano.ud.it/territorio/cenni-sulla-storia-di-dignano.
(15) Su vari siti si legge che manifestazioni e festeggiamenti si sono tenuti da marzo ad agosto per il centenario del ponte di Dignano, inaugurato nel 1923, e considerato un’opera di alta e storica ingegneria. (https://comunicacity.net/dignano/2023/03/02/centenario-del-ponte-di-dignano-1923-2023/; https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2023/08/15/news/ponte_dignano_cento_anni_storia_opera_teatrale_1923-12996557/). E così si legge in: Marco Agrusti, op. cit. «Nel 1922 iniziò la costruzione dell’opera che avrebbe rivoluzionato la vita dei centri abitati della destra e della sinistra Tagliamento, in particolare del Comune di Spilimbergo e del frontaliero Comune di Dignano che su quel fiume si affacciano direttamente. Il nuovo ponte, lungo un chilometro e un metro, fu poi inaugurato il 19 agosto 1923. Un’opera grandiosa e innovativa per l’epoca che da quel momento avrebbe reso possibile uno scambio facile e veloce di persone e merci, fra le due sponde del grande fiume. Proprio in occasione dei 100 anni dello storico ponte, l’amministrazione comunale di Spilimbergo, in condivisione con quella di Dignano, e con il sostegno della Comunità Collinare del Friuli e della Comunità di Montagna delle Prealpi Friulane Orientali, ha predisposto una serie di eventi per ricordare il momento preciso in cui la struttura venne aperta al pubblico».
(16) Il “regalo” del governo al Friuli: con 46 milioni si costruirà il nuovo ponte di Dignano e decollerà la Cimpello-Gemona, Il Gazzettino 16 settembre 2023.
(17) Lorenzo Padovan “Lavori sul ponte del Tagliamento, il mistero dei 38 milioni di euro”, Il Gazzettino 15 agosto 2023.
(18) D.L. 28 settembre 2018 n. 109 leggibile in: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/09/28/18G00137/sg.
(19) Lorenzo Padovan, op. cit.
(20) https://www.ilnordestquotidiano.it/2019/07/19/fvg-strade-ok-bilancio-2018-con-490-000-euro-di-utili/.
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L’ immagine che accompagna l’articolo è quella che si trova al suo interno. L.M.P.
https://www.nonsolocarnia.info/dossier-cimpello-gemona-una-vecchia-storia-sempre-nuova-su-una-sovrastruttura-per-la-regione-inutile-ed-impattante/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/10/cimpello-gemona-autostrada-sequals-gemona.jpg?fit=1024%2C726&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/10/cimpello-gemona-autostrada-sequals-gemona.jpg?resize=150%2C150&ssl=1ECONOMIA, SERVIZI, SANITÀCi sono degli articoli che mi turbano, ed uno di questi narra del ripresentarsi, o meglio del ‘buttare’ ancora fondi sulla “Cimpello – Gemona”. Infatti pare che, nel contesto del ‘Forum internazionale ‘Risorsa Mare’ tenutosi a Trieste il 14 e 15 settembre, - che meriterebbe un articolo a se...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
Conosco bene la vicenda, che ho seguito da vicino quando sono stato segretario provinciale di Rifondazione Comunista per il Pordenonese, giusto vent’anni fa. E l’attuale ipotesi, se viene confermata al di là delle dichiarazioni di stampa, costituisce una vittoria di quel movimento, centrato sul fatto che si sarebbe speso il doppio o il triplo a monte, per non disturbare i prosciuttifici sandanielesi, sfondando i colli castelnovesi, pinzanesi e ruvignesi e costruendo un lunghissimo ponte sul Tagliamento in un semideserto. Sull’argomento, ricordo uno scazzo ad un’assemblea tra il sottoscritto e l’allora sindaco DC di San Daniele, Paolo Menis, cui dissi letteralmente di farsela a casa sua, la strada (l’argomento del contendere era che l’assessore comunista Antonaz, distratto, aveva votato a favore del progetto che noi, nella zona, contestavamo).
Ciò detto, oltre al risparmio progettuale e realizzativo, si risolvono così alcuni problemi:
a) se confermato, il restringimento di carreggiata limiterebbe anche il traffico pesante, anche se non possiamo fidarci a prescindere, e vanno chieste garanzie, ad esempio mettendo un pedaggio non competitivo con il percorso autostradale via Udine-Palmanova-Portogruaro; b) l’allontanamento dalla montagna, ne diminuirà l’inquinamento acustico; c) comunque il nuovo ponte Spilimbergo-DIgnano va fatto – chiunque abbia attraversato il vecchio, sa quanto sia al limite della sopportazione – e la soluzione più logica è fare una cosa unica, come si ipotizza, e non un ponte qui ed una strada altrove, con ulteriore aggravio di spesa; d) si elimineranno un sacco di attraversamenti pericolosi e mortiferi nei paesi, di cui il solo finora risolto è la circonvallazione di Dignano, che costituirebbe un lembo della nuova strada già realizzato.
Per il resto: meglio il trasporto pubblico ed i treni, certo: ma bisogna farli (cosa che assessori come i “sinistri” Sonego e Moretton non hanno certo contribuito a promuovere, illis temporibus).
Dispiace per la perdita di vite umane avvenuta sulla Cimpello – Sequals in un gravissimo incidente in cui sono stati coinvolti un camion, un suv ed un’ambulanza, avvenuto i primi giorni di gennaio, ma due considerazioni si impongono, dopo aver pure visto, in una immagine scattata subito dopo l’incidente, una fila di tir che percorrono questo tracciato: i tir, camion etc. devono essere obbligati ad andare per l’autostrada per la sicurezza di tutti ed esiste anche la A 28,spesso praticamente vuota,che porta da Pordenone a Portogruaro e si allaccia con la A 27 e la A4. Si mettano i dissuasori di velocità già previsti da anni ma mai collocati. (https://www.ilgazzettino.it/nordest/pordenone/autovelox_fantasma_cimpello_sequals_strada_a_rischio_incidente_mortale-7849336.html). Ma ho letto che i camionisti percorrono strade secondarie ed anche montane per non pagare i pedaggi, cosa che invece noi poveri cristiani facciamo, mettendo così in difficoltà i residenti e creando troppe sollecitazioni a territori come quelli montani, fragilissimi: 10.000 tir a passo Monte Croce ogni anno non sono pochi, come non sono pochi complessivi 400.000 mezzi automobilistici, ed in Austria si può andare con l’autostrada di Tarvisio. Non possiamo piegare il nostro territorio regionale e spendere soldi che magari poi noi cittadini dobbiamo rendere indebitandoci per sempre, per piegarci al volere dei trasportatori, spesso e per lo più ditte dell’est e non italiane.
Zeno D’Agostino, manager veronese esperto di logistica, a capo dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale dal 2015, presidente di ESPO – European Sea Ports Organization con sede a Bruxelles e membro del Consiglio di Reggenza della Banca d’Italia – sede di Trieste, anni fa così si espresse: «Di infrastrutture ne abbiamo abbastanza. A volte utilizzate poco e male. Bisogna saperle mettere a fattor comune, organizzarle appunto, per sviluppare sinergie, aumentare la produttività e creare appunto dei vantaggi competitivi». (Aldevis Tibaldi, L’ isola infelice, op. cit in articolo, p. 227).