Sanità, politica, spesa pubblica in Fvg. Due comunicati di Furio Honsell integrati da note di L.M.P.
Due comunicati di Furio Honsell mi sono parsi importanti: il primo è relativo all’esame della legge finanziaria in I commissione integrata. ed ai soldi (tanti) malamente spesi senza controllo alcuno sui risultati, provenienti dalle nostre tasche, l’altro è relativo al rapporto Agenas sulla sanità nazionale che, per il Fvg, evidenzia criticità e ritardi. Vediamoli insieme. Quindi seguono una serie di considerazioni mie e l’informazione che Schillaci, Ministro della Salute, ha nuovamente regolamentato, ma questa volta anche sulle retribuzioni, i medici gettonisti da utilizzare solo se si è in emergenza.
«FINANZIARIA RECORD IN FVG: UNA LEGGE CHE PREMIA CHI HA E DIMENTICA CHI È IN DIFFICOLTÀ.
Open Sinistra FVG ha espresso parere contrario alla legge finanziaria più ricca della storia della Regione, perché è una legge che raccoglie entrate con il contributo di tutti (con misure anche come l’IVA che sono universali), ma distribuisce in modo sproporzionato a favore di chi possiede un patrimonio. È una legge che accrescerà quindi le disparità. Le poste più corpose sono nella forma di contributi, incentivi e bonus rivolti a: chi possiede una o più case di proprietà, chi ha l’automobile più potente che consuma di più, chi può già pagare anche senza aspettare il contributo, fino a chi ha la barca più lunga. È una legge che fa giocare alla Regione il ruolo di “contributificio” premiando soprattutto chi “ha”. È una norma che fa accrescere i patrimoni e quindi anche le entrate future. Questa finanziaria accrescerà la distanza tra le fasce più privilegiate e quelle più in difficoltà.
Inoltre, e più nello specifico, sull’ambiente non propone strategie per ridurre l’impatto ambientale, in sanità riversa somme enormi ma l’assessore è confuso su come intende usarle per irrobustire i servizi pubblici. Dispiace poi il finanziamento per celebrare figure non propriamente anti-fasciste. Ancora una volta mezzo miliardo in più di spese manovrabili non lasceranno il segno, ma solamente una pericolosa e pesante impronta.
Proporremo emendamenti auspicando che se non verranno accolti, almeno possano essere ripresi dalla maggioranza in futuro. Sono infatti di questo tipo molte delle poche cose buone in questa finanziaria: emendamenti dell’opposizione bocciati in passato e oggi fatti propri dalla maggioranza.” Così si è espresso Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG».
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Questo secondo comunicato è invece relativo alla sanità regionale che taglia e accorpa senza alcun disegno e non controlla spesa alcuna ma solo copre i buchi, come l’assessore fosse un buon papà di un tempo che sana i debiti dei suoi figli senza guardare perché sono stati fatti. Ma la sanità non è una famiglia, e l’assessore non è un padre di figlioli prodighi, e tra l’altro interviene con capitali nostri non suoi. Ma vediamo il comunicato di Honsell.
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«SEMAFORO GIALLO PER LA SANITÀ IN FRIULI VENEZIA GIULIA: IL RAPPORTO AGENAS EVIDENZIA CRITICITÀ E RITARDI.
Il rapporto AGENAS sulla valutazione multidimensionale delle performance delle aziende sanitarie pubbliche italiane, presentato ieri ad Arezzo, sui dati del 2023 dipinge un quadro preoccupante per la sanità in Friuli Venezia Giulia. I dati evidenziano un sistema sanitario regionale segnato da diversi ritardi, contraddicendo clamorosamente i ripetuti proclami ottimistici dell’Assessore alla Sanità diffusi attraverso la stampa.
Il documento infatti mette in luce una performance tutt’altro che positiva nelle tre aziende sanitarie regionali, con criticità diffuse in molte aree strategiche analizzate. Particolarmente preoccupanti risultano gli indicatori relativi agli investimenti, che mostrano una mancanza di rinnovamento tecnologico e scarsa capacità di gestione, oltre a significative difficoltà nella riduzione delle liste d’attesa.” Così si è espresso
il Consigliere regionale Furio Honsell di Open Sinistra FVG, dopo la pubblicazione del report avvenuto già nella giornata di ieri. “Questo rapporto dimostra, nero su bianco, il fallimento della Giunta regionale e dell’Assessore alla Sanità Riccardi nel garantire un sistema sanitario equo ed efficiente. Mentre altre regioni italiane avanzano, il Friuli Venezia Giulia rimane indietro, bloccato da una gestione priva di visione strategica” ha dichiarato Honsell.
“Sono positivi i risultati sull’area della prevenzione – prosegue Honsell – grazie all’esperienza della direzione centrale, ma non bastano a compensare le altre mancanze in un sistema sanitario complesso come il nostro.” Concludendo: “La fragilità della politica sanitaria della Giunta regionale sta condannando i servizi sanitari del Friuli Venezia Giulia ad un declino inaccettabile». Così Furio Honsell, ma io aggiungo a fronte di una spesa altissima e di gratifiche ulteriori ai direttori generali che hanno sommato debiti su debiti.
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Per quanto riguarda la politica della giunta attuale, mi pare di essere sprofondata in giovinezza, agli anni in cui in Carnia, in Fvg, in Italia, tutti sognavano, come ora, le grandi opere, e miliardi di lire, temo, vennero dati a ditte private dalla Democrazia Cristiana e da socialisti e socialdemocratici al potere, che pensavano che poi società private avrebbero fatto il bene del territorio, potenziato i servizi, risposto alle istanze dei cittadini senza controllo alcuno. E si finì in quella che Giorgio Ferigo ha definito ‘Chesta granda straciaria’. Ma anche i sassi, si fa per dire, sanno che i privati fanno i loro interessi non quelli dei cittadini, ai cui bisogni dovrebbero rispondere gli enti pubblici con soldi pubblici, non distribuirli ad uno ed all’altro, senza controllo sul loro utilizzo. Ed è un vero peccato che anche le cooperative, sorte con ben altro spirito, abbiano ad un certo momento creduto nella privatizzazione della società, distorcendo i principi su cui erano sorte.
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QUALCHE APPUNTO DI STORIA REGIONALE.
Questo sistema di non rispondere alle esigenze dei cittadini ma del farsi strada, in Regione, di un altro modo di governare, era iniziato, secondo Aldevis Tibaldi, con Adriano Biasutti, Presidente di giunta nel post- terremoto e ai tempi della ricostruzione, mentre ne erano rimasti estranei sia Alfredo Berzanti che Antonio Comelli, (Aldevis Tibaldi, L’isola infelice, Kappa Vu ed. 2023, p. 25), che erano stati, però, ambedue partigiani osovani dell’area cattolica. E Comelli, quando comprenderà di non riuscire più ad essere eletto, «rivendicherà il merito di non aver mai ceduto alle pressioni degli industriali. Cosicché, una volta in procinto di essere spodestato, se ne uscirà con un: “Mi vogliono a casa perché io non gli faccio fare i loro affari”». (Ivi, pp. 25-26).
In quegli anni, in generale in Italia, sempre secondo Tibaldi, la corruzione andava pari passo «con una sempre più manifesta azione spartitoria della funzione pubblica e quindi con una decadenza delle qualità professionali e della autonomia di giudizio della burocrazia regionale. Con Mani Pulite finisce la carriera Biasutti: la DC e ancor più il PSI subiscono un tracollo». (Ivi, p. 26). Le ripercussioni della nota inchiesta si sentono anche in Regione ma le richieste di autorizzazione a procedere qui giungono solo nel 1994, quando vengono arrestati sia Adriano Biasutti che il senatore democristiano Giovanni Di Benedetto, con l’accusa di aver ricevuto una tangente che si ipotizzava sarebbe stata versata per favorire la costruzione di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti tossici a Spilimbergo. Verranno poi subito rilasciati. Chi aveva accusato Agrusti e il senatore democristiano Di Benedetto di aver intascato un miliardo di lire per favorire detta costruzione, facendo poi pressione su Adriano Biasutti allora presidente della Regione, pare fosse stato Bruno Casagrande, responsabile dell’azienda che avrebbe dovuto costruire l’impianto, che poi, però, non venne mai realizzato. (Ivi, p. 26).
Altri personaggi noti della politica finirono allora indagati ma dichiararono di aver fatto quello che non potevano negare di aver fatto per il partito ed a ‘fin di bene’. Ed alcuni sparirono dalla scena politica, come i socialisti cervignanesi, altri riemersero per pontificare ancora o riuscirono ad assumere in Regione posti di dirigenza, come Santuz a Fvg. Strade. (Ivi, p. 27).
«Resta il fatto- conclude sempre Tibaldi – che con Tangentopoli finisce la stabilità politica, tanto che nel corso dei cinque anni successivi si avranno ben cinque Presidenti in Regione. In conseguenza di coalizioni minoritarie, prive di maggioranze stabili, i poteri forti, la classe imprenditoriale e per certi versi gli studi legali che vanno per la maggiore aumenteranno la loro libertà di azione a scapito dei beni comuni, della salute, dell’ambiente e, se vogliamo, a discredito delle garanzie costituzionali. Eliminata la partecipazione del pubblico dai processi decisionali e una volta asserviti i media locali, ogni iniziativa, anche la più indecente, diventa possibile» (Ivi, pp. 27-28), mentre gli abusi ambientali sono all’ordine del giorno. (Ivi, p. 29). E piano piano il discorso ambientale in regione viene dimenticato dai più, che lo ritengono un prezzo da pagare sull’ altare di un ipotetico ‘progresso’. (Ivi, pp. 29-30).
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Questo solo per dire che la storia di eliminare la partecipazione popolare e screditare le garanzie istituzionali viene da lontano nell’ Italia tutta. La Costituzione non piacque alle destre ‘fin da subito’ e ‘fin da subito’ ci fu chi tentò di limarne il senso popolare. E nel dopoguerra si instaurò la strana teoria che chi pensava a potenziare i servizi pubblici fosse comunista ‘senza Dio’, non un sostenitore della Costituzione ma anche del socialismo e della dottrina sociale della chiesa, e si pensò che solo guardando alla propietà privata anche minimale (vedi Coldiretti) ed alle società private, fino alla privatizzazione dei servizi pubblici si sarebbe riusciti a vincere il comunismo, che nessuno sapeva neppure cosa fosse, e trasformando, in Fvg come altrove, l’Ente regione in una grande finanziaria ad uso dei privati ma con soldi pubblici.
Preciso che ho posto da Tibaldi le righe sulla svolta in Fvg non certo per dir male di alcuno o per offendere, solo per far comprendere che l’attuale politica regionale è una politica vecchia, che ha già mostrato i suoi limiti e che dovrebbe esser superata, e che può essere anche foriera di pericoli reali, e per sottolineare come ormai i cittadini si siano trasformati in produttori di reddito pubblico di cui beneficiano privati e neppure da loro scelti, e sul cui utilizzo non hanno controllo alcuno. E non mi pare giusto. Ma se erro correggetemi.
Infine a me pare che mai come ora, sotto Giorgia Meloni Presidente del Consiglio, vi sia un uso quasi unico di decreti legge per governare, decreti che tendono a stravolgere globalmente la costituzione, e mai come ora, ma piano piano, ogni controllo su come viene usato il denaro pubblico decade, e lo stesso diritto alla salute è gravemente compromesso e minato alla base, in una misura tale che non si era mai vista prima. Ma, dopo Mani Pulite, una svolta epocale avvenne con Berlusconi, che portò gli interessi dei privati, almeno così a me pare, al centro dello Stato, facendo scuola, e se erro correggetemi. Ma passiamo ora a due note mie sulla sanità che tanto mi sta a cuore.
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SANITA’ FVG. SPESE TANTE, MA NON SI SA PER COSA, SERVIZI RIDOTTI SEMPRE PIU’ ALL’ OSSO E LONTANI.
L’assessore alla sanità e salute ha deciso di dare molti milioni ed anche miliardi per la sanità Fvg: 170 milioni e 555 mila secondo il Messaggero Veneto stanziati nel luglio 2024 (G. Tom.”, oltre 170 milioni in assestamento, in: Messaggero Veneto, 6 luglio 2024) oltre tre miliardi poi. Ma secondo me a livello organizzativo di un sistema sanitario questo non basta: infatti un buon papà può anche dare molti soldi ai suoi figli, ma se vuole che fruttino deve interessarsi pure a come verranno spesi per il bene della famiglia, e darsi da fare affinché non vengano dilapidati in inutili sogni, mentre la casa avita va in rovina ed i beni, e le ricchezze vengono sperperate.
Ed ormai le donne dei monti dovranno vestirsi a lutto: infatti saltano sia la senologia che il punto nascita di Tolmezzo grazie ai conti ragionieristici dell’assessore, che non sa che un bimbo può presentarsi al mondo più velocemente di quanto si pensi e prima del previsto, che non sa che un aborto spontaneo può presentarsi con una grande emorragia, che non è un medico ma decide come lo fosse. E se salta il punto nascita salterà la pediatria, e le luci dell’ospedale si abbasseranno per sempre ed esso potrebbe restare solo un punto di soccorso per i foresti che vanno in montagna da imprudenti, alla faccia del calcolo degli anni di vita persi da noi che in Carnia abitiamo. E poi si parla di attrattività anche turistica della montagna! Ma per cortesia! Con pochi sportelli bancari e postali e casse automatiche, con rara sanità, chi volete che venga ad abitare qui? Ma tranquilli, miei lettori, ormai certi politici sono bravissimi ad autoassolversi, secondo me, ed a dire che anzi sono loro, da noi pagati, a dover sopportare il peso della impopolarità di scelte che vengono fatte per il bene comune, con i nostri soldi. E se erro correggetemi.
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E COSÌ SCRIVE WALTER ZALUKAR SULLA SPESA SANITARIA, MENTRE IO RIFLETTO SU UNA SANITÀ OGGI E QUI DOMANI LÀ PER IL CITTADINO FVG.
Sul discorso delle spese nella sanità FVG, così si è espresso Walter Zalukar su ‘Quotidiano Sanità’ in un articolo intitolato: “FVG, prima per risorse ma non per cure erogate”.
«23 ott. – Gentile Direttore,
mentre a livello nazionale il Governo è stato particolarmente avaro con la sanità, in FVG avviene il contrario e mai come in questi ultimi due anni sono stati destinati tanti soldi al comparto salute. Se per la quantità di spesa sanitaria siamo la prima regione italiana non è così per le cure erogate, vedi le liste di attesa infinite, i ritardi di soccorso, la chiusura di reparti, l’esternalizzazione di servizi essenziali, e così via. Ci si chiede come sia possibile un così forte divario tra la quantità dei soldi assegnati e i servizi erogati. Qui bisogna fare chiarezza e vedere i numeri, quelli tratti da fonti ufficiali.
Nella manovra di bilancio per il 2024 il Consiglio regionale del FVG aveva approvato una dotazione finanziaria complessiva di 3 miliardi e 181 milioni di euro, con un aumento di 278 milioni rispetto al 2023, il 10% di risorse in più.
Nonostante l’importante incremento finanziario già a metà di quest’anno si è rilevato un profondo rosso nei bilanci delle aziende sanitarie, così in luglio c’è stato un primo assestamento di bilancio pari a 175 milioni e un altro più recente pari a 154 milioni di euro. Facendo la somma risulta che nel 2024 la spesa per la salute in FVG arriverà a 3 miliardi e mezzo di euro, quindi un incremento di oltre il 20% nel biennio».
A questo punto Zalukar continua dicendo che se anche la spesa pro capite per la sanità Fvg è di 2.916 euro a persona, pare non brilli proprio per i servizi erogati. Vorrebbe magari, dico io, l’assessore Riccardi informare il consiglio su dove investe, in modo particolareggiato, i nostri capitalio per noi? Inoltre il privato accreditato, senza conoscere strumentazione, professionisti ecc. è un problema nel problema, mentre la via è quella di assumere stabilmente nel sistema pubblico, pagando di più il personale ed incentivandolo a restare, rendendo la regione attrattiva.
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Un altro discorso è quello della territorialità delle cure, in cui questa giunta pare maestra però nel toglierla: pertanto tranquilli: noi vecchi ci cureremo solo se riusciremo a raggiungere la sede dove è prevista una visita, una analisi, una cura, con il rischio che superata una certa età ci tolgano pure la patente. Ed il medico di base non può fare tutto. Insomma ormai anche le visite, che sottendono alla diagnosi e cura, sono un terno al lotto, pare, e se riesci a raggiungere i luoghi dove vieni inviato bene, altrimenti sono fatti tuoi.
E parliamo di questi temi, perché quando i rubinetti per la Regione si chiuderanno, sarà una tragedia annunciata e prevedibile per tutti: con questa impostazione privatistica, di tutto interesse per gli investitori in questo settore remunerativo, che però è giunta fuori tempo massimo, in quanto non può andare molto avanti perché i soldi sono sempre meno ed i prezzi aumentano in ogni settore. La spirale innescata da Nato e Usa che ha portato alla guerra in Ucraina sta facendo volgere economicamente l’Europa verso il baratro, ed è stato folle giocare sul settore energetico. Pagheremo caro, pagheremo tutto.
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Un tempo scrivevo che con questo ‘andazzo’ sarebbe preferibile che i giovani prendessero la valigia, anche se, da carnica e moglie di un carnico, amo profondamente la mia terra, che tanti ragazzi partigiani hanno intriso con il loro sangue per darci la democrazia, ma ormai qui non resta quasi più nulla come del resto nelle aree interne italiane, secondo un articolo pubblicato da ‘Il Fatto Quotidiano’ il 19 agosto 2024, intitolato: “Un pezzo d’ Italia che si va svuotando: piccoli paesi addio”. Eppure per la montagna friulana si sono spesi miliardi di lire ed euro senza costrutto perché mancavano una programmazione ed un disegno strategico, e così accadrà in sanità: quando si punta solo a distribuire denaro, si va magari a finire che si svuotano i servizi, invece di organizzarli, e che “la barca va” finché riesca ad andare.
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IL MINISTERO CONSOLIDA IL SUO STOP AI GETTONISTI. POTRANNO ESSERE UTILIZZATI SOLO IN VIA ECCEZIONALE ED A TARIFFE NAZIONALI.
Infine una buona notizia dal Ministero della salute: infatti su: Il Sole 24 ORE del 2 dicembre 2024 è comparso un articolo intitolato: “Salute, arrivano i limiti sull’uso e sui costi di medici e infermieri gettonisti”, sottotitolo: “Pubblicate le linee guida con le condizioni di utilizzo di medici e infermieri «a chiamata», in cui si legge che, visto in particolare il lievitare della spesa sanitaria utilizzando medici gettonisti, di circa 1,7 miliardi, a parità di numero e prestazioni, il ministero ha deciso di porre dei limiti precisi all’ uso di questi professionisti della sanità “on demand”. Inizialmente il fenomeno riguardava gli infermieri, ma dopo il covid anche i medici. Coinvolte nel fenomeno, secondo l’articolo, tutte le regioni negli ultimi 5 anni ma in particolare Lombardia, Abruzzo e Piemonte.
«Con le linee guida contenute nel decreto del ministro della Salute Orazio Schillaci e pubblicate in Gazzetta Ufficiale, i professionisti esterni potranno essere utilizzati nei soli casi di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga e laddove non sia possibile ovviare altrimenti alle carenze del personale sanitario. Fissati anche i limiti economici orari: dagli 85 euro per il pronto soccorso e la rianimazione fino ai 75 euro per altri servizi medici. Per gli infermieri la tariffa varia dal 28 euro per il pronto soccorso a 25 euro per altri servizi». In sintesi il Ministro ribadisce quanto già riportato nel Decreto Legge 30 marzo 2023, n. 34 convertito nella legge 26 maggio 2023, n. 56, con l’aggiunta del tetto economico.
«Le linee guida sono adottate in attuazione di quanto già previsto nella legge del 26 maggio per l’affidamento a terzi di servizi medici e infermieristici. Le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale possono procedere all’affidamento dei servizi «solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio, sia dipendente sia in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Il ricorso alla esternalizzazione dei servizi medico-sanitari «assume connotazione tutt’affatto eccezionale e residuale».
Ma allora come farà Pordenone ad esternalizzare quasi tutta la radiologia aziendale, affidandola, pare, non a ‘Centro di Medicina’ trevisano, ma a un non ben identificato ‘Centro di Medicina’ formato, se ho ben capito, da più sigle per l’occasione? Non lo so vedete un po’ voi …. Ma magari un escamotage si trova sempre … in questa nostra Italia che tutto è tranne che ‘dei valori’.
E per ora mi fermo qui. Senza voler offendere alcuno, questo ho scritto e riportato. E se erro correggetemi.
Laura Matelda Puppini
L’immagine che accompagna l’articolo ritrae Fedriga e Riccardi che parlano insieme ed è tratta da: Riccardi: “ridurremo i costi della sanità Fvg con Intelligenza Artificiale e algoritmi” – Il Giornale di Udine.
https://www.nonsolocarnia.info/sanita-politica-spesa-pubblica-in-fvg-due-comunicati-di-furio-honsell-integrati-da-note-di-l-m-p/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/12/fedriga-e-riccardi-scaled-1.jpg?fit=1024%2C626&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/12/fedriga-e-riccardi-scaled-1.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Senza categoriaDue comunicati di Furio Honsell mi sono parsi importanti: il primo è relativo all’esame della legge finanziaria in I commissione integrata. ed ai soldi (tanti) malamente spesi senza controllo alcuno sui risultati, provenienti dalle nostre tasche, l'altro è relativo al rapporto Agenas sulla sanità nazionale che, per il Fvg,...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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