Riforme del potere. Deciderà il Governo come curarci, cioè sui nostri corpi e le nostre vite?
Inizierei un ulteriore articolo sulla fine della sanità pubblica, guardando alle cause e alla politica.
RIFORME DEL POTERE, POTERE DI RIFORMARE.
Giustamente, a mio avviso, Furio Colombo intitola un suo articolo: Renzi: riforme del Potere, potere di riformare. (Furio Colombo, Renzi: riforme del Potere, potere di riformare, in il Fatto Quotidiano, 9 agosto 2015).
Infatti questo voler riformare la Costituzione, portare al partito unico senza ideologia, minacciando gufi e pensanti per conto proprio, volgendo, in tal modo, ad un governo di Yes-men, “correndo” e urlando che «Ogni discussione fa male all’Italia» – come scrive Colombo – impensierisce davvero.
Per questo PD non più di sinistra, ma amorfo e pare piegato al volere di alcuni ceti sociali ricchi e benestanti, e desideroso di diventare il partito unico, è importante fare, non certo pensare.
« La riduzione delle tasse riguarda poco chi vive di lavoro e di pensioni. Ma è un grande passo per gli abbienti, un passo gigantesco per i ricchi. – scrive Furio Colombo – È tutta gente che sa dire grazie e possiede strumenti per farlo. (…). Servono fondi per una operazione e politica, e si prendono dove i soldi ci sono». – scrive pure, riferendosi ai tagli sulla sanità per coprire i mancati introiti da Imu. (Ivi).
Per far cassa «Le ricette non sono assolutamente nuove», – sostiene Rosanna Dettori, segretaria generale della Fp Cgil. «C’è preoccupazione: dovendo tagliare 35 miliardi per il taglio delle tasse si fanno le solite scelte, si va sulla sanità e sugli enti locali che però sono già al collasso». (Bongiorno il mattinale di oggi, http://www.cgilbrianza.it/). E sulla stessa fonte si può leggere anche l’ affermazione della fp Cgil, che sostiene che, togliendo dieci miliardi alla sanità nazionale, la si uccide. (Tagli alla sanità: fp cgil: cosi’ si uccide il servizio nazionale, in http://www.cgilbrianza.it/).
VERAMENTE PIÙ DI QUALCHE LIRA SI POTREBBE RECUPERARE ANCHE DALLA LOTTA ALLA CORRUZIONE ED ALL’ EVASIONE FISCALE … INVECE…
Veramente qualche lira, si fa per dire, si potrebbe recuperare anche dall’evasione fiscale e dalla lotta alla corruzione, dico io, ma pare che Renzi, al di là delle parole che si potrebbero definire anche propagandistiche, il più delle volte, visti poi i fatti, continui ad aiutare i ceti ricchi, dato che ha posto, nella nuova norma della delega fiscale, sconti e meno carcere, per chi evade sino a 150 mila euro, il che, in parole povere, viene definito un regalo del governo agli evasori. In proposito Francesco Greco, Procuratore aggiunto di Milano, e coordinatore del Dipartimento dell’Economia, si chiedeva, nel corso di un suo intervento alla Camera il 27 luglio 2015, quanti processi per evasione salteranno con questa norma. (Liana Milella, “Sconti e meno carcere per chi evade le tasse fino a 150 mila euro”, in: http://www.repubblica.it/,6 agosto 2015).
Ma a quanto ammontavano i danni allo stato per evasione fiscale e corruzione, in Italia, l’anno scorso? Nel rapporto annuale 2014 della Guardia di Finanza, vengono evidenziati danni per 4,1 miliardi allo Stato, 8 mila evasori totali, appalti illeciti per 1,8 miliardi. (GdF: 8mila evasori totali, 1 appalto su 3 irregolare, frodati 4 mld allo Stato – in: http://www.blitzquotidiano.it/economia/, 8 aprile 2015, ma anche su molti altri siti e testate giornalistiche, come Corriere della Sera o la Repubblica).
Bastava che il Governo Renzi avviasse un piano concreto all’evasione fiscale ed alla corruzione ed avrebbe recuperato 4 miliardi, senza tagliare la sanità, dico io, da buona massaia.
