Luca Boschetti. Gestione dell’acqua, bene comune. Il caso Cercivento ed il fastidio di essere efficienti e virtuosi.
Ricevo da Luca Boschetti, consigliere regionale della Lega questo suo comunicato che volentieri pubblico e che ci aggiorna sull’argomento gestione della risorsa idrica, cioè dell’acqua. Leggetelo: ci informa su aspetti di non poco conto.Ma voglio per amore di verità dirvi pure che Luca Boschetti, prima di diventare consigliere regionale, è stato sindaco di Cercivento, unico comune carnico ad aver mantenuto sino ad ora la gestione dell’acqua in proprio, dando un esempio di non poco conto in particolare in questo momento storico, quando in Usa, patria di democrazia ma anche di gravi storture, l’acqua, bene indispensabile per la vita, inizia ad essere quotata in borsa. (https://www.money.it/acqua-quotata-wall-street-prima-volta-nella-storia. Ma l’acqua non è una merce. Laura Matelda Puppini
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«Non è bastato l’esito del Referendum del 2011 con il quale il 93 % degli Italiani si era espresso favorevolmente affinché l’acqua, quale bene pubblico, restasse tale. Non è la prima volta che la volontà del popolo, manifestata nella forma più democratica, viene ignorata dallo Stato italiano, anzi lo Stato le si pone nettamente contro.
È stato infatti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 310 del 31 dicembre 2021 la Legge n. 233 del 29 dicembre 2021 che, all’art. 22 comma 1-quinques, inserisce un nuovo comma:
“entro il 1° luglio 2022 le gestioni del servizio idrico in forma autonoma per le quali l’Ente di governo dell’ambito non si sia ancora espresso sulla ricorrenza dei requisiti per la salvaguardia di cui al comma 2-bis lettera b), confluiscono nella gestione unica individuata dal medesimo ente. Entro il 30 settembre 2022 l’ente di governo dell’ambito provvede ad affidare al gestore unico tutte le gestioni non fatte salve ai sensi del citato comma 2-bis”.
Cosa significa questo in termini pratici? Significa che entro il 1° luglio 2022 la gestione del servizio idrico verrà assegnata per legge ad un unico gestore individuato dall’Ente di governo d’ambito. E’ bene ricordare che gli Enti di governo d’ambito (EGA) sono gli organismi individuati dalle Regioni per ciascun Ambito territoriale ottimale ai quali partecipano obbligatoriamente tutti i comuni ricadenti nell’ATO ed ai quali è trasferito l’esercizio delle competenze dei Comuni stessi in materia di gestione delle risorse idriche, compresa la programmazione delle infrastrutture idriche.
Ebbene, con l’approvazione del nuovo comma, dal 1° luglio 2022 anche l’unico Comune, che sino ad oggi ha resistito e continuato a gestire in forma automa e con massima efficienza il Servizio Idrico Integrato, dovrà cedere. “Mi pare assurdo che debba esserci una legge dello Stato che annulla di fatto la volontà popolare, che ci impone come gestire la nostra acqua, noi che come Comune di Cercivento abbiamo sempre rivendicato tale diritto dimostrando come da soli siamo efficienti e virtuosi. Già nel 2019 abbiamo chiesto all’Ente di governo d’ambito di essere riconosciuti come Comune ricadente nella fattispecie di cui all’art. 147 del decreto legislativo n. 152 del 2006 comma 2-bis b) in base al quale: “le gestioni del servizio idrico in forma autonoma esistenti, nei comuni che presentano contestualmente le seguenti caratteristiche: approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate; sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette ovvero in siti individuati come beni paesaggistici ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico. Ai fini della salvaguardia delle gestioni in forma autonoma di cui alla lettera b), l’ente di governo d’ambito territorialmente competente provvede all’accertamento dell’esistenza dei predetti requisiti”.
L’abbiamo richiesto anche nel 2020 e nel maggio dello scorso anno senza mai ricevere una risposta in merito e questo dimostra quanto questo Ente sia inefficiente. Ciò che però più mi fa arrabbiare e allo stesso tempo delude è che l’AUSIR è composto dai Sindaci del Friuli – Venezia Giulia, ovvero da primi cittadini eletti dagli abitanti dei loro Comuni chiamati ad amministrare, tutelare e salvaguardare le loro comunità. Questi Sindaci da che parte stanno? Chi più di loro potrebbe comprendere e sostenere questa lotta di principio? Con l’articolo della Legge n. 233, approvato dal Senato, da tutte le forze politiche, senza alcuna discussione, tanti comuni saranno costretti a cedere quello che in tutti questi anni hanno creato e gestito in forma autonoma. Il Comune di Cercivento ha sempre gestito in modo egregio i propri acquedotti; la nostra acqua è controllata con sistemi moderni ed efficienti senza l’uso del cloro, il costo del servizio è nettamente inferiore rispetto a quello dei comuni limitrofi gestiti da altre società e il servizio erogato è efficiente e virtuoso. Qualità che oggi è evidente non pagano, anzi, danno proprio fastidio.
