Furio Honsell, Serena Pellegrino e Massimo Moretuzzo sulla Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza Regionale.
Siamo in tempi di magra eppure la nostra Regione Fvg, ripiena di denaro, continua a spendere senza, pare proprio, alcuna programmazione e senza sostenere i servizi pubblici e quel welfare di cui, in particolare Riccardo Riccardi, si riempiva la bocca durate la penultima campagna elettorale, anche se poi neppure si presentò alle elezioni. Ma questa volta, ci narra Furio Honsell, la giunta ha rischiato, ma ahimè non è avvenuto, di non avere la maggioranza. Ma questo accadeva anche, dai monti al mare, nei governi e consigli comunali e regionali a maggioranza democristiana e socialdemocratica o socialista, in sintesi centrista, quando io ero ragazzina: vi erano anche allora, dai miei ricordi, personaggi politici dei partiti al potere che, durante il dibattito e la presentazione di mozioni, emendamenti, pareri, uscivano per farsi gli affari propri per poi venir richiamati precipitosamente in aula per votare a favore di ciò che sosteneva il loro partito. Non so però se sia accaduto lo stesso anche in questo caso, e se qualcuno ha maggiori informazioni per cortesia informi noi poveri cristiani, che paghiamo pure, lautamente, consiglieri e politici vari per avere una propria opinione ed esprimerla.
Così Honsell nell’ultimo comunicato, datato 11 dicembre 2024, ed intitolato: “Nadefr (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza Regionale) 2025: bocciatura sfiorata in aula, critiche da Open Sinistra Fvg su sanità, ambiente e mancanza di visione strategica”.
«Se il Presidente del Consiglio Regionale avesse chiuso le votazioni sulla nota di programmazione, NADFR, senza attendere l’ingresso di alcuni consiglieri di maggioranza che così hanno potuto riequilibrare di appena 1 voto il risultato, il NADEFR 2025 sarebbe stato bocciato oggi in aula. Ciò sta a dimostrare il disinteresse di questa Maggioranza nella programmazione strategica, oltre alla scarsa
concretezza del documento stesso.
Come Open Sinistra FVG avevamo espresso una valutazione negativa sul documento e così abbiamo anche espresso il voto. Tale documento è gravemente carente per quanto concerne la Sanità e l’Ambiente. Nulla viene infatti proposto per alleviare i disagi in Sanità dei cittadini soprattutto anziani valorizzando il sistema pubblico. E nulla viene detto su come implementare misure per ridurre l’impatto ambientale e ][…] la perdita di biodiversità che sta raggiungendo proporzioni inquietanti a partire dalle morie di insetti impollinatori.
In ogni caso questo NADEFR non è all’altezza della manovra finanziaria più ricca nella storia della Regione FVG anche per quanto riguarda l’evoluzione economica della nostra comunità a fronte della situazione critica che va delineandosi in Europa per il manifatturiero.” Così si è espresso Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG».
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Ma prima del voto, così si era espresso sempre Honsell sulle proposte della Giunta per il NADEFR, in un suo comunicato datato 10 dicembre 2024.
Honsell (Open) sulla manovra di bilancio: “Money goes where money is” (Il denaro va dove il denaro c’è già). La Regione Fvg trasformata ormai in un contributificio per le fasce privilegiate”.
«Oggi in Consiglio Regionale è iniziata la discussione della più ricca legge finanziaria nella storia della Regione, oltre 6 miliardi di somme manovrabili, ovvero oltre mezzo miliardo di euro in più rispetto alla manovra dello scorso anno.
Come relatore di minoranza per il gruppo misto, nella relazione abbiamo spiegato perché la riteniamo sbagliata nel suo impianto logico e politico. Tutte le misure premiano il patrimonio. Abbiamo spiegato che aumenterà le disparità tra chi ha e chi non ha. Il denaro pubblico va dove il denaro e il patrimonio già ci sono, accrescendolo. Quando si renderà conto questa Giunta che il potere di acquisto dei salari è così basso che “in FVG con il solo lavoro spesso non si mangia”? Si mangia invece sempre e bene con i soldi pubblici se si possiede un patrimonio, quanto questo è più grande.
Moltissimi sono i commi che prevedono bonus, contributi, incentivi a chi ha, trasformando questa Regione in un contributificio a favore delle fasce privilegiate e più benestanti. Vanno in queste direzioni centinaia di milioni premiando chi possiede un natante, una seconda casa, ecc…
Segnaliamo lo scandaloso contributo per celebrare la figura di un anti-antifascista come Almerigo Grilz per ben 90.000 euro.
Presenteremo numerosi emendamenti tra i quali spicca il taglio dell’addizionale IRPEF per le fasce deboli. Altri prevedono di erogare contributi solamente secondo il bisogno. Altri per il sostegno all’agricoltura biologica, la promozione della sicurezza sul lavoro, misure per i cittadini senza dimora fissa. Auspichiamo che vengano accolti.”
Così si è espresso Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG».
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Concetti similari sono stati anche espressi da Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra e da Massimo Moretuzzo di Patto per l’autonomia civica Fvg.
Così si è espressa Serena Pellegrino.
«Manovra finanziaria di fine anno. Pellegrino: 3 miliardi e oltre sono assicurati alla sanità regionale, ma il modello resta sbagliato e i servizi non miglioreranno. Tagliamento e Isonzo, investimenti per grandi opere di cui nessuno ha visto i progetti.
Ottantesimo della Liberazione dal nazifascismo: si discuterà di un contributo ai Comuni per le celebrazioni del 25 aprile 2025.
“La manovra finanziaria che ci apprestiamo a discutere fa morire d’invidia persino le regioni più ricche del nostro Paese. Oltre sei miliardi e duecento milioni di euro da mettere a bilancio, per promuovere politiche che dovrebbero migliorare i servizi e la vivibilità di ogni cittadino della nostra Regione. Investimenti che si aggiungono ai già cospicui precedenti, eppure non si sono visti miglioramenti nel quotidiano delle persone. La verità è che sono intrinsecamente sbagliati i modelli di sviluppo dei settori su cui si riversano enormi risorse pubbliche. Ad esempio, il meccanismo del trasferimento dei servizi verso le prestazioni è un modello socio sanitario di stampo neo liberista che sta facendo acqua in ogni regione: nel resto d’Italia si è ancora convinti che il problema sia la scarsa immissione di denaro, però noi, in Friuli Venezia Giulia, abbiamo la prova provata che non è solo con il denaro che risolviamo i problemi dell’attuazione delle politiche sanitarie e sociali.”
L’ha dichiarato la consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra Serena Pellegrino in apertura dei lavori con cui il Consiglio varerà il complesso delle norme della manovra finanziaria di fine anno.“Come Alleanza Verdi e Sinistra – ha detto Pellegrino – abbiamo provato ad affrontare questa tornata di programmazione finanziaria come se fossimo al governo di questa Regione, proponendo interventi che ne cambierebbero la linea di indirizzo e la visione prospettica per dare un po’ di fertilizzante a una società che non riesce a godere di tutto ciò la grande ricchezza messa a disposizione potrebbe e dovrebbe offrire.”
“Nel contempo – ha spiegato ancora Pellegrino – continueremo ad insistere sulle norme dirette a finanziare opere che non hanno alcun riscontro progettuale, come quelle sull’Isonzo, per le quali è prevista l’erogazione di altri 12 milioni e 100 mila euro per il finanziamento del secondo lotto funzionale a fronte di una semplice relazione illustrativa e di un quadro economico finanziario. Noi pretendiamo il progetto, esattamente come lo chiediamo per riuscire a risolvere l’annoso problema delle piene del Tagliamento e mettere in sicurezza le popolazioni rivierasche senza distruggere la naturalità del fiume. E questo è un tema politico e ambientale, non solo tecnico come inopportunamente è già stato etichettato in aula, che affrontato con così scarsa trasparenza porterà i cittadini sulle barricate.”
Pellegrino ha concluso: “Oltre ad occuparci delle materie sulle quali si distribuiscono le nuove risorse, abbiamo anche voluto intervenire e mandare per tempo un segnale in vista dell’ ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, il prossimo anno. Abbiamo perciò previsto un emendamento che conceda ai Comuni della Regione un contributo a copertura delle spese di programmazione e organizzazione di eventi culturali per questo importante appuntamento con la Storia.”
Ringraziando per l’attenzione invio cordiali saluti. Serena Pellegrino, consigliera regionale Alleanza Verdi e Sinistra Fvg».
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Questo invece il comunicato, datato 10 novembre 2024, sempre sulla manovra economica di fine 2024 per il 2025 di Massimo Moretuzzo, di Patto per l’autonomia civica Fvg.
«”Manovra di bilancio. Moretuzzo: «Manovra debole su manifatturiero, contrasto alla povertà e politiche ambientali”.
La grande disponibilità di risorse presente in manovra rischia di non essere utilizzata per affrontare alcune delle questioni chiave del prossimo futuro della comunità regionale e che può essere rappresentata in estrema sintesi da un dato paradigmatico: nell’arco di 15 anni in Friuli-Venezia Giulia ci saranno circa 100 mila persone in meno in età lavorativa. Questo avrà un impatto straordinario sul sistema economico, scolastico, sanitario, istituzionale e per questo vanno prese subito le misure per affrontare una situazione che fra qualche anno sarà decisamente più complicata». Così il Presidente del Gruppo consiliare Patto per l’Autonomia – Civica FVG, Massimo Moretuzzo, relatore di minoranza nel corso della discussione della manovra di bilancio per il triennio 2025-‘27.
