Draghi al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, dove è di casa, e considerazioni sul prezzo del gas.
Ho scritto nel mio precedente, che, secondo me, l’Europa ci sta trascinando verso un’ oligarchia che esula dalla nostra Costituzione e che Draghi segue questa linea, ed altre considerazioni. Riporto qui, a conferma di ciò, alcune parti dal suo intervento, a fine agosto, al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, riassunto, nelle parti salienti in un articolo di Angelo Picariello intitolato: “Draghi, l’eredità fra gli applausi” in: Avvenire 25 agosto 2022.
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Dopo aver parlato, un anno fa, di ‘debito buono’ e aver sostenuto che in Italia «Dobbiamo crescere di più anche per contenere l’aumento del debito» (https://www.finanza.com/finanza/notizie-italia/draghi-ritorna-su-differenza-tra-debito-buono-e-debito-cattivo-e-rimarca-importanza-politica-bilancio-anticiclica) e che «Se portiamo il tasso di crescita strutturale dell’economia oltre quello che avevamo prima della crisi sanitaria, saremo in grado di aumentare le entrate fiscali abbastanza da bilanciare l’aumento del debito che abbiamo emesso durante la pandemia. Potremo inoltre creare domanda aggiuntiva per le aziende, riducendo il rischio di default e dunque il costo dei programmi di garanzie statali sui debiti d’impresa» (Ivi), ora è proprio Mario Draghi che ci sta trascinando a due passi dal default generalizzato di imprese e famiglie, con la sua mania di seguire Biden a tutti i costi, esercitando il potere accentrato nelle sue mani.
Ma vediamo cosa ha detto a Rimini, dove due anni fa aveva lanciato, in analogo contesto, il principio del ‘debito buono’ diventato poi programma di governo, (A. Piccariello, cit.), che però solo lui conosce, non invece tutti quei poveri cristi che in Italia si arrabattano a pagare mutui, prestiti, o che sono caduti in mano a ‘strozzini’ da vari volti.
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Quando Draghi ha preso la parola al meeting di Comunione e Liberazione, il 24 agosto 2022, è stato salutato da «una ovazione piena, in piedi», con applausi ritmati ed un caloroso benvenuto da Bernhard Scholz, per anni presidente della ‘Compagnia delle Opere’, «considerata da alcuni il braccio operativo di Comunione e liberazione in ambito imprenditoriale e finanziario» (https://it.wikipedia.org/wiki/Compagnia_delle_Opere), e pure presidente del meeting. E Draghi non era certo la prima volta che ci andava.
Quindi Mario Draghi ha incominciato a parlare dicendo ai presenti: «Voi vivete la politica come ideali da condividere» (A. Picariello, cit.), dimenticando qualche piccolo problemuccio creato da Roberto Formigoni, detto ‘il Celeste’ (cfr. Gianni Barbacetto, Il Celeste. Ascesa e declino di Roberto Formigoni, chiarelettere ed. 2012) e più di qualche riga del volume di Ferruccio Pinotti, La lobby di Dio, fede, affari e politica. La prima inchiesta su Comunione e Liberazione e la Compagnia delle Opere, ed. chiarelettere, 2010”, che riporta in retrocopertina la seguente frase: «Una chiesa privata, ben sintonizzata con gli umori della destra italiana e dominata dall’affettuosa confidenza con banchieri ed imprenditori», il che è tutto un dire. E l’autore del volume, Roberto Pinotti, non è il primo che passa, ma è un famoso giornalista che ha collaborato anche con il Corriere della Sera, l’Espresso, l’International Herald Tribune ed altre testate, ed è esperto in storia della finanza della chiesa, per farla in breve. (Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Ferruccio_Pinotti).