E’altrettanto evidente, però, che i legislatori italiani non hanno previsto le ripercussioni e reazioni delle singole realtà territoriali. Se pensano che il Comune di Cercivento, di cui sono stato Sindaco dal 2014 al 2018, ceda così facilmente alle loro imposizioni, si sbagliano. Invito i miei compaesani, i Comitati, le Associazioni attive sul territorio e tutti i Friulani sensibili a questa tematica, a farsi partecipi di questa lotta che in primis vuole anche essere una lotta di principio, di autodeterminazione e di diritto. Una ferma presa di posizione la nostra, per rimarcare il diritto all’autonoma gestione di una risorsa preziosa come l’acqua, un bene comune che non deve cedere alle illegittime logiche di mercato a discapito delle comunità locali.
Se già in precedenza i cittadini del Comune di Cercivento sono scesi in piazza con i forconi per tutelare il nostro bene Acqua, siamo pronti a rifarlo ancora più numerosi di allora, per dimostrare che la volontà del Consiglio comunale espressa in diverse occasioni di mantenere in proprio il Servizio Idrico Integrato si è assopita, ma arde ancora viva.
Per questo sin da ora invito tutti a tenersi pronti, a starmi vicino, a stare vicino al Comune di Cercivento unico comune su 215 dell’intero Friuli – Venezia Giulia ad aver resistito sino ad ora, dimostrando che da soli si può. E se questo non bastasse sarò pronto anche ad altre forme di protesta pur di difendere quello che, secondo me è un sacrosanto diritto di scelta.
In fin dei conti l’Italia è ancora in un Paese democratico…o almeno come tale è definita …
Luca Boschetti».
Per chi, abituato a vedere le cose con il paraocchi dei partiti, pensasse: “Ecco la Puppini è diventata leghista!” – dico che la mia piccola testata online accoglie tutti i contribuiti che possono essere importanti per trattare un argomento di spessore, senza preclusioni. E la gestione della risorsa acqua, la sanità e salute, la cultura, l’istruzione, la tutela dell’ambinete e degli ecosistemi per noi cittadini sono ‘bipartisan’ ed importantissimi qualunque sia il colore politico. Pertanto grazie a Luca Boschetti.
L’immagine che accompagna l’articolo è quella da me utilizzata in: https://www.nonsolocarnia.info/acqua-diritto-o-profitto-il-caso-del-rio-chiaradia-a-forni-di-sotto-e-del-rio-fuina-in-val-pesarina/, ed è tratta da: https://www.pattoperlautonomia.eu/tutte-le-notizie/43-la-lezione-di-forni-acqua-diritto-o-profitto. Laura Matelda Puppini.
Apprezzo la Dottoressa Puppini per la qualità dei suoi scritti sul suo blog ed anche per una non comune apertura mentale. Mi piace soprattutto il gusto, forse un po’ dimenticato ai giorni odierni, per il confronto anche vivace sui temi, un po’ come si faceva una volta in certi appassionati consigli comunali: per questo mi permetto di commentare la lettera del consigliere Boschetti.
Il referendum del 2011 non era sull’acqua pubblica ma sulla gestione delle infrastrutture per il servizio idrico.
Lo Stato ne ha tenuto conto, del resto le gestioni in mano ai privati sono rarissime (https://www.agi.it/fact-checking/acqua_pubblica_gestione-6170340/news/2019-09-12/ )
Non è assolutamente il caso della provincia di Udine dove tutti gli acquedotti sono gestiti da società interamente di proprietà pubblica ( CAFC S.p.A. e Acquedotto Poiana )
Quando il Comune di Cercivento dovrà adeguarsi alla legge, come tutti, non ci sarà per nulla una privatizzazione dell’acqua. Le concessioni ad uso potabile sono rilasciate dalla Regione, la proprietà degli impianti resterà del Comune, la gestione sarà fatta da CAFC S.p.A. totalmente pubblico
L’assetto societario di CAFC S.p.a è completamente in mano ai Comuni della Provincia di Udine, nessuna azione è di proprietà di un privato. Non può esserlo per statuto. Anche il Comune di Cercivento è proprietario di una quota dell’azionariato di CAFC s.p.a ma per assurdo non fruisce del servizio, perchè non farlo ?
