L’universo femminile visto da Berlusconi e c. La via per una rinascita della donna nella mentalità maschile italica preponderante è ancora lunga e difficile.
Per la festa della donna, mi permetto di riprendere alcuni commenti sulle donne fatti in particolare da Berlusconi nel suo ruolo istituzionale, che hanno sollevato indignazione. Ma credetemi non è il solo, ritengo, in politica e sempre più nella società civile italiana pensarla così, in particolare a destra.
E fu Berlusconi introdusse, da quello che mi ricordo e se erro correggetemi, la possibilità, attraverso Forza Italia, di collocare sue protette in politica e fecescalpore, all’epoca, la sfolgorante carriera politica di Nicole Minetti, igienista dentale del premier, nelle liste del Popolo della Libertà. (1). «Nel 2010 non si faceva che parlare di lei e degli scandali inerenti ai palazzi del potere: ma che fine ha fatto adesso? Bella, sexy e party girl: così si presenta oggi Nicole Minetti, l’ex consigliera regionale che tanto ha fatto parlare di sé in passato. Classe 1985, modella, valletta, igienista dentale e anche personaggio politico di spicco oggi Minetti ha abbandonato la passione per il governo ed è tornata alla vita che aveva prima d’incontrare Silvio Berlusconi» (2) e si è trasferita all’estero, dove lavora come digej e nel settore del fitness (3). Ed anche in queste righe si può leggere l’idea vincente di donna che va per la maggiore.
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Inoltre lascia interdetti il fatto che le donne di Forza Italia fossero definite “Le amazzoni”, come le donne che formavano il corpo speciale del generale Gheddafi in Libia, pronte a dare la vita per lui. (4). Inoltre leggete cosa dichiarava Michaela Biancofiore «io in Silvio credo con un’osservanza quasi religiosa, sono una fondamentalista…» (5).
E «questa compagine femminile […] – si legge sullo stesso articolo – avrà un ruolo chiave nelle guerre di potere interne al berlusconismo, in una contrapposizione ontologica al monolite maschile, che temeva l’erosione del proprio potere. Molte di loro hanno una forte influenza sulle decisioni di Berlusconi. Altre, diventate ministre, alcune assai potenti, provano a mettersi in proprio. Poi però, dopo oltre vent’anni al potere col vento in poppa, la caduta del modello berlusconiano storico innesca una lunga serie di addii. Il passaggio da “amazzoni” a “scissioniste” è inesorabile». (6).
E secondo me nessuno fra i politici come Silvio Berlusconi ha riportato la donna a “culo, figa e tette” solo però su corpo bellissimo e giovanile, facendo dimenticare le capacità intellettuali, pratiche e le mille virtù presenti nell’universo femminile. Ed ha riempito i giornali dei suoi “bunga bunga”, della nipote di Mubarak e di ‘mille’ altre facezie e particolari piccanti di cui pare i giornalisti andassero ghiotti, mentre altre donne cercavano, in veste di pubblico ministero, di contestare a Berlusconi alcune sue azioni.
Una è la famosissima Ilda Boccassini (7), un’altra è il pubblico ministero Tiziana Siciliano che così si è espressa su Berlusconi: «Ad Arcore violenza grave, ragazze come odalische offerte al sultano» (8), e che così lo ha descritto con grande senso della realtà: «l’imputato Silvio Berlusconi era “un uomo che poteva avere il mondo ai suoi piedi”, […], ma “oggi è un grande anziano, malato, perché le certificazioni prodotte mostrano un quadro di patologie» (9).
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Comunque, tra un processo e l’altro, l ‘idea di ‘femmina’ di Berlusconi e soci riempì l’Italia. Avremmo dovuto essere tutte mezze anoressiche, curatissime (con quel che costa) elegantissime e poi nude, piacenti e disponibili. Inoltre pare che Berlusconi e coloro che sono come lui tendano a scindere la moglie madre e sposa da altre giovani donne, seguendo come minino uno schema arcaico ma anche un tantino fascista. E se erro correggetemi. Ma d’altro canto bisogna riconoscere che questa idea dell’universo femminile non è solo di Berlusconi ma anche degli altri che partecipavano alle feste di Arcore, e mi ricordo pure che il marito di Alessandra Mussolini (che con Arcore non c’entra nulla) fu beccato, con altri, a frequentare minorenni ai Parioli (10), con gran sconcerto della moglie e condannato per questo.
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“ARCIDONNA NAPOLI” E “SALUTE DONNA NAPOLI” PRENDONO POSIZIONE SULL’IDEA DI DONNA DI BERLUSCONI.
E così andò a finire che, nel 2010, Le associazioni femminili “Arcidonna Napoli” e “Salute Donna Napoli”, proposero all’attenzione delle altre associazioni similari ed alle rappresentanti del mondo femminile un lungo testo da sottoscrivere relativo proprio alle esternazioni pubbliche del SIlvio nostrano, alla sua idea offensiva di donna, e contro “la politica sessista del premier e le sue conseguenze negative sulla vita politica e sociale dell’Italia intera, come si legge nel titolo. Non posso riportarlo qui integralmente perché è lunghissimo, ma vedrò di sintetizzarlo nel migliore dei modi. In ogni caso in nota trovate il riferimento per leggerlo integralmente (11).
«Le associazioni di donne “Arcidonna Napoli” e “Salute Donna Napoli”, propongono all’attenzione delle altre associazioni femminili e delle altre donne un ricorso politico contro Berlusconi. Esse individuano nei comportamenti, nei gesti e nelle parole del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi un sistematico e lesivo atteggiamento mirante alla svalorizzazione della personalità femminile, alla lesione del suo patrimonio etico e morale, alla svalutazione della sua immagine e dignità come persona. La donna è rappresentata in numerose dichiarazioni pubbliche rese da Silvio Berlusconi, come subordinata all’uomo, come oggetto d’uso dello sguardo, del piacere e della sessualità maschile.
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Silvio Berlusconi, ovunque si rechi in veste ufficiale in Italia e all’estero nei discorsi di economia, di politica, di lavoro cita le donne sempre e solo come complemento gradevole della vita del paese, e nello stesso tempo come contorno, periferia, e non come struttura della vita economica, sociale e politica al pari degli uomini. Le donne sono, nella rappresentazione che ne fa Silvio Berlusconi, discriminate, inferiorizzate, ridotte a sollazzo per gli uomini. (…).
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Questi comportamenti lesivi dei diritti inviolabili della donna sono aggravati dal ruolo specifico di Silvio Berlusconi che dovrebbe, non solo, non arrecare offesa pubblica alle donne, come qualsiasi altro uomo, ma in quanto leader politico e uomo di governo, dovrebbe rispondere al compito di rimuovere, e non certo di aggravare con il suo atteggiamento, tutti quegli ostacoli che impediscono alle donne di accedere a pari opportunità lavorative, sociali, culturali e politiche. (…).
Inoltre la reiterata, massiccia diffusione di una immagine sociale femminile, legata principalmente all’estetica ed all’avvenenza danneggia le donne nello sviluppo della stima e dell’identità personale, focalizzando la loro attenzione su aspetti parziali ed effimeri della loro identità. L’elogio della bellezza, fatto dal premier in modo esclusivo, reiterato, ossessivo, monocorde diviene una grave molestia morale per tutte le donne e un insidioso messaggio per le giovani che traggono dalle sue parole un invito a investire sull’aspetto estetico come strumento principale per raggiungere, attraverso un uomo, l’obiettivo della propria realizzazione personale e sociale. (…).
Silvio Berlusconi arreca gravi danni alle donne nel coltivare pubblicamente una immagine femminile deleteria e regressiva, incoraggiando e stimolando con ciò le giovani a considerare se stesse come corpo e questo come merce di scambio di transazioni lavorative, economiche e politiche, orientandole verso una concezione del lavoro e della vita assolutamente irrealistica.
Egli con le sue frasi, i suoi messaggi reiterati pubblicamente le invita a puntare su valori estetici, legati al corpo, di breve durata che portano con sé un aumento dell’incidenza di disagi sociali e personali». (12).
Gli esempi riportati nel testo sono noti ed è interessante pure questa considerazione: lungi dal chiedere scusa «L’atteggiamento del dott. Berlusconi non muta (neppure) quando, si cominciano a sollevare da più parti le critiche al suo comportamento sessista contro le donne, e non muta neanche quando sono i governi stranieri a protestare prendendo anche le difese delle donne italiane (come ha fatto il governo spagnolo)». (13).
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QUESTI GLI ESEMPI RIPORTATI NEL TESTO DI “ARCIDONNA NAPOLI” E “SALUTE DONNA NAPOLI”.
Il valore delle donne nel lavoro e nell’economia secondo Silvio.
Berlusconi nel ruolo di capo del governo nel suo secondo mandato (2001-05).
24 settembre 2003.
Durante il viaggio a New York del 24 settembre, in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, visitando Wall Street, dove ormai le donne occupano una rilevante percentuale di posti chiave nel management delle aziende, parlando davanti a una platea di industriali, finanzieri e banchieri Usa, Berlusconi, nel ruolo di capo del governo italiano, suggerisce di investire in Italia “dove ci sono anche le segretarie più belle” con cui “si può lavorare in letizia». (14).
21 aprile 2004.
Nuovo stabilimento Merloni a Lipetsk, quattrocento chilometri a sud di Mosca. Berlusconi e Putin visitano il reparto frigoriferi quando il premier italiano chiede di “scegliere e baciare la lavoratrice più brava e bella”. Dalla cronaca russa del 23 aprile 2004: “In realtà – scrive Kommersant – Berlusconi aveva già individuato la sua vittima”. Si è avvicinato ad una “donna grande come la Sardegna e con tutto il corpo ha fatto il gesto tipico dei teppisti negli androni bui dei cortili, quando importunano una ragazza che rincasa”. La giovane operaia si è ritratta d’istinto e, nell’imbarazzo generale, ha cercato di spostarsi dietro altre colleghe. “Ma il signor Berlusconi – prosegue il cronista russo – in passato deve aver fatto esperienza con donne anche più rapide di questa: con due salti ha raggiunto la ragazza e ha iniziato spudoratamente a baciarla in faccia”.
Nella conferenza stampa che ha seguito la visita, Berlusconi ha raccontato di aver fatto una gara “con l’amico Vladimir per baciare la più brava e la più bella della Merloni”. “Naturalmente – ha aggiunto – ha vinto lui”. Pare che Putin non abbia affatto gradito, né raccolto la battuta». (15).
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B(erlusconi) da leader del primo partito in Italia, prima della vittoria alle ultime elezioni di maggio 2008.
Durante l’ultima campagna elettorale ha detto alle sostenitrici: “Signore … ho un compito per voi il giorno delle elezioni: cucinate! Dolci e cose prelibate, per favore. Portatele ai seggi elettorali per farle esaminare. Le più intraprendenti possono provare a fare una crostata, le più abili i profiteroles». Citato oltre che nei giornali nazionali, anche in Gran Bretagna da “The Guardian” il 4 agosto 2008. Il contributo alla produttività ed alla politica che Silvio Berlusconi attribuisce alle donne italiane, viene qui relegato alla preparazione di prelibatezze per alleggerire il duro lavoro degli uomini impegnati nei seggi. (16).
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Il 13 marzo 2008, durante la trasmissione Tg2 Punto di Vista, nella campagna elettorale, alla domanda di una ragazza sulla difficoltà dei giovani di formare una famiglia, vista la situazione di precariato generalizzata, Berlusconi risponde così: «da padre il consiglio che le do è quello di ricercarsi il figlio di Berlusconi o di qualcun altro che non abbia di questi problemi. Con il sorriso che ha potrebbe anche permetterselo».
Maurizio Martinelli, che dirigeva la trasmissione che ospitava il discorso ribatteva poi: “di figli di Berlusconi in giro ce ne sono pochi”. Berlusconi allora ha insistito: “Se dovessi dire qual è il consiglio più valido, penso sia quello che le ho dato all’inizio…”». (17). Insomma: trova il ricco e sei sistemata, il che è a dir poco offensivo per le donne.
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Il valore delle donne in politica.
Il dottor Berlusconi nel ruolo di capo del governo nel suo secondo mandato (2001-05)
«2005 – Berlusconi dichiara di aver usato il suo charme maschile per persuadere il presidente finlandese, Tarja Halonen, a lasciar cadere la richiesta del (suo) Paese di ospitare la nuova Authority europea sulla sicurezza alimentare. “Ho dovuto ricorrere alle mie capacità di playboy, anche se era da un po’ che non le usavo” dice. L’ambasciatore finlandese ha protestato ufficialmente. (18).
E così si legge su altra fonte sullo stesso argomento: «Il machismo brianzolo irrita la Finlandia. E diventa un caso diplomatico la confessione che Silvio Berlusconi ha reso in pubblico davanti al presidente Ue Barroso. Per vincere la contesa che ha opposto l’Italia al governo di Helsinki nella scelta della sede della nuova agenzia europea per la sicurezza alimentare, il Cavaliere sostiene di aver fatto ricorso alle sue personali, anche se arrugginite, arti amatorie. Poche righe, un breve giro di parole: ed è subito gaffes. (…). Il ministero degli Esteri Finlandese ha convocato l’ambasciatore italiano ad Helsinki Ugo de Mohr, per “esprimere lo stupore del governo finlandese per le affermazioni del premier italiano Silvio Berlusconi a Parma sulla presidente della Finlandia, Tarja Halonen”». (18).
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Quando da premier vota in parlamento contro le quote rosa (ottobre 2005) assicura di aver agito “per legittima difesa: alcuni deputati hanno fatto i calcoli: già rischiamo molto passando al proporzionale, se poi ogni tre di noi mettono una signora…”. E d’altra parte non perde occasione per assicurare che “a noi le signore, soprattutto belle, in Parlamento ci piacciono molto”.
(Rosaria D’Amato, gennaio 2007, La Repubblica.it)
Il 29 aprile 2006 presentò così la neoeletta Mara Carfagna ai suoi deputati in Transatlantico: «Cara Mara, sono costretto a ricordarti una regola che vige nel gruppo di Forza Italia, lo jus primae noctis…». Risate collettive e imbarazzo. Altre gag le ha concesse sullo stesso argomento, ancora rivolto alle neodeputate: «Sappiate che in Forza Italia le donne ci piacciono di facili costumi…». Ma correggendo la rotta subito dopo: «Ovviamente sto scherzando, lo so che siete tante Marie Goretti…». Con la stessa Carfagna si ripete con un «se non fossi già sposato me la sposerei», come ammette nel gennaio 2007 alla cerimonia dei Telegatti, quando provocò la reazione di indignazione nella moglie, offesa personalmente come donna e moglie da queste affermazioni. (…)». (19).
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B(erlusconi) Come candidato premier immediatamente prima delle elezioni del 2008.
Il 16 aprile del 2008 sempre Berlusconi provoca un’ondata d’indignazione dichiarando:
«Zapatero ha formato un governo troppo rosa, cosa che noi non possiamo fare in Italia perché ci sono molti più uomini in politica e non è facile trovare donne qualificate … ed inoltre avrà problemi a gestirle»
(…).
Nella campagna elettorale per le elezioni (…) 2010 Berlusconi ha riferito a un corrispondente di SkyTG24 […]: “La sinistra non ha alcun gusto quando si tratta di donne” […]. “Le donne del Popolo delle libertà sono più belle, e per di più hanno tutte un alto livello d’educazione. Quando dico che le nostre sono più belle è perché quando mi guardo intorno in Parlamento non c’è proprio nessun paragone. (articolo pubblicato in Irlanda il 10 aprile 2008 sul The Irish Times)». (20).
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Da capo del governo al suo 4° mandato (2008).
Infine un riferimento al ruolo delle donne che belle non sono perché non più giovani. (…). Sono innumerevoli le fasi offensive pronunciate dal premier in interviste e discorsi pubblici rivolte alle donne del centro- sinistra di notevole spessore e militanza politica, colpevoli di essere, a suo parere, brutte o anziane, da Rosi Bindi alla Bonino e a Mercedes Presso. Non sono state risparmiate neppure le non giovani del suo stesso partito definite tra lo schiamazzo plaudente dei suoi sostenitori come “sezione menopausa”.
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All’insediamento del nuovo parlamento maggio 2008 alcune telecamere hanno ripreso il premier mentre inviava messaggini a due deputate durante una seduta di Parlamento, Nunzia De Girolamo e Gabriella Giammarco. “Gabri, Nunzia, state molto bene insieme! Grazie per restare qui, ma non è necessario. Se avete qualche invito galante per colazione, Vi autorizzo ad andarvene! Molti baci a tutte e due!!! Il “Vostro” presidente”» (21).
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E il 28 aprile 2009 è proprio sua moglie, Veronica Lario a concedere un intervista all’ANSA a correggere il tiro « […] che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito né un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti». (22). Subito dopo, anche a causa del caso scoppiato intorno a ‘Noemi Letizia’ chiede la separazione.
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Scenario dell’episodio, risalente al 25 aprile 2009, le rovine di Bazzano (AQ).
Al momento della foto di gruppo, il premier vede Lia Beltrami, responsabile delle Pari Opportunità della Provincia di Trento, e dice: “Posso palparla un po’?”. Il tutto sotto l’occhio delle telecamere di Tca, emittente locale trentina.
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Trasmissione di Vespa del 5 maggio 2009
«Silvio Berlusconi dice: “tra le molte richieste per le candidature europee, ho dovuto fare una consistente selezione, scegliendo donne possibilmente giovani e possibilmente non sgradevoli, anche questo è positivo per rinnovare la classe politica». (23).
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Intervista 16 luglio 2009 al quotidiano La repubblica. L’ex- eurodeputato di Forza Italia Marcello Vernola.
Riferisce che Michela Vittoria Brambilla, l’attuale ministro del turismo, «ci chiese di proporre per la candidatura nomi di ragazze corredando i curricula con book fotografici che dovevano servire a «rendere percepibile il lato estetico delle candidate». (24).
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Sulla violenza contro le donne.
Il 25 gennaio 2009, a Sassari, durante la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale, il Presidente del Consiglio ha […] commentato gli episodi di stupro che hanno animato la cronaca italiana nell’ultimo periodo: “servirebbe un militare per ogni bella donna” sarebbe comunque impossibile “anche in uno stato militarizzato, mettere in campo una forza tale da poter evitare episodi di violenza”.
Queste (parole) rivelano che Silvio Berlusconi considera la violenza fatto naturale relativo ai rapporti uomo-donna, prezzo che le donne belle devono pagare al dominio degli uomini. Il messaggio forte e chiaro è: alla bellezza non si può resistere, la bellezza femminile ha come contraltare naturale la violenza sessuale. (…).
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Sulla mercificazione della sessualità.
Silvio Berlusconi attraverso le parole del suo avvocato personale, Ghedini fa sapere, di essere stato solo “l’utilizzatore finale” delle prestazioni di una escort pagata da altri.
Corriere della sera 18 giugno 2009.
«Ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza, e vere non sono, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile». (25).
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La rappresentazione del machismo.
16 aprile 2009. In occasione di una visita ai paesi terremotati.
“Gli alpini li conosco bene, avevo una casa di fronte a un loro club. Si vedevano alle 9 di sera e poi fino all’una…”. Poi, rivolto alle donne presenti, aggiunge: “Attente, che gli alpini hanno l’occhio vispo e la penna lunga… ma a promesse sono peggio dei marinai.” (blog.panorama.it).
25 giugno 2009 L’Aquila.
«Che fate lì sopra? E le donne? Siete tutti gay? La prossima volta ve le porto io le veline…». (…). Silvio Berlusconi nuovamente a l’Aquila per la visita ai cantieri di Bazzano si è intrattenuto in questo modo con gli operai.
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(…). 23 agosto 2009, intervista rilasciata a “Nesma” (televisione magrebina) e ripresa da La Repubblica il 6 settembre in occasione della inaugurazione di un nuovo canale satellitare a Tunisi.
Il conduttore in smoking e la conduttrice in tubino nero gli chiedono cos’abbia in comune con Ben Ammar, presente in studio. Il tycoon arabo sorride, quello italiano gongola: “La passione per l’altra metà del cielo!”. “Cosa serve per una tv di successo? Un buon casting femminile. E su questo io ho una competenza incredibile”. (…). Alla fine dell’intervista la conduttrice loda l’energia del premier: “È incredibile! Dove trova tutta questa determinazione?” Provocato, lui non resiste: “Ora è il mio momento di fare una domanda. Qual è il suo numero di telefono?”. Standing ovation». (26).
Sardegna, conferenza stampa congiunta con Josè Luis Rodriguez Zapatero alla Maddalena:
(…). «Alle domande del Pais sulla vicenda delle escort risponde tra l’altro: “E sfido qualunque uomo in sala a dire che non è cosa gradevole se invece di trovarsi di fronte persone lontane dall’estetica gli occhi si possono posare su delle presenze femminili gradevoli e simpatiche». (27).
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Conclusioni.
Le nostre associazioni che hanno come finalità la difesa e la promozione dei diritti delle donne in famiglia, nella vita pubblica, lavorativa e politica, affermano con forza che la reputazione, l’onore e l’immagine di tutte le donne è stato leso dalle frasi pronunciate da Silvio Berlusconi come singolo uomo, che tale lesione è ancor più grave perché Silvio Berlusconi, nell’identificare la vita privata con la vita pubblica ha pronunciato queste frasi nelle occasioni ufficiali in cui era presente nei suoi molteplici ruoli pubblici ed istituzionali, dando in questo modo alla sue frasi, […] una capacità lesiva massima dell’immagine femminile […]. (…) avallando in toto il maschilismo del nostro paese, che anni di battaglie delle donne e delle stesse istituzioni avevano cercato di spezzare».
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E così termina il documento: «Le nostre associazioni in rappresentanza delle donne italiane chiedono che Silvio Berlusconi sia condannato politicamente per tutti i comportamenti fin qui addebitategli, che costituiscono in sintesi una violazione dei diritti inviolabili della persona ed in particolar di quel diritto fondamentale che è l’uguaglianza tra i sessi. Le nostre associazioni chiedono a tutte le donne e alle altre associazioni di censurare politicamente il comportamento di Silvio Berlusconi relativamente al fatto che: “le donne italiane: 1.si sentono offese nel loro decoro, reputazione ed immagine come donne, cittadine e lavoratrici, equiparate ad oggetti sessuali per il divertimento maschile, […] 2.si sentono svalutate in tutte le altre competenze e qualità che identificano il diritto alla espressione piena della loro personalità e, discriminate rispetto agli uomini, che assurgono nelle parole del premier a fruitori delle loro “grazie”; 3.si sentono esposte alla violenza maschile, giustificata come incontinenza sessuale maschile di fronte alla bellezza femminile; 4.si sentono profondamente unite alle donne albanesi ed a tutte le donne, che per vari motivi, ed in vari contesti, sono costrette, in virtù del principio del predominio politico-ideologico e economico-sociale degli uomini, a subire/tollerare ogni tipo di violenza e discriminazione.
Le donne censurano politicamente il comportamento di Silvio Berlusconi. (…).
Le donne chiedono a tutte le altre donne di manifestare la loro presenza nella vita democratica del paese ed il loro peso politico nelle urne. (…)» (29).
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COSA MI HA SPINTO A SCRIVERE QUESTO ARTICOLO.
Ma Berlusconi non è il solo a pensare così della donna e la pubblicità ci ha riempito dello stesso concetto di donna, da soppesare dal punto di vista fisico, quasi fosse una vacca da acquistare. E piano piano il valore intellettuale femminile è andato scomparendo, spazzato da influencer varie e da una immagine della femmina derivata dai social e diffusasi capillarmente, che fa rimpiangere la valorizzazione della donna presente sia nell’ Azione Cattolica e nel contesto religioso italiano sia nel comunismo e socialismo presente pure quando io ero bambina. Ora è davvero peggio.
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Insomma siamo, come minimo, alla donna ‘Barbie’ e serva del suo ‘Ken’, e senza bambino alcuno, in spregio al rispetto della parsona ed al concetto stesso di famiglia. Ed ho scelto di trattare questo tema perché sono rimasta turbata dall’accanirsi della stampa contro Virginia Raggi, quando divenne sindaco di Roma ed a cui dedicai l’articolo “Penna bianca penna nera, o forse solamente penna a sfera. Sull’informazione, ma su che cosa?, pubblicato su www.nonsolocarnia.info; gli insulti sessisti lamentati da Laura Boldrini e quelli a Liliana Segre, e così via, provenienti, pare, da ambienti vicini alla destra italiana, ad una destra sessuofoba, razzista, farneticante. (30).
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Ed ora, e non solo ora, certi commenti su Elly Schlein, per esempio quel “sciatta e non curata” di “Libero” (31), o gli oltraggi antisemiti (32), e non a caso il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci abruzzese, in riferimento ai continui insulti degli haters sui social rivolti alla nuova segretaria del Pd Elly Schlein, così si è espresso «Mi rifiuto di elencare quanto si sta scrivendo su questa ragazza coraggiosa che si sta mettendo in gioco e che fino a prova contraria sta spostando l’asse del Partito Democratico a sinistra, verso cioè un profilo più netto, meno grigio. Insulti, commenti antisemiti, sessisti, fotomontaggi, il peggio del peggio come certi italiani sanno fare. In politica serve lealtà». (33).
E prima che diventasse segretaria del Pd, così aveva detto di lei un docente universitario, tale Marco Gervasoni, che si sarebbe dovuto allontanare dalla cattedra, dopo aver visto una immagine della Schlein: «Ma che è, n’omo?”. (34). E nel 2020 così si era espressa Elly Schlein dono aver ricevuto una quantità di insulti sessisti: «Si attacca il corpo della donna per screditare le sue idee. In Italia problema culturale enorme» (35).
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E con questa considerazione di Elly Schlein chiudo questo articolo, ricordando che l’esempio che si dà alle sempre più risicate nuove generazioni è notevole: le ragazze inseguono i machi e perdono tempo a specchiarsi ed a farsi belle per essere di bella presenza, più che a ragionare, per poi sbattere violentemente il capo contro la realtà, mentre i ragazzi che vogliono la ragazza come bene personale e a loro assoggettata pare si moltiplichino, portando ad una situazione che non fa certo diminuire i femminicidi, e le donne continuano a dare il loro apporto in lavoro, sacrifici fatiche per tirare avanti la carretta di una Italia allo sbando.
Per l’8 marzo 2023 questo ho scritto e riportato.
Laura Matelda Puppini
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Note.
(1) https://dilei.it/vip/nicole-minetti/528340/
(2) Ibidem.
(3) Ibidem.
(5) Ibidem
(6) Ibidem.
(7) https://it.wikipedia.org/wiki/Ilda_Boccassini.
(9) Ibidem.
(12) Ibidem.
(13) Ibidem.
(14) Ibidem.
(15) Ibidem.
(16) Ibidem.
(17) Ibidem.
(20) Ibidem.
(21) Ibidem.
(22) Ibidem.
(23) Ibidem.
(24) Ibidem.
(25) Ibidem.
(26) Ibidem.
(27) Ibidem.
(28) Ibidem.
(29) Ibidem.
(30) Numerosi gli articoli che riportano gli insulti antisemiti in particolare di cui è stata oggetto la senatrice Segre: da https://www.ilgazzettino.it/nordest/primopiano/liliana_segre_chef_rubio_insulti_razzisti_antisemitismo_ebrei_social_twitter-7196141.html, a https://milano.repubblica.it/cronaca/2023/01/28/news/insulti_segre_nicola_barreca_lega_sospeso-385531432/; a https://www.open.online/2022/11/09/liliana-segre-insulti-minacce-no-vax/, e via dicendo.
(32) https://www.linkiesta.it/2023/03/elly-schlein-insulti-antisemiti-razzisti-ebrea/
(34) https://www.repubblica.it/politica/2020/09/06/news/gervasoni_vs_schlein_twitter-266398236/
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Qui alcuni articoli pubblicati su www.nonsolocarnia.info su donne non oggetto:
8 marzo 2022. Qualche riflessione da un volume scritto da una donna Tuareg, poi medico in Francia.
Per la festa della donna 2021. Storie di donne partigiane.
Giuseppina Le Maire, una grande donna ed una grande dimenticata dalla storia d’Italia.
FRANCESCO CECCHINI. TINA MODOTTI, UNA DONNA INFINITA.
Sobre Tina. Due considerazioni personali al margine di un convegno su Tina Modotti.
Cortomontagna. La montagna di Mina, la montagna di Lucas.
Francesco Cecchini. Ritratti di donne.
Anna Squecco Plozzer, cavazzina, maestra tra Cleulis e Sauris.
Alido Candido, Laura Matelda Puppini. Intervista a gnà Emma. In che volto, a Rigulât …Prima parte.
Adunate alpine. In difesa dell’onore delle donne ed altre considerazioni.
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Infine sulla violenza contro le donne, sui rapporti di potere uomo donna, sui sogni maschili ho pubblicato più articoli tra cui segnalo:
8 marzo 2019. Voglio una donna con la gonna, e perché no, magari con il burqa.
8 marzo 2016. Festa della donna. Contro il cosiddetto “utero in affitto”.
Gender, sesso, diritti e dintorni. Parliamone
In un mondo di ‘rutti e puzze’, ove madre e padre sono perduti, e Hide ha vinto su Jekyll.
Donne fra sogni maschili e realtà femminili.
Violenza contro le donne ed il centro Marie Anne Erize di Roma.
Ed altri.
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L’ immagine che accompagna l’articolo rappresenta una delle versioni della bambola ‘Barbie’ ed è tratta da: https://www.skuola.net/storia-contemporanea/barbie.html. L.M.P.
https://www.nonsolocarnia.info/luniverso-femminile-visto-da-berlusconi-e-c-la-via-per-una-rinascita-della-donna-nella-mentalita-maschile-italica-preponderante-e-ancora-lunga-e-difficile/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/03/barbie-storia-barbie.jpg?fit=629%2C474&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/03/barbie-storia-barbie.jpg?resize=150%2C150&ssl=1ETICA, RELIGIONI, SOCIETÀPer la festa della donna, mi permetto di riprendere alcuni commenti sulle donne fatti in particolare da Berlusconi nel suo ruolo istituzionale, che hanno sollevato indignazione. Ma credetemi non è il solo, ritengo, in politica e sempre più nella società civile italiana pensarla così, in particolare a destra. ...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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