Risposta all’ interrogazione di Furio Honsell sulla viabilità in Carnia. Interventi senza alcun disegno globale.
Furio Honsell aveva, tempo fa, ben prima del cedimento del Pal Piccolo che ha ostruito la viabilità del passo di Monte Croce Carnico (1), presentato una interrogazione alla giunta del Friuli Venezia Giulia per domandare quali interventi fossero stati posti in essere o fossero previsti, e con quale tempistica, per la riqualificazione e messa in sicurezza della viabilità montana in particolare carnica. La risposta risulta dettagliata, ma, a mio parere, non si nota una strategia regionale di intervento di insieme nè una sufficiente conoscenza sistemica del problema onde promuovere una politica globale di salvaguardia della viabilità normale sul territorio che, per inciso, serve anche il turismo, come sarebbe stato opportuno dopo la catastrofe Vaia. Ci si è limitati, invece, unicamente ad interventi ‘spot’ cioè ed in sintesi, a porre toppe qui e là, ora per mano di Fvg strade tramite appalti, ora con interventi, secondo la stampa, della protezione civile (2), ora attraverso appalti a ditte esterne, le quali però, se tecnicamente conoscono come fare un lavoro di sgombro o porre una rete paramassi, d’ altro lato non conoscono la geologia e morfologia del territorio su cui vanno ad operare.
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Ma per ritornare alla risposta ad Honsell (3), data da Cristina Amirante, Assessora però dal 2023, ella scrive che, per esempio nel 2019, a fronte di uno smottamento tra Cercivento e Ravascletto, con caduta di massi è intervenuta FVG Strade con fondi per manutenzione ordinaria, mentre successivamente una somma è stata stanziata dalla Protezione Civile (guidata da Riccardo Riccardi) non si sa perché. Ma su ‘Radio Studio Nord news’ troviamo pure un articolo del 2023 intitolato: “Oltre 5,6 milioni di euro sono stati messi a disposizione dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia per la messa in sicurezza del territorio, per l’esecuzione di interventi urgenti e indifferibili, a riparazione dei danni causati dall’emergenza meteo del dicembre 2020 in Carnia”. I fondi citati in questo articolo pare non siano stati utilizzati per strade che ricadessero sotto Fvg Strade, se non nel caso dell’ intervento in Baus di Ovaro, «per la messa in sicurezza del versante prospiciente la regionale 355». (4). Dette cifre sono state date ai comuni che hanno provveduto ai lavori in proprio, come non si sa.
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Ma se la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità montana spetta o a Fvg-strade o all’Anas, non so come possa essere dalle stesse esternalizzata alla Protezione Civile, che opera pure attraverso la largizione di fondi diventandone in qualche modo la garante. Ma il non capire può essere limite mio. Infatti la Protezione Civile, formata da volontari, non deve essere chiamata a coprire qualsiasi problematica regionale, rientrando primieramente fra i suoi compiti quello della prevenzione e dell’intervento, coordinato con altre forze, in caso di gravi calamità. (Cfr. legge 225/92 poi abrogata e sostituita dal d.l. 5 aprile 2018). E in Fvg, dove detto corpo anni fa era composto per lo più da persone di mezza età, con molta buona volontà, pare vi sia stato un utilizzo massiccio della Protezione Civile, non sempre pronta ad affrontare ogni evenienza che potrebbe, fra l’altro, contemplare conoscenze e capacità specifiche, come accaduto per esempio anni fa in Val Rosandra o negli incendi sul Carso. Ed è nota la tendenza che aveva l’ Assessore Riccardi a voler impegnare la Protezione Civile regionale anche in attività proprie dei ben più preparati Vigili del Fuoco, corpo statale, che ha creato diverse prese di posizione nel 2022. (5).
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Quanto accaduto in Carnia,dove un volontario della Protezione Civile, Giuseppe De Paoli di 74 anni, in servizio, è deceduto perché è stato travolto da un grosso tronco mentre puliva un’area, ha aperto una serie di problematiche non di poco conto. (6).
