Lanciamo i dadi: quell’acciaieria a San Giorgio di Nogaro si farà o non si farà?
Così scriveva Gianni Barbacetto una quindicina di giorni fa (1): «Era maggio 2023 quando il Fatto Quotidiano raccontò il progetto di piazzare una bella acciaieria in una zona del Friuli Venezia Giulia delicatissima dal punto di vista ambientale, alle spalle della laguna di Marano, e importantissima dal punto di vista turistico, non distante dalle spiagge di Grado e di Lignano Sabbiadoro. Un effetto collaterale della guerra in Ucraina, perché l’impianto sarebbe stato costruito dalla multinazionale friulana Danieli per la multinazionale ucraina Metinvest.
Il buonsenso e le proteste dei cittadini (molte manifestazioni, 25 mila firme raccolte, il cartello “No acciaieria” esposto nelle vetrine di molti negozi) parevano aver fatto accantonare il progetto. Invece i politici locali e nazionali l’avevano soltanto blindato e nascosto: è necessario andare a spulciare il decreto legge numero 104 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 10 agosto per trovare, all’articolo 13, una disposizione che non c’entra un tubo (d’acciaio) con i temi del decreto (trasporti, volo aereo, turismo, opere infrastrutturali, caro carburanti)». (2).
Infatti dato che questa nuova acciaieria voluta da Metinvest, una multinazionale ucraino-olandese attiva nei settori minerario e siderurgico che opera prevalentemente in Europa e negli Stati Uniti d’America, dovrebbe sostituire quella di Mariupol, persa dalla stessa in in Ucraina a causa della guerra ancora in corso, ecco che la costruzione dell’ acciaieria a San Giorgio di Nogaro è stata inserita tra le opere di preminente interesse strategico nazionale” per le quali è prevista la sospensione dei normali procedimenti autorizzativi che coinvolgono i territori, ed il subentro di un commissario straordinario di governo che sarà nominato dal presidente del Consiglio, cioè Giorgia Meloni, in accordo con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, e con il presidente della Regione Fvg, cioè Massimiliano Fedriga. Ed anche questo ci ha narrato Barbacetto. (3).
Però la Regione Fvg, per amore di verità, aveva già previsto di far rientrare quest’opera fra quelle di interesse nazionale, sottoponendola al placet del governo, infatti così scrivevo il 6 aprile 2023 nel mio, su www.nonsolocarnia.info: No a quell’acciaieria da costruirsi a San Giorgio di Nogaro anche lei comparsa dal cappello del solito prestigiatore «Comunque nel maggio 2021, la giunta Fedriga era già in procinto di firmare il Protocollo d’intesa tra Regione, Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’Area Giuliana (Co.Selag), Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale – porti di Trieste e Monfalcone, Comune di Muggia, Danieli e Metinvest BV, con l’obiettivo di verificare la fattibilità tecnica del progetto e l’esistenza dei presupposti necessari per la successiva stipula di un Accordo di programma che definisca in dettaglio il percorso per giungere alla realizzazione dell’impianto». E ciò perché il nuovo stabilimento veniva considerato di rilevanza per il settore siderurgico nazionale, e per questo l’intesa prevedeva di valutare successivamente anche il coinvolgimento dei ministeri dello Sviluppo economico e per la Transizione ecologica» e riprendevo queste informazioni da “Muggia, intesa sul nuovo impianto Danieli-Metinvest” 14 maggio 2021, in: https://www.ilfriuli.it/economia/.
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Figurarsi ora, sotto il pressing del comitato per il No all’acciaieria e delle 25.000 firme raccolte dal monte al mare, si fa per dire, se la giunta regionale Fvg e chi vuole avere l’acciaieria non sono felici di rifilare la patata bollente al governo, ma non al Ministero per la transizione ecologica e dello Sviluppo economico, ma, come ci narra Barbacetto, Meloni e al ministro delle Imprese e del Made in Italy (acronimo Mimit) Adolfo Urso, che io non so perché dovrebbe interessarsi di questioni ecologiche e di lagune, mentre invece si sta occupando di bloccare la frenesia europea per le macchine elettriche, almeno così par di capire, favorendo un accordo governativo con Stellantis, che «è una costellazione di 14 iconici brand automobilistici e di due rami dedicati alla mobilità che offrono soluzioni innovative per migliorare il modo in cui le persone si muovono e creano connessioni» (3), per produrre auto elettriche ed ibride in Italia senza pensare che fra un po’ noi italiani, a causa della politica scellerata europea, della guerra in Ucraina e del lievitare del prezzo delle auto saremo costretti ad andare a dorso d’asino, (valutando prima bene il prezzo dell’asino) mentre è sotto gli occhi di tutti la crisi economica della Germania, che aveva puntato tutto proprio sui mezzi a motore. Ma forse il Ministro si augura per Italia, il “mors tua vita mea”? Io la vedo davvero dura.
