Riprendo qui la relazione su quanto detto all’ incontro sulla sanità, svoltosi il 10 febbraio 2024 a Paluzza, da dove l’ avevo lasciata e cioè con l’intervento di Serana Pellegrino a cui seguiranno quello di Massimo Mentil e Furio Honsell ed altro ancora.

L’intevento di Serena Pellegrino, consigliera regionale per Alleanza Verdi Sinistra, del gruppo misto anche sul caso ‘San Vito’. 

Serena Pellegrino, ha illustrato ai presenti il caso della chiusura del punto nascita di S. Vito al Tagliamento mentre, in campagna elettorale, Fedriga aveva dichiarato che lo avrebbe salvaguardato. Orbene, primaria di quel punto nascita e del reparto di ostetricia ginecologia a San Vito è la dott. Roberta Pinzano, che ha lavorato anche a Tolmezzo. E ricordiamoci che l’Arcs permette l’intramoenia a medici e primari. Quindi il punto nascita di San Vito, che dipende dalla dott. Pinzano viene chiuso, a dimostrazione di quanto si possa credere ad alcuni politici. «Poco dopo la chiusura del punto nascita di San Vito al Tagliamento, la direttrice della Ginecologia Roberta Pinzano ottiene l’autorizzazione a un rapporto di lavoro non esclusivo con l’AsFo, per avviare una collaborazione – ancora non formalizzata – con un Centro Salute donna e bambino in procinto di aprire proprio a San Vito. Una società nella quale ricoprono diversi ruoli il figlio, la sorella e il cognato del medico, mentre i locali sono di proprietà del marito». (14). E conosce questa storia bene Serena Pellegrino, perché è Lei con Sebastiano Badin, segretario di Sinistra Italiana, a sollevare il caso.

Ma come non bastasse, ci racconta sempre la consigliera Pellegrino, ecco che subito il Veneto ci avvisa che a Portogruaro, che dista circa 21 chilometri da San Vito, quasi un tiro di schioppo, si fa per dire, c’è un attivo punto nascita pronto ad accogliere tutte, che resta aperto e funzionante nonostante i soli, mi pare, 239 parti, mentre San Vito, a fine 2022, aveva raggiunto i 500. (15).

E penso tristemente che, per essere questa una giunta che promuove la famiglia, andiamo bene, non c’è che dire: chiudono i consultori ed i punti nascita. Così avremo anche le donne incinte con la valigia in mano lungo la via dell’emigrazione verso il popoloso Veneto.

Inoltre la consigliera Pellegrino si è soffermata sulla possibilità che ha la Regione di agire in deroga rispetto alla contrattazione nazionale in ambito sanitario, pure ricorrendo a prestazioni aggiuntive. (16). Ma a parte il fatto che è discutibile la possibilità di agire in deroga alla contrattazione, e la spesa dovrebbe venir rendicontata, non si sa come questo sistema permetta a medici a gettone, pagati 4 volte gli altri, di entrare ed impossessarsi delle strutture pubbliche.

Infine Serena Pellegrino ha chiuso il suo intervento dicendo che al concetto di presa in carico del malato si è sostituita quella della vendita di prestazioni, e che noi valiamo, per il sistema economico di cui è figlia questa sanità, se si va avanti così, per la nostra malattia, per la quale dobbiamo pagarci le cure.  

_______________________

Inciso. Nuovamente appaltati a cooperative esterne il Pronto Soccorso di Udine, Palmanova e S. Daniele, per codici minori.

Oggi abbiamo saputo, dal Messaggero Veneto che ormai è la nostra quasi unica fonte di informazione su cosa fa la giunta regionale, e che potrebbe chiamarsi pure ‘II bollettino informale della Regione Fvg’, che Denis Caporale, attraverso l’avvocato De Cet, ha riappaltato a privati il pronto soccorso di Udine codici minori, forse cambiando nome al servizio, a cui si aggiungono i nuovi appalti per i pronto soccorso di Palmanova e San Daniele (17). Ma a questo punto pare che forse Caporale stia restando l’unico che pensa di risolvere ogni problema con gettonisti e cooperative. Ma se erro correggetemi. E il dubbio è che scindere i codici minori mandandoli ad un servizio ora chiamato ‘guardia medica del pronto soccorso’ , spaccando questa struttura definitimente in due ed ingenerando, presumibilmente, caos, possa derivare dal fatto che la Corte Costituzionale, con sentenza n. 112/2023, ha deciso che per i precari non specializzati è incostituzionale l’accesso ai concorsi del Pronto soccorso, e che ora, con il decreto legge n. 30 marzo 2023, n. 34 trasformato poi nella  legge 26 maggio 2023, n. 56 (18), si siano posti dei paletti ad il libero agire in un settore così fragile come quello dei pronto soccorso e si sia sostenuta la politica concorsuale. Ma sono solo mie ipotesi e se erro correggetemi.  (18).

_______________________

Del Pronto Soccorso udinese sapevamo che era stato esternalizzato già per i codici minori ma che non rappresentano necessariamente pazienti con patologie minori, ma solo per 6 mesi, e che aveva vinto la gara la cooperativa Amaltea che poi se ne era andata pare per dissidi con il direttore del Pronto Soccorso, quindi promosso in Arcs dove svolge la funzione di dirigente della Gestione Prestazioni Sanitarie e Coordinamento e Controllo delle Reti Cliniche. Ma pare sia sparito, dopo l’esperienza Amaltea, anche il dirigente dell’area di emergenza urgenza, che, da voci circolanti, Caporale e Riccardi vogliono privatizzare affidandola, in parte, a Casa di cura città Udine, senza nessuna valutazione e proiezione a supporto, da quello che si sa, come se un pronto soccorso ed un’area di emergenza non dovessero convivere per necessità sotto lo stesso tetto e vicino ai reparti e così frazionando le cure urgenti (19). 

_______________________

Così ora i privati, grazie alla Regione ed ai nostri soldi,  avranno ogni porta aperta, e sarà il caos non tanto per loro, ma per noi, proprio quando anche il ministro Schillaci e Guido Bertolaso per la Lombardia dicono basta ai gettonisti.  E si potrebbe ipotizzare, dai risultati degli ultimi anni che, nonostante le lodi ricevute da Riccardi,  proprio con Denis Caporale l’Asufc sia andata a rotoli, anche perché, con l’accorpamento, è divenuta troppo grande per esser gestita da uno solo, Riccardi qualche riflessione prima di agire magari dovrebbe farla, anche nel senso di dividere l’Asuf in nucei, invece di andare a incontri di neurologia, senza vedere che, proprio in Fvg, le visite neurochirurgiche e quelle della chirurgia vertebro- midollare sono impossibili da ottenere o quasi. Inoltre il Dipartimento Testa Collo e Neuroscienze, sostenuto da Caporale e Riccardi, ha avuto, per far che non si sa, dato che, se l’obiettivo è l’umanizzazione delle cure, ben 16 posti letto, quelli che mancano alla medicina di Tolmezzo e non solo. (20).

_______________________

A Paluzza parla Massimo Mentil, consigliere regionale del Pd, ed ex sindaco del paese.

Ma ritorniamo all’ incontro di Paluzza, dove ha parlato anche il consigliere regionale per il Pd Massimo Mentil, già sindaco di Paluzza. Con riferimento alle problematiche che sorgono dalle scelte politiche, ha esordito dicendo che le stesse hanno nomi e cognomi: quelli dei membri di giunta. Ma visti i risultati si potrebbe utilizzare un paragone calcistico. Quando una squadra perde sempre si cambia allenatore, e quest’ ultimo inizia a seguire la squadra. Ma dopo un po’, se la squadra perde ancora, non si può più dare la causa al vecchio allenatore, e così ora in politica. La vecchia giunta Serracchiani non ha convinto i cittadini che l’hanno mandata a casa, ma anche la nuova non convince, ed è inutile a sei anni di distanza, dare la causa di tutti i guai attuali a Serracchiani.

Inoltre attualmente non esiste un sistema sanitario territoriale, qualsiasi proposta viene sempre cassata da Riccardi, che utilizza messaggini ai consiglieri per dire quello che pensa di loro. Beh, dato che un sms è posta personale e non istituzionale, io avrei bloccato il numero del mittente. Ma come si permette un assessore di fare questo? – mi chiedo. Siamo alla serietà o alla farsa?

Poi c’è la carenza, sempre più accentuata dei medici di medicina generale in Carnia e non solo. E i medici di vallata, pensionati tappabuchi che corrono due ore a settimana in un paese, due ore in un altro, sono stati assunti con contratti simili a quelli delle Usca, e, alal fine del 2023, alla scadenza del contratto, erano rimasti in uno solo. Quindi si sono rinnovati contratti e disponibilità, ma non è questo un modo per sostenere la salute della popolazione montana, che ha bisogno più che mai di sanità territoriale.

