Elezioni, governo, comuni e cittadini. Cosa fa il Pd?
Leggo il titolo dell’articolo di Franceschino Barazzutti “La ritirata (delle Istituzioni) dalle valli della Carnia” pubblicato su: http://aldorossi.altervista.org/. Dico subito che non condivido questo concetto: non sono le Istituzioni che fuggono dalla Carnia, ma il pensiero ed il dibattito politico, i programmi da poi realizzare, la progettazione e programmazione, la pluralità delle idee, l’azione politica, come fuggono dall’Italia intera. Li hanno gettati via i governanti, passo dopo passo, con un’ultima accelerazione ora.
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Mi ricordo che, quando la sinistra tolmezzina propose Francesco Brollo sindaco, in alternativa a Dario Zearo, chiesi invano il programma a cui il Sindaco si sarebbe attenuto. Se ben ricordo mi si disse che era primieramente importante che egli prendesse il potere, quindi che era colpa mia se il giorno della presentazione delle linee programmatiche (un solo incontro nella sala della Comunità Montana) avevo un impegno urgente a Roma dove avevo dovuto recarmi, infine mi furono spediti, due programmi uno lungo ed uno corto. Scegliessi io quello che preferivo!
Sugli stessi neppure una parola sui problemi che stavano anche allora a cuore ai tolmezzini e stanno ancora: “pista guida sicura”; il poligono di tiro; la creazione di luoghi di incontro, aggregazione e produzione di cultura; le strade; la raccolta differenziata porta a porta schiavizzante; la gestione dell’acqua potabile e dei fiumi; la partecipazione attiva alla vita del paese; la sanità. Per quanto riguarda quella che alcuni pensavano fosse una pista per guida sicura, ma definita a livello normativo “palestra addestrativa” si sa solo che questa amministrazione, se ho ben compreso dal Sindaco stesso, ha chiamato una ditta privata a fare rilievi sul rumore con i soldi nostri, onde forse, credo, ribattere a possibili contestazioni dell’Arpa, (che non si sa perché non abbia chiamato), o solo in via cautelativa, o per mostrare il suo interesse per l’argomento, o… Di fatto, comunque, Tolmezzo è deliziata spesso nei giorni festivi dal rumore di motori rombanti, che potrebbero anche provocare, data la continuità, danni alla salute, come l’emissione di gas di scarico in conca piccola e chiusa, penso io, ma cosa vuoi che sia … Invano i cittadini di via Val di Gorto hanno chiesto … Io ho chiesto… Ricordo che il Sindaco è colui che dovrebbe tutelare la salute dei cittadini.
«Il sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Il consiglio comunale condivide questa responsabilità. Allo stato attuale, per una modifica della legge 833/78 non sono più i sindaci a gestire il servizio sanitario anche se a essi sono affidati dal DLg 299/99 (decreto Bindi) poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle ASL. I compiti del sindaco sono quindi comunque ampi, soprattutto il sindaco deve conoscere lo stato di salute della popolazione, deve prendere provvedimenti se le condizioni ambientali sono invivibili, se esistono pericoli incombenti e, per la direttiva Seveso, deve informare la popolazione dei rischi rilevanti cui è sottoposta». (Maurizio Bardi, Salute dei cittadini e responsabilità del sindaco, 18 gennaio 2011, in http://www.arcipelagomilano.org/archives/8750).
Ma per ritornare ai programmi lungo e corto, solo due parole sui marciapiedi mai poi allargati, sul fatto che si sarebbe continuato a finanziare società sportive, scambiando questo con la promozione dello sport per tutti, che è altra cosa, una riga su un ipotetico parco urbano naturale Pra’ Castello Picotta, dimenticando che gli anziani non possono andare ogni giorno a Pra’ Castello, dato che a Tolmezzo i giardini pubblici non esistono affatto; ben due volte la dicitura: “Piazza pulita!” per poi parlare di modifiche al progetto di riqualificazione della piazza, quindi di una sostituzione dell’Amministrazione al gruppo progettista, non certo di andare contro una spesa di 2 milioni di euro inutile. Nulla sull’osservatorio sul lavoro, voluto da Mauro Saro, nulla sul tavolo relativo al gioco d’azzardo, problema sollevato sempre da Mauro Saro, nulla sul tribunale di Tolmezzo, sulle poste, sui servizi, sulla cittadina, che ormai langue, nulla sul rapporto con altri paesi della Carnia. Due parole sugli argini di Caneva da rifare. (Testo di riferimento: programma più lungo che ho salvato).