E cosa è accaduto? Dato che, sulla base del D.L. 5 aprile 2018, i Sindaci, in qualità di autorità territoriali di protezione civile svolgono funzioni dirigenziali limitatamente ai gruppi appartenenti o dipendenti dalle rispettive amministrazioni, sia il sindaco del paese sia il coordinatore del gruppo sono stati multati perché ritenuti responsabili per aver inviato personale della Protezione Civile in zona pericolosa. Questo presumo perché lavori specifici o in zone a rischio non rientrano nel quadro delle attività in cui impegnare i volontari di detta organizzazione. (7). Pertanto anche l’utilizzo della Protezione Civile per liberare da frane le strade potrebbe essere più che discutibile, e certamente la materia secondo me, doveva essere normata in modo preciso. Ma invece ? Immediatamente è stata emanata una legge nazionale voluta dal deputato Luca Ciriani che ha sancito l’impunibilità per «i volontari di Protezione Civile ed i loro responsabili» in quanto «non sono equiparati ai datori di lavoro, e quindi non possono rischiare sanzioni penali in caso di infortuni» (8). E guarda caso, chi ha proposto questa norma pare, da quanto si legge, sia stato proprio quel Luca Ciriani che era stato indagato e condannato in appello per lo scempio della Val Rosandra in Fvg, ad opera della Protezione Civile. (9).
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E l’assessora Amirante cosa scrive nel rispondere a Honsell relativamente alla possibilità della Protezione Civile di intervenire in caso di problematiche sulla viabilità ordinaria? Scrive che «non tutti gli interventi sono affidati alla Protezione Civile regionale ma risulta altresì evidente che qualora i dissesti dipendano da eventi a carattere eccezionale, è innegabile la competenza della Protezione Civile» (10) a far che e come non si sa. Ma ormai, penso io, anche se un volontario muore per inesperienza nessuno risponderà più di quanto accadutogli, come nessuno risponderà se la Protezione Civile farà danni per imperizia. Basta che ci sia, con la sua divisa, che sembra molto amata da Riccardo Riccardi, ma se erro corregetemi.
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Inoltre veniamo a sapere dalla risposta all’interrogazione di Honsell che Fvg Strade, s.p.a., opera attraverso appalti di manutenzione e pronto intervento per risolvere le criticità emergenziali e mantenere in esercizio la viabilità di competenza in tutto il territorio regionale.
Altro aspetto messo in evidenza da Amirante è che, in caso di eventi eccezionali che pregiudicano la sicurezza stradale e la pubblica incolumità, FVGS si avvale anche dell’Istituto della somma urgenza, (11), ma ha sottolineato pure che esiste un monitoraggio costante della viabilità da parte di Fvg strade che utilizza personale dedicato, di cui non si sapeva nulla, e su cui vorremmo sapere di più, visto che sinora pareva quasi mancasse. Queste le parole dell’ Assessora: «La regolare sorveglianza quotidiana a mezzo personale FVGS abilitato a all’ uopo esclusivamente dedicato, monitorizza costantemente lo stato delle tratte stradali evidenziando tempestivamente (di sic!) eventuali criticità». (12).
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Ma a questo punto viene per me la parte incomprensibile e che nega qualsiasi intendimento dell’ Amministrazione Regionale di intervenire in modo programmato, sistemico e lungimirante sulla viabilità carnica: «Pertanto la richiesta di messa in sicurezza di tutte le strade montane regionali risulta sproporzionata rispetto all ‘attività di manutenzione e gestione della viabilità in capo a FVG Strade». (13).
Ma Fvg Strade s.p.a., pur essendo finaziata totalmente con capitale pubblico e controllata, non so sa con quali modalità dalla Regione Friuli Venzia Giulia non è la Regione Fvg e l’ Assessora non può fare solo da sua portavoce, pu avndo delegato l’ente pubblico a terzi la gestione della viabilità. E chiedere a Amirante, non al dirigente di Fvg strade di progettare, in questo momento in cui i denari sono davvero tanti, uno studio sullo stato delle strade carniche e geologico e morfologico dei versanti dei monti che le delimitano, visto che si sa che ora frana qui e ora là e che anche le Dolomiti stanno franando, credo non sia chiedere la luna e permette di intervenire, nel 2024, prima che ‘i buoi siano scappati dalla stalla’ non con continue toppe. Questo permetterebbe alla Regione Fvg di proporre anche attività e modalità di intervento a FVG Strade, non solo di finanziare la società e di controllarla dal punto di vista azionario.