Boschetti poi non lo dice, ma parte del suo Comune, segnatamente la zona artigianale, è alimentata dall’acquedotto “ Alto But” senza alcun corrispettivo per la gestione di questa infrastruttura in capo a CAFC S.p.A. Il comune di Cercivento è uno dei soci del Consorzio ” Alto But” perchè non paga per questo servizio ?
Non solo c’è questo pasto gratis a scapito degli altri utenti della Provincia di Udine ma anche il resto dell’acquedotto, alla bisogna, attinge all’acqua dello stesso acquedotto consortile perchè non pagare una giusta tariffa per questo servizio ?
Parliamo poi di efficienza, il vecchio detto dice “ chi si loda si imbroda”: Boschetti parla di mancato utilizzo del cloro, certo è che anche il suo Comune, in passato, è incappato in segnalazioni da parte della Azienda Sanitaria per presenza di batteri nell’acqua , orbene quanti e quali controlli vengono fatti dal Comune per certificare le affermazioni del consigliere , da quali laboratori e con quanta frequenza vengono fatti i controlli previsti dalla legge a tutela degli utenti ?
la presenza di batteri nell’acqua di sorgente è una cosa frequente ma va controllata almeno negli acquedotti gestiti da CAFC S.p.A. i controlli sono fatti e a disposizione del pubblico
Poi è noto a tutti che a differenza del Comune di Paluzza e Sutrio il Comune di Cercivento e privo di qualsivoglia impianto di depurazione. Anche Ravascletto, dove Boschetti ,prima di intraprendere la sua fortunata carriera politica, svolgeva la professione di tecnico comunale è privo di collegamenti ad impianti di depurazione ma almeno con le tariffe che pagano i cittadini si potrà pensare in futuro di realizzarlo come ha ottenuto, quest’anno il Comune di Forni di Sotto grazie a CAFC S.p.A. Con quali fondi pensa Boschetti di fare un collegamento ad un impianto di depurazione ?
Gli acquedotti poi non sono eterni con quali fondi, se in futuro dovrà essere fatta una manutenzione straordinaria, sarà costituita la necessaria dotazione finanziaria ? Riuscirà a farlo il Comune da solo ?
La legge Galli che disciplina la gestione del servizio idrico integrato serviva a creare appunto una gestione in ambiti ottimali e le tariffe, certo più onerose di prima, servivano anche a dotare società di gestione di fondi sufficienti per costruire depuratori, ammodernare condotte, fare le necessarie manutenzioni, etc.
Un amministratore di una certa esperienza ed un tecnico come Boschetti non può ignorare che gli acquedotti, le fognature e gli impianti di depurazione sono stai fatti dai Comuni in passato in gran parte con fondi Statali e Regionali per dotare gli agglomerati urbani di queste indispensabili infrastrutture. Sono stati i grandi progressi fatti nella seconda metà del secolo scorso che hanno permesso tutto ciò e questi finanziamenti sono stati sostenuti in una quota minima con fondi propri dei Comuni.
E’ chiaro che l’acqua è di tutti, ma i tubi ed i serbatoi del Comune di Cercivento sono stati finanziati da fondi di provenienza sovracomunale mediante leggi di spesa dello Stato Italiano e della Regione di cui Boschetti è consigliere, democraticamente eletto, e quindi l’incitamento all’uso dei forconi è poco credibile, la sua funzione dovrebbe essere quella di farle rispettare le leggi o di cambiarle. In Senato ed Trieste governa anche il suo partito , sia coerente.
Invece sono stati soldi dei cittadini di Cercivento quelli spesi per la cause perse in Cassazione contro AUSIR Vedi sentenza n°11359/2020 del 12/06/2020.
Non è elegante parlare male di un ente con cui si ha perso una causa.
Per concludere la battaglia che si intesta Boschetti fa leva su aspetti emotivi ( privatizzare l’acqua, l’autonomia del piccolo Comune contro il resto del paese, etc. ) ma sfugge gli aspetti concreti: chi paga, quanto paga , per quali servizi.
Ringrazio per lo spazio e per la lettura del blog
Saluto cordialmente
Luigi Gressani