Comunicato di Vìcinia. “Il Comune di Pontebba, fresco di ‘Bandiera nera’, ritorna alla carica” e cosa ha deciso il Comune con la delibera 55/2020.
Ho ricevuto anch’io questo comunicato stampa da: vicinia@friul.net, con preghiera di pubblicazione. Lo pongo ora su www.nonsolocarnia.info perchè attendevo di sapere qualcosa relativamente a quanto deciso dal consiglio comunale di Pontebba nella seduta del 30 luglio 2020, citata anche nel comunicato, avente come oggetto “Richiesta di disponibilità aree di proprietà comunale per la realizzazione di un impianto idroelettrico” che è stato poi anche pubblicato dal Messaggero Veneto il giorno seguente con l’articolo di Luciano Patat, “Bufera sulla centralina, ma il Comune va avanti”, ma soprattutto riportato sulla delibera.
Comunicato di Vìcinia.
Pontebba, 29 luglio 2020.
Il Comune di Pontebba, fresco di “Bandiera nera”, ritorna alla carica.
Canal del Ferro sotto attacco. Nonostante sia già decaduta la “Pubblica utilità” della nuova Centrale sul Fella e nonostante l’annunciata decadenza dell’Autorizzazione unica alla “Società Idroelettrica Fella”.
Nel cuore dell’estate, l’Amministrazione comunale di Ivan Buzzi, ancor fresca di “Bandiera nera” della “Carovana delle Alpi”, si appresta imperterrita a confermare il proprio ruolo da protagonista nell’“Assalto al Fiume Fella”, che tanta preoccupazione e scandalo suscita nelle Comunità di San Leopoldo/La Glesie, Pietratagliata e Pontebba, nell’intero Canal del Ferro, fra i difensori dei Beni comuni e dei Domini collettivi del Friuli e dell’intero arco alpino nonché in ampi settori del Consiglio regionale.
Alle ore 12 di giovedì 30 luglio (in una data e in un orario quantomeno insoliti nella storia amministrativa pontebbana), il Sindaco Buzzi ha convocato il Consiglio comunale per la trattazione di un Ordine del giorno in un unico punto: «Richiesta disponibilità aree di proprietà comunale per la realizzazione di un impianto idroelettrico. Determinazioni». Si tratta della stessa identica questione che, appena 5 giorni fa, nella precedente seduta, datata 24 luglio, era stata «rinviata», «alla luce della discussione svoltasi in Preconsiglio» (come aveva seccamente motivato il Primo Cittadino).
In quell’occasione, secondo indiscrezioni, alcuni Consiglieri (determinando l’inconsueto ritardo con il quale si era aperta la riunione) avevano suggerito al Sindaco di soprassedere, alla luce della “Nota” fatta protocollare il giorno stesso da tre dei cittadini «interferiti» dal contestatissimo impianto per la produzione di energia elettrica che la Società “Idroelettrica Fella” si prefigge di realizzare sull’omonimo fiume, captandone le acque in località San Rocco (nei pressi del Cimitero pontebbano) per poi “turbinarle” nell’apposita Centrale da costruire in località Braiducis. Un progetto per lo sfruttamento di una risorsa pubblica (di valore ecologico, paesaggistico e sociale strategico ed inestimabile) che, principalmente grazie agli incentivi statali tuttora garantiti al cosiddetto “Mini-idroelettrico” (direttamente prelevati dalle tasche dei contribuenti, tramite Bolletta elettrica), finirebbe per garantire profitti milionari alla Società privata proponente. Ma, con ogni probabilità – tramite la “Cabina primaria” per la connessione diretta alla rete di trasmissione dell’energia in alta tensione (progettata nei pressi di Pietratagliata, su parte dei terreni che il Comune sarebbe intenzionato a cedere giovedì) – anche il primo tassello indispensabile per resuscitare, in mano privata e tramite il sistema delle famigerate “Centrali a catena”, che hanno già prosciugato la Val Raccolana, i piani di sfruttamento idroelettrico dell’intero bacino del Fella elaborati nel secolo scorso da “Sade” ed “Enel”.
Dal documento recapitato a tutti i Consiglieri comunali di Pontebba si evince innanzitutto che le aree di proprietà comunale, citate genericamente nell’Ordine del giorno del 24 e del 30 luglio, ricadono proprio «nel piano particellare di esproprio-asservimento» connesso al progetto di “Idroelettrica Fella” (come confermato dall’Ufficio tecnico comunale). Ma, soprattutto, viene sottolineato che il Comune di Pontebba ha «ricevuto nota ufficiale dalla Regione Friuli-V. G. con la quale è stato comunicato a tutti i soggetti coinvolti l’avvio del procedimento volto a dichiarare la decadenza della Società Idroelettrica Fella s.r.l. dall’originario titolo di Autorizzazione unica alla costruzione ed esercizio della proposta centrale idroelettrica e delle relative opere previste nel Comune di Pontebba».
Tale provvedimento, salutato dai difensori del Fella e dei Beni collettivi come l’inevitabile e definitiva bocciatura dell’impattante progetto, è atteso proprio per i primi giorni della prossima settimana (il che svelerebbe l’urgenza della bizzarra convocazione meridiana del Consiglio di Pontebba) ed andrà ad aggiungersi ai precedenti fatti e procedimenti che hanno messo in luce non solo la problematicità e l’opacità dell’intero iter burocratico del progetto, ma anche l’impopolarità dell’iniziativa. La “Nota” pervenuta al Consiglio comunale, infatti, sottolinea come la Direzione Infrastrutture e Territorio della Regione sia già stata costretta a dichiarare «decaduta» la «pubblica utilità dell’opera proposta» (con la conseguente decadenza pure del relativo «potere di esproprio-asservimento» dei terreni dei soggetti interferiti, operazione per la quale, inizialmente, si era indebitamente prestata in prima persona l’Amministrazione Buzzi, obbligando ad un’azione legale di autotutela perfino il Consorzio vicinale di San Leopoldo).
Inoltre, il documento ribadisce che molti fra i proprietari dei terreni interessati dal passaggio della conduttura di adduzione dell’acqua della Centrale, fra San Rocco e Braiducis, e del cavidotto di oltre 3 chilometri, fra Braiducis e San Leopoldo, abbiano già manifestato il loro «incondizionato e insuperabile diniego» a cedere la «proprietà dei loro terreni» o a consentire la «costituzione di diritti di asservimento al passaggio della condotta di adduzione dell’acqua». Nonostante tutti questi “segnali” (ai quali va aggiunta la ribadita opposizione del Consorzio vicinale di San Leopoldo) e nonostante il formale richiamo dei cittadini firmatari della segnalazione a considerare quanto «inopportuno, nonché potenzialmente foriero di danno erariale» risulterebbe «impegnare il Comune di Pontebba alla cessione in favore della società privata Idroelettrica Fella S.r.l. di aree facenti parte del patrimonio comunale o alla costituzione in favore della stessa di diritti reali di qualsivoglia natura gravanti su beni del Comune di Pontebba, stante l’attuale pendenza di un procedimento amministrativo volto alla caducazione dell’originario titolo autorizzativo alla realizzazione dell’opera», la convocazione del 30 luglio pare confermare l’incrollabile determinazione del sindaco Ivan Buzzi e della sua Amministrazione di non recedere dal proprio sostegno al devastante progetto di sfruttamento delle acque del Fella.
Finora, tale atteggiamento si è concretato in una serie di atti puntualmente denunciati all’opinione pubblica regionale e alle autorità competenti dal convegno contro l’“Assalto al Fella”, indetto a Udine il 25 maggio dai Comitati in difesa delle acque friulane; in occasione della pubblica protesta del 5 luglio a Pietragliata; e, più recentemente, nelle motivazioni addotte da “Legambiente” per l’assegnazione della “Bandiera Nera”. In tale pubblica accusa, fra l’altro, si definisce «grave che l’Amministrazione Comunale, abbagliata dalla possibilità di ottenere qualche introito, non solo abbia emanato decreti di esproprio nei confronti del Consorzio dei beni delle Comunioni Familiari di San Leopoldo, subito contestati, ma non abbia esitato a schierarsi in sede di TAR a sostegno della ditta proponente».
Con preghiera di diffusione. Grazie.
LA VICìNIA http://www.friul.net/vicinia.php / vicinia@friul.net», protezion e avignî des propietâts coletivis in Friûl e te provincie di Triest, zašcita in razvoj skupnih posestev u Furlaniji in na Krasu, protezione e futuro delle proprietà collettive in Friuli e nella provincia di Trieste.
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Cosa ha deciso il 30 luglio 2020 il Comune di Pontebba. Dalla delibera 55/2020.
Ora cosa ci racconta Luciano Patat nel suo articolo, pubblicato il 31 luglio 2020 sul Messaggero Veneto? Che la seduta del consiglio comunale di Pontebba, avente come oggetto “Richiesta di disponibilità aree di proprietà comunale per la realizzazione di un impianto idroelettrico” cioè della centralina contestata ormai da molte parti, voluta dalla Società “Idroelettrica Fella”, del signor Tondo di Venzone, che nulla ha a che fare, per inciso, con il noto politico che porta lo stesso cognome, con captazione delle acque del fiume Fella in località San Rocco e Centrale da costruire in località Braiducis, ha avuto luogo, e quanto deliberato, e questo lo scrivo io, è leggibile in “Comune di Pontebba – Delibera n.55 del Registro delle Delibere dell’anno 2020”.
Dal testo della delibera si sa che: essendo stata assunta in protocollo dal comune il 6 luglio 2020 la domanda della Società “Idroelettrica Fella”, datata 3/7/2020, per avere dal Comune di Pontebba la disponibilità delle seguenti 3 aree: a) Fg 16, mappali nn. 18 e 63 (per servitù di acquedotto); b) Fg 24, mappale n. 6 (per servitù di acquedotto); c) Fg 13, mappale n. 489 (per transito provvisorio di cantiere); d) Fg 13 mappali nn. 996, 1524 e 997/1 (per servitù di elettrodotto); avendo la Conferenza di servizi attivata nell’ambito del procedimento per il rilascio dell’Autorizzazione unica espresso parere favorevole al rilascio di detta Autorizzazione; ritenuti non sussistenti motivi ostativi particolari alla concessione alla Società istante della disponibilità dei suddetti mappali nelle forme richieste, e dopo un lungo ed unico intervento del Sindaco Ivan Buzzi, il comune di Pontebba, con quattro consiglieri assenti: Claudia Buzzi, Giovanni Nino Di Marco, Maurizio Maso e Massimiliano Coianiz, consiglio comunale formato da una lista unica e quindi senza opposizione, ha deciso, all’ unanimità dei presenti, «1) Di dare atto di quanto sopra esposto; 2) Di esprimere il proprio assenso di massima, per le ragioni in narrativa esposte, alla concessione alla Società Idroelettrica Fella srl con sede in Pontebba (UD), a titolo oneroso, della disponibilità delle seguenti aree di proprietà comunale: a) Fg 16, mappali nn. 18 e 63, per servitù di acquedotto, b) Fg 24, mappale n. 6, per servitù di acquedotto, c) Fg 13, mappale n. 489, per transito provvisorio di cantiere, d) Fg 13 mappali nn. 996, 1524 e 997/1, per servitù di elettrodotto; 3) Di rimandare a successivi provvedimenti ed atti la costituzione delle servitù e l’autorizzazione all’occupazione temporanea per esigenze di cantiere, previa determinazione dei relativi corrispettivi.
E questa concessione è avvenuta sulla base del parere favorevole per il rilascio dell’Autorizzazione unica dato un tempo, pur avendo precisato il Sindaco che era pervenuta al Comune una nota regionale con la quale si comunicava l’avvio del procedimento per la dichiarazione di decadenza dell’autorizzazione unica, e che tale delibera, a suo avviso, era da configurarsi come un «consenso di massima alla costituzione delle servitù ed all’occupazione temporanea per esigenze di cantiere, rimandando ad atti successivi, subordinatamente all’esito del procedimento regionale in corso, la costituzione delle servitù e l’autorizzazione all’occupazione temporanea». Ma questo è un parere di Ivan Buzzi e non è stato deliberato da consiglio. Pertanto la cessione è stata decisa, anche se con un assenso di massima, che non si sa cosa voglia dire. Perchè o è ‘a’ o è ‘b’, e la cessione a titolo oneroso delle aree, per quanto alla fine deliberato, a me non pare abbia condizionali.
Pertanto il comune di Pontebba ha deciso, secondo me, di concedere le aree richieste al sig. Tondo, e quindi pare favorevole, se ho ben compreso, alla costuzione della centralina che nessuno vuole, ed ad una Società che avrebbe, come altre, una concessione per sfruttare il Fella per trent’ anni, e solo per suo uso e consumo. Ditemi un po’ voi …Ora temo che la via sia solo quella di impugnarla, se possibile, e se erro correggetemi.
Grazie a Vìcinia per l’informazione, ed alla prossima puntata di questa telenovela, che non doveva neppure avere inizio.
Laura Matelda Puppini.
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