Primavera: il “risveglio dei motori” ovvero se nei boschi incontri le moto …
«Ricordate cosa accadeva più o meno tredici mesi fa? Le immagini paradossali del povero “runner” solitario, inseguito nel Parco del Cormor e filmato con tanto di drone dalle pattuglie dei vigili urbani di Udine, quasi fosse un pericoloso criminale in fuga? E l’ottuagenaria signora di Rigolato, multata dai carabinieri per essersi recata da sola in auto a raccogliere erbe spontanee in un prato a mezzo chilometro da casa? E che dire delle guardie forestali, mandate a presidiare fino all’imbrunire a Tolmezzo la zona di Pra’ Castello, per impedire ai residenti di effettuare anche una semplice passeggiata lungo i sentieri che salgono alla Torre Picotta?
Non ci voleva molto a capire che non è attraverso queste attività all’aria aperta, svolte con un minimo di attenzione, che si provoca la diffusione del virus. Anzi. Ricerche e pubblicazioni di medici e scienziati si sono incaricati di confermare quello che l’esperienza diretta ed il buon senso avevano già intuito: camminare e fare attività sportiva immersi nella natura fa bene non solo al fisico, ma aiuta anche la mente a superare questi momenti difficili. Tutto bene, dunque? Sì, se non fosse che – prendendo a prestito un’espressione utilizzata sulle pagine sportive di questo quotidiano da un giornalista, un po’ troppo entusiasta, a proposito dell’ “Italian Baja” – la primavera ha portato con sé anche il “risveglio dei motori”. I tanto declamati benefici che una camminata nel bosco o un’escursione in montagna possono provocare se ne vanno così in fumo e, anzi, sortiscono un effetto contrario, se si ha la disavventura di imbattersi in motociclisti, singoli o in gruppo, intenti a percorrere itinerari a loro interdetti in sella a rombanti moto da cross, enduro o trial.
Segnalazioni e lettere di protesta arrivano da ogni parte: Corno di Rosazzo, Tavagnacco e soprattutto dalla Carnia, dove il passaggio frequente delle moto, unito al dilavamento delle piogge, ha ridotto alcuni sentieri in condizioni penose, con solchi profondi anche 40 centimetri. Non sono indenni nemmeno le piste ciclabili (come documenta la foto allegata) e a farne le spese sono anche luoghi di interesse storico artistico, come la Pieve di S. Floriano, sopra Illegio, dove mai ci si immaginerebbe di fare certi incontri. Gli “appassionati” di questo sport sono poi talmente sicuri di farla franca che non esitano a circolare privi di targa anche sulla viabilità ordinaria. Eppure, se chi ha il compito di vigilare mettesse solo un po’ dell’impegno che dimostrava un anno fa nei confronti di chi si muoveva a piedi, probabilmente il problema sarebbe, se non risolto, almeno notevolmente ridimensionato.
In attesa che questo avvenga è importante agire sul piano culturale e dell’educazione. Se una pratica sportiva non dà benefici né per la salute (basti pensare alle conseguenze di una caduta o un investimento), né tanto meno per l’ambiente, sarebbe il caso di cominciare a ridurre progressivamente lo spazio che i media gli dedicano e che gli enti pubblici la smettessero di sostenere e finanziare manifestazioni motoristiche come i rallies, le gare di enduro e fuoristrada, privilegiando invece altri sport. Esagero? Provate a cercare sul web i video che propongono motociclisti poco più che bambini, incitati dai loro genitori a devastare con derapate e sgommate quelli che erano o stavano per diventare dei bei prati fioriti e chiedetevi se ci sia qualcosa di più lontano, non dico dagli ideali e dalle speranze di Greta Thumberg, ma da quello che una persona di buon senso si dovrebbe aspettare per il futuro del nostro pianeta.
Tolmezzo, 11 maggio 2021
Marco Lepre – Tolmezzo (UD)».
Ci stiamo avvicinando a due eventi che ammorberanno l’aria della piccola conca tolmezzina e ci riempiranno di rumore: i mondiali di trial (13-14 giugno 2021) che qualcuno ha tenecemente voluto a Tolmezzo, forse perchè nessun altro li vuole, quando la richiesta di tutti è silenzio ed aria pulita, e, se sono stata ben informata, una gara di auto da rally sul Tagliamento o subito prima o subito dopo. Spero che il sindaco Francesco Brollo, che detiene la tutela della salute dei cittadini, nel corso di queste due manifestazioni motoristiche in un paese in cui si sono pagati 2 milioni di euro per la piazza pedonale e poi si propina alla popolazione solo rumore (gli spari domenica 2 maggio, 11 giorni fa al mattino, mentre pure erano in corso credo le prime comunioni o altro evento religioso di spessore, erano impossibili da sentire), abbia pensato di chiamare l’Arpa, per la qualità dell’aria ed il rumore. Infine io ho visto moto rigorosamente senza targa, con in sella persone con il casco integrale sfrecciare per ben due volte a velocità altissima e provocando un rumore impossibile sul ponte di Caneva, unica zona dove ormai è possibile passeggiare o correre, ed imboccare pure la pista ciclabile – strada, verso l’ospedale. E ho scritto al sindaco. Fatelo anche voi. E poi il comune piange per la decrescita dei residenti. Ma chi vuole stare e comperare qui? Ma ci si rende conto di quanto si deprezzano gli immobili? E siamo terra nostra o di conquista? E la nostra salute, anche quella dei bambini, nel corso dei campionati trial e gare di rally, è tutelata o no, fra rumori e gas di scarico? Chiediamocelo. L’immagine che accompagna l’articolo ed è inserita nello stesso, mi è stata inviata da Marco Lepre, e mostra motociclisti sulla ciclabile a Povoletto. Senza voler offendere alcuno, ma per esplicitare il mio pensiero, E vi invito a leggere anche, su www.nonsolocarnia.info, i miei:
“Tolmezzo. Sempre più anonima, sempre più brutta: è davvero ancora un capoluogo?”
” Tolmezzo. Trial motoristico: per chi e per cosa?”
Laura Matelda Puppini
https://www.nonsolocarnia.info/primavera-il-risveglio-dei-motori-ovvero-se-nei-boschi-incontri-le-moto/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2021/05/MOTO-LEPRE-DSC_3039-scaled.jpg?fit=1024%2C681&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2021/05/MOTO-LEPRE-DSC_3039-scaled.jpg?resize=150%2C150&ssl=1AMBIENTE«Ricordate cosa accadeva più o meno tredici mesi fa? Le immagini paradossali del povero “runner” solitario, inseguito nel Parco del Cormor e filmato con tanto di drone dalle pattuglie dei vigili urbani di Udine, quasi fosse un pericoloso criminale in fuga? E l'ottuagenaria signora di Rigolato, multata dai carabinieri...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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