Questo testo è dedicato a chi non ha tempo e forze per leggere di più, a cui vorrei narrare queste righe ma non so come e dove incontrare. Questo testo è stato scritto perché il tempo per violare l’ambiente è finito, anche se molti preferiscono chiudere occhi ed orecchie, questo testo è scritto guardando fuori dalla finestra il cielo: non è piovuto per mesi e mesi se non forse 4 gocce di numero, mentre la Regione ha donato acqua a Kronospan tranquillamente. 

Questo articolo è scritto per quelli che in genere non mi leggono. Quelli che guardano ad un futuro di moto, motori, campi di calcio anche a Fielis, dove fra un po’ non abiterà nessuno, e ritengono una genialata la strada per il Lussari; che vivono il bosco solo come piante da tagliare, con gli occhi luccicanti sognando euro su euro; che sono grati a Fedriga e Mazzolini per 4 lire tutte rigorosamente nostre; quelli che amano i grandi eventi, senza guardare fino a quando saranno sostenibili, quelli che ancora parlano di Serracchiani, quando sono passati 5 anni da allora e sono andate su le destre, e la sanità è stata gestita da Fedriga/Riccardi, facendoci finire dalla padella alla brace. O voltiamo pagina ancora una volta ora o sarà troppo tardi, e il modello lombardo in sanità e quello da anni ’50 in economia, ci avranno invaso e ci troveremo come negli Usa che se non hai soldi ti arrangi e muori. Credetemi, ad un modello del mero sfruttamento delle risorse naturali deve seguirne ora un altro, che sia basato sulla sostenibilità ambientale delle scelte.

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E se non volete leggermi, amici carnici, giovani e meno giovani, mai sotàns, a voi dico: leggete almeno queste righe:

Per carità, per noi ed i nostri figli, per i nostri nipoti, seguendo quanto ci hanno insegnato i nostri avi, le nostri madri, i nostri padri sulla tutela del nostro territorio,  delle nostre acque che non scorrono più in superfice tra centrali e centraline, per una volta tanto non pensiamo solo ai soldi immediati per il calcio ma anche al nostro futuro e votiamo Massimo Moretuzzo presidente, per mantenere l’acqua, il suolo, la montagna, contro i grandi insediamenti industriali a ridosso delle lagune, che richiederanno operai stranieri come accaduto a Monfalcone (lo ha detto Renzo Tondo) e muoviamoci a favore dell’artigianato e delle piccole fabbriche eco-compatibili. Non possiamo andare avanti così altri 5 anni. Non possiamo vivere in montagna senza sanità e servizi nel quasi abbandono socio-sanitario che porterà tutti ad emigrare. Inoltre vogliamo essere partecipi delle scelte politiche per noi e la nostra terra, di cui dovremmo essere i custodi, non vedercele cadere dall’alto. Infine abbiamo investito nella casa, magari abbiamo un pezzetto di terra, e già molto è stato venduto a veneziani e trevisani in caccia della seconda casa da acquistare per un bianco ed un nero. Ed abbiamo rinnovato i nostri paesi al tempo del terremoto, per poi vederli desolatamente quasi vuoti.

Credetemi non ho tempo da perdere e se scrivo questo vuol dire che ne sono convinta. Qui di seguito le ragioni che espongo a sostegno di questa mia presa di posizione decisa a favore di Massimo Moretuzzo presidente. Basta Fedriga, per carità, basta gli assessori che abbiamo avuto ed anche basta Stefano Mazzolini. Ma ditemi, per cortesia, cosa hanno fatto per noi carnici in 5 anni?

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Economia.

1) Così si legge sullo statuto della regione Fvg: Titolo 1 art. 3. Nella Regione è riconosciuta parità di diritti e di trattamento a tutti i cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono, con la salvaguardia delle rispettive caratteristiche etniche e culturali. Però chi vive in montagna non ha mai avuto le stesse condizioni di vita di chi vive in città. Cosa si può fare per rendere la situazione di chi vive in montagna migliore e per aumentare la popolazione residente? Certamente implementare i servizi, progettare una montagna a misura di residenti, non di folle di turisti, spesso veneti, su piste da sci innevate artificialmente con acqua dolce che manca o su territori bellissimi  ad ascoltare concerti o per una crazy bob: 7.500 fra cui molti sloveni e veneti in marzo a Tarvisio a stressare ambiente, suolo, paese, a produrre rifiuti organici ed inorganici, con sicuramente vantaggi per gli organizzatori privati e per i ristoratori locali, ma non si sa quanti per il territorio e la popolazione residente. E questi grandi eventi ed ammassi di persone in un luogo sono amati e sponsorizzati dalla Lega, che notoriamente non si interessa di valutare l’impatto ambientale delle sue scelte e di fare proiezioni per il futuro. E se erro correggetemi. Ma esiste anche un turismo lento, a piedi, con sci da fondo, non di gente all’ammasso, che tutela maggiormente l’ambiente, è rispettoso degli abitanti dei luoghi, unisce sport per tutti e cultura, solo che da un po’ di anni se ne è persa memoria. E la Carnia non può esser trasformata in un parco dei divertimenti per turisti.

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2) La coalizione che sostiene Fedriga pone al primo posto, quasi che la Regione fosse una azienda privata, l’economia, in un’ottica imprenditoriale dei grossi gruppi multinazionali. “Creare nuove opportunità favorendo nuovi insediamenti”. Questo si legge sulle proposte della Lega. Ma è davvero così? Ma siamo sicuri che il fatto di promuovere nuovi insediamenti, di per sé stesso implichi davvero il creare per il territorio nuove opportunità positive, senza null’altro? Troppe volte abbiamo sentito queste parole ed abbiamo visto una politica che ci ha creduto, per poi andare a sbattere contri i fatti. E nel 1970 o 1971, il gruppo ‘Gli Ultimi’ uscì con il primo numero di un giornaletto ciclostilato in proprio intitolato: “La periferia” in cui si parlava anche di fabbrichette ritenute un’opportunità per il territorio e sparite dopo aver introitato sovvenzioni regionali e pubbliche. Un caso emblematico fu allora la ‘Miro’ di Ovaro. Inoltre si potrebbe dire che anche la Siot/Tal vuole realizzare un nuovo insediamento sul nostro territorio (i cogeneratori) ma non certo a nostro favore. Insomma non è vero che ‘basta che vengano qui’, sarà sempre positivo per noi. Sarebbe come negare la storia.

3) Inoltre mi pare totalmente condivisibile quello che afferma Renzo Tondo (di destra ma la dice giusta in questo caso secondo me) sull’acciaieria Danieli (notate che anche l’Ilva di Taranto, che ha posto la città in vetta nella classifica dei luoghi più inquinati d’ Italia, è una acciaieria- cfr. https://www.lindipendente.online/2023/03/24/inquinamento-un-rapporto-svela-i-numeri-sulla-salute-nei-luoghi-contaminati-ditalia/) che la Regione uscente vorrebbe insediata, pure grazie a sovvenzioni pubbliche, a San Giorgio di Nogaro: «Sarà importante definire qual è il modello di sviluppo che si intende perseguire per il Friuli Venezia Giulia alla luce dei profondi elementi di cambiamento intercorso negli ultimi anni nel sistema produttivo. (…). Appare evidente a tutti che il problema dell’occupazione in Friuli Venezia Giulia riguarda soprattutto i giovani, che tendono ad andare all’estero, più della manodopera che si rendesse invece necessaria nel comparto manifatturiero, dove, molto spesso non si trovano maestranze qualificate e devono essere importate dai Paesi terzi (vedi Fincantieri). Riteniamo che il Friuli Venezia Giulia debba valorizzare soprattutto le proprie notevoli risorse turistico ambientali e la bellezza del proprio territorio. Non riteniamo, al contrario che un processo di industrializzazione costruito sulla necessità di ulteriori immigrati coincida con gli interessi della regione». (https://www.udinetoday.it/cronaca/prime-distanze-reigone-acciaieria-san-giorgio.html).

E così Francesco Martines del Pd: «Fedriga intende agevolare, con risorse pubbliche destinate a infrastrutture dell’area, la costruzione di un’acciaieria al centro dell’area naturalistica, turistica e ambientale che si affaccia sulla laguna di Marano, Grado e Lignano. È un’operazione non concordata con i cittadini e che verrà realizzata anche con 20 milioni di euro di soldi pubblici per studi e infrastrutture. Pare che altri 60 milioni arriveranno in futuro. I cittadini devono poter scegliere se vogliono per i propri figli un posto di lavoro in un’acciaieria attiva h24 oppure un lavoro nel campo dei servizi, del turismo o del commercio. I cittadini devono scegliere se vogliono che i soldi della Regione vadano a beneficio di quest’opera privata oppure siano investiti per migliorare le strutture turistiche, sostenere nuove imprese familiari e riqualificare le nostre città». «I cittadini devono sapere e conoscere il progetto, le ricadute sull’ambiente naturale, sull’aria, sull’acqua, sull’ecosistema naturale della Laguna». (Ivi).  
Ed io dico anche che  non siamo più ai tempi della Snia Viscosa e di Torviscosa, vivaddio! E poi: vogliamo davvero tutto questo, finanziato con i nostri soldi che dovrebbero servire a rispondere alle nostre esigenze?

Inoltre io sono convinta che la nostra Regione, la nostra terra, abbia bisogno di industrie ambientalmente sostenibili e territorialmente compatibili di piccola o media entità, ma credo pure che, per gli abitanti del Fvg, ce ne siano già più che a sufficienza.

E pensate solo a cosa è riuscita a creare a livello di realtà produttive la sola Carnia: realtà di tutto rispetto mai o quasi citate da Fedriga che va a cercare non si sa che cosa in Usa a nostre spese.  Prima la grande esperienza del gruppo delle carniche, distrutto dal fascismo, poi ‘Gortaninox’ di Amaro, ‘Wolf’ di Sauris, ‘4S’ di Gollino, il biscottificio di Raveo, che abbiamo lasciato andare in Austria e non solo, ‘Carniaflex ‘di Paluzza, ma pure Eurotech e nel mondo cooperativo ‘Cramars’ ed altri: ci servono multinazionali da fuori? Ci servono acciaierie anche se Danieli? Inoltre pure la Seima ebbe un padre carnico: Prometeo Candoni. E a questo punto mi chiedo: la Regione non poteva far conoscere ed almeno promuovere l’imprenditoria locale, la cooperazione e l’artigianato, seguendo in modo opportuno chi vuole prendere queste vie, anche in un rapporto stretto fra scuola e lavoro, dopo magari aver ascoltato chi ha fatto ben fruttare i suoi talleri?

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4) «Durante la prossima legislatura – si legge sul programma di coloro che sostengono Fedriga presidente – […] verranno rafforzate sinergia e coordinamento fra le diverse Direzioni regionali (Attività produttive, Ambiente, Infrastrutture) al fine di garantire alle diverse aree industriali opere di bonifica e di sviluppo infrastrutturale, anche per rendere le superfici appetibili a potenziali investitori». Il programma di Fedriga e di chi lo sostiene (Lega in testa) ripropone vecchi modelli obsoleti, sempre nell’ottica: ‘grande e multinazionale è bello’, basati sui mega-stabilimenti che hanno per esempio, con il petrolchimico di Augusta e l’area di Gela ucciso una parte della Sicilia (isola che è con Taranto in cima alla classifica dei luoghi più inquinati d’ Italia. Cfr. https://www.lindipendente.online/2023/03/24/inquinamento-un-rapporto-svela-i-numeri-sulla-salute-nei-luoghi-contaminati-ditalia/).  Inoltre le statistiche di mercato attuali non vedono che l’ambito manufatturiero richieda espansione né le acciaierie, mentre sarebbe importante pensare a tutelare la terra ed il suolo coltivabile i fiumi ed i rii per avere cibo e acqua potabile un domani.