Ma questa risposta riporta pure ad una riflessione sul ruolo della Regione Friuli Venezia Giulia che tende a discostarsi sempre più da quanto riportato sul suo Statuto, secondo me. Infatti attualmente il ruolo della giunta pare essere quello di scegliere o promuovere società controllate o private a cui affidare compiti istituzionali con delega totale. Così va a finire che FVG Strade, per quanto riguarda il rapporto con i cittadini, contempla solo 3 voci: “autorizzazioni e concessioni”; “trasporti eccezionali” e “pubblicità” (14) mentre magari agli abitanti della montagna ed ai turisti interesserebbe maggiormente una rilevazione globale delle criticità ed un piano preciso di intervento.
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Però bisogna riconoscere che l’Assessore, sempre in risposta all’interrogazione di Furio Honsell, ha sottolineato pure come «Ai fini di una migliore programmazione degli interventi manutentivi, questo assessorato sta lavorando sulla messa a punto del nuovo ‘Piano di Governo del Territorio’ e del ‘Piano Infrastrutture’ in base ai dati derivati da Piano di assetto idrogeologico del territorio regionale, così da poter stilare una lista di priorità di intervento completa ed approfondita» (15).
Ma per la verità questi due piani a me preoccupano pure in quanto la giunta regionale non sembra porsi più come un soggetto politico che opera per conto dei cittadini ma come un gruppo di persone, non tutte elette, ma pure scelte dal Presidente, che intende governare da solo e sopra tutti il territorio, ed a questo mi porta il titolo ‘Piano di Governo del territorio’ quasi fosse una proprietà privata, trasformando la nostra regione che fu bellissima in un mero corridoio per conto terzi quando di infrastrutture ne abbiamo davvero già troppe. Ma può darsi che mi sbagli e se erro corregetemi.
Senza voler offendere alcuno questo ho scritto, e ringrazio sia Furio Honsell per i quesiti posti che l’Assessora Amirante che ha risposto in modo ampio, permettendomi queste considerazioni.
Laura Matelda Puppini
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NOTE.
(1) In questo caso, però, trattasi della ss 52 bis, la cui gestione fa capo all’ Anas.
(2) Cfr. per esempio dal sommario dell’ articolo: Maltempo in Friuli: 60 comuni colpiti, danni ingenti Blackout in Carnia www.ilgazzettino.it/nordest/udine/maltempo_carnia_al_buio… Sottotitolo: «Lo si apprende dalla Protezione civile regionale che al momento è impegnata con 250 volontari in varie zone della regione per il taglio di alberi e il ripristino della viabilità dopo allagamenti».
(3) I.R.S. n.5 “Pericolosità delle frane e urgenza degli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza delle strade in zone montane: quali criteri?” RISPOSTA dell’Assessore regionale alle infrastrutture e territorio Cristina Amirante, gennaio 2024.
(4) “Oltre 5,6 milioni di euro sono stati messi a disposizione dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia per la messa in sicurezza del territorio, per l’esecuzione di interventi urgenti e indifferibili, a riparazione dei danni causati dall’emergenza meteo del dicembre 2020 in Carnia” in https://www.studionord.news/la-protezione-civile-mette-a-disposizione-56-milioni-di-euro-per-6-comuni-carnici/ 23 marzo 2023.
(5) Cf. https://www.nonsolocarnia.info/regione-fvg-incendi-e-mancata-convenzione-con-i-vigili-del-fuoco/. Nel merito la dott. Laura Stabile, allora senatrice, ha preso una posizione decisa. Per lo scempio fatto dalla Protezione Civile, nel 2013, impreparata al compito assegnatole, cfr.: www.wwf.it/pandanews/ambiente/il-wwf-chiede-chiarezza oppure Scempio in Val Rosandra, cittadini in rivolta per gli alberi tagliati www.corriere.it/ambiente/12_aprile_18/val-rosandra-legno…. La situazione ha avuto anche uno strascico giudiziario, secondo l’articolo intitolato: Ciriani e Premolin tra gli otto Indagati per lo Scempio in Val Rosandra www.triesteprima.it/cronaca/ciriani-e-premolin-tra-gli…
La Protezione Civile non sarebbe riuscita ad arginare gli incendi sul Carso che hanno presentato una difficoltà enorme anche per i Vigili del Fuoco più esperti i quali sono stati supportati, nell’ opera di spegnimento, anche dai corpi delle altre Regioni e da un Canadair.