Invece …
Umanamente a questo punto uno si chiede a cosa puntino Renzi ed i suoi ormai, pare, quasi yes-men, fra tagli della sanità per aiutare i ricchi a non pagare l ‘Imu, problema ben poco sentito dai poveri, e caro a Berlusconi, di cui Renzi pare una copia ( cfr anche Marco Travaglio, “Trova le differenze”, in Il Fatto Quotidiano, 25 settembre 2015), sgravi agli evasori, prestazioni mediche obbligatorie con taglio della sanità/salute per gli italiani, e della libertà di esercizio della professione per i medici, in un paio di mesi e via dicendo.
E si può parlare ancora in Italia di uno Stato democratico europeo o bisogna iniziare a leggere l’azione del governo come presa di “Potere” ma non nel senso in cui lo sta esercitando Obama in Usa, visto che le parole d’ordine, per le riforme Renzi- Boschi – Lorenzin, e c. sono: «verticalizzazione, unificazione, personalizzazione»? (Furio Colombo, op. cit).
Preoccupa questo fare senza pensare, senza avere degli studi qualificati in proposito, senza confronto e discussione, anche fra parti sociali, e rimpiangiamo il tempo che i padri costituenti, proprio perché di diverso partito e con idee diverse, dedicarono per stendere una meravigliosa costituzione, quella del 1948, nata dalla Resistenza, poi spesso disattesa e mai completamente applicata.
Ora siamo giunti ad una aberrazione: il taglio delle prestazioni sanitarie che si concretizza con una ingerenza della politica e del Governo in materia medica, non di competenza, evitando, invece, di por mano concretamente ed efficacemente, alla lotta all’evasione fiscale ed alla corruzione, di competenza governativa, come la tutela dell’ ambiente. Io penso che ormai l’Italia sia nel baratro e la Costituzione a due passi dallo scarico di un water.
SU BEATRICE, DIPLOMATA, E LA SUA RIFORMA MEDICA …. CON LA BENEDIZIONE DEL GOVERNO RENZI
Per quanto riguarda la scienza medica, quando Beatrice Lorenzin, figlia di un profugo istriano di Medolino e di una fiorentina, e neppure laureata, solo in possesso di un diploma di scuola media superiore, del PdL, poi esponente del nuovo centro destra (cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Beatrice_Lorenzin), che mi pare, fra l’altro, non molto ferrata in materia sanitaria, sostiene che la RM alla schiena verrà fatta solo nel caso di tumore, (SkyTg 24 ieri l’ altro), solo per fare un esempio, non capisce che detto esame potrebbe (e uso il condizionale perché non sono medico) servire in fase diagnostica. Ma Dio mio non siamo mica nel medioevo, quando si usavano solo le mani per capire cosa uno avesse! Inoltre se è vero quello che affermano ignoti radiologi, che per un’artrosi al ginocchio bastano i raggi, come fa però il medico a sapere che trattasi di artrosi? Perché un dolore al ginocchio può esser creato dalla rottura del menisco o dalla sua usura, che si vedono solo con una Rm, che io sappia, come alcuni problemi a tendini e legamenti. Inoltre le cure per le varie problematiche che possono presentarsi ad un ginocchio o comparti adiacenti non sono le stesse, e non basta un unguento definito “miracoloso” fino a diventar zoppi, come un tempo, per qualsiasi tipo di patologia. Per non parlare, poi, del colesterolo previsto ogni 5 anni, ecc. ecc. per tutti ed indipendentemente dall’ età e problematiche del soggetto, ed altre trovate su cui meriterebbe stendere un velo pietoso, se non si trattasse della nostra salute e di quella dei nostri figli. Andate a casa o fate marcia indietro, per favore, prima che noi, mamme e nonne di Italia, vi malediciamo per i secoli a venire, sperando che i nostri nipoti, se non lo hanno già fatto i nostri figli, emigrino all’ estero.
Dal luglio 2014 – secondo Nino Cartabellotta – «professionisti sanitari e cittadini hanno assistito impotenti alla progressiva scadenza degli adempimenti del Patto per la Salute sotto il segno di una schizofrenia legislativa che ha permesso alla politica di concorrere al “suicidio assistito” del SSN scaricando sempre le proprie responsabilità. Le dichiarazioni dei protagonisti, oltre delegittimare le Istituzioni, fomentano un conflitto tra poli indeboliti, con compromessi sempre più al ribasso. E inevitabilmente scaricano le conseguenze del conflitto tra governo e Regioni su aziende sanitarie e professionisti, ma soprattutto su pazienti e famiglie delle fasce socio-economiche più deboli, […]. Inoltre, nel clima di continua incertezza che affligge la sanità da oltre tre anni, è aumentato a dismisura il disagio di pazienti, professionisti e organizzazioni sanitarie che continuano ad aspettare risposte concrete da numerosi provvedimenti rimasti al palo […]. In altri termini, mentre la politica continua a sbandierare un sistema sanitario “tra i migliori del mondo”, la realtà della sanità pubblica italiana è ben diversa e necessita di un riallineamento degli obiettivi politici, economici e sociali di governo, Parlamento e Regioni, […]. (…). E, mentre la politica rilascia continue (e discordanti) dichiarazioni, l’intermediazione assicurativa si insinua strisciando tra le incertezze delle Istituzioni e contribuisce a demolire impietosamente l’articolo 32 della Costituzione e il modello di un SSN pubblico, equo e universalistico. (Nino Cartabellotta, “Sanità pubblica e tagli. Cronaca di una morte annunciata”, in: http://www.huffingtonpost.it).
E se questo fosse il vero obiettivo della politica che intende sbarazzarsi di una fetta consistente della spesa pubblica? – si chiede Cartabellotta. «In tal caso, – continua – è il momento di svelare le carte sia per governare adeguatamente il doloroso passaggio a un sistema sanitario misto, sia per acquisire la consapevolezza che la Repubblica non tutela più la nostra salute come diritto fondamentale». (Ivi).
IL PARERE DI GINO STRADA DA: IL FATTO QUOTIDIANO.
Comunque di fatto, oggi si sa che le prestazioni tagliate da Renzi –Lorenzin – Gutgeld, sono 208. Non si tratta quindi di tagli alla spesa, ma alle prestazioni, quasi che della vita di noi tutti ora decidesse il Governo, mentre Renzi dà la scalata definitiva al potere. Ed è chiarissimo il cardiochirurgo Gino Strada, oggi, 25 settembre, su Il Fatto Quotidiano. «Chi decide se un esame è inutile, la Lorenzin?» – si chiede. Ritiene la riforma Gutgeld Lorenzin Renzi «l’ultimo scempio ai danni della sanità»; si domanda come fare a diagnosticare, dato che la Ministra ha deciso che: «alcuni […] esami si potranno prescrivere solo in caso di anomalia pregressa» che un medico non sa come verificare; ritiene, come medico di avere «il diritto ed il dovere» di utilizzare le prestazioni necessarie per accertare le condizioni di salute del proprio paziente. Infine reputa questo regolare per legge le prestazioni mediche da parte del governo, l’ennesino scempio della sanità pubblica, sostiene che si potrebbe spender meno negli acquisti non limitandoli ma scegliendo da chi comperare, dato che Emergency paga 500 euro una valvola cardiaca, mentre in Italia si paga almeno 2000 euro; che gli ospedali hanno dispersione di calore a causa dei materiali con cui sono costruiti e costano così una follia per il riscaldamento e che avere 20 sanità regionali non fa che moltiplicare a dismisura la spera burocratica, in sanità. (Alessio Schesari, “Non può decidere Lorenzin se un esame è inutile o no”, intervista a Gino Strada, cardiochirurgo, fondatore di Emergency, in Il Fatto Quotidiano, 25 settembre 2015).
Inoltre Gino Strada, da medico qual è, ritiene una protesta ragionevole lo sciopero dei medici (Ivi) ma si sta ventilando uno sciopero generale del mondo della sanità.