E non a caso Moretuzzo ha detto nel 2020: “Innanzitutto ritengo fondamentale partire dal cambiamento degli scenari globali, che evidentemente interessano anche la nostra Regione. Non è pensabile che la crisi economica del 2008, la crisi ambientale che periodicamente determina fenomeni estremi dal punto di vista climatico (tempesta Vaia docet) e la crisi sanitaria dentro la quale siamo ancora immersi, non implichino un radicale ripensamento dei modelli di sviluppo cui abbiamo fatto riferimento fino a pochi anni fa».

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Non solo: i grossi gruppi si insediano, magari facendo danni ambientali, che possono comportare anche danni alla salute dei cittadini (Ilva docet ed amianto a Monfalcone pure) e poi, insalutati ospiti possono, in quanto gruppi privati, andarsene, delocalizzare, (vedi Elettrolux e De Longhi 2005 e la promozione del tutti in Cina, che ha provocato più di un danno all’economia friulana e non solo) dopo qualche anno, lasciando lavoratori in ginocchio, aiuti regionali vanificati, ulteriore suolo perso.  Cfr. https://www.nonsolocarnia.info/storia-di-una-svolta-recente-per-carnia-friuli-fvg-tutti-in-cina-con-la-benedizione-della-regione/). E Massimo Moretuzzo ha presente questo quadro, come chiunque di noi si informi un po’.

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5) Il programma di Fedriga e di chi lo sostiene risulta per nulla attento al territorio, volge ad una economia calata dall’alto senza attinenza con le popolazioni ed i contesti, che rischia di portare ad uno sfruttamento incondizionato delle risorse naturali non replicabili, acqua, suolo, terra fertile, senza tener conto dell’impatto ambientale, sull’acqua, sul suolo, sull’aria. Così noi cittadini ci siamo trovati il caso di Kronospan a cui è stato concesso dalla regione Fvg, presidente di giunta Fedriga, un prelievo notevolissimo d’acqua, fino a 133 mila mc l’anno dai pozzi artesiani. Infatti così si legge in un comunicato dei consiglieri regionali pentastellati il 9 settembre 2022: «la Kronospan richiede 127mila mc di acqua l’anno, a fronte di un parere dell’Autorità di Bacino di non poterne prelevare più di 1.150, mentre la Regione da poche settimane le permette un prelievo di 133.500 mc per i prossimi trent’anni». (m5s: difesa fontane, altra riuscita manifestazione pubblica, in: https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne//Portale/comunicatiStampaDettaglio.aspx?ID=760396). Basterebbe questa concessione con la siccità che dilaga ed i cambiamenti climatici presenti per far diventare un obbligo morale mandar a casa Fedriga ed i suoi.

La coalizione Moretuzzo, invece, nel suo programma non ha separato il tema dell’economia dal problema dei mutamenti climatici, collocandoli al primo posto e proponendo un “Piano regionale dell’adattamento climatico”.

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Territorio e mutamenti climatici.

6) Per quanto riguarda il suolo, il Fvg è la Regione presenta una percentuale di suolo consumato tra le più alte in Italia (il 7,99%), attestandosi al settimo posto, ed è aspetto di estrema rilevanza in relazione a numerosi servizi ecosistemici quali la produzione di cibo e materie prime e la sicurezza idrogeologica. (http://cmsarpa.regione.fvg.it/cms/tema/suolo/suolbio/Consumo-suolo/index.html). Quindi come si fa a pensare di utilizzare ulteriore terra fertile per il fotovoltaico privato invece di far volgere, a questo fine, l’utilizzo di zone degradate bonificate come da più parti viene auspicato? Inoltre si impongono il mantenimento delle zone umide e dei boschi, con la siccità in netto aumento.

7) Un tempo particolare attenzione veniva posta al taglio del bosco ed al sottobosco. Ma ora basta forse tagliare e basta vendere ad austriaci o sloveni che pagano di più? Non si potrebbe porre alcuni paletti a questi aspetti? Ed il bosco è polmone verde, ma i sostenitori di Fedriga non trattano di questi problemi e per nulla si sono interessati agli ecosistemi naturali ed alla montagna, e manca un controllo reale su vari aspetti. Eppure il corpo forestale in Fvg è regionale

