Invito ad una conferenza sulla tragedia Vajont a Socchieve l’8 ottobre.
Ricevo da Marco Lepre e volentieri pubblico, invitandovi a partecipare. L.M.P.
«Tra qualche giorno, lunedì 9 ottobre, cadrà il 60° anniversario del disastro del Vajont.
Per la sua gravità, nel 2008 l’UNESCO lo ha definito il primo “evento mondiale causato da impreparazione” e, da quest’anno, tutti gli atti e i documenti legati al processo sono entrati a far parte del “Registro della Memoria del Mondo” della stessa UNESCO.
In molti teatri delle città italiane sono in programma eventi commemorativi, con letture e rappresentazioni (come non dimenticare lo spettacolo di Marco Paolini).
Iniziative quanto mai opportune, visto che ancora in vari programmi televisivi capita di sentire parlare di “crollo della diga” o, addirittura, un giornalista del “livello” di Alessandro Sallusti ha associato le migliaia di vittime ad una “alluvione”.
Come Legambiente crediamo sia giusto e necessario ricordare e spiegare soprattutto ai giovani cosa accadde (e perché accadde) sessant’anni fa.
In Carnia abbiamo un’opportunità della quale sarebbe stato veramente un peccato non approfittare.
La dott.ssa Laura Fagioli, che vive a Forni di Sopra ed insegna al Liceo Scientifico Pio Paschini di Tolmezzo, ha infatti preparato una bellissima conferenza, con proiezione di immagini, che ricostruisce la vicenda. Vi abbiamo assistito, restando piacevolmente sorpresi, lo scorso 30 marzo, quando fu proposta in un incontro della scuola aperto alla cittadinanza.
Laura Fagioli riproporrà la sua conferenza intitolata
“La storia del Vajont ancora attuale 60 anni dopo”
nelle prossime settimane.
Il primo appuntamento è fissato a
Socchieve,
con il patrocinio del Comune e la collaborazione del Comitato G.Francesco da Tolmezzo (che quest’anno celebra l’uscita del numero unico “Il Tagliamento”, che per la prima volta denunciò apertamente i guasti provocati dalla SADE nelle nostre vallate)
domenica 8 ottobre, con inizio alle ore 18
presso la sala convegni del Centro Culturale di Socchieve – in via Nazionale n.37.
Al termine un momento conviviale.
Marco Lepre.
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Ricordo pure su www.nonsolocarnia.info, il mio:
Sulle grandi dighe: pericolose, crollate e pericolanti.
Rammento che anche Mauro Corona abitava a Erto ai tempi del disastro, ed ha scritto un bellissimo ed illuminante libretto: ” Vajont: quelli del dopo”. Se lo trovate in commercio. comperatelo e leggetelo.
Per il disastro del Vajont consiglio: Tina Merlin, Sulla pelle viva, ripubblicato da Cierre Edizioni nel 2001.
E desidero inserire anche questa frase dalla presentazione del volume di Mauro Corona su: https://www.amazon.it/Vajont-quelli-dopo-Mauro-Corona/dp/8804558172:
«Fu come un colpo di falce. Il 9 ottobre 1963, alle 22.45, duemila persone e un intero paese furono cancellati per sempre. Più di quarant’anni sono passati e il ricordo dei morti è ancora sospeso sulla valle. Anche se i fatti di quella terribile notte diventano sempre più lontani, quel passato resta inciso sulla pelle di chi l’ha vissuto».
Laura Matelda Puppini.
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L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://www.storicang.it/foto-del-giorno/disastro-evitabile_15755, e rappresenta la zona sotto la diga spazzata via, dopo il disastro. L.M.P.
https://www.nonsolocarnia.info/invito-ad-una-conferenza-sulla-tragedia-vajont-a-socchieve-il-9-ottobre/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/10/vajont_844fdec7_800x804.jpg?fit=800%2C804&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/10/vajont_844fdec7_800x804.jpg?resize=150%2C150&ssl=1NewsRicevo da Marco Lepre e volentieri pubblico, invitandovi a partecipare. L.M.P.
«Tra qualche giorno, lunedì 9 ottobre, cadrà il 60° anniversario del disastro del Vajont.
Per la sua gravità, nel 2008 l'UNESCO lo ha definito il primo 'evento mondiale causato da impreparazione' e, da quest'anno, tutti gli atti e i...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda
Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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