Fabia Tomasino. Ancora sulle grandi derivazioni fra sfruttamento e contenziosi.
«Acqua nostra …acqua loro.
“Pensando alle grandi derivazioni mi sono messa a canticchiare la canzone di Ron, “…il Gigante e la bambina li han trovati addormentati… come figli del Signore…”
Parliamo di acqua usata e abusata dai Concessionari privati per produrre energia elettrica. Acqua risorsa preziosa e limitata a disposizione di tutti, ma usata intensivamente come merce qualsiasi per far fare utili ai pochi per produrre energia. Acqua che è dunque una risorsa, che nessuno si sogna di privatizzare, ma anche servizio industriale che necessita di capitali, tecnologie che non sempre il pubblico dimostra di possedere.
La nostra L.R. 21/2020 che disciplina il rinnovo delle Concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche propende per la creazione di una Società Energetica regionale a maggioranza pubblica con socio minoritario scelto con gara. Gli esempi della lodevole gestione del settore energetico nelle due province autonome di Trento e di Bolzano, con gestione partecipata dagli Enti locali stessi, me lo fanno sperare.
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Anche noi FVG, come Regione Autonoma, dovremmo avere qualche chance per modificare il nostro Statuto, come han fatto quelle province autonome, per apportarvi tutte le modifiche opportune per legiferare in materia di energia. Eh, sì, perché qui dai noi i Concessionari idroelettrici nostrani sono dei giganti minaccianti ricorsi continui, e la Regione una bimbina spaurita che si deve difendere. Non si può continuare così, considerati i cambiamenti climatici in corso che minano la disponibilità di un uso intensivo e plurimo della poca acqua in un ambiente peraltro a dissesto idrogeologico.
Mi limito a riflettere sullo stato sconfortante delle grandi derivazioni nostrane di acqua gestite dalle potenti Società concessionarie private quotate in borsa, giganti con tanto di avvocati, pronte a contestare ogni cosa che la ‘bambina’ regione prescriva loro. Nel nostro FVG, abbiamo due Concessionarie: la francese Edison Edf (Electricite de France) e la lombarda A2A.
Edison è una Società di proprietà dello Stato francese che ne detiene oltre il 99% delle azioni e gestisce direttamente le derivazioni di acqua sull’asta del Meduna e indirettamente, tramite la Società Cellina Energy, le derivazioni su quella del Cellina.
A2A è una Società per azioni lombarda, i cui principali azionisti sono: per il 25% il Comune di Milano, per il 25% quello di Brescia e per oltre il 33%, investitori istituzionali in maggioranza statunitensi, francesi e lussemburghesi e per il restante investitori residenti in Lombardia. Questo per dire che il settore idroelettrico è già in mano ad aziende industriali straniere…per non dire, con Edison EdF, (Electricite de France) anche in mano a uno stato straniero.
Le grandi società che detengono, in Italia, la produzione dell’ 80% dell’idroelettrico.
Ricordo, da dati del 2021, chi sono gli 8 gli operatori in Italia che detengono oltre l’ 80% dell’ intera nostra capacità idroelettrica, cioè le grandi derivazioni localizzate soprattutto al nord Italia: oltre A2A per il 10% e Edison EdF per il 6%…la parte del leone lo fa Enel Spa, con il suo 37% ( i cui investitori sono per il 23% il Ministero dell’ Economia Finanza, per oltre il 59% degli investitori istituzionali in maggioranza americani, tra cui la Black Rock, la più grande società di investimento del mondo con sede in Usa, e per il 17% dei comuni risparmiatori). Gli altri operatori sono: Gruppo Alperia per il 9%, proprietà e gestione al 100% pubblica, i cui azionisti sono i Comuni di Bolzano, Merano, la provincia autonoma di Bolzano e una società partecipata con 100 Comuni; il Gruppo Dolomite per l’ 8%, con una gestione e proprietà costituita per il 63% da Enti pubblici trentini, per il restante da soci privati; la Società Iren, per il 3%, controllata al 100% dai comuni di Parma, Reggio Emilia, Genova e Torino; CVA (Compagnia Valdostana Acque, creatasi per assicurare alla regione Valle d’ Aosta la gestione e la produzione idroelettrica interamente locale) per il 6%; Acea una società per azioni multiservizi estesa oltre Roma, per l’ 1%.