“La situazione finanziaria decisamente positiva mette l’amministrazione regionale nella condizione ottimale per effettuare scelte strategiche non più rinviabili”. Moretuzzo evidenzia i nodi, a partire dalla tenuta del settore manifatturiero, ricordando la diminuzione della produzione industriale della provincia di Udine nel terzo trimestre del 2024 pari a un meno 8,2% rispetto al secondo trimestre del 2024. “È necessaria – dice – un’azione forte della Regione, che invece su questo tema è ancora troppo debole. Questo vale anche per il commercio e il turismo, nonostante le tante risorse assegnate a questi due settori. Non c’è più tempo da perdere, ad esempio, per evitare la chiusura dei negozi di vicinato, punti di riferimento commerciale e presidio territoriale. Oppure per evitare che il fenomeno dell’overtourism esploda anche in alcune zone della nostra regione. E – continua – se accogliamo con favore alcune novità importanti, come il Programma Valore Agricoltura che cerca di intervenire tempestivamente rispetto alle esigenze delle imprese agricole, pensiamo ci sia ancora molto da fare per raccogliere le indicazioni provenienti dalle normative europee sulla rigenerazione dei terreni, sulla tutela della biodiversità, sulla promozione delle filiere locali. La transizione ecologica ed energetica dei settori produttivi è strettamente collegata alle politiche ambientali dell’amministrazione regionale, che rimangono purtroppo uno dei principali punti di debolezza dell’azione amministrativa di questi ultimi anni e si traducono nell’incapacità di gestire fenomeni contingenti come la proliferazione di campi fotovoltaici che incombe su migliaia di ettari di terreni agricoli delle pianure friulane”.
Moretuzzo parla di “mancanza di iniziativa, compensata dall’attivismo della Giunta regionale su temi che sono stati dibattuti in più occasioni dentro e fuori dall’aula consiliare, come il destino del Tagliamento e delle comunità rivierasche, con prese di posizione e atti amministrativi contraddittori, e sull’assetto della viabilità regionale, in primis sulla strada Cimpello-Sequals-Gemona. Per altre situazioni, come quello del collegamento stradale del passo di Monte Croce Carnico, nella manovra non c’è traccia. Non certamente per mancanza di risorse”.
Nella sua relazione, il capogruppo di Patto per l’Autonomia-Civica FVG porta l’attenzione sui bisogni di salute crescenti. “Il fatto che il bilancio in discussione destini alla sanità oltre 3,5 miliardi di euro evidenzia come sia indispensabile attuare una strategia che metta in sicurezza il servizio sanitario regionale e la sua accessibilità nel tempo a tutte le persone che vivono in Friuli-Venezia Giulia. Purtroppo anche in questo caso, alle dichiarazioni rilasciate a più riprese dalla Giunta regionale, non è ancora seguito un programma organico delle scelte che si intendono fare”.
Neppure considerato il tema del contrasto alla povertà, che nella nostra regione sta aumentando, come riportano i dati ISTAT sull’ incidenza della povertà relativa familiare (pari al 5,6% nel 2022), e che “non trova oggi una risposta negli strumenti attivati dall’ amministrazione regionale. Uno strumento normativo in questa direzione, che preveda un forte coinvolgimento degli enti locali e degli ambiti territoriali, è necessario e va immediatamente attivato”, conclude Moretuzzo».
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Conclusioni.
L’occasione di avere tanti soldi da investire in servizi anche sanitari per la popolazione del Fvg non si vedrà forse più. Ed è a mio avviso un vero peccato che una visione miope e americaneggiante in senso negativo anche del ruolo dell’istituzione ‘Regione’ faccia in modo che questi investimenti non portino a nulla per noi cittadini di questa regione che ormai, a fronte di un capitale altissimo da investire pare manchi sempre più di tutto, e non vengano spesi oculatamente, tesaurizzandoli per il futuro. O tempora, o mores! E carissimi della giunta, dovete sapere che ormai nessuno ha soldi privati da investire né in sanità né in altro, e che l’Italia ha quasi distrutto anche la sua claasse media, pertanto non illudetevi di poter portare avanti un modello di sviluppo centrato sulla spesa privata perché si vedrà solo la privata povertà! E per esempio per Monte Croce tranquilli, si inventeranno, come pare da quel che si legge, di fare il traforo, altra opera inutile che viola le montagne, già scartato negli anni sessanta, ma voluto tenacemente da Stefano Mazzolini, che vive a Tarvisio! E se franerà tutto e si prosciugherà il ‘fontanon di Timau’? Cosa vuoi che sia, basta realizzare il “Volli, volli, fortissimamente volli’ di un consigliere e di Franco D’Orlando, oltre che di pochi altri, che non hanno pare preso in considerazione neppure uno dei cento problemi pratici che hanno fatto scartare ai geologi e tecnici, poco dopo la frana del Pal Piccolo, l’ipotesi del tunnel. E se erro correggetemi.
Laura Matelda Puppini .
L’immagine rappresenta il Palazzo ove si riunisce il Consiglio Regionale sito a Trieste ed è una foto già da me utilizzata. L. M.P.
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