Dichiarazioni alla stampa degli assessori regionali FVG a fine mandato. Un motivo in più per votare Massimo Moretuzzo.
In un numero non recentissimo del Messaggero Veneto, che pare tutto a favore di Massimiliano Fedriga che compare, sorridente, un giorno sì e l’altro anche sulle sue pagine, costellate dalle sue affermazioni che dicono poco e niente, ho trovato delle interessantissime dichiarazioni degli assessori regionali che ci dicono, di fatto, dopo averle analizzate, perchè votare Moretuzzo for president, persona che non solo io ho definito vicino alla gente ed al territorio e che si prefigura come amministratore più volto ai cittadini di Fedriga, a mio avviso.
E io credo che noi vogliamo un Presidente per la Regione FVG che guardi alla gente e non alle multinazionali e che accetti il dialogo in consiglio regionale, non che si muova in solitaria e permetta agli assessori di farlo, come ha fatto Massimiliano Fedriga, che si è vantato anche all’ incontro di Gorizia di aver dato soldi qui e là, tanti soldi, semplicemente perché sono giunti all’ente regionale, non perché frutto delle sue politiche.
Gestire la cosa pubblica significa rispondere con i soldi dei cittadini alle esigenze degli stessi, delle comunità, delle popolazioni non certo credersi grandi managers e mettersi a fare di testa propria con i capitali altrui, magari guardando cosa interessa ad alcune multinazionali, che tendono a sfruttare a loro uso e consumo persone e territori non da ora. E se mi sbaglio scrivetemelo.
Essere assessore, che non dovrebbe implicare il diventarlo pur non essendo stati eletti, significa essere un componente dell’organo esecutivo di un ente territoriale che deve utilizzare il danaro pubblico per rispondere alle richieste dei cittadini, adeguatamente verificate, e non mi si dica che i cittadini del Fvg non hanno espresso i loro bisogni, per esempio in ambito sanitario, o per la salvaguardia dell’acqua, basti leggere, per la Carnia, su www.nonsolocarnia.info (1) l’articolo intitolato: ”Piano paesaggistico regionale e richieste della popolazione carnica. E riporto qui, in sintesi, quali erano le richieste (inascoltate) dei carnici per la Carnia nel 2016.
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Richieste della gente di montagna per la montagna.
Argomenti di interesse pubblico elencati: Tutela dell’acqua e dei rii, richiesta di una gestione integrata del sistema idrico, anche con intervento dei comuni e della comunità di montagna, che non deve essere in mano a privati di ogni tipo che hanno concessioni per acque potabili vitali per muovere le turbine di centrali e centraline a proprio uso e consumo; tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio storico, culturale, architettonico, archeologico, artistico e paesaggistico, contemplando, pure, il recupero di stavoli e stalle, per esempio quelli presenti in località Valdie con loro possibile trasformazione in rifugi e bivacchi; conversione, ove possibile, degli edifici militari dismessi; tutela della biodiversità e della flora autoctona; valorizzazione e tutela della risorsa bosco, ma non vista solo come una fonte di reddito immediato, vietando il taglio raso. Ed ancora: valorizzazione dei parchi già esistenti, come quello delle Dolomiti carniche; recupero siti degradati; divieto di transito di moto su sentieri e di attività motoristiche che possano disturbare la fauna, distruggere la flora, rovinare i sentieri, che vengono, tra l’altro, mantenuti dal C.a.i. attraverso l’opera di volontari; non approvare villaggi turistici come quello previsto sullo Zoncolan ed altri progetti fortemente impattanti. Inoltre queste le richieste per mantenere il tessuto abitativo e di popolazione: Servizi essenziali per tutti, anche per le piccole frazioni, fra i quali: punto vendita alimentare; servizio comunale recupero foraggi dei privati; banda larga per permettere studio e telelavoro; valorizzazione e tutela del patrimonio agro silvo-pastorale; valorizzazione dell’agricoltura non intensiva; creazione di cooperative per la pulizia e manutenzione del territorio; recupero di attività artigianali pure indispensabili per la sopravvivenza della montagna.
E non era stata richiesta allora, una sanità a misura d’ uomo e non di azienda, solo perché non si sentivano ancora del tutto gli effetti della politica sanitaria Renzi – Serracchiani -Telesca, seguita poi dalla catastrofe Fedriga/Riccardi. E la Carnia e la Val del Lago hanno detto un no corale ai cogeneratori Siot a metano, mentre noi, che siamo quattro gatti e che consumiamo con caldaie a condensazione ben meno globalmente, non potremo avere, fra un po’, almeno così pare, neppure questo metodo di riscaldamento ed neanche un banale ‘spolert’ che rappresenta la salvezza dei poveri.
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Ma anche il Friuli e Trieste hanno fatto le loro richieste.
E non ditemi che anche il Friuli o Trieste non hanno saputo porre con forza i loro problemi alla Regione, uscendone, come tutti, inascoltati. Ed a Trieste cittadini hanno richiesto alla Regione che non venga costruito il nuovo Burlo, spreco di soldi pubblici e doppione, posizionando un ospedale pediatrico sul ‘nido del cuculo’ agganciato a quello non pediatrico di Cattinara; che non si riempia di parcheggi la zona, senza neppure sapere bene, pare, come il terreno sosterrà gli scavi; hanno domandato che si salvino le pinete e gli alberi, senza cementare ancora una città che già boccheggia, chiusa tra il monte ed il mare; che ci si dimentichi dell’ovovia che distrugge aree verdi ed è un non-senso con la bora; che Fedriga lasci perdere il rigassificatore sulla costa e magari tenti di capire cosa transita per il porto, se anche testate nucleari. E Trieste ha pure ampiamente richiesto una sanità migliore, il ritorno al 118, per velocizzare il servizio del Pronto Soccorso, e via dicendo: tutte richieste cadute nel vuoto. (2).
Inoltre un grosso problema in Regioni a Statuto speciale come la nostra, è quello che il consiglio regionale ha potere legislativo, e leggi e norme proposte dalla stessa giunta esecutiva a componente parziale di non eletti, (nominati dal Presidente di giunta perché dovrebbero essere dei tecnici, ma ora sembra proprio non sia più così), possono essere approvate dalla maggioranza regionale, magari per fedeltà al partito o a chi di fatto governa, anche in fretta e furia, come lamentava pure Furio Honsell, che così si esprimeva sul passaggio di 15 milioni da Rosolen a Riccardi e poi a Arcs e Insiel, pare proprio per favorire il transito della nostra banca dati sanitari a Novartis, scelta fatta da Fedriga senza chiedere niente a nessuno: «La prima osservazione da fare è che passaggi piuttosto onerosi e significativi arrivano al consiglio regionale in una fase in cui non c’è più tempo per l’approfondimento, e quindi un consigliere si trova costretto a leggere un testo, una prosa veramente tersa, da cui deriva poi l’illustrazione del tutto, con l’assessore che non riesce, purtroppo, a chiarire i dubbi». (3).
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Messaggero Veneto 27 dicembre 2022. Cosa hanno detto gli assessori, quasi a fine mandato.
Premetto a questa parte una illuminante frase di Furio Honsell: «questa Giunta ci ha guidati per 5 anni senza nessuna idea progettuale, ponendo in essere un mero esercizio di potere fine a sé stesso». (4).
E dalle dichiarazioni degli assessori, che rispondevano a domande relative al lavoro svolto e ad una loro possibile ricandidatura, pare proprio così. Esse fanno parte di un articolo di Marco Ballico, pubblicato dal “Messaggero Veneto” il 27 dicembre 2022, costellato da riquadri dedicati ad ogni assessore, dove la parte del leone la fa Riccardo Riccardi.
Davanti ad una catastrofe sanitaria che è sotto gli occhi di tutti, cosa dice Riccardo Riccardi, vicepresidente della giunta, assessore a sanità e salute con delega alla protezione civile, ‘non di origine elettiva’ e di Forza Italia? (5). Che per lui sono stati cinque anni durissimi (ma non sa quanto lo sono stati per noi), che non intende candidarsi come consigliere regionale (forse perché sa bene che ben pochi lo voterebbero) e che ritornerà, presumibilmente, e se magari nessuno gli farà fare nuovamente l’assessore, come dirigente ad Autovie Venete dove è già stato direttore generale ed operativo. Quindi alla domanda se gli piacerebbe dirigere la Newco, la prossima società autostradale, ha risposto: «È il mio lavoro. (…). Credo di avere un solido curriculum, ora pure arricchito». (6). Ma a questo punto siamo noi a chiederci, dopo aver letto queste parole, quali competenze abbia ravvisato in lui Massimiliano Fedriga per dargli in mano Sanità, Salute e Protezione Civile. Perché il Presidente della giunta può nominare direttamente assessore un non eletto solo se ritiene, dati alla mano, che sia un tecnico del settore da dirigere, almeno io sapevo così. Ma in questo caso ….
Poi alla domanda “In che tempi si potrà risolvere la criticità evidenziata delle liste d’attesa”, già mal posta perché il problema è quello delle lunghe attese per una prestazione sanitaria nel settore pubblico, il dott. arch. Riccardi, il sostenitore a spada tratta della sanità privata, che ritiene il suo lavoro occuparsi di strade ed autostrade, (il che è un pelino diverso che di sanità salute, ed emergenze sanitarie oltre che di protezione civile), si è profuso in un mare di parole appartenenti all’iperuranio e senza agganci con la realtà che viviamo noi, poveri cristiani: «Bisogna lavorare per risolverla nel più breve tempo possibile. Significa trovare un equilibrio, nella consapevolezza però che, nonostante le falsità dell’opposizione, siamo al penultimo posto per budget a favore del privato accreditato» (7). A questo punto trasecolo. A parte il fatto che non si sa, da questo articolo, a quale statistica faccia riferimento l’assessore, è chiaro che regioni popolatissime hanno, in valore assoluto, più prestazioni nel privato accreditato che una regione di 4 gatti vecchi come la nostra. Ma ne hanno di più anche nel settore pubblico. Ma poi quali sarebbero le falsità dell’opposizione? Boh, qui non è dato capire.
Quindi udite, udite! Alla domanda: «Da dove può arrivare la svolta», per risolvere il problema delle liste d’attesa quasi che fossero, per Ballico, l’unico problema per la sanità targata FVG al collasso, dove fra un po’ mancherà tutto ed i Pronto Soccorso e le aree di emergenza imploderanno, ha risposto: «Appropriatezza e prossimità: più tecnologia e uno straordinario capitale umano. Premesso che il fenomeno è nazionale, il sistema troverà personale solo garantendo migliori condizioni di lavoro e politiche retributive diverse.» (8).
Ma se Riccardo Riccardi pensava che la prossimità delle cure e le migliori condizioni di lavoro fossero una risposta ad alcuni problemi della sanità regionale, perché ha cercato di accentrare e di utilizzare, a frittata già fatta, medici a gettone invece che sedersi ad un tavolo di concertazione, non con spirito rancoroso, con i sindacati e cercare soluzioni? Il resto sono solo parole. Ma una cosa è certa per me: questi assessori, seguendo Fedriga, non hanno dialogato praticamente con nessuno, o ben poco, al di fuori della loro strettissima cerchia.
Io non voterei mai persone di questo tipo, che ci hanno fatto piombare in una specie di governo totalitario regionale e, a mio avviso, ben poco democratico, e che hanno preso il loro compito istituzionale con uno spirito da: «e qui comando io, e questa è casa mia», almeno così a me pare, e se erro correggetemi. E mi scuso subito con gli assessori per aver esposto, non certo per offenderli, questa sensazione che ho provato, solo per esprimere un mio parere.
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Poi leggiamo quello che dice Alessia Rosolen, triestina, un passato come dirigente nazionale delle organizzazioni giovanili del MSI prima e di Alleanza Nazionale poi, assessore al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca Università e Famiglia, quella dei 15 milioni passati da Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia ad Arcs e Insiel tramite Riccardi, per realizzare l’accordo con Novartis, almeno così pare; che si è interessata, nel corso del suo mandato, di storia ‘del confine orientale’ e del giorno del ricordo a fianco dell’Anvgd, pur non essendo assessore alla cultura; che io non ho capito cosa abbia fatto in 5 anni, ma è sicuramente limite mio.
Ma l’aspetto interessante è che neppure la Rosolen, nelle dichiarazioni a Ballico, dice cosa ha fatto come assessore, e non voglio neppure pensare, a questo punto, che non lo sappia neppure Lei, ma afferma di aver avuto l’onore di essere stata scelta per occuparsi «di deleghe che parlano di futuro e comunità». Ed aggiunge: «Compatibilmente con i tempi molto difficili che abbiamo vissuto ho cercato di dare un’impronta forte e identitaria su tutte le tematiche, consapevole che il lavoro da fare fosse e rimanga molto. Futuro? Chiunque scelga di tracciare una strada vorrebbe percorrerla fino alla fine». (10).
Allora io ho capito: che Rosolen è stata felice di essere stata nominata assessore da Fedriga, senza mai passare la prova elettorale, che è cosciente che vi sia, nell’incarico ricoperto, molto ancora da fare, che vorrebbe essere rinominata per portare a termine il lavoro iniziato che a me però sfugge. Per far cosa abbiamo pagato profumatamente, con i nostri soldi, l’assessora Rosolen? Bella domanda. Se qualcuno conosce la risposta, per cortesia me lo scriva. Però il Messaggero Veneto intitola queste righe “La strada tracciata”.
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Quindi si passa, sempre sul Messaggero Veneto, al riquadro relativo a Sergio Emidio Bini, regolarmente eletto nelle file di “Progettofvg Fedriga Presidente, e quindi vicino alla Lega, diplomato, assessore alle attività produttive e turismo, locato sotto quello di Rosolen, ed intitolato ‘lo stimolo’. (9). Ora se io, fossi Bini, mi sarei un po’ offesa per questo titolo, perché potrebbe portare qualcuno a pensare più a qualche esigenza corporale che altro, ma andiamo avanti. Bini, da quanto si legge è un grosso imprenditore privato, che partecipa ai meetings di Rimini promossi da Comunione e Liberazione. (10). A questo punto non si sa come possa recepire le istanze dei cittadini ed operare nel sistema pubblico, che si distanzia da metodi e fini di quello privato che punta al guadagno, si regge su managers che decidono da soli o con un ristretto consiglio di amministrazione, ed operano con denaro proprio e di liberi investitori, oltre che, in moltissimi casi, ampiamente foraggiati dallo Stato, ma questa non mi pare pratica da sostenere, a meno che non si intenda capovolgere il senso dello Stato stesso in Italia e della nostra Costituzione.
Leggiamo quindi cosa dice Bini: «La Attività produttive […] rappresentano il mio mondo». E continua: «cinque anni difficili alle spalle, non ordinari, ma stimolanti, che mi hanno arricchito da un punto di vista professionale e umano.» (11).
Scusate, ma perché dovremmo rieleggerlo? Perché è stato contento di fare l’assessore? Ma poi parlano tutti di tempi difficili per loro: ma perché? La giunta Fedriga ha avuto più soldi di ogni altra giunta, ha fatto quello che voleva del denaro, con regolari delibere, si intende, e allora? Ma poi io francamente mi sono accorta, da carnica, di Bini, nato a Latisana, e quindi per noi ‘bassarul’ senza offesa, solo quando si diceva avesse ‘messo la faccia’ per negare il contributo di 100.00,00 euro al Cai, che fa la manutenzione dei sentieri. Ed allora si mormorava ciò fosse accaduto a causa della opposizione del Cai alla strada per il Marinelli, esistendone già una sull’altro versante. (12).
Ma ecco, a fine mandato ed a due passi dalle elezioni, comparire nuovi contributi per il Cai, sempre per voce di Bini che, il 26 gennaio 2023, così ha dichiarato: «si è ritenuto, in fase di approvazione annuale del programma delle iniziative dell’associazione alpinistica per il 2023, di procedere con un finanziamento per un valore complessivo di 350 mila euro». (13).
Letto questo, io continuo a chiedermi che politica abbia fatto questa giunta, che toglie contributi e poi ne promette per un futuro, così, senza a mio avviso adeguatamente motivare e, pare, lasciando finanziamenti in balia dei venti più prossimi e sposando, sempre pare a me, un sistema simil – clientelare alla grande: «Se non sostieni quello che dico io, non vedrai una lira!». Ma questo si potrebbe fare, al limite, se il capitale con cui finanziare fosse privato, ma è pubblico, vivaddio! E se ho capito male il procedere della giunta, che ora regala oltre un milione anche a Rigolato, dopo aver dato 5 milioni per il nuovo municipio di Forni di Sopra, che molti dicono poteva restare quello che era, magari facendo adeguata manutenzione, e un bel gruzzoletto a Paularo, ditemelo: sarò contenta di capire che ho sbagliato, e chiederò scusa. Sapete uno scrive le sue impressioni sulla base di quello che trova.
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E passiamo a Pierpaolo Roberti, eletto, assessore alle Autonomie Locali, Funzione Pubblica, Sicurezza ed Immigrazione”, diplomato, leghista, che si occupa di foibe, come la Rosolen, non si sa perché (14), il cui riquadro è intitolato: “L’orgoglio”, già un po’ meglio del titolo dato a quello di Bini. Ma l’orgoglio per cosa? Infatti le dichiarazioni dell’assessore a fine mandato risultano queste: Sono «molto orgoglioso di quanto siamo riusciti a fare, anche se qualcosa manca ancora e potrà essere completato nella prossima legislatura. Se sarà possibile farlo, sono pronto a continuare». (15). Anche in questo caso, come negli altri, non si sa cosa abbia fatto l’assessore e perché lo abbiamo pagato. Ma, come negli altri casi, il lavoro deve essere continuato e quindi la garanzia perché questo accada deve essere la rielezione di Fedriga.
Ma temo proprio che Fedriga continuerà sulla stessa via intrapresa, pensando di avere nelle sue mani una delega totalitaria, e che persevererà sulla strada della privatizzazione della regione Fvg, dandola in mano ad alcuni manager scelti, liberi di fare ciò che pare, limitando il più possibile il ricorso al consiglio regionale, e, se interpellato, senza lasciar spazio anche informativo alla minoranza, come sottolineava Furio Honsell. La nostra risposta corale a questo “Xe pensi mi” di Fedriga e c. deve essere: “No, grazie” altrimenti, in futuro, non avremo potere alcuno sulle nostre terre e sulle nostre vite e su quelle dei nostri figli e nipoti.
E una cosa va detta sull’immigrazione: che per fortuna è caduto il progetto Fedriga di costruire un grande muro antimigranti, forse per la successiva presenza di profughi ucraini: ma non si sa mai che i nostri soldi vengano spesi in futuro anche per questa follia, con la benedizione di politici che parlano e sparlano di Dio, chiesa e famiglia! Ed era il 30 giugno 2019 quando Fedriga proponeva il muro fra Fvg e Slovenia, prendendosi bordate dal Pd e M5S (16), che creerebbe problemi anche alla nostra libera circolazione. Poi Fedriga limava, viste le critiche ricevute a livello nazionale, ma talvolta le persone, anche i politici di mestiere, possono avere, teoricamente, delle ‘fisse’, ancor più se non hanno contradditorio.
Ma per ritornare a Roberti, egli ha pure dichiarato: «Sono molto orgoglioso di quanto siamo riusciti a fare, anche se qualcosa manca ancora, potrà essere completato nella prossima legislatura». Pare il ritornello, questo, di tutte le dichiarazioni degli assessori di Fedriga a Marco Ballico: abbiamo lavorato tanto, (ma non ci dicono cosa è stato fatto per noi, cittadini del Fvg, in 5 anni) e dobbiamo restare per completare l’opera intrapresa, che non si sa però quale sia stata.
Comunque di un altro fatto ci ha avvisato la stampa, ed è relativa a Massimiliano Fedriga e Roberti: essi giocano a tennis e Roberti vince sempre! (17). Evidentemente questi leghisti non devono pensare a tirare avanti la carretta, come noi.
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Passiamo quindi alla lombarda Tiziana Gibelli, assessore alla cultura ed allo sport, non eletta e la cui nomina non fa certo onore a Fedriga che l’ha scelta. Perché pare che tra noi, che siamo il Fvg, nessuno sappia nulla di cultura tanto da poter coprire l’assessorato regionale, il che è come minimo offensivo. Ma chi è Tiziana Gibelli mai sentita nominare prima? Una persona che, dal suo curriculum, non è una nota esponente del mondo culturale ma una manager, che si è interessata della valorizzazione dei Navigli milanesi e lombardi, che è stata Amministratore Delegato per il Fondo Euromed (EMEA), che è diventata poi, improvvisamente, direttore generale cultura nella Regione Lombardia sotto Formigoni, (Comunione e Liberazione e poi condannato), ma che è stata anche Amministratore Delegato e direttore generale di altre società, e direttore responsabile di riviste. (18).
Insomma un’altra manager alla lombarda, di quelle che piacciono ad alcuni partiti, a Confindustria e finanza, ma che non appartengono al mondo del pensiero e dibattito e più adatte al marketing di ‘prodotti culturali’ di cui noi dovremmo rappresentare i consumatori. Cosa ha fatto per il Fvg? Ha promesso di dimettersi dopo un periodo, e non lo ha fatto, ha censurato Kappa – Vu con metodi discutibili e personalistici direi, sempre per via delle ‘foibe’, ha promosso l’anno dantesco in regione obbligando pure Anpi e Ifsml a parlare di Dante, come da bando per avere due lire, e stop. Se sapete altro, scrivetemelo, per cortesia.
Cosa ha dichiarato a Ballico? Ve lo riporto subito. «Finire il mandato è stata la scelta giusta. In mio successore? Deve fare sistema». (19) Ora io non capisco cosa voglia dire, eppure sono laureata in filosofia con 110. Forse significa che Lei ha dettato la via (questi si sentono tutti come Gesù, il Cristo: ”Io sono la via, la verità e la vita” – penso fra me e me – ma Gesù non è intercambiabile a meno di non voler creare, come sotto il fascismo, una nuova religione civile) e che chi prenderà il suo posto deve seguirla.
Ed ancora, parlando di economia e non di cultura: «Le nostre sono imprese più solide, più attente ai conti. (I) nostri aiuti (sono) stati spesi molto bene, meglio che in altre regioni». (20) Boh, se lo dice Lei e senza fonte alcuna … Considera poi iniziativa più azzeccata (non si sa in base a quali parametri) l’art bonus, che però aveva avuto in scelte renziane pregresse la sua origine, ed infine, a domanda precisa e mirata sullo sport bonus, da lei proposto per il 2023, dice che «non è mai stato sperimentato in nessuna regione […] e quindi vedremo sul campo cosa accadrà». (21). Richiesta infine, del perché abbia continuato a restare, pur avendo detto che si sarebbe dimessa, così ha risposto: «Avevo avvertito subito che servivano energia ed adrenalina». (20). Ma vi pare una risposta da dare?
Inoltre io, ma è limite sicuramente mio, quando ho visto o ho sentito la Gibelli, non ho percepito né energia in lei, né ‘adrenalina’. E così termina alla domanda su come vede il futuro assessore: serve un system integrator’, parolona che dice solo uno che si integri nel sistema già esistente, come aveva già dichiarato, «capace di mettere insieme un sistema […] utilizzando i pezzi che già esistono. Uno sforzo che stiamo facendo da anni e che spiega perché, fra l’altro, il Fvg è secondo in Italia per presenze di pubblico a teatro, il territorio di Gorizia è il terzo nelle classifiche dei consumi culturali, pordenonelegge è tra le prime rassegna letterarie in Italia». (22).
Ora questo mi pare pochino per non dire quasi nulla, e questi aspetti non dipendono dall’assessore: a Tolmezzo, per esempio vi è solo di fatto, resistente nel tempo, la programmazione teatrale dell’ Ente teatrale regionale che, anno dopo anno, definisce il suo cartello; Gorizia/Nova Goriza si sta preparando alle manifestazioni per esser stata dichiarata ‘Capitale della cultura 2025’, ma forse può anche essere che il goriziano, dalla lunga tradizione di sinistra, ami più la cultura dei friulani che vedono spesso solo il ‘pallone’; pordenonelegge è manifestazione di vecchia data passata di recente in mani imprenditoriali, che prevede un paio di giorni di superaffollamento senza possibilità di approfondire nulla, senza potersi sedere, e spesso è più un vagare da un luogo all’altro, sperando di incontrare qualche amico, che altro. E può accadere pure che non si trovi un volume che si voleva acquistare od un posto dove bere un caffè.
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E per finire, Marco Ballico ha riportato le dichiarazioni di Sebastiano Callari, Barbara Zilli, Fabio Scoccimarro e Stefano Zannier.
Sebastiano Callari, leghista, assessore non eletto al Patrimonio, Demanio, servizi generali ed informativi, è un medico specialista, e magari Fedriga avrebbe potuto assegnargli l’assessorato alla sanità e salute. Ma pare che una caratteristica di Fedriga sia quella di mettere i meno esperti in un settore a governarlo. E se erro correggetemi.
Cosa ha dichiarato l’assessore Callari alla stampa, relativamente ai 5 anni del suo mandato? Ha ricordato l’operazione ‘porto vecchio’ che, riportata così, io non so a che cosa si riferisca, ma con la quale, però, saranno trasferiti uffici, ed un intervento, ancora da farsi, per la ristrutturazione di Villa Manin. (23). Un po’ poco ma … . Inoltre ha dichiarato pure: «Ho sentito il peso della carica, la pressione del lavoro, la soddisfazione di sentirmi utile».
Scusatemi, ma a me pare che questi assessori parlino più di quanto si dovrà fare che di quanto loro hanno fatto.
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Barbara Zilli, leghista, gemonese, eletta, assessore alle Finanze, ha candidamente dichiarato «il ruolo di assessore alle Finanze non era nelle ‘mie corde’ ma se ora il Presidente mi chiedesse si ripetermi nello stesso ruolo sarei felicissima» (24). Ed ancora: «Abbiamo concentrato l’azione di governo sull’ obiettivo crescita e sviluppo immettendo risorse che hanno contribuito a far raggiungere buoni risultati». (25). Ed anche in questo caso ci troviamo solo davanti a parole generiche, perché nessuno sa, di fatto, quali siano i buoni risultati raggiunti e chi li abbia verificati.
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Fabio Scoccimarro, di Fd’I, assessore alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, da quello che si sa da wikipedia risulta operativo in Tanzania, con il fratello, in una Onlus chiamata ‘Africa futura’; è stato vicepresidente della Trieste Trasporti S.p.A e presidente della Esatto S.p.A società mista pubblico e privata di tributi e servizi, oltre che membro del cda del Consorzio Transpadana per l’alta velocità ed ha ricoperto un congruo numero di cariche politiche. (26). Ed anche in questo caso vorremmo sapere quali esperienze avesse nel settore che è stato chiamato a dirigere: ambiente, sviluppo sostenibile, energia. Pare nessuna.
Ma vediamo cosa ha dichiarato alla stampa. Egli ha sottolineato il peso politico notevolmente aumentato di Fd’I dopo l’elezione di Meloni a Presidente del Consiglio, ed ha continuato così: «Sono a disposizione del partito. Tornerei volentieri a fare l’assessore all’Ambiente ed Energia per continuare quanto avviato». (27). Per fortuna ha cancellato lo Sviluppo Sostenibile dai suoi sogni futuri, potremmo pensare in molti.
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Infine Stefano Zannier, eletto, assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna, non all’agricoltura, come scrive Marco Ballico. Zannier ha solo dichiarato, pare, «Senz’ altro replicherei una delega che mi piace». (28).
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CONCLUSIONI.
L’articolo di Marco Ballico ci ha detto solo che Fedriga pare abbia posto in ogni assessorato, e quindi a decidere su di noi e per noi, persone che non avevano specifica esperienza nel settore di riferimento, che noi siamo ormai vissuti come consumatori, che la cultura si deve intendere come ‘industria culturale’, che nessuno dice cosa ha fatto, ma solo che il lavoro è stato durissimo (provino a fare gli operai ma anche i medici o che ne so gli infermieri, i cuochi, i camerieri, a lavorare in sotto organico in un Pronto Soccorso e vedranno davvero cosa è lavoro duro, penso io) e che deve essere da loro terminato, pertanto deve esser eletto di nuovo Fedriga, che li richiamerà, che il lavoro li ha soddisfatti, ha arricchito il loro curriculum e le loro tasche e questo lo dico io.
E vorreste per altri 5 anni questi assessori regionali e Massimiliano Fedriga, per il quale noi cittadini contiamo ben poco, e per il quale la montagna è solo un parco giochi per ricchi, da tener attivo ad ogni costo, come per esempio le piste da sci con neve artificiale pur essendo la situazione idrica certamente non buona? Vogliamo bere, vivere, se poveri avere qualche aiuto, avere un futuro sostenibile e qualche bimbo in più? Votiamo per carità Massimo Moretuzzo, non per partito preso ma avendo un po’ di buon senso.
Con questo mio testo, che riporta e commenta un lungo articolo di Marco Ballico sul Messaggero Veneto, non intendo offendere alcuno, ma solo riportare delle mie impressioni e dei miei commenti a quanto ho letto. E chiedo subito agli assessori di scusarmi, ma le dichiarazioni sono loro. E se erro, correggetemi.
Laura Matelda Puppini.
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Note.
(1) Cfr. Piano paesaggistico regionale e richieste della popolazione carnica. Su: www.nonsolocarnia.info
(2) Riferimenti su: www.nonsolocarnia.info: Comitato spontaneo per la pineta di Cattinara. L’ospedale Burlo Garofolo resti dov’è! No a nuove strade, parcheggi, costruzioni impattanti! E salviamo gli alberi di Cattinara; – Perché NO al progetto del Burlo come pediatria di riferimento ed hospice pediatrico per la regione.; – Sul ‘nuovo Burlo’ che non si capisce perché debba ora venir costruito. Fatti, antefatti ed un esposto alla Corte dei Conti.; – Trieste tra ‘nuovo Burlo’ ed ovovia. Ma che politica sta facendo questa Regione? Parte prima dedicata agli alberi di Trieste condannati a morte.; – Regione Fvg ed ambiente: tra buoni propositi e realtà.; – Ma serve davvero un nuovo Burlo, unito a Cattinara per adulti? Chiediamocelo. Aggiornato il 3 febbraio 2023. Per il transito di testare nucleari al porto di Trieste, cfr. Fedriga, autonomia differenziata, viaggio negli States e nucleare americano in regione.
(5) I membri della giunta regionale Fvg eletti e non eletti sono reperibili in: https://www.amministrazionicomunali.it/friuli-venezia-giulia/amministratori. Risultano assessori nominati direttamente da Fedriga, e quindi di fatto da lui dipendenti: Riccardo Riccardi, Sebastiano Callari, Tiziana Gibelli, lombarda, Graziano Pizzimenti, Alessia Rosolen e Fabio Scoccimarro. (6 assessori). Risultano assessori regolarmente eletti: Sergio Emidio Bini, Pierpaolo Roberti, Stefano Zannier, Barbara Zilli. (4). Inoltre gli assessorati di fatto più importanti sono stati affidati da Fedriga tutti a non eletti.
(6) Marco Ballico, Pronti al lasciare o in corsa verso il bis, così gli assessori si preparano al 2023, in Messaggero Veneto 27 dicembre 2022.
(7) Ivi.
(8) Ivi.
(9) Marco Ballico, op. cit.
(10) https://www.meetingrimini.org/personaggi/bini-sergio-emidio/
(11) Marco Ballico, op. cit.
(15) Marco Ballico, op. cit.
(16) https://www.repubblica.it/politica/2019/06/30/news/il_muro_di_fedriga_scontro_m5s-lega-230003995/.
(18) https://www.regione.fvg.it/rafvg/export/sites/default/RAFVG/GEN/amministrazione-trasparente/FOGLIA2/FOGLIA1/allegati/CURRICULA/GIBELLI_CV.pdf
(19) Marco Ballico, op. cit.
(20) Ivi.
(21) Ivi.
(22) Ivi.
(23) Ivi.
(24) Ivi.
(25) Ivi.
(26) https://it.wikipedia.org/wiki/Fabio_Scoccimarro.
(27) Marco Ballico, op. cit.
(28) Ivi.
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L’immagine che accompagna l’articolo ritrae gli assessori della giunta Fedriga ed è tratta da: https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2022/04/01/news/ecco-i-redditi-della-giunta-del-friuli-venezia-giulia-l-assessore-bini-e-il-piu-ricco-il-presidente-fedriga-al-quarto-posto-1.41344702. L.M.P.
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