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7) Centrali e centraline private con ruscelli e rii dati in concessione per trent’ anni. E non mi si dica che nessuno sapeva dei cambiamenti climatici e degli accordi di Parigi, perché l’ignoranza non è ammessa in chi è consigliere o assessore regionale. E l’acqua manca e dove c’è può essere, come nel pordenonese in particolare, inquinata da pfas. Non si potrebbero fermare almeno le concessioni? Non si potrebbe monitorare l’inquinamento delle acqua e delle falde acquifere, vietando l’uso in regione delle attività che depauperano il territorio delle risorse indispensabili per la vita? Anche questa è tutela ambientale ed è anche prevenzione nell’ ambito salute ed igiene pubblica. Inoltre le dighe, datate, non hanno più i guardia dighe di un tempo, ma personale privato di cui poco si sa. Però su un volantino elettorale della Lega l’ambiente è nominato solo in questo rigo: “presidieremo i territori ed i confini per garantire sicurezza e tutela ambientale” quasi che l’inquinamento ambientale lo portassero i migranti e non 7500 persone in un francobollo di terra per un evento come Crazy Bob. Inoltre il controllo delle migrazioni è compito di Frontex e nazionale e non è contemplato nello Statuto della Regione FVG: ma ecco comparire le fototrappole per migranti pagate con soldi regionali e passate a enti statali. Ma dove siamo andati a finire? Sono questi i modi di affrontare le grosse tematiche ambientali e sociali che il nostro tempo propone? La pace, posta in apice nel programma ‘Moretuzzo presidente’ è la parola chiave per fermare le migrazioni, non le fototrappole.

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Turismo

8) “Il tuo futuro, la nostra terra”, è il logo di Moretuzzo. Ma dopo 5 anni di destre al potere e Fedriga, come si è ridotta la nostra terra? A grandi eventi come quelli che hanno portato anche 7.500 persone in una piana sola a Tarvisio, con neve sparata, pare, in piena siccità, quasi si fosse di nuovo a ‘panem et circenses” pane e giochi per la plebe, come dicevano gli antichi romani? Ma quanto stressano questi grandi eventi il nostro territorio? Ma vi pare che questo sia il domani del turismo in Carnia? Non si potrebbe invece pensare al turismo lento, a camminate tra valli e paesi alla scoperta di ambienti naturali, chiese e paesaggi, che coinvolgano anche le famiglie, e le facciano fermare poi a ristorarsi in loco? Ed ancora: ha senso, contro ogni evidenza, puntare ancora sullo sci e le piste da sci quando non nevica più e si è costretti a produrre neve artificiale, sprecando acqua? (Cfr. dati nazionali 90% neve artificiale quest’ inverno su piste da sci sparata in Italia).

70 km di piste per motoslitte nella zona più bella della Carnia, sulla base di norme solo regionali, oltre le spese notevoli per nuove piste da sci, di cui non si conosce l’impatto ambientale in terra pure friabile. Ma cosa ne dite di questo turismo targato Fedriga/Mazzolini? Pensate ancora di votarli? Inoltre cosa pensate della creazione, dei poli turistici a cui dovrebbero soccombere gli altri paesi della Carnia? Il nostro territorio non può trarre beneficio dalla divisione in paesi egemoni su altri, e questo turismo inventato dalla giunta Fedriga e passata grazie alla maggioranza in consiglio non pensate possa nuocere alla montagna ed alle sue comunità? Infatti il modo di concepire il turismo di Fedriga e della sua maggioranza pare contemplare un territorio piegato ai desideri e divertimenti altrui, insostenibile e calato dall’alto, che pesca in idee obsolete, come le loro scelte economiche, del resto. E scusatemi se mi ripeto, ma per me è inconcepibile.

9) Si sono previste strade montane inutili. Ma invece non sarebbe interessante mettere in sicurezza e monitorare la viabilità regionale e statale esistente ed almeno censire le piste forestali già esistenti e studiarne l’utilizzo? L’accesso ai boschi e il trasporto dei tronchi possono avvenire anche con elicotteri e mezzi aerei, senza spendere migliaia e migliaia di euro per ferire montagne già fragili. Inoltre la nostra è montagna friabile, ha subito Vaia, perché riempirla di inutili stradoni che non si sa che impatto avranno, che non servono, e che potrebbero favorire frane in futuro, se resisteranno in futuro? Io credo che noi carnici abbiamo detto il nostro forte no alla regione nel merito. Siccità, bostrico, processionaria …. vi è più di una emergenza piante e bosco.  E si parla solo di ‘stradons’ e non si pensa a creare un ente di economia montana o preferibilmente, di far funzionare meglio la Comunità di Montagna che pare esser sparita dalla faccia della terra su temi importanti?

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10) Moto dappertutto. E più strade montane si fanno più vi è il rischio che nugoli di motociclisti si precipitino nelle nostre valli creando pure piste illegali in terreni altrui, come già accaduto. E cosa dire delle gare di motori, rally, trial e altro su per Carnia e nella stretta conca tolmezzina rigorosamente senza intervento dell’Arpa a monitorare i fumi? Sono sostenute da Mazzolini Stefano, ristoratore sicuramente. Mi basterebbe questo per non votarlo. Per inciso il 2 aprile, la domenica in cui si vota, vi sarà un mega raduno a Tolmezzo e gare di moto da trial, più di cento, con vie chiuse ed un sovralavoro per le forze dell’ordine che devono anche stare ai seggi. Non solo: è la domenica delle palme. Ma cosa volete che importi agli organizzatori del Moto Club Carnico? Infatti se gliene fosse importato avrebbero cambiato data.

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Sanità.

11) Se vi fosse stata una progettazione sanitaria degna di questo nome, prima del covid e non un “taglia tu che taglio anch’ io” prendendo il covid a pretesto ed un procedere secondo me a tentoni, non saremmo in questa situazione. Manca per la gente di montagna un riferimento territoriale, (l’ospedale di Tolmezzo è stato trasformato in un ospedale della regione), e uno che abita a Forni di Sotto magari si trova inviato per una visita a Pordenone o a Trieste, dovendo affrontare un viaggio di circa 200 chilometri ed oltre per avere una prestazione che potrebbe avere a Tolmezzo. Come superare questo ‘impasse’? Tolmezzo non conta più, ed i servizi vengono piano piano spostati ad Udine? Vogliamo invertire questa linea di tendenza?

12) CSM, SERT, come andranno a finire? Ma si possono lasciare servizi di questo tipo con personale risicato? E il volontariato (con personale fra l’altro con tanta buona volontà ma non si sa quanto preparato e finché disponibile) non può essere una soluzione stabile ai problemi socio- sanitari e familiari, e porta verso l’esternalizzazione dei servizi.

 13) Sono state ridotte le guardie mediche, prima presenti a Tolmezzo, Forni di Sopra, Ovaro, Paularo, Paluzza ed Ampezzo, mandando in crisi il servizio di continuità assistenziale. Insomma esiste tutto, in versione ridotta ma nella realtà con questi continui tagli non funziona più niente o funziona alla meno peggio. E non mi si parli di mera telemedicina. Si è mai visto un medico che diagnostica senza aver visitato il paziente? Inoltre la comunicazione via cell non è sempre delle migliori, senza che un medico tasti, palpi, tenti di diagnosticare, prescriva. Mi dicono in Gran Bretagna si fa così. Ma quelli mandano anche le bombe ad uranio impoverito a Zelensky, che fanno male all’ Ucraina in primo luogo. E poi: se uno si stringe un cappio al collo, dovremmo seguirlo?

14) Manca il personale, ridotto e risicato, ma prima non si sono indetti concorsi, ora si nota che, con questa gestione Fedriga/Riccardi, la regione Fvg non è più attrattiva. Inoltre non sarebbe importante che Fedriga e Riccardi avessero ascoltato di più le parti sociali? Ma forse questa è utopia se hanno fatto in modo di ascoltare il meno possibile il consiglio regionale.

 15) Reparti funzionano a Tolmezzo a singhiozzo (e possono chiudere alle ferie), c’ è chi si chiede se sopravviverà la pediatria di Tolmezzo, i posti letto in particolare di medicina sono troppo pochi, bisognerebbe riaprire la medicina ed il pronto soccorso di Gemona del Friuli per sopravvivere, ma non vi è alcuna certezza perché non vi è programmazione alcuna.

