Considerazioni sulla ‘diga’ o ‘traversa’ che dir si voglia di Dignano, con riferimento pure all’incontro in IV commissione regionale.
Vorrei qui riassumere più posizioni critiche sulla ‘diga’ o traversa’ a Dignano, iniziando da due note di Marco Lepre e dal testo comune sulla montagna dimenticata ed erosa, che nell’ alluvione del 1966 perse ban 12 persone, ma ora si ricorda solo Latisana.
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Considerazioni di Marco Lepre, Presidente di Legambiente Carnia-Canal del Ferro- Val Canale.
Lunedì 4 Novembre. Alluvione del 1966 e Traversa sul Tagliamento proposta nel 2024.
ho seguito in diretta streaming dalla Regione l’intera Audizione della IV Commissione Regionale dedicata alle opere previste sul fiume Tagliamento ed in particolare al progetto di “traversa” in corrispondenza del Ponte di Dignano.
Il resoconto dato dalla RAI nell’edizione delle 19.30 del Tgr FVG e da parte di altri organi di informazione, mi è sembrato alquanto incompleto e “accondiscendente” nei confronti di una precisa parte in causa. Nessun cenno ad esempio alle interessantissime relazioni degli esperti del CIRF e della Comunità Scientifica che ha preso una chiara posizione contro l’opera.
Personalmente mi ha colpito poi la fretta con cui sia la Viceministra all’Ambiente Vannia Gava che la Segretaria dell’Autorità di Distretto hanno abbandonato l’aula senza nemmeno aspettare gli interventi dei tecnici e degli esperti che erano stati auditi. Forse non è loro compito ascoltare ed informarsi?
C’è stata poi un’altra “gaffe” istituzionale – il minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’alluvione “di Latisana” – in parte corretta dall’Assessore Scoccimarro, sulla quale si è preferito sorvolare nei resoconti giornalistici, ma che è stata evidenziata in uno degli interventi dei Comitati.
Nell’alluvione del 3/4 novembre 1966 nella nostra regione ci furono 18 vittime: quattro a Latisana e ben dodici in Carnia, tra le quali il Sindaco di Forni Avoltri.
Ieri, però, si è parlato solo di Latisana che, a differenza della montagna, dal 1966 in poi non ha più avuto vittime o danni per le varie alluvioni che hanno colpito il nostro territorio. Marco Lepre».
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Quindi Marco Lepre e Franceschino Barazzutti hanno firmato questo testo collegando l’argomento ai problemi da ‘sempre’ irrisolti della nostra montagna.
«Franceschino Barazzutti, Marco Lepre. 4 Novembre 1966 – 4 Novembre 2024: la Montagna dimenticata.
Non sarà stato probabilmente un caso che, per l’Audizione della IV Commissione del Consiglio Regionale dedicata al progetto di una “traversa laminante” sul Tagliamento (prevista in corrispondenza del ponte di Dignano e contestata non solo da Amministrazioni Comunali e da Comitati di cittadini, ma anche da 400 accademici ed esperti di vari Paesi), sia stato scelto il 4 novembre, data dell’anniversario dell’Alluvione che 58 anni fa colpì drammaticamente Firenze, Venezia e la nostra stessa regione.
Per i rappresentanti del Governo (la Vice Ministra all’Ambiente Vannia Gava) e quelli della Giunta Regionale presenti in aula, infatti, questa costituiva probabilmente l’occasione per proclamare con perentorietà mista ad orgoglio che, dopo tanti anni di discussioni, convegni e studi, per difendere Latisana finalmente si passava alle opere concrete.
All’inizio della seduta il Presidente del Consiglio Regionale Bordin, in un messaggio registrato, aveva chiesto di osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’alluvione di Latisana. Nel novembre del 1966 a Latisana i morti furono quattro (molti di meno di quelli del settembre dell’anno precedente), mentre nella regione si arrivò complessivamente a 18 vittime, dodici delle quali in Carnia. Tra queste il Sindaco di Forni Avoltri, Riccardo Romanin, inghiottito insieme alla sua auto, sulla quale si trovavano anche un tecnico ed un operaio del Comune, mentre stava prestando i primi soccorsi alla popolazione.
È una dimenticanza nei confronti della montagna purtroppo non nuova. Il 9 novembre 1966, la Gazzetta Ufficiale pubblicava infatti il Decreto del Presidente della Repubblica recante le norme di attuazione del D.L. n. 914, con il quale veniva delimitata l’area colpita dall’alluvione cui destinare gli aiuti. Nell’elenco venivano inseriti i Comuni della bassa friulana e Pordenone, ma, stranamente, venivano dimenticati i 39 Comuni montani che costituivano la Comunità Carnica. La cosa sollevò l’immediata protesta dei Sindaci, che minacciarono dimissioni in massa, mentre i sindacati di zona decisero di proclamare lo sciopero generale qualora le richieste non venissero accolte.
Oltre alla perdita di vite umane, in Carnia si registrarono smottamenti, frane, crolli di edifici, interruzioni della viabilità e rotture della rete di distribuzione dell’energia elettrica e degli acquedotti. Alcuni centri restarono a lungo isolati. Fortemente colpito anche il patrimonio boschivo. Si riscontrarono danni alle attività economiche, in particolare alle segherie spazzate via dalla piena. I danni furono quantificati in 15 miliardi di lire.
Qualche settimana più tardi, commemorando le vittime dell’alluvione nella prima seduta del Consiglio Comunale successiva alla catastrofe, il Sindaco di Tolmezzo Tiziano Dalla Marta dichiarava che “questi morti rappresentano il prezzo doloroso che la Carnia ha pagato per le sue condizioni di sottosviluppo”. Tra le cause del disastro venne ricordato l’eccessivo disboscamento effettuato durante la guerra, ma ci fu anche chi sottolineò gli effetti dell’indiscriminato sfruttamento idroelettrico. Dal 1966 ad oggi, le varie alluvioni che si sono susseguite nella nostra regione hanno provocato a Latisana solo allarme ed apprensione; in montagna hanno procurato ancora danni e vittime.
Dispiace che, pur invitati all’audizione odierna, i Sindaci della montagna non si siano fatti sentire per sottolineare le condizioni in cui versa il bacino superiore del Tagliamento e la necessità di ripristinare condizioni naturali del suo corpo idrico, a vantaggio e sicurezza anche della pianura.
Dal dicembre 2021 è depositata in Regione una Petizione Popolare con la richiesta di ridare acqua al nostro fiume e istituire le “Giornate del Tagliamento”. Gli oltre 1300 firmatari sono ancora in attesa di fatti concreti o, almeno, di una cortese risposta.
Tolmezzo, 5 novembre 2024.
Franceschino Barazzutti – Comitato Popolare per la Tutela del Bacino Montano del Tagliamento e Marco Lepre – Circolo Legambiente della Carnia-Val Canale-Canal del Ferro.
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La posizione del Pd sulla traversa di Dignano. Da: Radio Studio Nord News.
«A sei mesi dalla richiesta di audizioni sul progetto della traversa di Dignano sul fiume Tagliamento finalmente siamo riusciti a sentire in Aula tecnici, sindaci e soggetti coinvolti. Ora resta da capire cosa intende fare la Giunta a fronte di quanto emerso oggi, se tirare dritto con un progetto (peraltro cambiato nel corso di questi sei mesi) che vede la contrarietà di una parte del territorio oppure, come auspichiamo, rimettere le carte sul tavolo e valutare possibili percorsi alternativi sui quali crediamo sia necessario comunque un ulteriore confronto». Lo affermano i consiglieri regionali Andrea Carli, Nicola Conficoni e Manuela Celotti (Pd) a margine delle audizioni in 4ª commissione sul progetto per l’intervento di costruzione di una traversa laminante adiacente al ponte di Dignano, sul fiume Tagliamento.
«Ritengo necessario mettere ulteriormente a confronto le differenti posizioni tecniche emerse oggi in commissione» afferma Carli, primo firmatario della richiesta delle audizioni odierne. «Rispetto a quanto emerso oggi, inoltre, è importante che la Giunta chiarisca una serie di punti a partire dalla scelta ultima di intervento, che rispetto alle ipotesi elaborate all’interno del Laboratorio Tagliamento – spiega Carli – non era certo in cima alla lista tra quelle stilate». E inoltre, continua, «rispetto agli insediamenti di cui si è parlato in commissione, è importante che la Giunta chiarisca se la realizzazione del ponte laminante prevede il loro sgombero».
«Come sta accadendo in altre situazioni, come lo sghiaiamento del lago di Barcis o gli interventi sul fiume Meduna, anche con il Tagliamento si è perso tempo prezioso – afferma Conficoni – che ora si vuole recuperare trovando una soluzione definitiva al problema. Peccato che finora gli atti della Giunta abbiamo suscitato solo delusione e malcontento tra i territori: oggi i sindaci del medio corso hanno reiterato la richiesta di ritiro della delibera di Giunta, denunciando ricatti e ribadendo tutte le loro perplessità, quelli del basso corso, Lignano e Latisana, hanno confermato tutte le loro preoccupazioni. E a questo si affiancano le divergenze tra i tecnici, sia sul metodo, sia sul merito. A fronte di tutto questo la domanda è fondamentalmente una, ossia se l’assessore Scoccimarro intenda o meno ritirare la delibera come chiedono sindaci e comunità».
Anche la consigliera Celotti chiede «chiarezza sui cambi di prospettiva che in questi mesi ha avuto la Giunta rispetto all’intervento su Dignano. Le audizioni odierne hanno messo sul piatto fattori di cui va tenuto conto, a partire dalle considerazioni fatte dai tecnici, dalle quali emerge che la traversa non è l’unico progetto possibile, si approfondiscano le alternative, come sottolineato peraltro dall’Istra. I contributi di oggi vanno sviscerati, anche perché i tecnici intervenuti nella seconda parte della commissione hanno sollevato notevoli criticità riguardo all’efficacia dell’opera in termini di mitigazione del rischio, sui costi e sull’impatto paesaggistico e sull’ecosistema del fiume Tagliamento, perplessità peraltro sollevate anche dai sindaci del medio corso. Comprendiamo tutti la posizione delle comunità del basso corso, ma non può essere indifferente quello che si pensa di realizzare nel medio corso, anche perché il Tagliamento, oggi lo abbiamo sentito una volta di più, va considerato come un unicum». (https://www.studionord.news/tagliamento-scontro-in-aula-sulla-traversa-laminante-di-dignano/).
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Comunicato congiunto di Massimo Moretuzzo e Marco Putto di Patto per l’Autonomia Civica.
Udine, 4 novembre 2024.
«L’11 aprile scorso la Giunta Fedriga ha approvato una delibera con la quale è stato approvato il Documento Preliminare alla Progettazione per la realizzazione di una traversa laminante fra Dignano e Spilimbergo, affiancata al ponte esistente. Successivamente, dopo una serie di dichiarazioni contraddittorie come quelle dell’Assessore Scoccimarro che addirittura ha parlato di rischio crollo per il ponte di Dignano in caso di piena del fiume, il 16 luglio scorso la Giunta ha cambiato direzione parlando di ponte-traversa, attraverso una generalità (che non ha la forza di una delibera). Le polemiche e le mobilitazioni che si sono verificate in questi mesi e le contrapposizioni fra territori che si sono palesate anche durante l’audizione odierna, sono frutto quindi anche della confusione che gli atti e le dichiarazioni della Giunta regionale hanno reso pubblici negli ultimi mesi». Questa la posizione espressa dai consiglieri Massimo Moretuzzo e Marco Putto del Gruppo Patto per l’Autonomia – Civica FVG in seguito all’audizione sul Tagliamento che si è svolta oggi in IV Commissione consiliare.
«Questo rende ancora più complicato trovare una soluzione condivisa a un tema che non può più essere rimandato – proseguono i consiglieri –. A 58 anni dall’alluvione di Latisana è impensabile continuare ad evitare di intervenire in modo serio sul tema della mitigazione del rischio che vivono le popolazioni della parte bassa del fiume. Tutte le istituzioni oggi audite, compresi i sindaci della parte del medio e alto corso del Tagliamento, hanno ribadito l’urgenza di agire, senza ulteriori ritardi. Così come non sono state espresse posizioni pregiudiziali, con la disponibilità al confronto serio sulle idee progettuali che la parte tecnica porterà sul tavolo dei diversi portatori di interesse».
«Di certo – concludono Moretuzzo e Putto – condividiamo la riflessione riportata in audizione da Alberto Bernava, sindaco di San Vito al Tagliamento, che ha ricordato all’aula come sia stato davvero spiacevole aver assistito oggi a una profonda spaccatura tra i Comuni che rappresentano le comunità di valle e quelli che rappresentano le comunità di monte: il Tagliamento, per il quale molti Consigli comunali friulani hanno chiesto il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, deve essere un fiume che unisce e che valorizza il nostro territorio, non che lo divide. La Regione favorisca di più il dialogo e la partecipazione tra i territori, anziché alimentarne la divisione». (Comunicato da Ufficio stampa Gruppo Consiliare Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, datato 4 novembre 2024).
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Comunicato di Open Sinistra Fvg per bocca di Furio Honsell.
«Ieri in Commissione Ambiente del Consiglio Regionale FVG è stato discusso il progetto della Giunta Fedriga del valore di 200 milioni per la costruzione di una traversa di laminazione, con luci e paratie mobili, all’altezza di Dignano sul Tagliamento. Insomma una struttura che può all’occorrenza diventare una diga. L’Assessore Scoccimarro ha sostenuto con un ragionamento, in verità non molto stringente, che ciò dovrebbe ridurre il rischio di inondazioni nei territori alla foce del Tagliamento.
Come Open Sinistra FVG riteniamo che l’efficacia di questo progetto non sia assolutamente garantita. Il progetto è faraonico sia sul piano paesaggistico che su quello ambientale, con gravissime conseguenze, ma non è nemmeno ben definito, figuriamoci quindi se si possono fare delle valutazioni quantitative. L’Assessore non è stato chiaro se la traversa sarà parallela al ponte oppure sarà ottenuta ristrutturando il ponte di Dignano. Non è chiaro poi cosa si intenda fare all’altezza di Varmo.
Con tante incertezze, il progetto della traversa a Dignano rischia di essere gigantesco ma inutile per risolvere il problema a Latisana.
Molto grave è stata la conflittualità tra sindaci che questo progetto ha inutilmente suscitato. I fiumi da sempre uniscono i popoli, questo progetto invece ha distrutto la solidarietà tra sindaci nella nostra Regione.” Così si è espresso Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG». (Comunicato del 5 novembre 2024).
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Così Serena Pellegrino (Avs) sulla ‘traversa di Dignano: «No a opere impattanti, preservare il fiume».
Non avendo trovato il comunicato che Serena Pellegrino mi aveva sicuramente inviato, per la suo interesse pubblico questo suo comunicato, datato Trieste 23 agosto 2024.
La consigliera regionale di Avs Serena Pellegrino, in una nota firmata assieme al co-portavoce Fvg di Europa Verde Claudio Vicentini, che è anche consigliere del Comune di Carlino, interviene sulla questione della realizzazione della discussa diga/traversa di Dignano.
“Siamo contrari – si legge nel comunicato – a ogni opera che sia impattante per il destino del fiume Tagliamento. Con la delibera n. 530 dell’11 aprile, la Giunta regionale ha approvato la costruzione di una traversa laminante in adiacenza al ponte di Dignano, ponte che peraltro oggi viene dichiarato a rischio esattamente come avemmo modo di ribadire undici anni fa e per cui fummo accusati di procurato allarme, per la creazione di un bacino di espansione in linea”.
“A nostro avviso – proseguono Pellegrino e Vicentini – questa scelta potrebbe tradursi in una sciagura per la preservazione della naturalità del fiume Tagliamento. L’opera proposta dalla Giunta regionale necessiterebbe di imponenti fondazioni in profondità nel greto del fiume che andrebbero a impattare in maniera considerevole con le acque sotterranee con imponenti argini. A peggiorare le cose, si prevede la realizzazione di un’ulteriore opera a sud nei pressi del comune di Varmo. A questo tipo di opere straordinariamente impattanti non possiamo che opporci con vigore e determinazione sostenendo, senza tentennamenti, le ragioni del Comitato sorto in contrapposizione all’opera”.
“Da alcune dichiarazioni apparse in questi anni sulla stampa – proseguono gli esponenti di Avs – desumiamo che le motivazioni principali che stanno a monte delle intenzioni di realizzare queste opere, ritenute così importanti per la salvaguardia delle vite degli abitanti residenti in prossimità della foce del Tagliamento, siano di carattere economico e speculativo, ovvero l’eliminazione dei vincoli idro-geologici presenti in prossimità del fiume così come sono stati espressi da una esponente della Maggioranza durante la scorsa legislatura. Svincolando questi terreni si creerebbero inevitabilmente nuove lottizzazioni”.
“Ci auguriamo che tali dichiarazioni siano state mal interpretate e ci riserviamo fin d’ora di presentare un’opportuna interrogazione alla Giunta Regionale. A tal proposito – ribadisce Pellegrino – il fiume Tagliamento viene definito da numerosissimi studiosi ‘il re dei fiumi delle Alpi’, l’ultimo fiume naturale d’Europa. Il compito della politica e degli amministratori è quello di preservarne la naturalità, soprattutto per quel che riguarda il tratto medio-alto del fiume”.
“Sulla base delle considerazioni pronunciate a mezzo stampa dal professor Petti, e alla luce delle considerazioni emerse con lo studio prodotto da Laboratorio Tagliamento – si legge ancora nel comunicato – siamo fortemente convinti che si possa ragionare su soluzioni alternative a quelle preventivate dalla Regione Fvg con delibera 530 per la messa in sicurezza dell’abitato di Latisana. Rimanendo dell’avviso che fondamentali siano le opere di manutenzione ordinaria del fiume in attinenza ai progetti di rinaturalizzazione necessari, chiediamo ai tecnici regionali la possibilità di approfondire in maniera più stringente gli effetti negativi che verrebbero a crearsi nell’eventualità si andasse a creare un canale scolmatore da Latisanotta verso la laguna di Marano”.
Pellegrino conclude con una sollecitazione: “Essendo l’area del basso Tagliamento già fortemente antropizzata e non dimenticando che in origine la foce del fiume era a delta, ci chiediamo se non sia possibile approfondire adeguatamente e nelle sedi opportune la soluzione I (canale scolmatore in località Latisanotta) e J (canale scolmatore in sinistra idraulica del fiume Tagliamento) del documento ‘Schede di sintesi delle proposte di soluzioni alternative’ redatto a suo tempo dalla Regione Fvg”».
(https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne/Portale/comunicatiStampaDettaglio.aspx?ID=855262).
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L’immagine che accompagna l’articolo ritrae il fiume Tagliamento al ponte di Dignano ed è una di quelle già da me già utilizzate.
Laura Matelda Puppini
https://www.nonsolocarnia.info/considerazioni-sulla-diga-o-traversa-che-dir-si-voglia-di-dignano-con-riferimento-pure-allincontro-in-iv-commissione-regionale/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ponte-digano-54737-800x533-1.jpg?fit=800%2C533&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/07/Ponte-digano-54737-800x533-1.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Senza categoriaVorrei qui riassumere più posizioni critiche sulla 'diga' o traversa' a Dignano, iniziando da due note di Marco Lepre e dal testo comune sulla montagna dimenticata ed erosa, che nell' alluvione del 1966 perse ban 12 persone, ma ora si ricorda solo Latisana. _________________ Considerazioni di Marco Lepre, Presidente di Legambiente...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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