Inoltre, dico io polemicamente, questo decidere del governo e della Ministra diplomata Lorenzin i piani diagnostico – terapeutici oper- legis, cui prodest? Alle assicurazioni private? Alla sanità privata? Inoltre quest’ ultima, dalla mia personale esperienza, in alcuni casi, ben venga: le analisi costano spesso meno di quelle del ssn e gli esiti vengono dati, per certi esami di routine, in giornata, favorendo le cure; le visite sono meno frettolose, ed un paziente può aver garantito lo stesso specialista, soprattutto in caso di malattie croniche, e non vi è tutta quella farraginosa burocrazia … E spesso lavorano nella sanità privata, post pensione, alcuni fra i medici migliori del sistema pubblico. Perché si dovrebbe aprire una parentesi anche sui medici e loro preparazione, ecc. ecc. e sui legami fra il mondo medico e quello della politica, su odi, ripicche, sgambetti interni, o inchini, e via dicendo, nel snn, ma è altra storia. Si veda invece di migliorare la sanità pubblica, tagliando carozzoni, dirigenti e direttori, e mala sanità e forse tutti vivremo meglio in Italia e spenderemo di meno per farmaci e medici.
Ma per ritornare a Beatrice Lorenzin, una sua dichiarazione allarma ulteriormente: «”Non c’è una “caccia” al medico – dice e non sappiamo come le sia venuta francamente in mente una cosa del genere che credo nessuno abbia mai detto – Gli diamo gli strumenti per agire in modo più sereno.» Ed a questa affermazione io credo che molti italiani, fra cui io, tranne forse qualche politico ed i soliti fedelissimi, si sentano presi per il … dalla Ministra, e così dovrebbero sentirsi anche i medici non filo – governativi, non yes- men. ( “Sanità: Lorenzin, non c’è ‘caccia’ al medico, sanzioni solo dopo verifiche, Roma, 23 set., AdnKronos Salute, in: http://www.focus.it/scienza/salute/sanita-lorenzin).
«Le sanzioni amministrative sul salario accessorio scatteranno dopo un eccesso reiterato di prescrizioni inappropriate e solo dopo un contraddittorio con il medico che dovrà giustificare scientificamente le sue scelte. Se non lo farà, solo allora scatterà la sanzione». (Ivi) – precisa Beatrice Lorenzin, agghindata nell’immagine che correda l’articolo, con, pare, due orecchini con perle, alla portata non certo dei poveracci che la sanità se la dovranno pagare e sudare, se riescono, e se avranno un medico filo governativo forse non la vedranno neppure.
COSA POTREBBE ACCADERE A NOI, POVERI CRISTIANI …
Un laureato, un po’ più anziano di me, oggi mi diceva che, essendosi recato dal medico, vicino al PD, e già parchissimo nella richiesta di prestazioni, si era sentito dire un chiaro no perché pare, dal racconto fattomi, che lo stesso fosse già proiettato nel futuro e stesse facendo le prove generali per non rimetterci neppure una lira ed adeguarsi alle direttive della ministra di centro- destra. Sarà questa la nuova forma di medicina difensiva? Beatrice, Beatrice, in che “casino” hai messo noi poveri pazienti?
Se poi Lorenzin, stia di fatto decidendo di che vita o morte moriremo noi tutti, intromettendosi pesantemente nel ssn, senza confronto alcuno, discussione, consenso se non del governo, che ha però i numeri per approvare, avendo eliminato la dissidenza, come fossimo in un regime totalitario, se lo chiede anche Sergio Cararo, nel suo: “Dovete morire prima. Adesso non è più una battuta” in http://contropiano.org/articoli/item/32993, 24 settembre 2015.
Così egli scrive: « Il progetto di riduzione del capitale umano in eccedenza (ossia le persone in carne ed ossa) ha fatto un altro passo in avanti. Prima l’innalzamento dell’età pensionabile e adesso la riduzione drastica degli standard sanitari, non possono che produrre quell’abbassamento dell’aspettativa di vita che tante preoccupazioni suscita tra i tecnocrati del Fmi, dell’Ocse e dell’Unione Europea. Qualcosa lo avevamo intuito negli anni scorsi leggendo tra le righe documenti e ragionamenti che provenivano da quegli ambienti. Ma adesso quella che sembrava “fiction” sta diventando realtà.