L’unica cosa che si veniva a sapere, poi, dalla stampa, era che Francesco Brollo, dopo esser stato scelto come candidato alle primarie non solo dal Pd ma dalla sinistra, anche facente riferimento a Legambiente e Marco Lepre ed a Stefano Nonino, aveva bellarmente scaricato quest’ultimo per correre fra le braccia di nuovo centro destra, rappresentato localmente da Cristiana Galizia, ben vista anche dai rappresentanti della chiesa locale, almeno così si dice, come linee nazionali e regionali del Partito Democratico allora gradivano. In gioco erano i voti, si era in periodo pre-elettorale, per Dio! Vi ricordate allora le foto con l’avv. Debora Serracchiani sorridente insieme a Renzi? Poco prima Alessandro Robecchi aveva scritto su: Il Fatto Quotidiano un famoso pezzo: “Il mio cane e il frigorifero ieri sera sono diventati renziani”, in Il Fatto Quotidiano, 4 settembre 2013, mostrando come, in sintesi, anche gli ultimi bersaniani di casa sua fossero capitolati. Rimanevano non renziani solo un orribile centrino all’uncinetto dono di una vecchia zia ed una antica cassapanca, senza voce in capitolo.
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Ritornando alle elezioni tolmezzine del 2014, Francesco Brollo, chiamando al suo fianco “mamma” Serracchiani, Presidente della Regione, riuscì a diventare sindaco, con i voti dell’elettorato ed a spuntarla. Per fortuna all’ultimo momento si presentò per 5 stelle Matteo Muser, che permise un’ alterativa alla scheda bianca. E si giunse all’Amministrazione Brollo.
Quindi il poi … Cosa è cambiato dopo quella promessa di “Tolmezzo si cambia”? Nulla di nulla. Anzi è sparito anche il Pd locale, interessato, pare, a seguire solo le linee nazionali e regionali, quasi in questo consistesse il senso civico, ed a lottare, come fosse un don Chisciotte, contro Luches, penta stellato, avvocato posto dalla regione a guidare Carniacque in deficit, per poi e per fortuna lasciar perdere. A livello culturale si è introdotta la novità di un maggio letterario con volumi scelti non si sa da chi, con dibattito a due voci e non fra pubblico ed autore; si continua con la festa della mela e dei fiori, a livello ambientale non si sa nulla su depuratore, acqua, future bollette, tranne che “si doveva” correre in cafc. Perché? Dio solo lo sa, ormai. Sembra che tutto passi sulle teste dei cittadini, privi di rappresentanza, mentre anche la minoranza non brilla per iniziativa.
Quello che tutti pensavano, e cioè che la Presidente della Regione Fvg avrebbe ardentemente voluto alla presidenza Uti (creatura della giunta regionale che, se ho ben capito, non si sa ancora cosa sia, come i presidi ospedalieri le Aft ecc. ecc.) Francesco Brollo, suo pupillo (e credo di non offendere alcuno se scrivo così, e non mi viene in mente altra formula adatta) si è puntualmente verificato, e Brollo è stato eletto a tale carica dai sindaci non si sa per quali meriti. Inoltre Tolmezzo pare un cantiere in ogni dove, e morente. Si ha, andando a piedi, una sensazione sconsolante, di degrado, di periferia, di abbandono, di città vuota, ove piene appaiono solo le enoteche.
E quel torpore misto a rassegnazione, quel subire per chiusura di spazi e tendenza all’imposizione sulla popolazione ed alla schiavizzazione della popolazione con la precarizzazione del lavoro che soffoca ogni dissenso, come lo soffocano i mille balzelli politico burocratici della vita quotidiana, (propri della politica renziana, secondo me ben poco democratica, e del Pd trasformato nel partito della Nazione che toglie diritti per proporre al popolo austerità), ha invaso la Carnia.
