Testo delle osservazioni di Paolo Radivo contro la variante 12 al PRGC che, se approvata, darebbe il via ai lavori dell’ovovia triestina.
Ho già scritto in un paio di articoli sul perché l’ovovia di Trieste, (tracciato: Trieste – Porto vecchio – Carso) voluta dal Comune e dalla vecchia/nuova giunta regionale diventata praticamente una oligarchia, sia un esborso di denaro pubblico senza utilità alcuna ma che, anzi, crea problemi alla città, distrugge una zona di verde importantissima, impedisce la ‘Rampigada’come sottolineato prima di me da tanti cittadini triestini uniti nel Comitato: “No ovovia”, sposta l’interesse di Trieste dal suo centro, da San Giusto e piazza Unità ad Opicina, che è un paesotto praticamente quasi nuovo e senza storia, ficcato sul Carso, e distrugge il paesaggio. E l’ovovia, ma presumibilmente la cabinovia rappresenterà poi, alla luce delle esperienze fatte in ben altre città, anche un manufatto in perdita, ma cosa volete, i leghisti e soci pare decidano senza riflettere, senza far calcolo alcuno, senza ascoltare, senza leggere così, sulla base del vento del mattino, si fa per dire. E se erro correggetemi. E ci chiediamo veramente, con Tibaldi, cosa stiano a fare fior di uffici e tecnici in Regione se i risultati sono questi, ammesso però che vengano consultati. Inoltre, a differenza che a Bolzano, a Trieste soffia la bora, ed il Carso non è certamente l’altopiano del Renon, e Trieste non ha né avrà il numero di turisti di questa zona dell’Alto Adige. E scrivo questo per introdurre il documento per migliorare la viabilità triestina che Paolo Radivo, a cui va il mio sentito grazie, ha presentato, all’ultimo momento, al Comune di Trieste per opporsi alla proposta di Variante 12 al PRGC. I miei precedenti articoli su www. nonsolocarnia. info sull’ovovia sono: Trieste tra ‘nuovo Burlo’ ed ovovia. Ma che politica sta facendo questa Regione? Parte prima dedicata agli alberi di Trieste condannati a morte.; Trieste fra proposte assurde come l’ovovia ed altre volte ad una valorizzazione intelligente.; La nuova Trieste, targata Fedriga e c. Via gli alberi e largo al cemento a Cattinara, si parla di nuovo di rigassificatore, e poi c’è l’ovovia …
Qui il pdf di Paolo Radivo, che si scusa per la fretta con cui è stato scritto a causa della scadenza termini di presentazione. Triestini e non solo: leggete. Inoltre ogni euro speso in manufatti inutili o dannosi è una perdita per la comunità. L’ immagine è una di quelle già da me utilizzate. Laura Matelda Puppini. Osservazioni cabinovia Paolo Radivo.
https://www.nonsolocarnia.info/testo-delle-osservazioni-di-paolo-radivo-contro-la-variante-12-al-prgc-che-se-approvata-darebbe-il-via-ai-lavori-dellovovia/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/06/CABINAA90523cabinaRenonAaa.jpg?fit=1024%2C696&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/06/CABINAA90523cabinaRenonAaa.jpg?resize=150%2C150&ssl=1ECONOMIA, SERVIZI, SANITÀHo già scritto in un paio di articoli sul perché l'ovovia di Trieste, (tracciato: Trieste - Porto vecchio - Carso) voluta dal Comune e dalla vecchia/nuova giunta regionale diventata praticamente una oligarchia, sia un esborso di denaro pubblico senza utilità alcuna ma che, anzi, crea problemi alla città, distrugge...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
Dall’articolo DI Giovanni Tomasin, pubblicato su Il Piccolo di Trieste il 16 maggio 2023, intitolato: “Dall’impatto della Bora al presunto minore inquinamento: le riserve dell’Arpa sulla cabinovia di Trieste”, veniamo a sapere che l’Arpa ritiene che non si possa toccare il bosco di Bovedo, in quanto il vincolo che lo copre, e cioè quello di Natura 2000, può essere infranto solo nel caso in cui l’opera che viene realizzata abbia «conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente», aspetto non presente nel caso dell’ovovia o cabinovia che dir si voglia a Trieste.
Inoltre sempre l’Arpa ha espresso riserve sui criteri analizzati per calcolare il taglio delle emissioni; mentre «il Comune non ha tenuto conto della riduzione delle emissioni veicolari previste dall’Ue entro il 2035 (55%) né della quantità di CO2 emessa per la realizzazione dell’opera e il suo funzionamento».
Inoltre il Comune, sempre secondo l’Arpa, ha fatto un calcolo troppo limitato, se si tengono in considerazioni i giorni di bora, con il vento che soffia oltre i 75 chilometri orari, rilevati in precedenza, con anche velocità di 72 km/h, e non ha valutato i processi di erosione, instabilità geologica e la ricaduta sulle acque del disboscamento, di in merito alle acque, rilevando il rischio di fenomeni di erosione e instabilità geologica in seguito al disboscamento, e, pur essendo stata suggerito più volte dall’Arpa allo stesso di provvedere a valutazione VAS per l’opera non l’ha richiesta, ed è stata negata pure, sempre dal Comune, la valutazione dell’impatto del Pums. https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2023/05/16/news/arpa_osservazioni_ambientali_cabinovia_trieste-12808033/)
Soddisfazione del Comitato No ovovia, mentre pare che il sindaco di Trieste abbia deciso di procedere comunque alla realizzazione dell’opera, sembra già appaltata prima che l’Arpa desse il suo parere, se ho ben capito chiedendo alla Regione di agire in deroga.
Su: “La Soprintendenza Speciale per il Pnrr boccia la cabinovia di Trieste”, di Piero Tallandini, in: https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2023/05/16/news/la_soprintendenza_speciale_per_il_pnrr_boccia_il_progetto_della_cabinovia_di_trieste-12809058/ l’autore sottolinea come, dopo la bocciatura dell’Arpa sia giunta, per l’ovovia triestina, anche quella della Soprintendenza Speciale per il Pnrr.
«La Soprintendenza rileva «il rapporto più che mai incerto tra benefici ambientali introdotti dall’opera e i certi effetti negativi diretti e indiretti che produrrà sull’ambiente e sul contesto paesaggistico circostante» e ritiene che non sia possibile «l’emissione di un parere positivo». Quanto all’Arpa, l’agenzia giudica che «non siano stati forniti elementi sufficienti ad attestare conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente derivanti dalla realizzazione dell’opera». Grazie al contributo «di qualificati professionisti» il sodalizio ha presentato una corposa relazione su aspetti procedimentali, ambientali e trasportistici».
Ma anche noti esponenti del mondo civile Triestino, uniti nel Comitato ‘No ovovia’ hanno dimostrato, con studi adeguati, come l’ovovia o cabinovia che dir di voglia, sia un progetto inattuabile e «l’inconsistenza delle ragioni addotte negli elaborati comunali, sia sui benefici della presunta riduzione del traffico di accesso alla città che sul contenimento delle emissioni di anidride carbonica». Un altro elemento che ritenuto rilevante dal Comitato, di cui fa parte anche Maurizio Fermeglia, ex-rettore dell’ateneo triestino, è che non è sia presa in considerazione la localizzazione della stazione della cabinovia ad Opicina, che dovrebbe venir costruita sopra una dolina, ipotesi non consentita dalle norme del Piano regolatore. Infine ben 5 ricorsi, di cui si attende la sentenza, giacciono al Tar.