Il governo, attraverso il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha calato le sue carte (o meglio i suoi tagli) sulle prestazione sanitarie. Le prestazioni che saranno soggette a restrizioni salgono da 180 a 208 e riguardano tra l’altro odontoiatria, radiologia, prestazioni di laboratorio e non solo […]».(Sergio Cararo, “Dovete morire prima. Adesso non è più una battuta” in http://contropiano.org/articoli/item/32993, 24 settembre 2015).
A dimenticavo: oggi anche tale Sergio Venturi, sorriso sul volto, quello che manca ora a noi, cittadini d’ Italia non certo abbienti, e foto da copertina di rotocalco con braccia conserte, orologio arancione su giacca morbida grigia, camicia azzurra e cravatta in tinta, con l’aria di quelli arrivati, ricchi e contenti, coordinatore degli assessori regionali alla sanità, carica che mi era francamente sfuggita, ha affermato, dalle pagine di “Il sole 24 ore”, che a lui, visti i tempi difficili, la riforma della sanità Lorenzin va bene così. (Barbara Gobbi, “Venturi (capofila assessori) a tutto campo: «Tagli? Sono fermo a 113mld. Appropriatezza? Bene Lorenzin. Farmaci? Vogliamo due tetti. Contratti? È una pentola a pressione»”, in: http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2015-09-25/»).
Il che significa che va bene o deve andar bene a tutte le Regioni?
Sinora il mio rincrescimento maggiore va al fatto che i miei figli siano rimasti in questo paese, che pare amino molto più della madre, e non siano volati in Germania, Svizzera o Finlandia. Migrate, ragazzi, migrate… lasciate qui noi vecchi che tanto dobbiamo morire lo stesso e anno su anno giù… Andrà a finire che ci trascineremo una volta, due volte, dal medico di base, se ci ricorderemo gli orari, per sentirci dire di no, con il sorriso sulla bocca, ed infine desisteremo.
MAGARI SI POTREBBE PENSARE AD EVITARE MAGGIORMENTE LE CAUSE AMBIENTALI DI MALATTIA IN ITALIA …
Magari si potrebbe pensare ad evitare le cause ambientali di malattia e morte in Italia, facendo adeguati controlli sull’ inquinamento, il cibo, l’ aria, sposando l’ uso di bicicletta e mezzi pubblici di trasporto e sostenendo le ferrovie, invece che il trasporto su gomma, ma questa è altra storia, e forse la Lorenzin non ci ha pensato ancora, e Renzi e Gutgeld neppure … E si chiamerebbe prevenzione. E meno malati ci sono, meno costa la sanità.
Ma non ho sentito parlare, sinora, di uno studio dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Gesù, di Milano, commissionato dal Governo, che prenda in considerazione di agire sull’ambiente per far star bene … ma forse il Governo non glielo aveva commissionato. Infatti se commissioni di cercare “a”, chi paghi cercherà “a” … Ogni ricerca ha alla sua base delle ipotesi di partenza, e forse erano già quelle governative. Mi sarebbe piaciuto, comunque, che qualcuno avesse almeno pubblicato lo studio, unico, che scusa questa distruzione della sanità pubblica, steso per mano di una università privata, che io sapevo esser specializzata in storia del Cristianesimo e dintorni.
E chiudo con le dichiarazioni di Cittadinanzattiva sulla riforma sanitaria Renzi Gutgeld Lorenzin.
IL PARERE DI CITTADINANZATTIVA.
« Esami inutili? Non si decidono per decreto!
Dalle cure odontoiatriche alla radiologia alla risonanza magnetica, dai test genetici alla terapia anti colesterolo: sono 208 le prestazioni che potrebbero essere giudicate inappropriate e che il cittadino potrebbe, di conseguenza, dover pagare interamente di tasca propria. Se la prescrizione non risponderà ai criteri indicati dal decreto in preparazione, la Asl potrà intervenire e sanzionare il singolo professionista nel caso in cui non sia in grado di motivare la sua scelta. Il testo del provvedimento sta per essere inviato alla Conferenza delle Regioni.