Non mancano quindi le Istituzioni, anzi ne abbiamo di nuove appena sfornate, come l’Uti quando poteva restare la Comunità Montana della Carnia, anzi poteva pure restare la Comunità Carnica, nata dalla Resistenza. Niente di nuovo quindi sotto il sole, anzi…
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E qui mi riallaccio alla notizia che riempie i quotidiani ed i Tg: l’esito delle elezioni di domenica scorsa. Molti hanno preferito andare al mare? Alcuni non sanno più chi votare, tanto sono tutti uguali, il che incomincia a non essere poi affermazione così populista, come si vorrebbe far credere? In fin dei conti ai tempi di Berlusconi una opposizione a sinistra esisteva, ma ora… Molti devono pensare al pasto quotidiano in una situazione di povertà e non sono interessati al voto ma al panetto ed a come sbarcare il lunario, pagare le bollette, ecc.? Come dar loro torto? Perché i politici invece che riempirci delle loro teorie, pseudo teorie, proiezioni guerre per le sedie ed il potere, non leggono sull’ultimo numero di Left quanto sta accadendo a Torino, città che si sta riempiendo di poveri, o le affermazioni del cardinal Bagnasco sulla classe media sempre più povera ed i pasti forniti dalla chiesa a chi non ce la fa più, e tentano di dare una risposta politica al problema? E secondo me gli effetti di questo nuovo assetto istituzionale ed economico non si sono ancora fatti sentire del tutto. Vedremo dove saremo andati a finire fra un paio di anni, se il governo non cambia rotta di corsa e smette di vivere tra una trovata e l’altra, studiando invece un nuova ed adeguata forma di “New Deal”, confrontandosi pure con altre parti sociali, sulla base di studi e di conoscenze, non sul nulla.
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Confesso poi che mi ha particolarmente colpito in senso negativo il fatto che il Pd e quindi Renzi ed i suoi abbiano sfiduciato per qualche scontrino Ignazio Marino, sindaco di Roma eletto dal popolo, per poi porre un commissario governativo che ben poco pare abbia fatto, mentre Marino ha reso pedonabile Fori Imperiali, allontanando camion bar gestiti dalla famiglia Tredicini, chiuso la discarica di Malagrotta, ha creato il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari, ha aperto varchi verso la spiaggia di Ostia, facendo demolire costruzioni abusive, ha cercato di aprire nuove stazioni della metro C., si è dimostrato favorevole alle unioni civili e pronto a registrare i matrimoni gay, e forse è caduto vittima di Forza Italia e Ncd e di Renzi loro alleato, per il pollice verso della chiesa su aspetti che non le competono e per aver fatto il sindaco di tutti, con la scusa di due scontrini e di una Panda più volte lesionata, (https://it.wikipedia.org/wiki/Ignazio_Marino) mentre non si sanno ancora le spese di Renzi come sindaco di Firenze, ma si sa che vola con aereo personale predisposto per lui, ed Alfano vola, pare, a nostre spese a presentare un suo libro.
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Pertanto bisogna stare in guardia perché il premier forse pensa che se i cittadini votano uno che a lui ad un certo punto o subito non va bene, riuscirà con le tecniche non certo della buona politica, a mandarlo a casa, mentre un numero sempre maggiore di italiani vorrebbe a casa subito lui, Boschi, Madia e qualcun altro, credo.
Intanto Orfini, commissario del Pd di Roma, ieri ha dichiarato: «Raggi sindaco? È un’ipotesi che non prendo neanche in considerazione perché i romani voteranno Giachetti”. (…) ” […] noi puntiamo sulla ragione e la ragionevolezza dei romani ai quali bisogna spiegare che per cambiare bisogna fare le cose». (http://www.askanews.it/regioni/lazio/roma-orfini-raggi-sindaco-ipotesi-che-non-voglio-considerare_711828455.htm).
Oddio, penso, per la verità Renzi ne ha fatte di cose, ma avremmo preferito pensasse di più e si consultasse invece di condurci verso strade che non si sa ove portino. E poi perchè l’avv. Raggi non potrebbe fare il sindaco di Roma? – mi chiedo. Perchè non sta bene al Pd?
Per quanto riguarda l’ente speciale “Roma Capitale”, nell’occhio del ciclone, ma per limitare i danni del quale non so che stia facendo ora il governo, ricordo che esso è nato grazie ad una variazione della Costituzione, che mai avrebbe permesso una simile creazione, per la precisione dell’art. 114. (https://it.wikipedia.org/wiki/Roma_Capitale).
Infine siamo sempre in clima pre-elettorale, ove l’uno si scaglia contro l’altro, in un discorso personale che non è secondo me politico, e che si svolge fra solo due persone, non esistendo pare ormai più i partiti, con la loro pluralità e la loro dialettica interna, mentre i grossi problemi sono affidati al solo governo, che fa quel che vuole. E mentre un senso di angoscia ci pervade, cerchiamo di rigettarlo indietro con il nichilismo quotidiano. Riprendiamoci il presente ed il futuro se possibile. Non facciamoci addormentare.