Ma Mario Draghi è sereno, e così ha continuato: «Voi siete la speranza della politica» (A. Piccariello, cit.), rivolto a Scholz ed ai membri di Comunione e Liberazione, seguito da un nuovo applauso scrosciante, mentre 32 applausi hanno interrotto il suo intervento, in cui dice davvero delle cose sbalorditive. Egli, dopo aver mostrato fiducia nel governo che verrà, avendo voluto defilarsi di fatto, ha continuato dicendo che si augura che «chiunque avrà il privilegio di guidare il Paese, saprà preservare lo spirito repubblicano» (Ivi), rimanendo ancorato a «ai valori di democrazia, libertà, progresso sociale e civile che sono nella storia della nostra Repubblica» (Ivi), peccato che noi italiani non abbiamo visto, nel suo trascinarci, magari senza volerlo, nel baratro, tutti questi principi fondanti. Ma per questo rimando al mio: “Quando la finanza e l’oligarchia mettono in serio pericolo lo stato, l’economia, la democrazia”, in: www.nonsolocarnia.info.
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Un altro aspetto interessante è che più di un giornale e più di un politico hanno parlato, anche recentemente, di ‘agenda Draghi’ ma egli ha detto, a Rimini, di non averne una. In particolare ha affermato: «Molte volte mi è stato chiesto di descrivere la mia “agenda” che – nelle intenzioni di chi vuole che si descriva – dovrebbe essere un insieme di proposte da lasciare al prossimo governo. Ma io credo che saranno gli italiani, con il loro voto, a scegliere i loro rappresentanti per la prossima legislatura e quindi il programma del futuro esecutivo». (Intervento del Presidente Draghi al Meeting di Rimini, in: https://www.governo.it/it/articolo/intervento-del-presidente-draghi-al-meeting-di-rimini/20424). E per questa sua affermazione è senz’ altro da ringraziare.
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Poi Mario Draghi ha parlato di come investire i soldi del Pnrr, ottenuti praticamente da Conte, ma che ora paiono condizionati, nelle scelte, dalla approvazione della Commissione Europea, e dalla capacità di realizzare politiche innovative, ma io non credo che si possano definire tali quelle volte ad armarsi ed armare, che egli e Von der Leyen hanno proposto, o quelle che hanno generato ‘fulmini e tempesta’ sul popolo italiano, con le ‘sanzioni alla Russia’ che hanno distrutto sicuramente noi italiani, ed andando, come Ue, ad agire pesantemente sui mercati, seguendo quanto andava bene agli Usa, per poi non saper gestire nulla. Se questa è la politica innovativa, dico io, “torniamo all’ antico e sarà un progresso”.
Queste le sue parole precise: «L’erogazione dei finanziamenti del PNRR – pari a 191,5 miliardi di euro – dipende dalla valutazione che la Commissione Europea fa del Piano e della sua attuazione». (Intervento del Presidente, cit.). Inoltre si è vantato di aver conseguito «tutti gli obiettivi previsti dalle prime due scadenze del piano, e siamo al lavoro per raggiungere il più alto numero possibile prima del cambio di governo», peccato che tranne 200 euro e qualche briciola poi, quasi inutili nella situazione attuale per gli italiani, e che sanno di carità pelosa, mentre si comprano armi su armi, come dettato dalla Ue, i cittadini non abbiano colto i vantaggi delle sue scelte, ma solo che, grazie al suo inseguire Zelensky, Biden e gli Usa, (e questi ultimi negli anni non sono parsi dei campioni di democrazia e l’Iraq lo hanno invaso principalmente loro, e neppure il presidente ucraino appare un democratico) siamo finiti al quasi default. Ed i finanzieri come Draghi sanno benissimo che i mercati seguono le loro logiche, e più li destabilizzi più ad alcuni si rivoltano contro mentre altri ne ricavano profitti ed extra- profitti. Ed in una economia neo capitalista e neo liberista ed in una situazione totalmente di libero mercato, quale sia il guadagno equo e giusto mi pare davvero difficile da definire ed ancor più da imporre. Non da ultimo, l’unica parte innovativa del decreto ‘aiuti 2’ di Draghi, quella relativa alla riforma fiscale e del catasto etc., è stata bocciata al senato, forse perché non piaceva a chi aveva più di una casa abusiva, o avrebbe magari dovuto pagare qualche minima tassa. E sarebbe bene ricordarsi qualche sassolino che Draghi si tolse dalla scarpa, poco prima di andare a casa, dando un giudizio non certo positivo su Lega e FI, ed il voto contrario di questi a Draghi lo stesso giorno, nel tardo pomeriggio, se ben ricordo.
