Lo stesso giorno in cui la Corte internazionale di giustizia, tribunale dell’ Onu (1), ha deciso di non archiviare la causa presentata dal Sudafrica, che ha accusato il governo israeliano di essere colpevole di un vero e proprio genocidio a Gaza, Israele ha sostenuto che ‘dipendenti’ senza precisarne il numero, dell’ Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi sorta nel 1948, avrebbero partecipato all’attacco del 7 ottobre 2023 compiuto da Hamas.  Immediatamente, e pare senza attendere alcuna prova certa nel merito, l’Italia ed altri paesi,  tra cui Stati Uniti, Germania, Canada, Regno Unito, Svizzera, Paesi Bassi, Finlandia, Australia hanno bloccato qualsiasi sostegno all’Unrwa, agenzia che permette ai pochi palestinesi ma sempre milioni, non morti o fatti a pezzi di sopravvivere. E per l’Unrwa «nel 2021 gli Stati Uniti erano il principale donatore, con un contributo totale di 338 milioni di dollari, seguiti dalla Germania con un totale di 176 milioni di dollari. Questi due contributi hanno rappresentato circa il 46% del totale ricevuto dall’Unrwa da parte di Stati donatori».(2).  

Magari la contemporaneità dei due fatti sarà solo un caso, ma certamente «senza i fondi necessari all’ Unrwa, si rischia «di aggravare la catastrofe umanitaria che Gaza sta vivendo da mesi», ed in particolare dopo il 7 ottobre 2023. (3).

Nell’ accusare l’Unrwa, Israele non ha specificato di quante persone stesse parlando o in che modo le stesse avrebbero preso parte alle operazioni di Hamas. Dal canto suo, l’Unrwa ha immediatamente sospeso alcuni dipendenti e, successivamente, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha fatto sapere che «finora 12 dipendenti sono al centro dell’indagine: di questi nove sono stati licenziati, uno è rimasto ucciso e su altri due ci sono ancora degli accertamenti in corso». (4).

Ma è anche vero, sempre secondo la stessa fonte, che «per quanto riguarda l’Unrwa, Tel Aviv ne ha spesso criticato l’attività, accusandola di incitare sentimenti anti-israeliani nella popolazione araba». (5).

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Dal canto suo il commissario generale dell’ Unrwa, Philippe Lazzarini, «ha fatto sapere di essere stato informato delle accuse circa il presunto coinvolgimento di alcuni dipendenti nei fatti del 7 ottobre e di aver deciso “di recidere immediatamente i contratti di questi membri dello staff e di lanciare un’indagine per stabilire la verità”, in modo da tutelare l’Agenzia e preservare la sua capacità di fornire assistenza umanitaria. “Qualsiasi dipendente dell’Unrwa coinvolto in atti di terrore sarà ritenuto responsabile, ed incluso in procedimenti penali”, ha aggiunto». (6).

Però non si deve dimenticare che l’Agenzia in questi mesi ha negato le accuse secondo cui i fondi ricevuti verrebbero sistematicamente dirottati verso Hamas e ha ribadito la condanna al terribile attacco del 7 ottobre». (7) .

 Inoltre Lazzarini ha sottolineato le conseguenze catastrofiche a cui andrebbe incontro il popolo palestinese se smettessero di arrivare i fondi all’Unrwa, mentre si sa che «a Gaza circa 13mila persone lavorano con l’Agenzia. Da quando è cominciata la guerra tra Israele e Hamas, almeno 152 dipendenti sono rimasti uccisi». (8). Ed ora, da quello che si sa, Israele ha trasmesso agli U.S.A. un dossier ove 10 membri dell’ Unrwa sono stati identificati, dallo Stato ebraico, come sicuri membri di Hamas, ed uno come appartenente alla Jiahd islamica (9), e sono gli  11 di cui ha parlato Guterres, che giungono a 12 essendo uno deceduto, su 13.000 dipendenti: un po’ poco invero per accusare l’Unrwa tutta e impedirne l’attività, quando essa, come dice Lazzarini, «è la principale agenzia umanitaria a Gaza», da cui dipendono, per la mera sopravvivenza, circa due milioni di persone, che sono alla fame, mentre il tempo stringe e incombe il pericolo di carestia, e che provvede pure a dare rifugio a oltre un milione di persone, e «ha continuato a procurare cibo e assistenza sanitaria di base anche al culmine delle ostilità». (10).

E Lazzarini ha pure ricordato «come nel suo primo pronunciamento la Corte internazionale di Giustizia ha chiesto a Israele di permettere gli aiuti umanitari ai palestinesi nella Striscia: “L’unico modo in cui possiamo garantire che ciò avvenga è solo attraverso la cooperazione internazionale, con l’Unrwa come principale attore umanitario a Gaza”». (11). E così ha continuato: «Sarebbe incredibilmente irresponsabile sanzionare l’Agenzia – e l’intera comunità che questa assiste – a causa di accuse rivolte ad alcuni individui, specialmente in questi tempi di guerra, sfollamento e crisi politica nella regione». (12) . Inoltre ha sottolineato che «ogni anno l’Agenzia condivide la lista dei suoi dipendenti con i Paesi dove lavora, Israele compreso», e di non aver mai ricevuto segnalazioni su nessuno» (13), sino ad ora. Infine vi è chi attende un tribunale imparziale a conferma delle accuse.

Ma il dossier inviato solo agli Usa, almeno così pare dal New York Times,  che comprende 12 nomi su 13.000 ha permesso, in Italia, un attacco di alcuni mass media invero ignobile contro l’ Unrwa, e sono comparsi titoli come questi: “Nel dossier di Israele accuse dettagliate contro l’Unwra” in: https://www.agi.it/estero/news/2024-01-29/, ma poi, però nell’articolo, si parla  solo di 10 dipendenti; ed ancor peggio ‘La Stampa’: “Israele, spunta il dossier contro l’Onu: “Dipendenti complici dei jiahadisti”, in: https://www.lastampa.it/esteri/2024/01/27/news/israele_dossier_contro_lonu-14024520/ in cui si passa dal demonizzare solo l’Unwra’ a demonizzare l’Onu, (14); e via dicendo.  Per fortuna che sarebbe un diritto dei cittadini essere correttamente informati, come, devo dire, ha cercato di fare ‘fanpage.

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Ma come non bastasse, pare che la stessa Israele, abbia alzato il tiro contro l’Onu tutta e Guterres in particolare, reo forse di essere stato troppo poco morbido  verso Israele per quanto sta avvenendo a Gaza, che ha pronunciato parole chiare contro ‘La strage degli Innocenti’, e che ora ha chiesto ai paesi di non sospendere gli aiuti all’ Unwra’. (14).  Cioè, in sintesi, pare che Israele voglia che l’Onu collabori con lui ad affamare e far morire i palestinesi! Ma ditemi un po’ voi … E se ero correggetemi.

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Intanto in Israele … coloni e alcuni ministri chiariscono che vogliono annettere Gaza …

Parallelamente il 28 gennaio 2024 è comparso un comunicato Ansa intitolato “Israele. 12 ministri a conferenza su colonizzazione a Gaza” (15). Questo il testo sul quale vi invito a riflettere.

«Migliaia di nazionalisti religiosi sono radunati a Gerusalemme per partecipare a un conferenza per la colonizzazione ebraica di Gaza: una manifestazione a cui, secondo la radio dei coloni Canale 7, presenziano 12 ministri – fra cui i ministri del Likud Miki Zohar, Haim Katz e May Golan – e 15 dei 120 deputati. ”Gaza – ha detto uno degli oratori – far parte della Terra d’Israele. Laddove l’aratro ebraico scava il suo solco, là passa il nostro confine”. Sul podio è esposta una grande carta geografica che mostra gli insediamenti ebraici rimossi da Gaza nel 2005 da Ariel Sharon e quelli che i nazionalisti vorrebbero edificare ora.