E qui faccio un inciso. Ho trovato un signore di Ravascletto per caso, che mi ha palesato che non si può più andare avanti così, con tanti anziani nei paesi che hanno bisogno del medico di base, della condotta comunale aperta. Ed era sincero, credetemi.

E questo accade anche perché, secondo Mentil, non c’è visione, c’è solo privatizzazione. Inoltre balza agli occhi di molti il problema delle guardie mediche, risicate e delle automediche limitate.

Quindi Mentil si chiede se qualcuno abbia iniziato a controllare i conti degli appalti alla sanità privata, e dichiara che si impegnerà al massimo per migliorare il sistema sanitario, per riportare la sanità sui territori, ed il bilancio regionale è talmente ricco che lo potrebbe fare.

_______________________

L’intervento di Furio Honsell.

Ha chiuso la serie degli interventi dei consiglieri regionali Furio Honsell, che ha esordito dicendo che il FVG è la regione che ha la percentuale più alta di cittadini che rinunciano alle cure, ed ha ribadito che, da quello che ha sentito da fonte informata, il privato convenzionato di fatto fa da esca al privato puro.

Inoltre si è soffermato sul fatto che le aziende sanitarie sono ora anche socio assistenziali, e cioè la stessa dirigenza deve gestire ogni problema in sanità sia di tipo sanitario che socio assistenziale. Inoltre chi guida Asufc deve rispondere alle esigenze ed ai bisogni di circa 600.000 cittadini.

E pur avendo entrate mai viste prima, la maggioranza e la giunta in regione non riescono a spingere verso un miglioramento del sistema sanitario, e men che meno riescono a renderlo attrattivo. Questo genera lunghe liste di attesa, ma se si va verso il privato, i posti si trovano subito.

Riccardi sostiene che il problema è la scarsa reperibilità dei medici. Ma, essendo il FVG una regione ad autonomia speciale, si poteva superare le norme sul blocco degli stipendi ma non vi è stata volontà politica di muoversi in tal senso. Ed a peggiorare le cose, vi è la fuga del personale sanitario dalla nostra regione: già 2000 o 3000 soggetti fra medici ed infermieri, hanno lasciato il campo per trasferirsi altrove, anche perché il clima aziendale è diventato invivibile e se si critica qualcosa anche per migliorare un servizio, si rischia una sanzione. Inoltre non vi è continuità operativa e la rete creatasi si è sciolta come neve al sole.

E la Regione Fvg, attualmente, ha entrate per 3 miliardi di euro, ma ha previsto, per limitare il problema delle lunghe liste di attesa, solo 10 milioni. Però per questi aspetti devono sì essere operativi i consiglieri di minoranza, ma i veri protagonisti sono i cittadini, che devono chiedere a gran voce una sanità migliore.

 _______________________

Altri argomenti toccati sono stati quello della fuga verso il Veneto, a cui, secondo Honsell diamo molti milioni l’anno in cambio di prestazioni, quando prima erano ben meno, e l’inappropriatezza delle risposte del sistema sanitario regionale alle esigenze dei cittadini, derivata dalla sua lentezza.

Ma si potrebbe andare in Veneto in particolare per farsi operare, perché per esempio in Asufc mancano urologi e la popolazione maschile è spesso anziana e può presentare cancro alla prostata; per operazioni ortopediche e per quella chirurgia che manca e che obbliga anche malati di cuore ad attendere in un limbo un intervento cardio chirurgico quale la sostituzione di una valvola. Questo perché, tra l’altro, essendo pochissimi i chirurghi, i quattro gatti rimasti devono rispondere alle urgenze, in primo luogo, e gli interventi programmati rischiano di slittare a ‘sine die’. Però l’assessore ed il dott. Caporale pare si occupino del dipartimento Testa Collo e Neuroscienze, di cui prima mai avevo sentito parlare, e che ritengo una ‘new entry’, che nessuno sa come possa rispondere alle reali esigenze di salute dei cittadini.

 _______________________

E nonostante lo sfacelo evidente, noi siamo una regione che spendiamo in sanità più di altre, il che significa, per dirla con Feltri, che spendiamo male, senza una reale programmazione oculata. Perché questo è un altro cardine del dibattito nazionale ed internazionale: come si spende, non solo quanto.

Ma lo stesso Riccardi ha notato che serve una riorganizzazione del sistema sanitario regionale per abbassare la spesa vorticosa (21), ma se Denis Caporale ricorre ancora alla privatizzazione verso cooperative e medici gettonisti di una struttura fondamentale come il Pronto Soccorso udinese e vuole dotare casa di cura Città di Udine di un’area di emergenza, ritengo difficile raggiungere questo obiettivo. Inoltre la spesa verso il privato accreditato ha raggiunto i 128 milioni l’anno.

E la stessa Corte dei Conti, pur approvando il bilancio regionale 2022, ha però mosso «un appunto sul rapporto tra sanità pubblica e privata: il valore complessivo delle prestazioni acquisite presso il privato accreditato è cresciuto a quota 128 milioni, 19 dei quali per finanziare il progetto di recupero delle liste di attesa e della fuga fuori regione, cioè chi va a curarsi o operarsi in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Secondo il magistrato relatore sono stati rilevati aspetti da migliorare sotto il profilo amministrativo, della programmazione e della gestione delle risorse il cui impiego è stato inferiore agli stanziamenti».  La Procura ha pure richiamato l’attenzione «sulla necessità di controllare la spesa sanitaria sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo, soprattutto considerando le liste di attesa». (22).

______________________

A questo punto, sapete cos’ha dichiarato Fedriga? Che bisogna investire di più nel privato convenzionato. (23). Così oltre a leggere a suo uso e consumo quanto detto dalla Corte dei Conti, che non è quello che lui pensa di aver dedotto, ha fatto comprendere che egli intende continuare così, disgregando il ssn invece che salvaguardarlo, quasi che il reggere con mandato dei cittadini una regione fosse un permettersi di fare quello che pare, e se erro correggetemi, facendo finta di non sapere che le strutture private, che qualcuno dice che stanno sorgendo come funghi, non rispondono alle esigenze, per esempio operatorie, dei cittadini.

E le strutture private pongono solo un numero di prestazioni definito in convenzione, che sono finanziate in un determinato lasso di tempo, per cui, per esempio ora in una struttura privata, si moltiplicano le operazioni di cataratta, per poi non dare più detta prestazione. In questo caso chi ha una cataratta matura quando giungono alla struttura privata i soldi si opera, chi non è in questa situazione oculare attende poi un nuovo finanziamento per l’operazione.  Ma così si viene a creare un servizio a singhiozzo. E questo non dipende dal privato. Inoltre diagnosi e cura possono, con il sistema di vendere prestazioni, essere fatte da operatori medici diversi che non parlano fra loro, pubblici o privati indifferentemente, insomma manca un sistema sanitario  che si prenda in carico il cittadino ammalato, tenendo conto di chi è, mentre si seguono sempre più protocolli generali che, giocoforza, non curano tutti e possono portare ad errori diagnostici.

______________________

Non da ultimo, ed infine, la giunta regionale va avanti come la regione fosse cosa propria, fosse un ente sovra i cittadini e procede con un metodo che è stato, nel corso dell’incontro, definito autoritario e basato non sul dialogo costruttivo ma su parole ed annunci di quanto pure già deciso.

E per ora mi fermo qui, attendendo che si alzi, su questi problemi anche la voce del popolo di destra in regione, sinora troppo silente. E qualcuno ha detto dove è Mazzolini su questi problemi. Sono forse contenti di questa sanità? perché, come ha sottolineato una persona presente all’ incontro di Paluzza, siamo noi, cittadini, che dobbiamo fermare questo andazzo, perché stanno portando via tutto alla montagna, ed in montagna la sanità così è solo ‘una tassa in più’.

Un altro intervenuto ha sottolineato come sanità ed istruzione sono settori fondamentali e devono restare pubblici, come alla gente questo sistema di pagare, costretti,  i privati, non vada bene, anche perché, quando risultino ormai indispensabili, possano alzare la posta, come la sanità sia pagata con soldi nostri e quindi deve rispondere alle esigenze dei cittadini. Infine una persona presente ha sottolineato come, non essendoci più a Paluzza la dottoressa per il comune, ma il cosiddetto medico (volontario) di vallata, pensionato presente per poche ore settimanali in paese, le è capitato di attendere giorni una ricetta. Per far sentire forte la nostra voce, ha concluso Ira, è previsto un incontro a Moggio Udinese ed una grande manifestazione a Tolmezzo.

______________________

E chiudo questo lungo testo, che dividerò in due articoli, precisando che non avevo il registratore, e quindi gli interventi dei sindacalisti e dei politici sono tratti da miei appunti e non ho inviato loro il testo prima della pubblicazione. Pertanto prego gli interessati di riportarmi, anche come commento, possibili miei errori, che mi premurerò di correggere.

Senza voler offendere alcuno questo ho scritto ma solo per mettere nero su bianco le problematiche emerse a Paluzza all’ incontro promosso sa Co. S. Mo e dai sindacati e a palesare alcune mie perplessità. E se vi sono imprecisioni nel riportare gli interventi mi scuso subito con gli interessati. E vorrei spronare più persone a dire la loro su questi argomenti.

Laura Matelda Puppini

______________________

Note.

(14) https://www.rainews.it/tgr/fvg/video/2023/12/san-vito-al-tagliamento-nuova-polemica-attorno-alla-chiusura-del-punto-nascita-sebastiano-badin-serena-pellegrino-roberta-pinzano-b6a8e6ae-569d-4946-9e8c-f4a714fb4e43.html e https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne//Portale/comunicatiStampaDettaglio.aspx?ID=825542

(15) https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2023/11/23/news/ostetricia_di_portogruaro_blogger_iliaria_busato-13882271/#google_vignette.

(16) https://lexview-int.regione.fvg.it/FontiNormative/xml/xmlLex.aspx?anno=2023&legge=13&ID=art8&lista=1&fx=.

(17) L. Z., I servizi di guardia medica appaltati a una ditta esterna, in Messaggero Veneto, 13 febbraio 2024. Pur così intitolato, l’articolo parla del servizio di Pronto Soccorso dell’ospedale hub di Udine appaltato fino al 2025, non di guardie mediche. Il bando è leggibile sul sito di Asufc in: FC23SER118_CAPITOLATO_TECNICO1.0.pdf.

(18) Cfr. https://www.nonsolocarnia.info/ancora-qualche-domanda-sulla-esternalizzazione-codici-bianchi-si-spera-non-verdi-in-pronto-soccorso-ad-udine-il-piu-grande-della-regione/.

(19) https://www.ilgazzettino.it/nordest/udine/ pronto_soccorso_emergenza_lascia_direttore-7820582.html;  e https://arcs.sanita.fvg.it/it/arcs/struttura-organizzativa-copy/dipartimento-per-il-governo-clinico-del-sistema/gestione-prestazioni-sanitarie/. Per un primo accordo tra Riccardi e Casa di Cura città Udine, cfr. “Salute:Riccardi, accordo Casa cura Città Udine aiuta deflusso pazienti”, in:https://www.regione.fvg.it/rafvg/giunta/dettaglio.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/Giunta/Riccardi/comunicati &id=124846&ass=C04&WT.ti=Ricerca%20comunicati%20stampa, Qui si legge che «L’accordo con la Casa di cura Città di Udine prevede la possibilità di ricoverare pazienti internistici provenienti dai Pronto soccorso dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) con un quadro clinico definito ‘stabile’ all’invio, poiché la struttura non dispone di un’area di emergenza. Secondo gli accordi è prevista la possibilità di accoglimento di circa tre pazienti dal lunedì al venerdì, attraverso comunicazione dirette coi Pronto soccorso”. (…). “Il target di questo accordo è quello di creare un percorso di presa in carico dei quadri che richiedono un ricovero, ma che sono stabili, per garantire al flusso dei pazienti più critici la possibilità di ricoveri in reparti dell’azienda sanitaria, dove, a fronte di eventuali peggioramenti della condizione, è disponibile un’area di emergenza”».

(20) https://www.udinetoday.it/cronaca/umanizzazione-cure-riduce-tensioni-riccardi.html

(21) Nel merito: https://messaggeroveneto.gelocal.it/regione/2023/12/16/news/sanita_fvg_spesa_costi-13936285/.

(22) https://www.rainews.it/tgr/fvg/video/2023/07/la-corte-dei-conti-promuove-il-bilancio-regionale-appunto-sulla-spesa-sanitaria-32c6d92a-7d0c-4601-861e-22535fc9b52c.html

(23) Ivi.

 

 

 

 

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/SANITA-PALUZZA-2.png?fit=435%2C611&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/SANITA-PALUZZA-2.png?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniECONOMIA, SERVIZI, SANITÀRiprendo qui la relazione su quanto detto all' incontro sulla sanità, svoltosi il 10 febbraio 2024 a Paluzza, da dove l' avevo lasciata e cioè con l'intervento di Serana Pellegrino a cui seguiranno quello di Massimo Mentil e Furio Honsell ed altro ancora. L'intevento di Serena Pellegrino, consigliera regionale...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI