Nazione Italia e Regione Fvg: Siamo passati dalla democrazia all’oligarchia?
Venti di totalitarismo, a mio avviso, spirano sulla nostra nazione e regione, dopo la decisione dell’Europa di far guerra alla Russia attraverso l’Ucraina, che bastava scegliesse di rimanere neutrale prima dell’entrata in Donbass delle truppe di Putin; dopo che l’Unione Europea, senza lungimiranza alcuna, è caduta in mano Usa in particolare grazia ad Ursula Von Der Leyen, e dopo che, in Fvg, Massimiliano Fedriga ha preso il potere, nel vero senso della parola, diventando il Presidente della Giunta ed assommando a questo compito, che sarebbe stato già di per sé sufficiente, quello di presidente della Conferenza Stato Regioni, che gli conferisce ancor più possibilità di fare quello che desidera, in una veste o l’altra od ambedue, in solitaria o quasi. E se ero correggetemi.
Del resto sentite cosa riporta oggi, 13 marzo 2024, il Messaggero Veneto in un articolo di Elisa Coloni dal titolo emblematico: “Rotta sugli Usa. La strategia atlantica della Regione” dove per Regione temo si debba intendere Massimiliano Fedriga. L’articolo parla di una corte di persone che si precipiteranno in Usa cercando di far affari, se ho ben compreso, capeggiata da Fedriga stesso, che però non è né il Presidente della Camera di Commercio né di Confindustria Fvg. Ed un tempo erano costoro che guidavano viaggi di questo genere.
E così Fedriga ha riassunto la sua scelta per noi, per il nostro territorio, sentendosi forse una specie di dux: «nella fase attuale è più che mai importante rafforzare l’alleanza atlantica. Un’alleanza solida si deve basare anche su rapporti economici di mutua crescita. Per questo, sia come presidente di regione di confine particolarmente esposta alle vicende globali sia come presidente della Conferenza delle Regioni, ho ritenuto di indicare come prioritario questo mercato». Ma si è dimenticato di ricordare che siamo esposti alle guerre anche perché ci teniamo in casa le testate atomiche Usa ad Aviano assieme a Ghedi in Lombardia, unici in tutta Italia, ed è un vero arsenale secondo ‘Il Messaggero’ quotidiano nazionale (1).
Inoltre non credo che improvvisamente il Fvg si sia trasformato, seguendo una nuova costituzione, in uno stato scisso da quello italiano, guidato da una specie di ‘capintesta’ che va in giro a far quello che gli pare sia a livello di politica interna che estera, senza mandato alcuno. E se erro correggetemi, ma a me pare proprio che stia accadendo questo leggendo il Messaggero Veneto non solo ora, e che qui, in Fvg, si stia passando, a livello regionale, da un sistema di governo democratico partecipativo ad una specie di oligarchia guidata da uno, se è vero quello che ci racconta la stampa e non solo. E questo mi preoccupa davvero. Ed è innegabile che anche agli Usa vada bene trattare con uno solo, se questo si presenta come l’ambasciatore dell‘Italia intera, senza esserlo.
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Però bisogna dire che le scelte che ci hanno portato verso un governo oligarchico, regionale e nazionale, sono passate, a mio avviso, lentamente attraverso il cambiamento delle leggi elettorali, il condizionamento della stampa che incide sul consenso e permettendo ai presidenti di regione, con la scusa di scegliere personale tecnico a guidare assessorati, di consegnare la nomina di assessore a piacimento, per poi, piano piano, cancellare il potere decisionale dei consigli regionali e comunali, peraltro ormai in mano a ‘gli uomini del Presidente’ in ogni dove.
Infine in Regione si è assommato, di fatto, il potere esecutivo e legislativo nelle mani di rappresentanti degli stessi partiti di maggioranza, che ‘giocano’ la partita, e mi si scusi il gioco di parole, come più gli aggrada, quasi che essere alla guida di un Ente pubblico significasse unicamente realizzare i propri sogni, mentre a livello nazionale si cerca pure di metter mano al potere legislativo, assoggettandolo, in un modo o nell’altro.
Non da ultimo, pare che l’industria non più ormai nazionale, veda nella cura dell’ambiente un limite più che altro, invece che viverla come una futura risorsa, volendo subito denari, e poi chi vivrà vedrà. Ma se è realistico che il settore industriale ormai tutto privato, ma che vive con sovvenzioni anche pubbliche, faccia questo tipo di ragionamenti, non si capisce perché in Fvg li faccia, almeno pare, anche la giunta regionale, che sembra proprio ben poco si interessi di valutare le ricadute delle sue personali scelte sul territorio. Insomma, sembra di essere tornati al 1800, dove però gli industriali qualche studio serio lo facevano prima di investire soldi loro o di qualche banca in qualche progetto.
E certi comportamenti e scelte dei gruppi dirigenti politici attuali, che tendono a voler consolidare il loro potere e quello di chi rappresentano pure attraverso la richiesta di terzo mandato e dell’elezione garantita con il 40% dei voti dei sindaci in comuni e province future, potrebbero, a mio avviso, anche richiamare il fascismo nelle tipologie organizzative di governo, più di un busto di Mussolini tenuto in casa.
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Poi nessun totalitarismo vive senza avere un nemico conclamato: e pare che, almeno in Regione Fvg, questo sia rappresentato dai cittadini che si uniscono in Comitati e che la pensano diversamente dal gruppo oligarchico dirigente, che si sta configurando, sempre più, come rappresentato da assessori che pare non comunichino, volutamente o meno, tra loro, e sindaci ‘compiacenti’ anche per fedeltà al partito. Ed anche i sindaci ricordano più i podestà, per alcuni versi e se va avanti così, in quanto spesso i consigli comunali non vengono auditi neppure per argomenti importantissimi, pare, come una pista da sci di 70 chilometri nella zona più bella della Carnia. Tanto, penso tra me e me, è tutto legalmente possibile, anche per il continuo variare, almeno in Fvg, di commi e articoli all’interno di leggi già approvate. Provare per credere: ormai sul sito della Regione trovi le date a cui riferirsi per un testo di legge, con parti che sono state modificate, riscritte, aggiunte e via dicendo.
E poi anche noi in Regione abbiamo le nostre leggi omnibus, ove trovi di tutto, basta vedere quella del 5 agosto 2022 relativa all’ “Assestamento del bilancio per gli anni 2022-2024″ con cui l’amministrazione regionale, che l’ha scritta, ha autorizzato se stessa a spendere ben 50.000 euro da dare a studiosi non scelti con bando alcuno, ma di propria personale nomina, che hanno di fatto bocciato il by pass del lago di Cavazzo senza studi scientifici che dicasi tali, ma copiando Edipower 2015, e ipotizzando come una ‘buona cosa’ che l’acqua del lago, non rinaturalizzato, finisca in mano ai gestori della Centrale e del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, oltre che a vari produttori di energia elettrica. Ma su questo mi sono già pronunciata.
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Ma anche a livello nazionale … Così Roberto Maria Ferdinando Scarpinato il 4 ottobre 2023 in Senato.
Ma anche nello Stato italiano, le cose non pare vadano meglio. E così in Senato si è espresso Roberto Maria Ferdinando Scarpinato, il 4 ottobre 2023, sulla fiducia posta dal governo per l’approvazione definitiva della conversione in legge di un decreto che trattava dei poteri concessi alla polizia, come della tutela dell’orso marsicano.
«Più va avanti la mia nuova esperienza di senatore, più sono costretto a prendere atto di quanto si vadano progressivamente svuotando il ruolo e la funzione dei parlamentari e sempre più mi sembra di essere una sorta di figurante di una democrazia recitativa, cioè svuotata di reale sostanza e ridotta a un mero rituale recitativo messo in scena per il pubblico.
Il dibattito di oggi sul disegno di legge di conversione è paradigmatico di questo processo di progressiva erosione della democrazia parlamentare, come prevista dalla nostra Costituzione, e della sua surrettizia sostituzione con una nuova Costituzione materiale, che procede a tappe forzate e senza validi anticorpi nella direzione della marginalizzazione del Parlamento e della crescita anomala e ipertrofica dei poteri del Governo. (…).
Sappiamo tutti che il dibattito di oggi ove pure si fosse svolto sui singoli emendamenti, sarebbe stato puramente formale, perché non ci sarebbero stati i tempi per un produttivo e reale confronto, e che la scelta di porre il voto di sfiducia si limita a stracciare ogni velo di ipocrisia, ed a rendere pubblico il fatto che il Senato è ridotto a luogo di ratifica notarile di decisioni già prese altrove. (…).
Mi permetto di dubitare che tutti i senatori presenti abbiano un’esatta cognizione delle norme che si apprestano a ratificare per disciplina di partito. Quanti – per formulare un solo esempio – si rendono conto che si sta approvando una norma che scrimina (toglie l’illiceità n.d.r.) penalmente a attività illegali delle Forze di polizia, consistenti nell’introdursi all’interno di un sistema informatico telematico, danneggiandolo, alterandolo, attivando false identità digitali, assumendo il controllo occulto dello spazio informatico dei cittadini? Quanti lo sanno qui dentro? Com’è possibile ritenere che si possa approvare a scatola chiusa una norma che attribuisce poteri così incisivi e gravidi di conseguenze sui diritti dei cittadini senza che vi siano stati il tempo e il modo di discutere e meditare emendamenti che garantiscano e documentino una piena tracciabilità a posteriori degli interventi manipolativi e informatici effettuati?
Quanti si rendono conto che stanno approvando con lo strumento della conversione di un decreto-legge una norma sulla salvaguardia degli orsi marsicani, qualificando questo intervento legislativo come un caso straordinario di necessità e urgenza ai sensi dell’articolo 77 della Costituzione? (…). Vi sembra un modo serio questo di fare i legislatori? Non avrei fatto questa premessa se si trattasse di un caso sporadico o eccezionale, ma si tratta invece di un paradigma costante. (…).
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Com’è già stato osservato da autorevoli costituzionalisti, dal momento in cui si è insediato, il Governo Meloni ha deliberato in undici mesi ben 39 decreti-legge, battendo tutti i record dei precedenti Governi per produzione mensile. La produzione legislativa di iniziativa parlamentare è quantitativamente e qualitativamente residuale; i decreti-legge vengono utilizzati come un ordinario strumento di produzione legislativa, come se si trattasse di disegni di legge, tant’è che ormai è prassi che il Governo preannunci di riservarsi di presentare emendamenti.
È un vero e proprio esproprio della funzione parlamentare, tanto più se si tiene conto che nella maggior parte dei casi si tratta di decreti-legge omnibus, che riguardano le più svariate materie, e non sono affatto configurabili i casi straordinari di necessità e urgenza che, ai sensi dell’articolo 77 della Costituzione, legittimano l’adozione dei decreti-legge.
Tale esproprio della funzione parlamentare – spiace dirlo – avviene con la quiescenza passiva dei Presidenti della Camera e del Senato, che hanno abdicato alla loro funzione di garanti del ruolo della dignità delle Camere, trasformandosi in cinghia di trasmissione delle decisioni del Governo; abdicazione, questa, fortemente agevolata dal fatto che l’attuale maggioranza ha riservato a se stessa la Presidenza delle due Camere, rompendo la precedente pluriennale prassi che prevedeva che una delle due fosse assegnata alla minoranza. Si tratta di un esproprio della funzione e della dignità parlamentari che si realizza anche con la connivenza adesiva della maggioranza che sostiene questo Governo, divenuta complice dell’Esecutivo nel disegno di utilizzare decreti-legge come strumento ordinario di produzione legislativa, strozzando così i tempi e i modi del dibattito parlamentare e comprimendo oltre misura lo spazio politico delle minoranze.
Si è dato vita a un perfetto gioco di squadra tra Governo e maggioranza governativa, che può essere sintetizzato nei seguenti termini: il Governo emana decreti-legge a getto continuo sui temi più eterogenei, dettando al Parlamento l’agenda dei lavori, e apre così corsie temporali di urgenza di appena sessanta giorni per la conversione in legge; le maggioranze parlamentari, a loro volta, approfittano di questa limitazione dei tempi e della compressione del dibattito parlamentare per salire sul carro in corsa ed effettuare veri e propri colpi di mano, inserendo nella forma mascherata di semplici emendamenti e talora all’ultimo momento nuove norme innovative e di grande valenza e impatto politico, sottraendosi così in modo sleale a un reale confronto sia nel Parlamento sia nel Paese. (…)». (2).
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Più chiaro di così … Ma allora alcune critiche al modo di procedere del governo ed ai tempi ristretti per prendere visione dei materiali e proporre se del caso emendamenti, furono fatte anche da altri, per esempio dal senatore Balboni di Fd’I o da Giorgis (PD-IDP) e non solo. (3). Inoltre mi pare importante l’accenno al mancato controllo sulle azioni proposte. Si legifera e poi chi vivrà vedrà.
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Mi pare che esistano dei precisi parallelismi tra il modo di procedere del governo e quello della giunta regionale FVG …
Vediamo cosa succede in FVG. La giunta tende a decidere da sola su materie fondamentali, come l’acqua del lago di Cavazzo, il più grande della regione, commissionando studi che stravolgono quando già deliberato, o come la realizzazione, senza uno straccio di analisi di impatto ambientale, di una pista per motoslitte di 70 chilometri nella parte più bella della Carnia, con l’ok di solo 4 sindaci, pare proprio, e su proposta di portatori di interesse, senza valutazione reale del rischio valanghe e frane su di una montagna fragile, simile a quella che si sta sgretolando non solo in Cadore (3), mentre Riccardi fa quello che gli pare per quanto riguarda la sanità ed i risultati si stanno vedendo ovunque, e nessuno sa perché l’assessora Amirante non decida come far riaprire, in un modo o nell’ altro Passo Monte Croce ed invii ad un futuro incontro con la parte austriaca Mazzolini, il super sostenitore del cosiddetto ‘traforo’, ma forse uomo della lega mentre Amirante è Fd’I.
E ormai si va avanti così, quasi che il consiglio regionale fosse esautorato, fra emendamenti e osservazioni di cui la maggioranza, che vota fedele al partito, poco si cura, e la minoranza che continua a parlare al vento, con il rischio di finire con un ‘pagliaccio!’ lanciato in faccia da un assessore, come accaduto ad Honsell, o che ne so. Beh, in questo bisogna riconoscere che il Senato è più serio, almeno ora. Perché mi ricordo di certe scenate viste in tv sotto i primi governi Berlusconi …
E non per nulla siamo venuti a sapere dal solito ‘Messaggero Veneto’ che la Presidente del consiglio Meloni ha additato la giunta Fedriga a modello: si vede che anche Lei ha notato le grandi affinità tra il governo e la giunta regionale Fvg nel cancellare il dibattito consiliare, nell’evitare di ascoltare le opposizioni, nel sostituire una oligarchia ad una democrazia.
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Giorgio Cavallo sul “Funerale della democrazia”.
Su: Il passo giusto, periodico di Patto per l’Autonomia, sul n. 7 è comparso un articolo di Giorgio Cavallo, intitolato “Il contributo del Friuli-Venezia Giulia al funerale della democrazia rappresentativa”. (Prima pubblicazione Friulisera).
E così ivi si legge: «La questione centrale, proprio in riferimento alla concezione stessa di democrazia nel nostro ambito spaziale, è quella delle regole elettorali. Si è passati nell’arco di 30 anni da una pur instabile democrazia rappresentativa ad una altrettanto precaria visione legata alla centralità della funzione di governo delle istituzioni. A valere da Roma a Drenchia. Non si eleggono più i rappresentanti del “popolo”, ma i capi del governo, centrale e locale. Alcuni vengono impropriamente chiamati “governatori”, altri, pur ritenendosi dei “podestà” continuano ad essere noti come sindaci. Questa operazione “ideologica” è stata fatta su un piano tecnico con il susseguirsi di modifiche delle leggi elettorali. Vi ha contribuito di fatto l’intero quadro politico, con in genere l’attenzione di ogni singola forza politica a salvaguardare gli interessi propri in gioco alla più vicina scadenza. La cosa si sta ripetendo in maniera “micro” nell’attuale accelerata esplosione di modifiche che la Regione Friuli-Venezia Giulia intende portare alle norme elettorali relative ai Comuni, magari anticipando scelte che fra breve potranno riguardare la Regione e, chissà mai, le Provincie». (ivi).
