Gianni Borghi su: “La nuova proposta per la salute in territorio montano”.
Buona sera. Ringrazio molto per l’invito. Il mio ruolo di Presidente della Conferenza dei Sindaci mi impone di non limitarmi solo ad un semplice saluto ma a enunciare alcune considerazioni generali che riguardano il tema dell’incontro.
Intanto vorrei salutare:
L’Assessore Regionale alla salute, integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia e la ringrazio per aver accettato l’invito;
Il collega Sindaco di Tolmezzo;
Il Commissario della C.M.;
L’Assessore alla salute nonché Presidente Assemblea dei Sindaci ambito 2 per il cortese invito;
I tanti sanitari e operatori dell’AAS 3 presenti unitamente al Direttore Generale dott. Benetollo;
Tutti voi partecipanti.
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Credo non vi sia domanda più complessa da rivolgere a un assessore, se non quella contenuta nel titolo dell’incontro: “La nuova proposta per la salute in territorio montano”. Qual è?
Perché faccio questa affermazione?
Perché nessuno ha pensato di porre attenzione, nel legiferare, alla montagna, ai suoi problemi specifici. E si è legiferato “erga omnes”, per tutti nello stesso modo. E questa non è solo una mia considerazione, è soprattutto la mia preoccupazione. Perché ciò implica la necessità da parte nostra, dei Sindaci, di vigilare e difendere i servizi essenziali nei territori più critici (presenze grandi territori e poca popolazione quindi di diseconomie = costo / opportunità).
Vede assessore, siamo molto preoccupati perché come sempre, relativamente alla montagna: tutti teoricamente sanno cosa si dovrebbe fare, ma nessuno fa quello che si dovrebbe fare, perché nessuno o quasi, poi, alla fine, vive in montagna.
Secondo me vi è poca consapevolezza nel pensare che ciò che vale per un centro, non equivale a ciò che vale per una periferia!
Se poi la periferia è montagna, la cosa si complica sia per gli aspetti orografici che per quelli finanziari.
Questo, per dirLe, Assessore, che non vogliamo 2 sanità, ma due modelli organizzativi intelligenti che rispondano ai bisogni di salute di un città come di un ambito rurale/montano.
Questo, per dirLe, Assessore, che queste comunità e la maggioranza dei Sindaci che rappresento sono stati con Lei e saranno con Lei:
– tutte le volte che Lei riuscirà a mettere al centro della sanità il cittadino e non l’organizzazione,
– tutte le volte che nelle scelte o nelle premiazioni dei professionisti si guardi al loro saper fare più che al loro saper apparire.
Noi Sindaci saremo con l’istituzione tutte le volte che saremo coinvolti nelle decisioni per dare alle comunità che rappresentiamo quello che serve.
E chiediamo quindi di interpretare assieme correttamente il bisogno e non la domanda di questo territorio.
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Per quanto riguarda la Riforma, oggi si parla molto di riforma e si abusa anche del termine. Inoltre quando viene varata una legge di riforma si innescano molte aspettative da parte di: cittadini; operatori; politici; amministratori.
Riformare significa “modificare in modo profondo uno stato di cose, un’istituzione ecc.; noi abbiamo proprio fatto questo nella sanità?
Quali aspetti tangibili della riforma percepirà quindi il cittadino della montagna, che non siano solo quelli di una mera suddivisione territoriale (peraltro molto critica e discutibile di cui non mi addentro perché oggi il tema è un altro)?
Quali vantaggi percepirà il cittadino della montagna, riscontrabili in questa LR17/2014 nell’:
– assistenza primaria,
– assistenza ospedaliera,
– nella rete dei servizi socio assistenziali,
– nella sanità privata?
Il cittadino e l’amministratore pubblico, questa sera, con quali informazioni, rassicurazioni, torneranno a casa?
Vede assessore in sede di conferenza dei sindaci in occasione della discussione del PAL 2016 ho raccomandato all’Aas3:
– di assumere e mantenere come principi guida della programmazione: la sicurezza delle cure, l’appropriatezza, l’equità, l’efficienza nonché la sostenibilità economica.
– di mantenere un rapporto privilegiato con gli enti locali per percorsi di analisi, partecipazione e consultazione al fine di giungere a disegnare e realizzare uno scenario complessivo della nostra sanità aderente agli specifici bisogni delle nostre comunità.
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Io come presidente della Conferenza dei sindaci dell’Aas3 e abitante di questa terra chiedo a Lei, Assessore, di farsi garante di alcune semplici istanze:
Nell’assistenza Ospedaliera:
– che l’ospedale di Tolmezzo rimanga con tutte le articolazioni necessarie a soddisfare i bisogni sanitari di questa montagna.
– che chi ha una patologia acuta trovi nell’ospedale professionisti e attrezzature in grado di garantire sicurezza di trattamento.
Non chiediamo, prioritariamente, di conservare Direttori di SOC di DPT, ma soprattutto di avere équipe di sanitari preparati.
Non chiediamo di avere un nostro laboratorio analisi o dove si fanno gli esami ma che gli esami si possano fare, e che i referti giungano senza difficoltà.
Nell’assistenza Distrettuale chiediamo che:
– l’assistenza primaria divenga tale e si indirizzi alla medicina d ‘iniziativa’ e che le parole chiave di questa siano:
o Prossimità dei servizi quotidiani, quelli che servono ogni giorno devono essere vicini al cittadino;
o Continuità delle cure;
o Personalizzazione degli interventi;
o Qualità delle cure;
E con forza chiediamo:
– che la rete degli ambulatori di medicina generale restino diffusi nella montagna. Guai a un loro ridimensionamento o chiusura: sarebbe una tragedia per il territorio montano.
– che si creino i CAP dove e possibile (Paluzza- Ampezzo – Ovaro ecc).
In sintesi e per concludere, Assessore, Le chiediamo di pensare come se fosse una di noi e di poter dire, un domani, che una volta tanto alla Carnia, alla montagna, è stato dato e non tolto.
Il Presidente della conferenza dei sindaci dell’Aas3 Alto Friuli -Collinare-Codroipese:
Gianni Borghi
https://www.nonsolocarnia.info/gianni-borghi-su-la-nuova-proposta-per-la-salute-in-territorio-montano/ECONOMIA, SERVIZI, SANITÀBuona sera. Ringrazio molto per l’invito. Il mio ruolo di Presidente della Conferenza dei Sindaci mi impone di non limitarmi solo ad un semplice saluto ma a enunciare alcune considerazioni generali che riguardano il tema dell’incontro. Intanto vorrei salutare: L’Assessore Regionale alla salute, integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia e la...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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