Riflessioni personali sul Santa Maria della Misericordia, ospedale hub per il Friuli, e sulla risposta di Riccardi ad Honsell sull’ AI al posto del padiglione 6.
Subito dopo l’ articolo comparso sul Messaggero Veneto dell’11 agosto 2024 sulla demolizione del padiglione 6 presso l’ospedale hub Santa Maria della Misericordia ad Udine per sostituirlo con un padiglione per intelligenza artificiale dove far lavorare un unico ingegnere informatico, (quando, per inciso, presso l’Università di Udine vi lavora già una equipe tenendo conto di diversi aspetti), spendendo in ipotesi ulteriori 93 milioni di euro a fronte di un buco già previsto di 126 milioni di euro (1), Furio Honsell presentava una interrogazione nel merito all’assessore Riccardo Riccardi il cui testo è stato da me pubblicato alla fine dell’ articolo, sempre su www.nonsolocarnia.info, intitolato Problemi presenti nell’utilizzo dell’A.I. (Artificial Intelligence) in particolare in medicina, con alcuni riferimenti al Fvg.
In sintesi Honsell chiedeva all’ assessore quali erano le motivazioni alla base della scelta di investire 93 milioni di euro nella costruzione di un nuovo laboratorio di IA, considerando la presenza di strutture analoghe presso l’Università di Udine e quali obiettivi e risultati si intendesse perseguire; quali erano i criteri adottati per decidere la demolizione del padiglione 6 e dove sarebbero stati trasferiti i reparti attualmente ospitati durante i lavori (che in premessa riteneva essere ematologia, dermatologia,ginecologia ed ostetricia), come intendesse la Regione garantire che questo investimento non compromettesse i servizi sanitari essenziali per i cittadini ed in che modo sarebbe stata gestita la programmazione della spesa sanitaria per evitare altri sprechi e garantire una gestione efficace e trasparente delle risorse; infine quale sarebbe stato il ruolo di Agenas in questa fase di riorganizzazione e come la Regione intendesse garantire che i dati e le decisioni fornite da questa Agenzia fossero trasparenti e coerenti con le esigenze della popolazione.
La risposta è a mio avviso una di quelle tipiche della giunta attuale e quindi risulta, di fatto, una mezza risposta poco precisa e per nulla documentata. Ma per prima cosa leggiamola.
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«IRI 240. “Chiarimenti sull’investimento per la realizzazione di un laboratorio di Intelligenza Artificiale presso l’ospedale di Udine e l’impatto sui servizi sanitari essenziali.”
Data presentazione 18/9/2024. Proponente: Honsell. Struttura competente: Direzione Generale Asufc.
Quesito. Interroga l’Assessore competente per conoscere le motivazioni e gli obiettivi principali di questo investimento così rilevante per un nuovo laboratorio di IA, alla luce dell’esistenza di strutture analoghe e dell’ impatto che potrebbero avere sui servizi sanitari essenziali per i cittadini.
RISPOSTA. Premesso che presso il Padiglione 6 dell’Ospedale di Udine non sono presenti né il reparto di Ematologia ubicato presso il padiglione 15, né il reparto di Dermatologia che non dispone di posti letto, né il reparto di Ginecologia ed Ostetricia che dal dicembre 2022 è stato trasferito presso il padiglione 7.
Non sono previsti presso l’Azienda laboratori di intelligenza artificiale, fermo restando che la programmazione delle attività aziendali spetta alla stessa ASU FC, si ricorda che è stato chiesto un finanziamento per la demolizione e ricostruzione del padiglione 6, da adibire a Servizi ambulatoriali ospedalieri. La demolizione del Pad. 6 era già peraltro prevista fin dall’ inizio della progettazione dell’Ospedale Nuovo.
Considerato che l’intelligenza artificiale avrà uno sviluppo importante nei prossimi anni, la stessa ASU FC si è posta come obiettivo la gestione dei percorsi ambulatoriali presso il nuovo Padiglione 6 anche in modo integrato con l’I.A.»
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Ora questa risposta pone un paio di problemi ed interrogativi che vaglierò partendo dai meno importanti al più importante.