«E andrà a finire che «nel nuovo spazio della “democrazia governante” si va al “potere” con il consenso di circa il 20% di aventi diritto al voto, peraltro in un clima di rapporti che vede nei competitori politici dei nemici da sconfiggere prima delle elezioni, e da tenere prigionieri poi». (Ivi).
Ed ancora: «Lo stillicidio di modifiche elettorali che si sono susseguite dagli anni ’90 ad oggi, collegate agli interessi piccoli e grandi dei potenziali raccoglitori di voti alla ricerca di conquista o conservazione di spazi di potere, hanno preparato il terreno alla ciliegina finale sulla torta costituita dalla “prossima” elezione diretta del Presidente del Consiglio e della sua maggioranza. Sarà un’altra Repubblica ed una diversa democrazia. Del terzo mandato per “governatori” se ne discute dappertutto e gli interessi politici che guidano questo dibattito sono stranoti. Tuttavia andrebbe ricordato che quel limite nasceva soprattutto per limitare gli effetti personalizzati della concentrazione di potere nella guida degli enti. Qui da noi la crisi coniugale sulla scelta del capofamiglia tra Lega e FdI può magari aspettare qualche anno, ma sul resto ci si muove». (Ivi).
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La posizione di Honsell e Moretuzzo sul totalitarismo che sta prendendo piede in Regione.
Furio Honsell: Elezioni: contrario a ddl ‘Elezioni Sindaci’ di Fedriga.
«Oggi in Consiglio Regionale in Commissione V “Enti Locali” è stata discussa la norma Fedriga sul meccanismo elettorale dei Sindaci. Come Open Sinistra FVG abbiamo espresso la nostra profonda contrarietà. Ridurre il quorum per il ballottaggio al 40% nei Comuni più importanti della Regione, senza nessuna motivazione ragionevole, se non la condannabile motivazione che si devono ridurre i costi delle consultazioni con i cittadini, è una norma peggiorativa. Il ballottaggio è una fase importante per aggregare i consensi e definire i programmi elettorali. Ridurre un’occasione di dialogo con i cittadini è un danno alla partecipazione e alla democrazia.
Inopportuna è anche la norma che permette un terzo mandato consecutivo in comuni da 5.000 a 15.000 abitanti. Un sindaco non può rimanere in carica per 15 anni consecutivi se si ritiene che l’apertura a temi e visioni nuove sia un valore, come dovrebbe essere in questa epoca di rapide e profonde trasformazioni.
Come Open Sinistra FVG proporremo in aula numerosi emendamenti che diversamente dalle proposte di Fedriga nella legge, contrastino la disaffezione al voto e favoriscano la partecipazione e l’accesso alla
Politica”. Furio Honsell, Open Sinistra FVG. (Comunicato 7 marzo 2024. Su esame ddl 15 su meccanismo elettorale dei sindaci).
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Massimo Moretuzzo sulle modifiche delle leggi elettorali in FVG.