Io sono per una gestione a maggioranza pubblica delle Concessioni delle grandi derivazioni di acqua a uso idroelettrico: ed anche la L.R 21/2020 chiede questo con forza. La gestione privatistica dei beni demaniali di Edison e di A2A si è rivelata nei nostri territori non buona e giusta, in tutti i sensi, anche a causa della nostra Regione – ‘bambina’ che ha lasciato scorrazzare liberamente questi temuti Concessionari nello spazio delle normative vigenti che dei piccoli Comuni, che hanno chiuso, troppo a lungo, occhi e bocca di fronte a tale loro scorrazzare libero e impunito nel rispettivi territori, che intanto andavano pian piano a languire e a deteriorarsi.
Cominciamo con qualche esempio sulla gestione di Edison Edf. e di A2A. Solo qualche esempio, per quello che ne so, per non parlare a vanvera e fare qualunquismo.
Sulla questione dei guardiadighe.
Edison ha perso nel 2021 il ricorso promosso degli operai guardiadighe sulle dighe sull’asta del Meduna, in quanto non aveva rispettato le leggi sul lavoro europee e nazionali e la normativa sulla sicurezza che la obbligava a far presidiare le dighe 24 h su 24 con personale specializzato con turni di lavoro di 8 ore. Infatti i guardiadighe, pur di lavorare, erano costretti, dal 2015, ad essere a disposizione di Edison anche 72 ore di fila presso la diga, lontano da casa, pagati una miseria per la loro reperibilità detta speciale… il tutto con la connivenza vergognosa del sindacato regionale. Ora i guardiadighe hanno visto ripristinato il proprio turno di lavoro di 8 ore giornaliere. Stessa cosa per i guardiadighe della diga di Barcis.
Eppure, nonostante Edison abbia perso, ha ricorso di nuovo contro questa sentenza a favore dei lavoratori, per cercare di averla vinta sempre, come fosse il padrone del mondo! La concessione di Edison per gli impianti sul Meduna è scaduta nel 2010 e si sta procedendo a rinnovarla, quindi deve fare bella figura con la Regione, se essa vuole partecipare al bando della gara di nuova assegnazione delle medesime derivazioni.
Il concessionario A2A, la cui concessione scade nel 2029, ha invece ‘creativamente’ applicato, per usare un eufemismo, le leggi sul lavoro e la normativa sulla sicurezza che obbliga il presidio continuativo delle due dighe con personale qualificato in modo creativo: ha garantito il presidio delle dighe 24 ore, solo che ha messo unicamente per il turno diurno un guardiadiga sul posto di lavoro, mentre per 17 ore di fila tale mansione viene svolta fa un vigilantes non qualificato, che sta nella foresteria più distante a non si sa che fare. Alla faccia della normativa vigente in tema di sicurezza e del lavoro!
Contenziosi finalizzati a non pagare un centesimo.
I concessionari sono svelti a presentare ricorsi ed a ricorrere ai tribunali per cercare di non pagare il dovuto alla Regione. Continua infatti da anni il contenzioso tra Edison e i Comuni montani del Livenza con derivazioni: Edison non vuole pagare loro la somma dei sovracanoni riconosciuta da una legge nazionale del 2012.
Ed i concessionari ricorrono anche contro i provvedimenti della nostra Regione, riprendendo magari lo stesso ricorso, nel frattempo pure perso da un altro concessionario, e presentato per lo stesso motivo contro una altra regione… solo per prendere tempo e sperando che una corte tribunalizia infine dia loro ragione.
Edison Regione ha presentato anni fa, contro la Regione, un ricorso per non riconoscere l’aumento del canone di concessione per derivare l’acqua, e poi un altro contro la richiesta del pagamento del canone aggiuntivo richiestole per la concessione scaduta nel 2010 e per continuare a derivare in attesa del suo rinnovo con gara. Ricorso, questo ultimo, che Edison ha perso (Il medesimo ricorso era già stato presentato da A2A anni prima, contro la regione Lombardia, perdendolo). Alla faccia dell’aumento del prezzo dell’energia elettrica e di tutti i soldi incassati!
Anche A2A ha ricorso ultimamente contro la nostra regione che richiedeva di dare l’energia gratuita ai territori, come sancisce invece la nostra LR 21/2020, in quanto ritiene che tale obbligo valga solo per il Concessionario con concessione scaduta, non per quello la cui concessione deve ancora scadere. E la concessione di A2A scade, come già scritto, nel 2029.
Eppure l’ingegner Canali, a capo della Direzione regionale ambiente, ha confermato ai sindaci che la fornitura di energia gratuita va data anche alle concessioni scandenti dopo il 31/7/2024, come del resto è scritto anche nella nostra LR 21/2020. L’assessore Scoccimarro ha addirittura dato mandato al gruppo di lavoro dei sindaci di stilare i criteri del riparto energetico tra i comuni.
Ma A2A contesta questa estensione di pagamento a chi scade dopo il 2024. Ma io mi chiedo come mai lo statuto delle province autonome di Trento e di Bolzano prescriva da anni ai Concessionari locali la fornitura gratis di energia ai Comuni con derivazioni, e noi, Regione a statuto speciale, non possiamo prescrivere ai nostri altrettanto. Eppure la normativa sulle grandi derivazioni specifica chiaramente: «Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano».
Sul recupero del volume utile degli invasi e rispetto dell’ambiente.
Sull’argomento siamo al paradosso completo. Il concessionario Edison elude completamente le normative vigenti, che gli prescrivono di recuperare, entro lo scadere della concessione, il volume utile dell’invaso attraverso la predisposizione di Piani di gestione di ogni singolo invaso da presentarsi alla Regione. I 3 invasi delle dighe sul Meduna, da quello che si legge nel Rapporto di fine Concessione presentato da Edison, hanno notevoli perdite di capacità utile del rispettivo volume: la concessione di Edison scadeva nel 2010, eppure il concessionario non ha fatto alcun intervento di recupero, che avrebbe dovuto essere fatto a proprie spese. E ora chi lo farà? Chi pagherà tale intervento? Mica il concessionario subentrante, mica noi!! Per quanto poi riguarda il recuperare il volume utile dell’invaso di Barcis, la situazione di interrimento è drammatica e porta anche all’ insicurezza dell’invaso e dello stesso paese che si adagia sulla sponda sinistra. Ed anche per la sicurezza e manutenzione delle sponde, Edison non ha mai sborsato una lira. La situazione dell’interrimento non riguarda solo l’invaso di Barcis, ma anche il letto del Cellina che si è alzato di molto. La regione ha speso tanti soldi per tamponare la nostra situazione emergenziale, senza ancora decidere come sghiaiare invaso e alveo dei torrenti…
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E si profila un danno erariale enorme per i ritardi su ritardi nell’ affrontare la continua drammatica situazione emergenziale. Nonostante la Regione abbia finanziato un progetto, un anno fa, sulle soluzioni dello sghiaiamento, nessuno ne parla per la complessità di detto intervento e per il costo elevato. Sospetto che la Regione non abbia ancora riflettuto sui costi e i benefici del mantenere questa diga per la produzione di energia elettrica, se ne valga davvero la pena: per Edison ci sono solo i benefici, tanto essa riesce a turbinare acqua lo stesso, alla faccia della grande perdita del volume utile dell’invaso! Ecco: quello che mi dispiace davvero è vedere come la regione abbia permesso e continui a permettere a Edison di limitarsi a produrre energia idroelettrica considerata dallo Stato strategica e necessaria, senza esigere contemporaneamente la tutela dei corpi idrici interessati e la sicurezza del nostro piccolo paese, di Barcis.
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Non ci piacciono le motivazioni arroganti e ricorrenti che accompagnano la presunta violazione degli articoli della Costituzione ( articoli 3, 41,42, 53 e 117 comma 1) e il Protocollo addizionale alla CEDU (Convenzione Europea Diritti dell’ Uomo) cui ricorrono i nostri due concessionari privati nostrani per argomentare la loro ferma e minacciosa opposizione contro ogni prescrizione di legge della nostra regione: abbiamo capito che essi non vogliono piegarsi alle norme europee, nazionali e tantomeno regionali. Fare le gare di rinnovo, disciplinate poi da una legge regionale, è per loro un attacco discriminatorio contro la proprietà, la libera impresa e la tutela della concorrenza che vuole gli operatori liberi di esercitare il loro diritti di ricercare il guadagno su tutto il territorio nazionale, europeo e internazionale. Il loro bilancio, con gli utili ricavati dalla produzione e vendita dell’energia elettrica prodotta con la nostra acqua, ci sono oscuri, eppure protestano se gli chiediamo l’aumento del canone di concessione visto come una ingiustificata decurtazione al loro patrimonio. Di quale patrimonio parlano? Che ce lo mostrino, assieme agli investimenti fatti in questi anni per mantenere i beni demaniali affidati loro, di cui non sono i proprietari, ma solo i gestori. Beni che devono riconsegnare integri funzionali e funzionanti alla scadenza della concessione.
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I comitati Valcellina, Valmeduna e Difesa Acque del Tagliamento sono solidali con i loro sindaci e li invitano a far valere, presso la nostra regione FVG, i diritti dei rispettivi territori ospitanti dighe, invasi e impianti, come prescritti dalle leggi, senza se e senza ma.
Fabia Tomasino».
Per approfondimenti, cfr., sempre su questo sito:
Sulle grandi dighe: pericolose, crollate e pericolanti.
O ora o mai più. Quale legge in Fvg per il grande idroelettrico?
Al termine dell’articolo sulle grandi dighe: pericolose, crollate e pericolanti, ho pure riportato un comunicato di Furio Honsell, che aveva chiesto alla Regione di formare un tavolo di incontro fra le parti interessate sui guardiadighe. L’assessore Scoccimarro si è limitato a rispondere che: «sotto il profilo giudico non appare legittimo che la Regione intervenga sull’organizzazione del lavoro». E mi fermo qui, per non palesare cosa penso di questa risposta.
L’immagine che accompagna l’articolo ritrae la diga di Sauris ed è tratta da: https://www.magicoveneto.it/friuli/sauris/lago-di-sauris-zahre-diga-gola-del-lumiei.htm. Laura Matelda Puppini
https://www.nonsolocarnia.info/fabia-tomasino-ancora-sulle-grandi-derivazioni-fra-sfruttamento-e-contenziosi/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/07/Lago-di-Sauris-Zahre-Diga-Gola-del-Lumiei-Foto-01.jpg?fit=600%2C400&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/07/Lago-di-Sauris-Zahre-Diga-Gola-del-Lumiei-Foto-01.jpg?resize=150%2C150&ssl=1ECONOMIA, SERVIZI, SANITÀ«Acqua nostra ...acqua loro. 'Pensando alle grandi derivazioni mi sono messa a canticchiare la canzone di Ron, “…il Gigante e la bambina li han trovati addormentati… come figli del Signore…” Parliamo di acqua usata e abusata dai Concessionari privati per produrre energia elettrica. Acqua risorsa preziosa e limitata a disposizione di...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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