1) Il padiglione 6 è già utilizzato per ambulatori, day hospital e attività di pre-ricovero per le chirurgie spostata al padiglione sei circa un anno e mezzo fa.
Dal sito Asufc si nota che pure ora nel padiglione 6, prima della sua demolizione, (prevista all’atto della progettazione del nuovo ospedale poi declassato in padiglione 15 come quella di tutti gli altri padiglioni) sono presenti ambulatori ed in particolare: gli ambulatori e le segreterie di ematologia (2); gli ambulatori di dermatologia, reparto che ha anche una attività di day hospital locata sempre nel padiglione 6 (3); inoltre “da lunedì 6 febbraio 2023”, presso l’Ospedale di Udine, l’attività di pre-ricovero delle chirurgie specialistiche e della chirurgia generale sono spostate al primo piano del padiglione 6, ad eccezione di quella dell’Otorinolaringoiatria che è rimasta nel padiglione 5 (4). Nel dicembre 2022 sono state effettivamente spostate ginecologia ed ostetricia dal padiglione 6 al 7. Pertanto non sarebbe una novità il fatto che il padiglione 6 (che una fonte mi ha detto che da tempo doveva venir demolito per la presenza di amianto, ed allora ci si chiede come mai si sia continuato a tenerlo in piedi ed anche se, magari, non vi sia amianto in altri padiglioni ma a livelli tali da dover radere al suolo l’ edificio, perché gli edifici si possono anche bonificare dall’amianto stesso), venga poi utilizzato per ambulatori, come ora.
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2) Ma a cosa serve una dotazione per AI solo per smistare negli ambulatori? Sarebbe il classico caso di una spesa abnorme per ricavarne poco o nulla. Ma a chi è venuta questa idea balzana? Pare al dott. Denis Caporale, che così ha dichiarato alla stampa relativamente alla costruzione, nel padiglione 6, di un laboratorio per la Intelligenza Artificiale dal costo esorbitante di 93 milioni di euro.
«L’ intervento, previsto all’ interno del padiglione 6, destinato ad essere demolito e ricostruito, sarà finanziato con il maxi stanziamento di 93 milioni complessivi per l’ospedale di Udine e l’Azienda sanitaria universitaria del Friuli Centrale. (…). Il laboratorio […] avrà uno spazio dotato di cuffie per la realtà immersiva tipo Oculus, visori AR tipo Hololens/MagicLeap/, joystick per l’interazione ergonomica nello spazio virtuale. “In questo ambiente – spiega Caporale – si testeranno le innovazioni in ambito realtà aumentata. Sarà utile disporre di una workstation dedicata aggiuntiva per l’intelligenza artificiale”. Il laboratorio dovrebbe rappresentare lo spazio di lavoro di un ingegnere informatico che sviluppi applicazioni di intelligenza artificiale per la clinica e la ricerca» (5). Ma allora una cosa dichiara Caporale ed una dice l’Assessore Riccardi …..
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3) Ora se è vero che la programmazione delle attività aziendali spetta alla stessa ASU FC, le aziende sanitarie regionali non dovrebbero coordinarsi e decidere insieme per un laboratorio di A.I che neppure sappiamo a cosa dovrebbe servire, e se possa convivere nella stessa palazzina ripiena di gente nelle sale d’ attesa ambulatoriali? E se assessorato e Arcs non decidono sull’uso dell’ AI nella sanità regionale, cosa li paghiamo a fare? Ma vi pare che sia un argomento sul quale un direttore generale fra l’altro di una azienda sempre più povera di servizi e ridotta all’ osso, può decidere in solitaria?
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4) Infine giungiamo al caso del reparto di dermatologia del Santa Maria della Misericordia. Ora io conoscevo dermatologia del Santa Maria della Misericordia come un reparto ottimo anche a livello chirurgico e con numerosi posti letto. Infatti molti anni fa era stato operato lì mio padre per un cancro, e gli era stata ricostruita parte della schiena con la sua stessa pelle, dopo la distruzione totale della massa tumorale che aveva comportato un lungo ricovero post intervento. Ed era un reparto ove si curavano più patologie anche presenti nell’anziano e vi finivano pure soggetti di diversa età e sesso andati incontro a lesioni al derma a causa di incidenti anche gravi. Ed allora lavoravano al Santa Maria della Misericordia in equipe … Ma ora …
Ora che i problemi alla pelle diventano sempre più frequenti vuoi per l’età, vuoi per il caldo ed il sole che picchia, e quindi per i mutamenti climatici, vuoi per la moda dei piercing e dei tatuaggi, vuoi per il diffondersi di alcune malattie veneree, ora che gli incidenti stradali sono in aumento come l’uso di alcune droghe, ora che i melanomi non sono più un mistero e così i carcinomi, ecco che ci troviamo ad Udine, per affermazione stessa dell’ assessore alla salute della Regione, senza la chirurgia se non quella minimale dermatologica e senza degenza in tale reparto, ridotto ad alcuni ambulatori specifici che non coprono certamente tutta la vasta gamma delle problematiche presenti e che potrebbero presentarsi relativamente alle malattie della pelle.
Inoltre non bisogna dimenticare che in Friuli Venezia Giulia abbiamo meritato la bandiera nera per i melanomi, come scrive Stefano Mattia Pribetti nel suo: Melanoma: il Fvg è maglia nera in Italia (5).
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5) Ma a questo punto uno si chiede: cosa si nasconde dietro i numerosi reparti che si trovano locati la Santa Maria della Misericordia di Udine, tra cui quello dermatologico?
Infatti sul sito: https://asufc.sanita.fvg.it/it/presidi-ospedalieri/ospedale_santa_maria/, si trovano segnalati numerosi reparti, che un povero cristiano come me pensa abbiano anche un numero adeguato di medici ed alcuni una attività di ricovero con posti letto, ma pare non sia sempre così, e bisognerebbe vedere se, dietro sigle pompose, non si nascondano solo alcuni ambulatori e forse un day hospital. Infatti sul sito Asufc oltre l’esistenza di un numero notevole di reparti, per ogni reparto ospedaliero, poi, si trovano, per lo più, il nome di un medico e al massimo di due infermieri, facendo rimpiangere il sito pregresso, e portando a ben tristi considerazioni.
Ma se l’ ospedale hub è un hub spoglio, ed in quanto tale degradato, dove dovremmo andare? Non lo so, ci dicano almeno questo l’assessore Riccardi e il dg Asufc Caporale per i gloriosi 100 anni che furono ma non saranno del Santa Maria della Misericordia. Fra l’altro si tratterebbe di un discorso di trasparenza, secondo me.
E non vorrei che, nel momento in cui le entrate regionali composte di soldi nostri o da spendere per noi, popolo del Fvg, sono massime, per incapacità gestionale di chi governa la sanità, andassimo a finire in regione senza un ospedale che dicasi tale, ma solo con hub e spoke di facciata, come insegna però la propaganda. E se erro correggetemi. Senza voler offendere alcuno questo ho scritto e per capire meglio.
Laura Matelda Puppini
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Note.
(1) Cristian Rigo, Intelligenza artificiale in sanità. Nuovo laboratorio in arrivo. Sottotitolo: “Sarà realizzato nel padiglione 6, destinato ad essere demolito e ricostruito. (…)”, in: Messaggero Veneto 11 agosto 2024. Ho accompagnato l’articolo su www.nonsolocarnia.info, intitolato: “Furio Honsell. Sanità in Friuli Venezia Giulia: un fallimento chiamato “riforma”. Con integrazione di Laura Matelda Puppini in particolare su tagli a noi e costruzione di un nuovo padiglione per A.I. che non si sa a chi serva.” con l’immagine del testo di Rigo.
(2) https://asufc.sanita.fvg.it/it/strutture/ASUIUD/asuiud-santamaria/ud-dip-medicina-specialistica/ud-clinica-ematologica/;
(3) https://asufc.sanita.fvg.it/it/strutture/ASUIUD/asuiud-santamaria/ud-dip-medicina-specialistica/ud-dermatologia/;
(4) https://asufc.sanita.fvg.it/it/avvisi/ud_spostamento-prericoveri_feb2023.html.