«Il percorso di modifica delle leggi elettorali dovrebbe essere un percorso condiviso, con un confronto franco che non guarda agli interessi di questa o di quella parte, ma a una definizione bipartisan delle regole del gioco. La Giunta Fedriga e la maggioranza che la sostiene in Consiglio hanno invece deciso di procedere autonomamente, scrivendosi le regole in base ai presunti benefici che possono ricavare dalle modifiche in corso. Lo ha detto chiaramente il coordinatore di Fd’I on. Rizzetto in un’intervista sulla stampa di qualche giorno fa, quando a una domanda sul terzo mandato ha risposto in modo trasparente e senza pudore: “Dipende se si andrebbe a penalizzare il consenso elettorale del centrodestra”. Lo ha ribadito nei fatti anche il segretario regionale della Lega Dreosto, intervenendo in modo scomposto in Commissione Affari costituzionali al Senato sull’iter di modifica dello Statuto del Friuli-Venezia Giulia con la proposta di abrogare i referendum confermativi sulla legge elettorale. Lo fa la Giunta Fedriga, approvando il disegno di legge in cui prevede il terzo mandato dei sindaci e l’abbassamento del 40% del quorum per i ballottaggi. Non è questo il modo di gestire argomenti così importanti. Non è questo il modo in cui si possono affrontare i problemi drammatici che i Comuni della nostra regione stanno vivendo. Ancora una volta, purtroppo, la propaganda e gli interessi di parte hanno il sopravvento sul buon senso e l’interesse generale». (Comunicato Patto per l’autonomia, Modifica legge elettorale. Moretuzzo: “Giunta Fedriga ignora confronto, guarda solo a interessi di parte”- 7 marzo 2024).
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E così Furio Honsell sul poco tempo concesso per decidere su temi importanti anche a persone interessate.
«Oggi in Consiglio Regionale in Commissione Ambiente e Territorio si è svolta l’illustrazione e l’audizione dei portatori d’interesse sul Disegno di Legge della Giunta “Misure di programmazione strategica per lo sviluppo del sistema territoriale regionale in materia di infrastrutture e territorio”. Il testo riguarda, tra le varie tematiche, la conformazione dei piani regolatori comunali al Piano Paesaggistico Regionale, la definizione delle aree sismiche comunali e nuove norme sulla portualità. È dunque una norma molto delicata, per le assunzioni di responsabilità che assegna e per le conseguenze che può provocare sul territorio.
Tutti gli intervenuti, rappresentanti delle associazioni di categoria e degli ordini professionali hanno protestato per la mancanza di tempo loro concesso per una valutazione adeguata della norma. Clamorosamente critica, a nostro avviso, è stata la posizione della Soprintendenza che ha contestato la scarsa condivisione della sostanza del provvedimento e ha messo in guardia sul rischio del principio del silenzio-assenso nei pareri sulle conformazioni puntuali del piano regolatore, a seguito della drastica riduzione del tempo per esprimerli.
Come Open Sinistra FVG, siamo molto preoccupati per l’atteggiamento dirigistico e unilaterale dell’Assessorato che vuole approvare una norma così complessa e gravida di conseguenze rischiose a tamburo battente entro fine mese.
Riteniamo che la conformazione al Piano Paesaggistico non deve essere considerato un adempimento ma un’opportunità per risolvere tematiche complesse quali ad esempio la tutela di aree agricole di pregio rispetto al proliferare di foto-voltaico a terra. Intendiamo proporre diversi emendamenti anche per restituire un ruolo alla partecipazione dei cittadini che in tanti passaggi di questa norma sembra essere scomparsa».
(Furio Honsell, Consigliere Regionale di Open Sinistra FVG. Comunicato del 12 marzo 2024. Su seduta IV commissione su ddl 16).
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E per ora mi fermo qui, guardando, d’altro canto, una immagine dei guerrieri di terracotta, tanti, muti, e rigorosamente uguali. Ma sono ridotti così i cittadini di Italia e del Fvg? Senza voler offendere alcuno, questo ho scritto. E, naturalmente, se erro correggetemi.
Laura Matelda Puppini
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Note.
(1) https://www.ilmessaggero.it/italia/bombe_atomiche_nucleare_italia_ghedi_aviano_che_cosa_sappiamo-7615463.html.
(2) Intervento del Senatore Roberto Maria Ferdinando Scarpinato il 4 ottobre 2023 in: “Senato XIX LEGISLATURA. Senato della Repubblica. 4 ottobre 2023. 109a seduta, resoconto stenografico, pp. 48-50, in: https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/1389322.pdf
(3) Ivi, p. 6 e p. 13-14.
(4) Cfr, ‘Il Dolomiti’.
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L’immagine che accompagna l’articolo è la copertina di un volume uscito da poco ed è tratto da:https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858111031. L.M.P.
https://www.nonsolocarnia.info/nazione-italia-e-regione-fvg-siamo-passati-dalla-democrazia-alloligarchia/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/oligarchia-9788858111031_0_536_0_75.jpg?fit=536%2C817&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/03/oligarchia-9788858111031_0_536_0_75.jpg?resize=150%2C150&ssl=1ETICA, RELIGIONI, SOCIETÀVenti di totalitarismo, a mio avviso, spirano sulla nostra nazione e regione, dopo la decisione dell’Europa di far guerra alla Russia attraverso l’Ucraina, che bastava scegliesse di rimanere neutrale prima dell’entrata in Donbass delle truppe di Putin; dopo che l’Unione Europea, senza lungimiranza alcuna, è caduta in mano Usa...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
Oggi, 16 marzo 2024, il Messaggero Veneto ha pubblicato, non certo nelle prime pagine, dedicate a Ciriani, sindaco di Pordenone in corsa per le europee, una riflessione molto interessante, di Lodovico Sonego, intitolata , che vi invito caldamente a leggere. Da esso si desume che la giunta regionale Fvg sta confezionando una legge accentratrice di poteri e contro ogni Costituzione e diritto dei cittadini, per far restare Cisint, se eletta, sindaco di Monfalcone e, parallelamente membro nel parlamento europeo, e Ciriani, se eletto, sia sindaco di Pordenone che membro nel parlamento europeo. E così si esprime Sonego: . Cosa ha in mente la giunta, con una scusa o l’altra? Di riallineare in Fvg le elezioni dei sindaci a quelle regionali, mantenendo in carica a Monfalcone e Pordenone Cisint e Ciriani fino al 2028, che altrimenti, una volta eletti nel parlamento europeo, decadrebbero dalla carica di sindaco, portando a nuove elezioni amministrative comunali. Fin qui Sonego. Ed io aggiungo: Avete capito come tira il vento?
Non solo: un G7 parziale si terrà a Verona, dove verrà sancito a livello europea che i porti di Venezia e Trieste serviranno in particolare l’Ucraina, oltre altri paesi dell’est. Insomma chi dice che siamo stati trasformati, in fvg, in una colonia con governo non democratico può aver anche ragione. E voi che ne dite? Lo chiamano piano Horonda, ma nessuno ne sapeva qualcosa, e tutto passa sulla testa dei cittadini. Per il porto di Trieste e Venezia e il mini G7 cfr. https://nordesteconomia.gelocal.it/economia/2024/03/15/news/il_g7_a_verona_il_nord_est_sara_il_porto_dellucraina_a_trieste_la_firma_del_piano_horonda-14148608/.
Inoltre in un suo ocmunicato, Furio Honsell fa presente come la giunta Fedriga voglia regionalizzare alche la scuola e così si esprime: “”È molto preoccupante che la nostra Regione sia ancora intenzionata a chiedere la regionalizzazione di alcune funzioni dell’Ufficio Scolastico Regionale, attualmente organo statale, quale il dimensionamento scolastico, dopo che si è visto quali possono essere le gravi conseguenze provocare da scelte regionali quali la deportazione di alunni figli di stranieri in scuole lontane dal luogo di residenza, come a Monfalcone, o la chiusura di autonomie
scolastiche in misura maggiore del necessario, come a Grado. Regionalizzare il dimensionamento scolastico significa l’ingresso di visioni ideologiche della scuola diverse da quelle di bene comune e di diritto fondamentale. Creeranno squilibri nella distribuzione di docenti, classi, e personale ausiliario.Come Open Sinistra FVG, avevamo espressamente richiesto che la regionalizzazione dell’Ufficio scolastico e in particolare il dimensionamento non venissero riprese nella bozza di risoluzione da affidare alla Commissione Paritetica che negozia l’autonomia del FVG con lo Stato. Purtroppo la richiesta non è stata accolta. Se in aula non vi saranno modifiche esprimeremo voto contrario alla risoluzione relativa alle linee di indirizzo per la Commissione Paritetica.” Furio Honsell, Consigliere Regionale di Open Sinistra FVG.