«Il testo di 10 articoli aveva subito un’accelerata con l’anticipo nella legge di bilancio 2022 di una riforma Irpef da 8 mld con l’alleggerimento del carico fiscale per il ceto medio. Le altre misure erano state oggetto di lungo esame in commissione finanze della camera e ad aprile si era sfiorata una vera e propria crisi sull’articolo 6 della legge delega quello sulla riforma del catasto. La prima versione della legge 2571150delega presentata quasi un anno fa prevedeva l’aggiornamento ì, dal 2026, in base di valore di mercato dei dati catastali anche se si aggiungeva una clausola di invarianza di gettito. Ma la formulazione non aveva convinto in particolar modo gli esponenti di Lega e Forza Italia che nel corso delle settimane hanno portato a una mediazione e riscrittura del testo. Nel testo, però oltre al catasto c’era anche il ridisegno dell’Irpef, la riorganizzazione di deduzioni e detrazioni, l’abolizione dell’Irap, e delle micro tasse nonché la sperimentazione del cashback fiscale con l’accredito sul conto corrente delle detrazioni legate alle spese mediche. C’era anche la riorganizzazione della riscossione e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per gli accertamenti fiscali. La riforma del fisco dunque torna nel cassetto in attesa della prossima manutenzione del sistema». (https://www.italiaoggi.it/news/addio-alla-riforma-fiscale-in-soffitta-il-nuovo-catasto-2571150).
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Inoltre, a Rimini, Draghi ha detto, mostrando non si sa quale faccia, che, attualmente «È grazie alla partecipazione dell’Italia da Paese fondatore se l’Europa è diventata un’Unione di pace e di progresso», ma come si fa a dire una cosa simile quando la Ue, attraverso la Von der Leyen ha imposto di spendere 100 miliardi di euro, e quindi una follia, in armi invece che in pane, lavoro, welfare? (Per la spesa in armi, cfr. https://www.notiziegeopolitiche.net/germania-stanziati-100-miliardi-di-euro-per-le-forze-armate-primo-passo-verso-un-esercito-europeo/ e https://www.repubblica.it/dossier/esteri/2022/02/27/news/ucraina_la_risposta_europea_alla_minaccia_russa_von_der_leyen_-339581937/). Allora l’Europa parlò di minaccia russa per i suoi confini, quando noi non eravamo stati minacciati, e chi aveva letto qualche articolo pubblicato nei periodi precedenti, sapeva cosa stava accadendo. Ma intanto così cademmo in una storia anche da altri manovrata e ben più grande di noi, che peserà sui nostri figli e nipoti, e pure su noi anziani al freddo ed alla fame. Bastava essere un po’ più accorti …
E si è parlato ancora una volta dell’Occidente buono, ma vi pare che si possa sostenere una tesi fallace come questa? E poi la Russia sarebbe l’Oriente? Ma per cortesia! I cinesi sono l’oriente, e stanno richiamando il mondo e Putin alla pace, non alla guerra.
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Inoltre Picariello scrive che Draghi, al meeting di Rimini, ha auspicato «l’avvento di una sovranità europea» le cui prove generali forse sono iniziate nel febbraio 2022, con risultati a mio avviso catastrofici. Anche perché noi non siamo gli Usa, ed il nazionalismo è nato in Europa. Per la verità Draghi ha detto che qualcosa deve cambiare anche in Europa, «altrimenti non è chiaro come si possa costruire una “sovranità europea”, un obiettivo oggi particolarmente importante alla luce delle condizioni geopolitiche in Europa». E di questo egli e Macron hanno lungamente parlato, quasi che essi rappresentassero, in tema così importante come la fine di un sistema democratico, l’Italia e la Francia in toto, senza neppure avvisarci prima.
Infine oltre ad attribuirsi molto di quanto di positivo ci è derivato dal governo Conte e non dal suo, Draghi ha parlato della riforma del catasto e della delega fiscale, ma FdL Lega e Forza Italia l’hanno affossata, affossando pure Draghi. Stasera Giuseppe Conte, per cui io tifo come nuovo presidente del Consiglio e che mi è sempre piaciuto, ha domandato ad una intervistatrice che gli chiedeva qualcosa su Draghi o meglio, sul suo governo, di dirgli quanto di buono fatto dallo stesso. Ma la signora non sapeva rispondere, e ricordava la lotta alla pandemia, se ben ricordo, e il Pnrr, ma Conte diceva che per la gran parte erano conquiste sue. Ma la di là di questo, forse si incomincia a capire cosa vogliono fare i finanzieri e banchieri di Europa. E che Dio ci protegga da strane oligarchie europee decisioniste. E riprenderò in altro articolo, sempre dal volume J. E Stiglitz, Il ruolo economico dello Stato, il Mulino, come l’accentramento anche economico non sposi la democrazia e non porti al welfare.
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Infine vorrei, anche se non c’entra con Draghi a Rimini, ricordare quanto ha affermato in una interessantissima intervista, Salvatore Carollo, esperto di trading energetico, riportato in: Emergenza gas/ All’Algeria serve Eni, ma l’Italia si è consegnata alla speculazione, in: https://www.ilsussidiario.net/news/emergenza-gas-allalgeria-serve-eni-ma-litalia-si-e-consegnata-alla-speculazione/2408684/. Egli ritiene che il problema che sta affossando l’Italia sia il caro bollette, che deriva direttamente da una scelta fatta dall’ Italia 10 anni fa, (presumibilmente sotto Mario Monti), di ancorare il prezzo d’importazione al Ttf, (al mercato olandese). da cui non riusciamo a schiodarci. La Germania che non ha scelto tale via, paga il gas molto meno di noi.
Per Carollo dobbiamo liberarci dal Ttf , «un indicatore molto inaffidabile e manipolabile, e «l’Authority per l’energia potrebbe stabilire il prezzo sulla base della media pesata dei prezzi d’importazione degli operatori che distribuiscono il gas in Italia. Questi prezzi dovrebbero essere tutti più bassi del prezzo del Gnl che viene dagli Usa, dove c’è un mercato del gas liquido, l’Henry Hub, quotato, pubblico e accettato in tutto il mondo. Ebbene, a quel punto accettiamo come prezzo d’importazione valido tutto ciò che è inferiore all’Henry Hub». (Ivi). Perché ora il problema non è l’approvvigionamento di gas, anche se è vero che l’Algeria deve scegliere se venderne di più all’Italia o trasformarlo in Gln per l’Oriente, ed è una questione pure di prezzo.
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E Gazprom ha continuato a rispettare i contratti, quando ha potuto, ed il gasdotto Stream 1 passa per l’Ucraina, a cui la Russia paga una cifra notevole per il transito, e nessuno lo ha sfiorato. E se ha ridotto o smesso l ‘invio era o per manutenzione o perché mancavano pezzi da sostituire non più reperibili sul mercato a causa delle sanzioni. (Ivi). Inoltre, dice Salvatore Carollo, è impensabile l’idea di un ‘price cap’ perché «Ancora oggi non riesco tecnicamente a capire che cosa si intenda per price cap». Ed è una idea da applicare solo al gas russo della Von der Leyen. Ma perché Draghi, che lo poteva fare, non ha svincolato l’acquisto di gas da parte dell’Italia al Ttf? Forse perché segue solo gli Usa che vogliono piazzare il loro Gln nazionale, o la Von der Leyen con il il price cap ma solo per Gasprom creando, tra l’altro, un precedente, e le nuove linee della ‘sovranità europea’, o perché la situazione non dipende dal Ttf ma in toto dalla guerra Ucraina- Usa – Nato e Russia che ha scatenato tutto?
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Senza voler offendere alcuno questo ho scritto, che peraltro riprende moltissimo da testi non miei. E se erro in questa mia visione dei fatti correggetemi, o scrivetemi la vostra opinione. Inoltre preciso che quando si parla di politica ed economia si parla delle idee, dell’agire, dei modelli dell’uno o dell’altro, e magari si sottopongono a confronto ed a critica, in democrazia, e così facendo non si parla della persona in sé, che magari neppure si conosce e che può essere di tutto rispetto. Purtroppo spesso ‘arguti/e’ giornalisti/e e non solo, confondono la confutazione di idee, comportamenti e prassi di una persona con l’antipatia personale che è altra cosa ed appartiene ad una altra sfera di rapporti tra individui.