Per ora mi fermo qui, chiedendomi cosa pensi di fare il Pd per la tutela dell’ambiente e dell’acqua, bene vitale per la sopravvivenza dato all’uomo da Dio, dopo aver concesso, contro il volere popolare anche il compenso al divenuto padrone dei tubi, e di fatto dell’acqua, sulla bolletta, e non essersi espresso sulla stagnazione dei rubinetti; cosa pensi di fare contro mafia e corruzione, che il Governo non nomina mai quasi non esistessero, e per i cittadini, per la sanità per i servizi, in funzione di noi cittadini, dato che i soldi sono nostri. PD che fai? – mi chiedo, senza sentirmi di chiamarlo caro, come fa Carbonetto.
E concludo invitando a firmare, presso i comuni di appartenenza, per il referendum per abrogare l’Italicum, che altro non è che la riproposizione della vecchia “legge truffa” democristiana del 1953, contro la quale si batterono grandi uomini di allora ed anche Romano Marchetti. E sottolineo il mio no forte e chiaro ad ogni riforma della costituzione, senza se e senza ma, per non morire, perché il vento della democrazia soffi ancora. Io come Marchetti alzo la Costituzione del 1948, anche se ora purtroppo è già stata in alcuni articoli modificata, senza esser mai stata pienamente attuata.
Senza offesa per alcuno, per aprire un dibattito, per rispondere a Barazzutti ed a Carbonetto, e se erro correggetemi.
Laura Matelda Puppini
L’immagine che correda l’articolo intitolata: politica-blogtaormina, è tratta, solo per questo uso, da blogsgfinpiazza.myblog.it. Laura Matelda Puppini
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Quando sento parlare di Italicum penso alla legge Acerbo del 1923.
Sul blog http://aldorossi.altervista.org/ è comparso un articolo di Alfio Anziutti intitolato “Carnia: l’incognita delle Uti tra Brollo e Barazzutti”, a cui rimando, che così ho commentato: Non mi sembra che la nuova nostra Uti carnica sia una novità, perchè mi pare la fotocopia di quella Unione dei comuni carnici che aveva tentato di realizzare la precedente Amministrazione Regionale Tondo. I sindaci carnici, allora, avevano in una prima fase nominato Dario Zearo, sindaco di Tolmezzo, amministratore temporaneo della Comunità Montana, in sostituzione dell’allora commissario Somma, sino alla costituzione dell’Unione, ed a Zearo era stata affidata l’azione di coordinamento delle iniziative di attuazione della legge, predisponendo in particolare il piano di subentro, organizzazione e gestione dei servizi. (Tanja Ariis, Verso l’Unione dei Comuni con Dario Zearo, in Messaggero Veneto, 24 dicembre 2011).
Poi con la giunta regionale Serracchiani, a Somma è subentrato Lino Not. Ed ora?
A me non andava bene l’Unione dei Comuni di Tondo, come non va bene l’Uti di Serracchiani e dell’incarico esterno, (dato che non risulta far parte del Consiglio Regionale), Paolo Panotin, perchè tolgono rappresentatività e democrazia partecipata di fatto e danno un potere immenso al sindaco di Tolmezzo. Infatti sia la vecchia Unione dei Comuni che la nuova Uti hanno identico “impianto costruttivo”.
Uno dei problemi, a mio avviso, è che, con l’arrivo delle Unioni vuoi dei comuni vuoi territoriali, tanto è praticamente la stessa cosa, andrà a finire che le commissariate comunità montane si estingueranno, e si avrà un organo decisionale amministrativo unitario delle comunità della montagna, che, da un rapporto paritario fra i membri, passerà a configurarsi come un consiglio di amministrazione governato da dirigente unico, allontanandosi sempre più dalla gente e dalle sue esigenze. Per quanto riguarda Franceschino Barazzutti, sono già ampiamente intervenuta criticando le affermazioni alla stampa di Francesco Brollo nel mio: L’acqua non si vende. Ai margini della confluenza di Carniacque in Cafc, in http://www.nonsolocarnia. info, ( https://www.nonsolocarnia.info/lacqua-non-si-vende-ai-margini-della-confluenza-di-carniacque-in-cafc/) a cui rimando.
Voi che ne pensate?
Laura Matelda Puppini