(6) https://www.rainews.it/tgr/fvg/articoli/2023/11/morte-di-un-volontario-sanzionato-un-responsabile-comunale-della-protezione-civile-friuli-preone-carnia-verzegnis-palmanova-03ec9ce0-b4ce-46db-9df9-4485d9bca9bf.html.
(7) Ivi.
(8) https://www.rainews.it/tgr/fvg/articoli/2023/12/niente-sanzioni-penali-ai-volontari-di-protezione-civile-in-caso-di-infortunio-7fa32f92-fbed-4943-b4a6-97c6ebfb31f9.html.
(9) Ivi e Deforestazione della Val Rosandra: Ciriani e Berlasso condannati in appello www.ilgazzettino.it/nordest/trieste/deforestazione_val…
(10) I.R.S. n.5 “Pericolosità delle frane, cit.
(11) Ivi. Per l’Istituto della Somma Urgenza cfr. “Art. 163. Procedure in caso di somma urgenza e di protezione civile www.codiceappalti.it/DLGS_50_2017/Art__163__Procedure_in…” e “Nota su interventi in somma urgenza – ANCI” www.anci.it/…/ANCI_-nota-su-interventi-di-somma-urgenza.pdf.
(12) I.R.S. n.5 “Pericolosità delle frane, cit.
(13) Ivi.
(14) Cfr. https://www.fvgstrade.it/.
(15) I.R.S. n.5 “Pericolosità delle frane, cit.
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L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da:https://www.rainews.it/tgr/fvg/video/2020/12/fvg-forni-avoltri-frazioni-isolate-collina-collinetta-sigilletto-frassinetto-f46149f9-8bf8-4e58-a09b-f87789cb8d9a.html.
https://www.nonsolocarnia.info/risposta-all-interrogazione-di-furio-honsell-sulla-viabilita-in-carnia-interventi-senza-alcun-disegno-globale/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/01/1607251118554.collina.jpeg?fit=1024%2C576&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/01/1607251118554.collina.jpeg?resize=150%2C150&ssl=1ECONOMIA, SERVIZI, SANITÀFurio Honsell aveva, tempo fa, ben prima del cedimento del Pal Piccolo che ha ostruito la viabilità del passo di Monte Croce Carnico (1), presentato una interrogazione alla giunta del Friuli Venezia Giulia per domandare quali interventi fossero stati posti in essere o fossero previsti, e con quale tempistica,...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
Questo si legge sull’articolo intitolato: “Timau, slitta al 2026 il ripristino del ponte sul But danneggiato da Vaia”, in: https://www.studionord.news/: «L’attenzione e il rispetto verso la montagna e le sue comunità continua a rimanere lettera morta per la giunta Fedriga. Il collegamento per raggiungere l’abitato e il tempio ossario di Timau subisce l’ennesimo rinvio e non verrà realizzato prima del 2026. Fino ad allora resterà, con buona pace di cittadini e turisti, la situazione di disagio causata dalla viabilità provvisoria realizzata dopo che la furia della tempesta Vaia, nell’ottobre del 2018, danneggiò irreparabilmente il vecchio ponte sul torrente But». Lo afferma il consigliere regionale Massimo Mentil (Pd) a margine della risposta all’interrogazione attraverso la quale chiedeva alla Giunta regionale quando sarà concluso l’intervento per la ricostruzione del ponte sul torrente But in Comune di Paluzza.
«Mi aspettavo da parte dell’assessore Riccardi il riconoscimento dei ritardi e non certo un’altra giustificazione. Con un atteggiamento di sufficienza per una situazione che pesa sulle spalle della comunità, Riccardi ha liquidato la questione in maniera semplicistica, dicendo che il territorio dovrà aspettare, da quando ci sarà la conferenza dei servizi, ulteriori 300 giorni». Secondo Mentil «resta dunque il fatto che a cinque anni dalla tempesta Vaia e a fronte di una serie di opere già realizzate da tempo, la zona del But, con l’abitato di Timau, resta indietro».
Si noti che il ponte a Timau, non ancora ricostruito, era stato lesionato da Vaia: ma a questo punto mi chiedo dove siano andati a finire i fondi Vaia, già concessi alal prima legislatura Fedriga. Laura Matelda Puppini