16) La medicina territoriale è stata sbaraccata, servono medici di base anche in Carnia perché alcuni posti sono rimasti scoperti, e la Regione come il solito tace o scarica le responsabilità sul governo mentre i pronto soccorso di Udine San Daniele e Tolmezzo scoppiano, anche per il servizio ai turisti che devono coprire. E cosa è successo sotto Fedriga? Hanno chiuso persino i punti di primo intervento a Gemona e Cividale, Maniago, Sacile, riaprendoli poi con personale di cooperative non si sa quanto formato, che può variare, pagato a gettone, che magari non si impegnerà mai a passare ad un pronto soccorso dopo adeguata formazione. Inoltre di notte anche le ambulanze in Carnia ed Alto Friuli sono risicate. E secondo il medico Schiava già non eravamo ‘messi bene ‘ in montagna prima, con un tempo di vita previsto minore che in altri posti della regione, figurarsi ora, penso io. (https://www.nonsolocarnia.info/pier-paolo-pillinini-direttore-del-pronto-soccorso-e-medicina-durgenza-di-tolmezzo-sanita-e-pronto-soccorso-in-montagna-il-presente-e-le-prospettive/ e https://www.nonsolocarnia.info/flavio-schiava-demografia-e-salute-in-alto-friuli-introduzione-di-di-laura-m-puppini/.

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Trasporto pubblico

17) In montagna manca la cultura del trasporto pubblico e spopola la macchina, mancano taxi nei paesi, che potrebbero anche, previa convenzione con il ssn e della Regione, essere utilizzati per trasporto anziani a visite mediche come in Francia, dove i villaggi sono tanti e sparsi oltre che per esigenze della popolazione. Chiedete a Rigolato se non era utile il taxista Adriano! Inoltre ‘Arriva ‘, lombarda è la società che gestisce il trasporto pubblico a Brescia. Come può organizzare al meglio un servizio per noi che non siamo cittadini, senza indicazioni della Regione? Ha bus grandi che servono utenze risicate, alcuni sindaci hanno protestato che il servizio a richiesta non collima con quello regolare, ma nessuno pare parlarne se non per un giorno, mentre per andare e tornare da Udine, dove ormai ci si deve recare per ‘tutto’ obbligatoriamente, si spendono da Tolmezzo via autostrada a/r oltre 12 euro. Su questi aspetti la Regione doveva intervenire, secondo me, non con la creazione di strade montane inutili  o dando fondi a pioggia. Inoltre il trasporto pubblico è uno dei compiti esclusivi della nostra Regione Autonoma. Ma io non ho visto molto.

18) Anni fa vi è stato chi pensava di aprire in ogni paese un negozio di prossimità con anche servizio di consegna spesa per anziani a domicilio e dotato pure di uno spazio aggregativo come i vecchi Cral o le case del popolo. Ma questa proposta, intelligente, non ha trovato in pratica adeguati finanziamenti ed un’organizzazione di supporto.

Alla luce di questi motivi è importante votare Moretuzzo e grazie a tutti coloro che si sono candidati per sostenerlo e che si sono impegnati a far conoscere le sue idee. Ed almeno votiamo dopo esserci informati, come invitano più sigle associative.

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Questo testo non è stato scritto assolutamente per offendere qualcuno, ma solo per esternare alcuni motivi per votare Massimo Moretuzzo come presidente della giunta regionale in questa ‘partita elettorale’, più attento alla  partecipazione, al ruolo dell’ente pubblico Regione  e meno dirigista di quanto a me pare sia stato Massimiliano Fedriga.

Il prossimo articolo trarrà spunto da quanto riportato nell’ incontro, per me interessantissimo, del 24 marzo 2023, presenti Pier Mario Flora per alleanza verdi e sinistra, Stefano d’Incà per Movimento 5 Stelle; Emilia Accomando per Open- Sinistra Fvg, Denis Baron per Patto per l’Autonomia; Massimo Mentil per il Partito Democratico.

Laura Matelda Puppini.

 

 

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