Nel suo intervento il ministro per la sicurezza nazionale (e leader del partito di estrema destra ‘Potere ebraico’) Itamar Ben Gvir si e’ espresso in favore della ”emigrazione volontaria” dei palestinesi da Gaza. ”Dobbiamo incoraggiarla, – ha detto, fra gli applausi della platea – che se ne vadano da qua”. ”Noi – ha aggiunto – dobbiamo tornare al Gush Katif (l’area di insediamento ebraico nel sud della striscia di Gaza sgomberata da Sharon, ndr) e nel nord della Cisgiordania. Dobbiamo farlo – ha spiegato – perché questa è la Torah, questa è la morale, questa è la giustizia storica e questo è quanto opportuno fare”. Alla conferenza partecipano fra gli altri i rabbini Dov Lior ed Elyakim Levanon, due dirigenti storici del movimento dei coloni. (ANSA)».

Pare quindi che, come si era già compreso, una parte della popolazione israeliana voglia eliminare  i palestinesi per occuparne le terre, mentre, essendo andati distrutti gli uffici pubblici catastali in Gaza, si teme che i palestinesi abbiano irrimediabilmente perduto anche ogni riferimento alle loro proprietà, seppur minime.  

Ma  chiudo questo articolo dicendo che non credo affatto che tutti gli ebrei siano uguali, come non lo furono neppure tutti gli abitanti del Terzo Reich. E combatté, costretto, con la Wehrmacht anche Heinrich Böll, ma certo non possiamo definirlo né un nazista né un favorevole all’ annientamento di popoli  per sete di potere. Per quanto riguarda poi il chiamare la Torah e Dio a sostegno di uno sterminio, io cercherei di non scatenare la collera del Signore, facendo delle scritture un uso  discutibile. Perché credo, fra l’altro, dopo aver pure citato frasi della torah dalla comunità ebraica bolognese, che i comandamenti non abbiano mai parlato dell’ appropriarsi delle cose altrui o di uccidere. E nel merito rimando al mio, sempre su www.nonsolocarnia.info: “Natale festa della nascita e della luce? Ma a Gaza, tra le tenebre della distruzione, “Dio piange con gli occhi dei bambini””. Invito inoltre chi non li avesse presi ancora in considerazione, a leggere, sempre sul mio blog, sia il mio: “Israele Palestina. La strage degli innocenti ” che la grande lezione di Moni Ovadia, da me ripresa sempre su www.nonsolocarnia.info, intitolata: “Analisi dotta e senza peli sulla lingua di un ebreo, Moni Ovadia, sulla politica del governo israeliano”, che mi pare una importante analisi di quanto sta accadendo in Israele. E certe contraddizioni del mondo ebraico sono anche presenti nel romanzo “Il nazista ed il barbiere” scritto da Edgar Hilsenrath, ebreo tedesco,  fuggito in Romania con la madre, ed internato poi nel ghetto di Černivci. (16).

Ma se qualcuno, leggendo solo i nostri giornaloni, non avesse capito cosa sta accadendo in Israele sappai che anche lì si protesta contro il governo di Netanyahu e vi sono state anche tensioni fra i dimostranti, che chiedevano a Netanyahu di andarsene a casa e la polizia (17), e Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato ucciso dai soldati israeliani, ha detto parole sagge: «”Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà». (18).

Ma vi furono anche manifestanti contro i coloni nel febbraio dell’ anno scorso, solo che ora sono i coloni a scendere in piazza, pensando di essere guidati da Dio, per continuare la loro politica di sopruso. (19.) Eppure solo un anno fa migliaia di persone scesero in piazza a Tel Aviv, contro il governo di Netanyahu che pare ora come ora aver approfittato della situazione per creare uno stato ancor più totalitario, distruggere i palestinesi ed annettere tutta la striascia di Gaza e forse parte della Cisgiordania, sstenuto dalla destra direi  più feroce ed ignorante raprresentata dai coloni. 

Infine scrivo che in ogni popolo dove governa un regime totalitario, anche se arbitrariamente si definisce democratico, si trovano persone di idee diverse, ma la caratteristica è quella che una parte di loro non può esprimerle, e che vige il silenzio dei dissidenti, per non soccombere, ed in Italia, ormai, la stampa ci parla solo di politiche e giochi governativi e per il potere, e ci riferisce spesso solo i ble bla bla di chi governa, poco interessato. Certo a me dispiace che proprio il glorioso popolo ebraico che tanto ha sofferto sotto il nazismo ed anche sotto Isabella di Castiglia, ora dimostri di non aver capito nulla dalla e della sua storia.

Laura Matelda Puppini

(1) La Corte internazionale di giustizia, nota anche con il nome di Tribunale internazionale dell’Aia, è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite. Ha sede nel Palazzo della Pace all’Aia, nei Paesi Bassi. È stata fondata nel 1945, ed ha iniziato a operare nell’aprile del 1946.

(2) Tutte queste informazioni sono tratte dall’articolo: “Cosa sappiamo delle accuse di Israele a Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi”, in: https://www.fanpage.it/esteri/cosa-sappiamo-delle-accuse-di-israele-a-unrwa-lagenzia-onu-per-i-rifugiati-palestinesi.

(3) Ivi.

(4) Ivi.

(5) Ivi.

(6) Ivi.

(7) Ivi.

(8)Ivi.

(9) Nel dossier di Israele accuse dettagliate contro l’Unwra, in:  https://www.agi.it/estero/news/2024-01-29/dossier-israele-accuse-unrwa-attacco-7-ottobre-25051372/. Secondo Israele, un consulente scolastico dell’agenzia Onu di Khan Younis, nel sud di Gaza, è “accusato di aver collaborato con suo figlio per rapire una donna da Israele”; “un assistente sociale di Nuseirat, nel centro di Gaza, avrebbe contribuito a portare a Gaza il corpo di un soldato israeliano morto, nonché avrebbe distribuito munizioni e coordinato i veicoli il giorno dell’attacco”;  si legge nel rapporto, secondo il New York Times, mentre un terzo dipendente avrebbe “partecipato al massacro in un kibbutz dove morirono 97 persone”, il Kibbutz Be’eri.

(10) “Cosa sappiamo delle accuse di Israele, cit.”.

(11). Ivi.

(12) Ivi.

(13) Ivi.

(14) Israele attacca Guterres che chiede di non sospendere i finanziamenti all’Unwra, in: https://www.globalist.it/world/2024/01/28/israele-attacca-guterres-che-chiede-di-non-sospendere-i-finanziamenti-allunwra/.

(15) https://www.msn.com/it-it/notizie/other/israele-12-ministri-a-conferenza-su-colonizzazione-gaza/ar-BB1hoFIx.

(16) Nel luglio del 1941, i collaborazionisti romeni del generale Ion Antonescu, un feroce fascista ed antisemita, occuparono Černivci e vi crearono un ghetto dove furono rinchiusi 50.000 ebrei.

(17) https://www.lapresse.it/esteri/2024/01/28/tel-aviv-scontri-tra-polizia-e-manifestanti-anti-netanyahu/

(18) Ivi.

(19) A Tel Aviv dispersa manifestazione contro violenze dei coloni, in: https://stream24.ilsole24ore.com/video/mondo/a-tel-aviv-dispersa-manifestazione-contro-violenze-coloni/AEOQNsuC

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L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: Israele, si allarga la protesta contro il governo Netanyahu-Gantz | reset.it|e rappresenta una manifestazione contro il governo ad Israele. L.M.P.

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/01/Israele_Reset.jpg?fit=782%2C696&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/01/Israele_Reset.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniECONOMIA, SERVIZI, SANITÀETICA, RELIGIONI, SOCIETÀLo stesso giorno in cui la Corte internazionale di giustizia, tribunale dell' Onu (1), ha deciso di non archiviare la causa presentata dal Sudafrica, che ha accusato il governo israeliano di essere colpevole di un vero e proprio genocidio a Gaza, Israele ha sostenuto che 'dipendenti' senza precisarne il...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI