Franco D’ Orlando. Elettrodotto Würmlach-Somplago interrato: problemi e perplessità.
Ricevo da Franco D’Orlando e volentieri pubblico per l’importanza dell’argomento. Laura Matelda Puppini
PREMESSA.
«Solo il NO dell’Austria ci ha consentito di evitare la costruzione dell’elettrodotto aereo Würmlach-Somplago. Oggi ci troviamo ad affrontare un nuovo progetto che prevede ciò che i proponenti di allora dichiaravano non fattibile per i costi troppo elevati: l’interramento dell’elettrodotto. Memore del mio impegno di allora quale consigliere comunale, dopo aver partecipato all’incontro di presentazione di detto progetto, mi sono sentito in dovere di esternare pubblicamente il mio pensiero molto preoccupato di quanto sta per accadere visto il silenzio che traspare in merito.
Questo il percorso stradale interessato dall’interramento: provinciale /comunale Somplago-Tolmezzo, statale 52bis carnica Tolmezzo-Arta Terme (con transito sotto viadotto sopra borgo Sfleus, abitati di Imponzo-Cadunea-Cedarchis), provinciale/comunale di Alzeri tra Arta terme e Sutrio, provinciale/comunale tra Sutrio-Cercivento e Paluzza) e di nuovo statale 52bis carnica tra Paluzza e Passo di Monte Croce Carnico.
Il cavo verrà interrato alla profondità di metri 1,50. Vi invito a leggere attentamente il contenuto di quanto sotto riportato che ho provveduto a indirizzare al direttore del MV (pubblicato il 4 marzo), a quello della Vita Cattolica (pubblicato in modo più contenuto il 20 febbraio). Come già nel passato per altri argomenti, ho interessato il presidente della regione, il presidente del consiglio regionale, diversi assessori di competenza. Mandi. Franco D’Orlando».
INTERVENTO
Egregio Direttore, è di questi giorni la notizia del “via libera” degli Stati Ue a 200 mila euro per finanziare lo studio dell’elettrodotto che connetterà Würmlach (Austria) a Somplago di Cavazzo Carnico: finanziamento che fa parte del programma Ue di sostegno alle infrastrutture transeuropee per promuovere l’integrazione e la competitività del mercato energetico europeo.
Il progetto, guidato dalla società Alpe Adria energia, consiste in una interconnessione tra Austria e Italia con una tensione di 220 Kilovolt interrata a margine del sedime stradale. L’obiettivo è quello di aumentare la capacità di trasferimento energetico di 300 megawatt(MW).
Trattasi di un nuovo progetto che accorpa e supera tutte le proposte precedenti che prevedevano il percorso aereo ora accantonate per la contrarietà del territori interessati. Il ripresentarsi di questa iniziativa ha destato un po’ di sorpresa dato che i proponenti di allora ritenevano realizzabile solo l’elettrodotto aereo per i costi troppo elevati da sostenere per quello interrato divenuto, ora, fattibile perché, a prescindere dal fabbisogno di energia per il nostro paese, questo movimento o andirivieni di energia sottende notevole interesse finanziario.
Considerato che il territorio era disposto ad accettare l’elettrodotto interrato, la Società Alpe Adria energia, per condividere il nuovo progetto con le amministrazioni comunali interessate dall’attraversamento, il 19 aprile scorso ha presentato in merito a Tolmezzo soluzioni e ipotesi di tracciato e l’intenzione di servirsi, per la posa del cavo interrato (alla profondità di metri 1,50), della pubblica viabilità di Cavazzo Carnico, Tolmezzo, Arta Terme, Sutrio, Cercivento e Paluzza con doppia schermatura nei punti dove la linea dovrebbe attraversare alcuni abitati.
All’incontro pubblico, organizzato dai sindaci dei comuni interessati, erano stati invitati, quali esperti in materia, il ricercatore dell’Istituto superiore della sanità Alessandro Polichetti e la responsabile per Arpa Fvg della protezione dell’inquinamento elettromagnetico Anna Maria Bampo per illustrare e approfondire in merito i temi ambientali e della salute. I loro interventi, le loro valutazioni e considerazioni hanno destato molta preoccupazione nel numeroso pubblico presente (amministratori compresi) manifestata con interventi e proposte atte ad ovviare le criticità emerse e sul come affrontarle.
Non sappiamo ora quale progetto formale abbia presentato la società interessata al Ministero dello sviluppo economico: se lo ha fatto, confidiamo, per quanto emerso dal dibattito, sia stato escluso del tutto l’utilizzo del percorso lungo il sedime stradale programmato.
La società proponente, infatti, ha puntato da subito sulla via più semplice, più rapida, la meno costosa per contenere gli importi e per escludere le servitù su terreni privati ma pare non voler tenere conto che questa scelta sia anche la meno sicura per l’ambiente, per chi lì ci vive, opera e si muove.
Denunciamo da tempo le gravi problematiche che persistono sulle strade di montagna, a tutti ormai evidenti (aggravate, sovente, da avversità atmosferiche e calamità naturali così come anche ultimamente accaduto): basti pensare al pericoloso e franoso tratto della statale 52bis carnica che da Timau sale al Passo di Monte Croce Carnico che, per evitarlo, da decenni si richiede l’apertura del relativo traforo.
Inoltre, se ciò non bastasse, l’interramento del cavo dovrebbe essere molto più profondo, atto a contenere il rischio per chi viaggia o cammina sul percorso incriminato di essere inebriato e ingrassato dalle onde magnetiche nonché occorre evitare zone abitate o provvedere in merito ad adeguata schermatura : gli esperti presenti hanno manifestato chiaramente la propria perplessità su questi particolari.
Il territorio in questione da oltre 50 anni è attraversato dall’oleodotto della Siot: nel corso dell’incontro di quella serata abbiamo invitato il rappresentante della Società Alpe Adria energia a trovare il modo di utilizzare il percorso di detto oleodotto ponendo a fianco dello stesso il cavo dell’elettrodotto. La riteniamo l’unica alternativa percorribile: infatti solo i proprietari dei terreni di quel percorso potrebbero dare il loro assenso, grazie a qualche ricaduta compensativa poiché hanno sinora solo sopportato la relativa servitù in essere; non vediamo nuovi percorsi con privati disposti a concedere autorizzazioni.
Per il resto, il territorio e chi lo abita pare debbano solo accettare supinamente l’infrastruttura senza nulla pretendere (smantellamento di linee esistenti, compensazioni a favore dei territori non solo finanziarie). Poichè trattasi non solo di “amor patrio” (approvvigionamento di energia per interesse nazionale) ma che la Società Alpe Adria energia cerchi il modo migliore di fare i suoi interessi, invitiamo gli amministratori locali a fare altrettanto, ad agire con la massima avvedutezza a tutela del bene del proprio territorio e a difesa della salute di chi lo abita.
La Carnia, anche per quanto concerne l’energia elettrica, da tempo ha fatto e tuttora sta facendo la sua parte: fra centrali e centraline elettriche, elettrodotti e oleodotto il suo territorio è diventato come un colabrodo e il costo dell’energia stessa sia per privati che per le attività imprenditoriali e artigianali locali è sempre stato e tuttora è molto salato: nessuno ha mai avuto riduzioni e l’energia prodotta da qui se ne va, utilizzata o sfruttata altrove.
Ringraziamo per l’attenzione e… mandi.
Franco D’Orlando e l’Unione Autonomista Alpina – Tolmezzo (già Consigliere comunale di Tolmezzo).»
L’immagine che correda l’articolo rappresenta la locandina che invita ad un incontro sull’elettrodotto interrato ed è tratta da: http://cjalcor.blogspot.com/2018/04/elettrodotto-giovedi-tolmezzo-un.html. L. M. Puppini
https://www.nonsolocarnia.info/franco-d-orlando-elettrodotto-wurmlach-somplago-interrato-problemi-e-perplessita/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2019/03/elettrodotto-SOMPL-Incontro-elettrodotto.jpg?fit=559%2C790&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2019/03/elettrodotto-SOMPL-Incontro-elettrodotto.jpg?resize=150%2C150&ssl=1AMBIENTERicevo da Franco D'Orlando e volentieri pubblico per l'importanza dell'argomento. Laura Matelda Puppini PREMESSA. «Solo il NO dell'Austria ci ha consentito di evitare la costruzione dell'elettrodotto aereo Würmlach-Somplago. Oggi ci troviamo ad affrontare un nuovo progetto che prevede ciò che i proponenti di allora dichiaravano non fattibile per i...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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