(5) Furio Honsell. Sanità in Friuli Venezia Giulia: un fallimento chiamato “riforma”. Con integrazione di Laura Matelda Puppini in particolare su tagli a noi e costruzione di un nuovo padiglione per A.I. che non si sa a chi serva. in: www.nonsolocarnia.info. Citazione da: Cristina Rigo, op. cit.
(6) https://www.triesteprima.it/cronaca/melanoma-maglia-nera-fvg.html.
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L’immagine che accompagna l’articolo rappresenta l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine ed è tratta da: https://bollinirosa.it/ospedale/azienda-sanitaria-universitaria-integrata-di-udine-p-o-universitario-santa-maria-della-misericordia/. L.M.P.
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Anche in riferimento anche all’articolo di Stefano Mattia Pribetti, intitolato: Melanoma: il Fvg è maglia nera in Italia, in: https://www.triesteprima.it/cronaca/melanoma-maglia-nera-fvg.html, così si è espresso Furio Honsell, attraverso un comunicato stampa datato 9 ottobre 2024, su emergenza melanoma e gestione casi in Asufc, argomento sul quale ha deciso di presentare un’interrogazione all’ Assessore Riccardi. “Ho depositato oggi un’interrogazione rivolta all’Assessore Riccardi per fare luce sulla gestione dei casi di melanoma e altre patologie dermatologiche gravi nell’ASUFC: la questione ruota attorno alla mancanza di un reparto completo di Dermatologia con posti letto presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, nonostante la preoccupante incidenza di tumori cutanei in FVG. (…).
Recenti dati dimostrano che il Friuli Venezia Giulia registra un’incidenza di melanomi tre volte superiore alla media nazionale, con oltre 400 nuovi casi diagnosticati negli ultimi tre anni. Tuttavia, l’Ospedale di Udine non dispone di un vero e proprio reparto di Dermatologia, ma solo di un ambulatorio e di un servizio di day hospital, non sufficienti a garantire un’assistenza completa ai pazienti affetti da patologie così gravi.”
La gestione dei pazienti affetti da melanoma richiede cure specialistiche che non possono essere garantite in modo adeguato da un ambulatorio o da un day hospital. Un reparto completo è essenziale per offrire un percorso terapeutico efficace e rispondere a una vera emergenza sanitaria regionale. (…).
Chiediamo che si intervenga con urgenza per risolvere una situazione che penalizza gravemente i pazienti del Friuli Venezia Giulia” ha concluso Honsell. “Il diritto alla salute è un diritto fondamentale, e non possiamo permettere che la mancanza di un reparto specializzato comprometta la qualità delle cure per chi affronta malattie così complesse e debilitanti.”
Il tragico per il Fvg è che ho visto ora, spinta da un commento su un gruppo facebook, che l’ospedale hub di Cattinara non ha più nessun ambulatorio di dermatologia, ma neppure un reparto chirurgico. Infatti da che ho letto sul sito di Asugi, il 13 marzo 2023 gli ambulatori dermatologici divisi per diverse specialità ma con dichiarati solo un medico e due infermieri, e pertanto senza sapere neppure quanti specialisti vi lavorino, sono stati spostati al Maggiore presso infettivologia, ritenedo quindi la dermatologia una branca dell’ infettivologia, non si sa su che base scientifica. (https://asugi.sanita.fvg.it/it/strutture/direz_sanitaria/dao/dai_emat_onco_infettivologia/sc_uco_clinica_dermatologica/amb_cl_dermatologica/). E non esiste neppure un reparto di chirurgia dermatologica a Trieste, tanto cosa vuoi che sia …. In sintesi dermatologia all’ hub di Cattinara è forse inesistente. Ma si spende in ovovie! E la situazione come ci ha chiarito Stefano Mattia Pribetti nel suo: Melanoma: il Fvg è maglia nera in Italia, in: https://www.triesteprima.it/…/melanoma-maglia-nera-fvg…, è tragica nella nostra regione. O tempora o mores!!!!!