Laura Matelda Puppini
L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2020/08/17/al-via-il-meeting-di-rimini-si-parte-con-draghi_6690b59f-01a2-483a-b6f9-37dae826e884.html, ed è stata scattata durante il meeting di Comunione e Liberazione nel 2020. L.M.P.
http://www.nonsolocarnia.info/draghi-al-meeting-di-rimini-di-comunione-e-liberazione-dove-e-di-casa-e-considerazioni-sul-prezzo-del-gas/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/09/DRAGHI-.jpg?fit=700%2C467https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/09/DRAGHI-.jpg?resize=150%2C150ECONOMIA, SERVIZI, SANITÀETICA, RELIGIONI, SOCIETÀHo scritto nel mio precedente, che, secondo me, l’Europa ci sta trascinando verso un' oligarchia che esula dalla nostra Costituzione e che Draghi segue questa linea, ed altre considerazioni. Riporto qui, a conferma di ciò, alcune parti dal suo intervento, a fine agosto, al meeting di Comunione e Liberazione...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
Sappiamo che Draghi ha parlato all’ Onu, non si sa in rappresentanza di chi, dato che, prima delle elezioni, era in carica solo per “il disbrigo degli affari correnti”. E bene ha fatto Raniero La Valle a far presente questo aspetto. (Cfr. Raniero La Valle, Draghi all’Onu non si sa a nome di chi ha parlato, in: Il Fatto Quotidiano, 23 settembre 2022). Non solo: il noto giornalista ed uomo di cultura dell’ area cattolica, ha anche sottolineato come Draghi, pur essendosi dimostrato non interessato a governare più l’Italia, “ha illustrato all’ Onu posizioni politiche e decisioni destinate ad impegnare l’Italia per un indefinito futuro” (Ivi). I dictat sono: l’Italia deve perpetuare le sanzioni senza precedenti alla Russia anche se, aggiungo io, stiamo morendo di freddo e di fame, e che, secondo La Valle, hanno come risultato dichiarato dagli Usa (Biden) quello di costringere i russi a trasformarsi in dei paria, in nome di non si sa quale democrazia e legge internazionale; inoltre dovremmo adedire a vedere la Russia come ‘l’Impero del male’ che ci riporta, e lo dico io, tanto ai tempi di Saddam Hussein, quando l’Iraq di Saddam era la terra del male assoluto, e fu invaso arbitrariamente da una coalizione a guida Usa, il dover ritenere il mezzo dei referendum e non le armi uno strumento di decisione (Ivi), quando, dico io, l’autodeterminazione dei popoli, da scegliersi per mezzo di referendum popolari, fu concetto portato nel mondo dall’ America, ma da un ‘altra America, ed fu utilizzato anche per Briga e Tenda; qualsiasi pace, deve sottostare a quello che vuole l’Ucraina (Ivi), in particolare il suo Presidente, che l’ha trascinata in una guerra che molti ormai pensano per procura. A questo punto ha ragione Raniero La Valle a ritenere che Draghi, decaduto, non possa impegnare l’Italia in alcunchè o imporle le linee di politica estera. Inoltre queste imposizioni,
assieme alle cosidette, e neppure tanto cosiddette, secondo Salvini, minacce all’ Italia della Von der Leyen, che ha “fatto intendere che se Roma seguirà gli esempi di Polonia e Ungheria, userà i suoi “strumenti” per reagire” e cioè Lei da sola taglierà i soldi del Pnrr alla Italia (Cfr. “La “minaccia” di von der Leyen all’Italia e a Meloni (che non piace soprattutto a Salvini)”, in: https://europa.today.it/), non stiamo davvero andando bene in tema di libertà e democrazia, ma vi sono tendenze a imporre, da chi dirige la Ue, agli altri paesi quello che 4 desiderano in un ‘ottica finanziaria e non democratica. Grazie a La Valle per le sue considerazioni, ma questa volta anche Salvini non aveva torto.