Inoltre Urso con Meloni si stanno pure dedicando alla lotta all’inflazione in Italia (4) e facciamo loro tanti auguri di farcela dato che temo faranno fatica a raggiungere il loro scopo in una economia europeo americanizzata, ove l’Italia ha raggiunto già un + 5,5% dell’inflazione nell’agosto 2023 (5). Ed e inutile abbassare l’inflazione, compito che si pone anche la Lagarde, se però aumentano i tassi di interesse e, conseguentemente, il costo del denaro, portando, per esempio, un mutuo di 456 euro a passare a 759 euro in un batter d’ali, (6), ed in una situazione in cui i prezzi lievitano e i salari non aumentano. Quindi pare che il problema reale in Europa, ora non sia abbassare l’inflazione, ma la tenuta dell’economia italiana ed europea (7). Ed infine il Ministro Urso di Fratelli d’ Italia, per 5 legislature onorevole, poi senatore ed infine Ministro, che guida pure la Fondazione Farefuturo, litiga ora pure con Ryanair, cercando di togliere i voli low cost (8). Pertanto non mi pare proprio che si interessi di questioni ambientali, ma può darsi che mi sbagli. Perché poi questa modifica relativamente a chi girare il problema dell’acciaieria come industria di interesse nazionale? Non lo so, magari bisognerebbe chiederlo a Fedriga.
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Il sospetto che viene, leggendo quanto, è quello che scrive Barbacetto: sarà mica che «si riuscirà così ad per azzerare l’opposizione non solo dei cittadini, ma anche dei tanti sindaci inorriditi dal fatto che una mega-acciaieria da 2 milioni di tonnellate l’anno arrivi a insidiare la laguna di Marano – un ecosistema unico e fragile – e le spiagge di Grado e Lignano – punti di forza del sistema turistico del Friuli Venezia Giulia» (9)? – ma io almeno metto un punto interrogativo alla fine della frase, che l’autore della stessa non ha posto.
Quel Commissario straordinario nominato dal Governo, preoccupa davvero … «Arriverà Superman – scrive sempre Barbacetto – scelto da Meloni e Urso, a decidere: facendo tacere anche la Lega friulano-giuliana che si è schierata contro il progetto dell’impianto, ormai ribattezzato “il Mostro della Laguna”. (…). Sarà il commissario straordinario a decidere, togliendo al presidente le castagne dal fuoco (o l’acciaio dall’altoforno). Evidentemente l’impianto ha sponsor politici nazionali e geopolitici internazionali più forti di ogni buon senso e anche del rischio di creare un conflitto tra Fratelli d’Italia e Lega». (10). Ma Urso è di Fratelli d’Italia, come Meloni.
Così se il Commissario con pieni poteri deciderà per il sì, «saranno occupati 70 ettari di campagna e sarà scavato nella laguna di Marano un canale di molti chilometri per far passare le navi dal mare aperto fino al sito di San Giorgio di Nogaro. (…). La richiesta degli oppositori (anche leghisti) è che il Parlamento non ratifichi l’articolo 13 del decreto legge, l’articolo nascosto stilato in gran silenzio, nel caldo estivo, su misura per l’acciaieria ucraina da imporre a ogni costo nel posto più sbagliato d’Italia». (11).
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Intanto, passata la patata bollente a Meloni e Urso, Bini si è precipitato a dire il suo ‘No’ all’acciaieria dopo molti sì dal 2021. Infatti così si legge su: “È ufficiale: la Regione dice “no” all’acciaieria a San Giorgio di Nogaro in https://www.udinetoday.it/: «In seguito agli approfondimenti e vista la complessità della manifestazione d’interesse pervenuta, l’assessore regionale Sergio Emidio Bini ha dichiarato come nell’area industriale Aussa Corno “sia opportuno prediligere altre tipologie di investimento”», in modo da far capire che anche egli per la Regione, o la giunta Regionale pensa solo ad investimenti privati e che hanno valutato se la acciaieria fosse un investimento o meno, spendendo denaro pubblico per dopo dire che non pare proprio, quando bastava ascoltare un qualche esperto della laguna, Aldevis Tibaldi ed altri, per capire sin dall’inizio che non sarebbe stato così e che era preferibile spendere gli 800.000 euro dei cittadini, dati per uno studio di fattibilità al solito ‘esperto’ senza gara, per la sanità che è moribonda. E se non ho compreso bene correggetemi.
Inoltre questi assessori investono il nostro denaro in quello che vogliono loro, come la Regione fosse una multinazionale od una industria e loro il consiglio di amministrazione e Fedriga il Ceo, e questa dichiarazione lo dice apertamente, invece che in quello che serve ai cittadini, e da tempo sarebbe stato opportuno mandarli a casa.
La storia del passaggio della decisione se fare o no l’acciaieria A San Giorgio di Nogaro ad un Commissario governativo dai pieni poteri, sulla base dell’interesse nazionale’, pare proprio preoccupi anche i consiglieri di minoranza che hanno chiesto un ‘audizione di approfondimento.
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“Industria. opposizioni: audizioni per fare luce su vicenda acciaieria”
Questo è il titolo di un comunicato della minoranza in Consiglio Regionale datato 2 settembre 2023, di cui di seguito riporto il testo.
«Se la generalità di Giunta ha chiuso le porte al progetto di realizzazione di un mega impianto siderurgico nell’Aussa Corno, la partita politica e amministrativa e di responsabilità verso cittadini e territorio resta aperta e tutta da chiarire”.
Lo affermano, in una nota, i capigruppo di Pd, Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, Misto (M5s, Avs, Open Sinistra Fvg) in Consiglio regionale del Fvg, Diego Moretti, Massimo Moretuzzo e Rosaria Capozzi firmatari, con tutti i consiglieri di Opposizione, di una richiesta di convocazione urgente di una seduta congiunta della II e IV commissione per conoscere i documenti inerenti al progetto dei gruppi industriali Metinvest e Danieli di realizzazione di un impianto siderurgico nella zona industriale dell’Aussa Corno, a San Giorgio di Nogaro, e quindi di audire tutti i soggetti interessati, dal presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, all’assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ai comitati dei cittadini, le organizzazioni sindacali e quelle imprenditoriali.
“Tra dichiarazioni a favore, smentite e contraddizioni da parte della Giunta Fedriga e del Centrodestra – si legge ancora nel comunicato – questa partita, al netto del positivo risultato del definitivo passo indietro, va decisamente chiarita rendendo pubblici documenti e facendo definitiva luce su una vicenda che ha dimostrato tutta l’improvvisazione, il dilettantismo e il poco coraggio nel definire subito la posizione della Giunta con il quale il governo regionale ha gestito una questione che avrebbe avuto un enorme impatto futuro su cittadini e ambiente”.
“Non capiamo poi l’accenno dell’onorevole Rizzetto di FdI, che parla di approfondimento con il ministro Urso. Questo nasconde qualcosa?”, affermano ancora i tre capigruppo. “Siamo di fronte a una situazione paradossale: nel giro di pochi giorni la Giunta Fedriga è riuscita a dire tutto e il suo contrario. Prima non c’era alcun progetto da discutere e ora viene fuori che i progetti ci sono e non vanno bene. Evidentemente sono nel caos più totale, vengano in Commissione e spieghino – concludono i capigruppo – come stanno le cose, anche rispetto all’art. 13 del decreto del Governo centrale sugli investimenti strategici, su cui Fedriga e i parlamentari della Lega si sono contraddetti più volte». (12).
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Questo invece il comunicato di ‘Patto per l’Autonomia’ firmato da Massimo Moretuzzo e datato 13 settembre 2023.
Moretuzzo: «Giunta faccia chiarezza su acciaieria e rischio commissariamento»
Prevista il 21 settembre la riunione di II e IV Commissione chiesta dai gruppi di minoranza per presentare studi e ascoltare i soggetti coinvolti
«È necessario che sulla vicenda dell’acciaieria nella zona industriale di San Giorgio di Nogaro si faccia chiarezza fino in fondo, per questo abbiamo chiesto con tutti i consiglieri di opposizione in Consiglio regionale la convocazione di una commissione ad hoc in cui ascoltare prima possibile tutti i soggetti coinvolti». Così il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo a margine della richiesta, presentata assieme agli altri consiglieri di minoranza, di una seduta della II Commissione consiliare permanente, unitamente alla IV, dedicata all’ascolto dei portatori di interesse. Richiesta che ieri è stata accolta dall’ufficio di presidenza della Commissione che l’ha programmata per il 21 settembre prossimo.
«Nel giro di pochi mesi – commenta Moretuzzo – la Giunta regionale ha detto tutto e il suo contrario, per arrivare infine, pochi giorni fa, a quello che sembra essere veramente il capitolo finale, ossia la delibera di generalità con cui l’Assessore alle attività produttive e il Presidente Fedriga hanno dichiarato di ritenere opportuno prediligere altre tipologie di investimento. Eppure, fin da luglio 2022, l’Assessore Bini aveva assicurato che il Consiglio regionale sarebbe stato opportunamente informato per quanto riguardava infrastrutturazione e investimenti dell’area dell’Aussa Corno. Così non è stato e, per questo, riteniamo sia giusto ricevere ora una informativa su quanto intervenuto nel frattempo e sulle valutazioni fatte e, per un quadro completo, vanno anche ascoltati tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti in questa vicenda».
«Ci auguriamo – chiosa Moretuzzo, primo firmatario della richiesta – che venga fatta chiarezza anche rispetto alla questione del possibile ruolo nella vicenda del commissario straordinario per gli investimenti esteri di cui all’articolo 13 del decreto legge sugli investimenti di rilevanza sovraregionale. Lo diciamo con chiarezza: siamo contrari non solo a qualunque insediamento industriale che abbia un impatto negativo dal punto di vista ambientale sulla laguna – e per questo chiediamo di conoscere il risultato degli studi condotti – ma anche a ingerenze dello Stato centrale su scelte strategiche che devono essere prese qui e non altrove». (13). Comunicato di Patto per l’autonomia – 13 settembre 2023).
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E così Furio Honsell sul suo profilo facebook il 2 settembre 2023.
«La decisione della Giunta regionale di esprimere parere negativo alla realizzazione del mega impianto siderurgico all’Aussa Corno è una grande vittoria dei comitati, dei cittadini, e di quelle poche forze politiche che da subito, oltre un anno fa, si erano opposte all’operazione ritenendola disastrosa sotto il profilo ambientale e sociale, come Open Sinistra FVG e Movimento 5 Stelle.
Permane però la forte preoccupazione che l'”emendamento pirata” approvato dal governo nel decreto sugli investimenti strategici possa scavalcare anche la decisione dell’ondivaga Giunta Fedriga.
Permane inoltre la forte perplessità sulla decisione, confermata il mese scorso, degli investimenti regionali sull’Aussa Corno che dovevano essere funzionali all’acciaieria. Adesso sono funzionali a cosa?”: così si è espresso Furio Honsell, Consigliere Regionale di Open Sinistra Fvg». (14)
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Ma sarebbe davvero ‘green’ quell’acciaieria?
E chiudo per ora questa nuova puntata della telenovela ‘acciaieria a San Giorgio di Nogaro, ponendo una considerazione sulla possibilità, ora come ora, che quell’acciaieiria che tutti ci auguriamo non venga mai costruita, sia davvero ‘green’. Qualcuno mi ha detto l’acciaieria andrebbe con forno elettrico. Ma anche una acciiaeria a dorno elettrico ha bisogno di metano.
Infatti così si legge su: https://www.udinetoday.it/cronaca/che-impianto-acciaieria-san-giorgio.html: «Cercando di semplificare, al momento esistono due principali tecnologie per convertire il minerale di ferro, costituito da ossidi di ferro, in acciaio. La più diffusa è la tecnologia mediante altoforno, che usa come combustibile, ed elemento riducente, il carbon coke. Nell’altoforno si produce ghisa liquida che viene poi trasformata in acciaio all’interno di grossi contenitori chiamati convertitori. L’altra tecnologia, già nota da decenni, è quella della riduzione diretta (Dri) unita al forno elettrico. In sostanza il minerale di ferro viene ridotto a Dri (spugna di ferro) che rimane allo stato solido in un reattore in cui si fa fluire un gas riducente (CO+H2) prodotto dal metano. Il Dri è poi alimentato, anche in carica mista con rottame, al forno elettrico dove si completa la trasformazione ad acciaio liquido. La principale differenza tra i due processi è l’agente riducente utilizzato per rimuovere l’ossigeno dai minerali di ferro: l’altoforno, come detto, utilizza carbonio sotto forma di coke metallurgico, mentre gli impianti di riduzione diretta sono normalmente idrogenoalimentati, appunto, con metano. La letteratura esistente, e pubblicazioni anche della stessa Danieli facilmente consultabili, indica consumi di metano per un impianto Dri da 1 milione di tonnellate pari a 280 milioni di metri cubi all’anno. Ovviamente, se la taglia dell’impianto pensato sarà di 4 milioni di tonnellate di coils all’anno, il consumo di metano (comprendendo anche quello al forno elettrico e al laminatoio a valle) potrebbe superare 1.5 miliardi di metri cubi all’anno, che è circa il 2% del consumo nazionale. Il metano non è una risorsa rinnovabile e il suo impiego genera CO2, il gas serra causa principale dell’aumento di temperatura del pianeta».