Di seguito le dichiarazioni rilasciate all’ANSA da Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato.
Cittadinanzattiva, ‘medico eviterà prescrizione esami per paura’.
«Roma, 23 set -Associazioni di cittadini e pazienti pronti ad unire le loro forze con i sindacati di medici e sanitari per un obiettivo ben preciso: evitare che il decreto sulle prestazioni inutili annunciato dal Ministero della salute si traduca in realtà. “Contro la prospettiva di un medico trasformato in ‘funzionario’ è necessario confrontarsi per azioni comuni”, commenta all’ANSA Tonino Aceti, portavoce del Tribunale dei Diritti del Malato Cittadinanzattiva. “Avevamo già annunciato la nostra intenzione di mobilitarci e siamo pronti – prosegue – anche a farlo insieme a medici e sanitari su questo specifico tema. Non possiamo non intervenire vedendo che si vuol trasformare il medico da professionista che agisce in scienza e coscienza a funzionario amministrativo che esegue comandi dall’alto per fare cassa”. L’inappropriatezza del resto, “non si contrasta per decreto”. “L’appropriatezza si promuove facendo formazione al personale ed ai medici, facendo cultura e utilizzando linee guida: tutto questo è stato dimenticato”. Un decreto simile “incentiverà la medicina ‘astensiva’, il contrario di quella difensiva ma non meno dannosa, che spinge il medico a non prescrivere, perché se prescrive viene multato. Questo proprio nel momento in cui i dati ci dicono che aumenta la popolazione che non riesce ad accedere alle prestazioni per motivi economici e liste d’attesa”. Più che lottare contro l’inappropriatezza si vuole razionare il paniere delle prestazioni garantite. Dimenticando – conclude – che definire cosa è appropriato attiene al medico, e non può esser fatto a priori, prescindendo dal malato specifico».
(http://www.cittadinanzattiva.it/notizie/salute/8085-esami-inutili-non-si-decidono-per-decreto.html).
Laura Matelda Puppini
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Sui tagli della sanità rimando, chi non li avesse letti, ai miei tre precedenti sull’argomento, sempre su www.nonsolocarnia.info:
Laura Matelda Puppini “Ancora sanità. Sui tagli alle analisi e visite ambulatoriali, sulle ultime trovate Lorenzin/Gutgeld, e sui geni della lampada, si fa per dire …”,
Laura Matelda Puppini “Apriamo gli occhi sul governo Renzi. Il paese è in affanno. Dove andremo a finire? Considerazioni condivisibili da Il Manifesto”.
Laura Matelda Puppini “State allegri arrivano i tagli di Renzi/ Gutgeld/ Lorenzin /Boschi/. Addio a sanità e salute?”
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L’immagine che illustra l ‘articolo è ripresa solo per questo scopo da: www.mirellaliuzzi.it.jpg.
Laura Matelda Puppini
https://www.nonsolocarnia.info/riforme-del-potere-decidera-il-governo-come-curarci-cioe-sui-nostri-corpi-e-le-nostre-vite/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2015/09/tagli-alla-sanita-ed-e-rivolta-delle-regioni-www.mirellaliuzzi.it_.jpg?fit=1024%2C587&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2015/09/tagli-alla-sanita-ed-e-rivolta-delle-regioni-www.mirellaliuzzi.it_.jpg?resize=150%2C150&ssl=1ECONOMIA, SERVIZI, SANITÀInizierei un ulteriore articolo sulla fine della sanità pubblica, guardando alle cause e alla politica. RIFORME DEL POTERE, POTERE DI RIFORMARE. Giustamente, a mio avviso, Furio Colombo intitola un suo articolo: Renzi: riforme del Potere, potere di riformare. (Furio Colombo, Renzi: riforme del Potere, potere di riformare, in il Fatto Quotidiano,...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
Sanità e medicina non sono sinonimi. Sanità nel caso specifico, significa: il complesso degli uffici e delle persone preposti alla tutela della salute collettiva (da: http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano), medicina è definita la scienza che si occupa delle malattie, della loro cura e prevenzione, (Ivi) il cui esercizio non consta sia di competenza del governo. Quindi quando Boschi Lorenzin Gutgeld e Renzi, con il possibile sostegno del governo, mantengono il sistema sanitario nazionale ma regolano le prescrizioni dei medici di base, ed in tal modo le prestazioni diagnostiche anche per immagini, gli accertamenti, la clinica ope legis, agiscono secondo me, (che però sono laureata ma non in legge), in ambito medico e non sanitario, e di fatto si potrebbe configurare, per chi firma il decreto, l’esercizio abusivo della professione medica, che è, che io sappia, un reato e per il governo e chi approva questo decreto detto – taglia prestazioni Lorenzin – il sostegno al reato stesso.
Invece il governo può decidere in campi di sua competenza, come, per esempio, la lotta all’evasione fiscale ed alla corruzione, e la tutela dell’ ambiente, dell ‘acqua, del cibo, in funzione preventiva e di tutela e promozione della salute collettiva.
AGGIORNAMENTO 1 – Ho tra le mani il Messaggero Veneto, e lo sto distrattamente sfogliando, mentre mio marito ascolta l’ennesima partita di calcio, non so neppure fra chi. Ad un certo punto il mio sguardo viene attratto da un articolo intitolato: “Padoan difende il taglio della Tasi” cioè del tributo sui servizi indivisibili. Ma quello che mi sconvolge non è questo, anche se come il solito nessuno sa perché uno, anche se Ministro, decida “a” o “b”, e noi italiani sappiamo benissimo che le tasse comunali sono come l’araba fenice: risorgono dalle ceneri solo sotto altro nome. Quello per cui, ancora una volta ,trasecolo, è altra parte di detto articolo, firmato da Maria Berlinguer (da non confondersi con Bianca). Infatti leggo che il Ministro Padoan, “smentendo anche in questo caso dissensi con il premier” ( vi è qualcuno al governo che dissente da Renzi? Non consta) ha difeso la scelta del premier – non sua che è il Ministro dell’economia – “di abolire la tassa sulla prima casa, contro il parere di molti economisti” – udite udite – perchè ” Abbattere la tassa sulla casa è un modo sia pure indiretto di sostenere l’industria delle costruzioni, uno dei pezzi dell’ economia italiana ancora in ritardo”. Ma che dice? Penso. Abbiamo l’Italia sommersa dal cemento, e anche questa cementificazione sta alla base di alcuni dissesti idrogeologi ed ambientali, e di alcune cosiddette “catastrofi naturali “ che io sappia, con relativa spesa anche per intervenire sulle problematiche causate ai cittadini, e si parla di ritardo di che? E scusatemi, sarà la vecchiaia, ma non so cosa sia l’industria del cemento, so che, ai miei tempi, chiamavano alcuni costruttori edili dei “palazzinari” e pare che alcuni fossero sospettati di non essere tanto limpidi, anche nella loro commistione con la politica. Ma può darsi ricordi male naturalmente. E per aiutare i costruttori italiani, quasi non fossero mai stati aiutati, dalla nascita della Repubblica, quasi non avessimo abbastanza case, costruzioni spesso senza manutenzione, chilometri di suolo coperto da cemento, i politici vorrebbero tagliarci prestazioni mediche, sostituendosi ai medici stessi, per aiutarli? Chiudo il Messaggero Veneto e mi dedico ad altro, pensando a quanto male stia andando l’Italia, secondo me. Ma ci sono gli operai senza lavoro. Oddio, un tempo gli operai sapevano fare i muratori, ma anche riciclarsi in lavori di manutenzione, anche stradale, di carpenteria ecc. …
Meglio rammentare le belle parole degli intervenuti al ricordo della strage perpetrata dai nazisti nella zona libera orientale, stamane, rendendo omaggio a tutti i morti, ed al comando unico Garibaldi – Osoppo, Bolla – Sasso, ambedue grandissimi comandanti partigiani, che lottarono, con i loro uomini, per la libertà di noi tutti.