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Ed ecco che rispunta il rigassificatore a Trieste, ma pare ora lo voglia il governo.
Infine non è da sottovalutare quanto si è detto al “Forum del mare” che si sta svolgendo in questi giorni: si è parlato e si parlerà infatti anche di porti e in particolare di quale ruolo strategico dovranno assumere gli scali (come quello di Trieste) con il conflitto in Ucraina. (15). E in quel contesto, «il governo aveva ribadito di voler valorizzare appieno la “risorsa mare”, il nome dato al forum che nella sua prima edizione si svolge a Trieste. L’energia è tra i punti cruciali: ad esempio con l’installazione delle pale eoliche al largo, dove c’è abbastanza vento, non certo nell’alto Adriatico, che però, secondo il ministro Gilberto Pichetto Fratin, può ospitare un nuovo rigassificatore, anche a Trieste». (https://www.rainews.it/tgr/fvg/video/2023/09/valorizzare-la-risorsa-mare-fd08fd62-83d7-4d17-9179-e2049675b75a.html).
Ultimissime sul Ministro Urso, acciaio e nuova acciaieria dal Messaggero Veneto.
ll ministro Urso sul sito di Metinvest, si studiano alternative a San Giorgio di Nogaro: «All’Italia serve l’acciaio» intitola un articolo. Voi cosa avete capito? Io che se serve all’Italia e non si trovano alternative, l’acciaieria si costruirà a San Giorgio di Nogaro. Non bisogna abbassare mai la guardia. E l’acciaio a chi servirà? A Metinvest non si sa se per noi o per l’Ucraina, ma forse noi ne produciamo già a sufficienza. E se erro correggetemi.
Senza voler offendere alcuno, ma per dare alcune informazioni questo ho scritto.
Laura Matelda Puppini
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Note.
(1) http://www.giannibarbacetto.it/2023/09/02/larticolo-nascosto-di-giorgia-su-misura-per-lacciaieria-ucraina-in-friuli-venezia-giulia/. Pubblicato su: il Fatto Quotidiano il 1° settembre 2023, con titolo: L’articolo segreto di Giorgia a misura di acciaieria ucraina”.
(2) Ivi.
(3) https://www.fleetmagazine.com/urso-mimit-ecobonus-auto-elettriche/.
(5) https://www.soldionline.it/notizie/macroeconomia/inflazione-italia-2023
(6) https://www.key4biz.it/inflazione-2023-la-bce-aumentera-ancora-i-tassi/451961/; https://tg24.sky.it/economia/2023/09/14/tassi-mutui-previsioni
(7) E andremo a finire, in Italia, al 1929 grazie all’Ucraina, all’Unione Europea ed agli Usa, alla Nato ed alla Russia. In: nonsolocarnia.info.
(8) https://www.ilgiornale.it/news/politica/ryanair-oleary-scatenato-decreto-spazzatura-urso-litalia-non-2209641.html; https://www.corriere.it/economia/consumi/23_settembre_12/caro-voli-replica-ryanair-urso-non-ci-faremo-ricattare-l-enac-la-low-cost-fa-pressioni-a24378ce-516e-11ee-929c-7dcc808a97b8.shtml.
(10) Ivi.
(11) Ivi.
(13) Comunicato di Patto per l’autonomia – 13 settembre 2023.
(14) https://www.facebook.com/FurioHonsell/. Post 2 settembre 2023.
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Altri articoli su www.nonsolocarnia.info che parlano dell’acciaieria.
Sulla crisi della democrazia e della partecipazione cfr.
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L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://www.udinetoday.it/cronaca/dichiarazioni-bini-acciaieria-san-giorgio.html, e rappresenta il progetto dell’acciaieria. L.M.P.
https://www.nonsolocarnia.info/lanciamo-i-dadi-quellacciaieria-a-san-giorgio-di-nogaro-si-fara-o-non-si-fara/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/ACCIAIERIAprogetto.jpg?fit=1024%2C576&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/09/ACCIAIERIAprogetto.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Senza categoriaCosì scriveva Gianni Barbacetto una quindicina di giorni fa (1): «Era maggio 2023 quando il Fatto Quotidiano raccontò il progetto di piazzare una bella acciaieria in una zona del Friuli Venezia Giulia delicatissima dal punto di vista ambientale, alle spalle della laguna di Marano, e importantissima dal punto di...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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