Premetto che sono profondamente e da sempre contro ogni guerra, che mi turba, e che non è la soluzione per nessuna divergenza, e credo, come ho già scritto nel 2016, nel mio: ‘Sulla guerra e contro la guerra, per la pace, ai margini di un convegno al centro Balducci’ (1), che pace e prosperità camminino insieme mentre qualsiasi guerra porta orrore, terrore, morte.

«Basterebbe prendere dei libri di storia che parlano, sin dai periodi antichi, di tempi di pace e prosperità, – scrivevo allora – basterebbe chiedersi perché i Celti adorassero una dea, Maave, servita da sacerdotesse, che avevano il compito di eseguire rituali codificati per garantire pace e prosperità al paese; […] perché venerassero una dea, Sheela, con cui ritenevano che il re si accoppiasse per trarne pace, prosperità e fertilità per il suo popolo (2); basterebbe chiedersi il perché dell’Ara Pacis a Roma, per domandarci […] perché “mille” guerre siano ancora in corso con il loro bagaglio di violenza, morte, distruzione orrore, terrore e povertà». (3).

E così continuavo: «Ogni guerra presuppone un “uno” contro un “altro”, ogni guerra attuale, come molte in precedenza, implica questioni dette di onore, e di difesa da … trae origine da scelte imposte, da cupidigia, da potere, da problemi di confini, e comporta una mancata politica di dialogo: è muro contro muro, ove nessun muro è di gomma. E si parla ancora di guerra, di guerre, di conflitti, mentre le grandi religioni parlano di pace. Il concetto di pace «è uno dei concetti più antichi e profondi in senso antropologico» – si legge in: https://it.wikipedia.org/wiki/Pace. E ivi si legge anche: «La radice della parola Islam è “silm”, il cui significato è pace. Il Corano descrive la sua via come la via della pace […]. Secondo il Corano, uno dei nomi di Allah è As-Salam, che significa pace, e la società ideale è Dar as-Salam, la dimora della pace» (4).

“Pacem in terris” intitolava la sua famosa enciclica papa Giovanni XXIII, chiarendo sin dai primi punti che la pace è l’«anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi», e che «ogni essere umano è persona […]; e soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili». (5).

E quando Giovanni XXIII la scrisse, era appena avvenuto qualcosa di particolare, che avrebbe potuto scatenare la terza guerra mondiale, scongiurata anche grazie al suo ‘Radiomessaggio per l’intesa e la concordia tra i popoli’, pronunciato in lingua francese alle ore 12.00 di giovedì 25 ottobre 1962 dai microfoni della Radio vaticana, rivolto ai governanti della terra e “a tutti gli uomini di buona volontà” per scongiurare il pericolo di guerra atomica, conseguente alla crisi di Cuba tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Il messaggio era stato già consegnato – poche ore prima – all’ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede e ai rappresentanti dell’Unione Sovietica accreditati presso il governo italiano. (6).

«Nelle assemblee più alte e qualificate – scrisse il Papa – considerino a fondo il problema della ricomposizione pacifica dei rapporti tra le comunità politiche su piano mondiale: ricomposizione fondata sulla mutua fiducia, sulla sincerità nelle trattative, sulla fedeltà agli impegni assunti. Scrutino il problema fino a individuare il punto donde è possibile iniziare l’avvio verso intese leali, durature, feconde». (7).

E francamente ritengo che Angelo Roncalli sia stato esempio importantissimo di vita cristiana, di corretta applicazione dell’insegnamento evangelico tanto da meritarsi la canonizzazione senza miracolo alcuno, mentre mi ha lasciato sempre perplessa Giovanni Paolo II, santo con miracolo accertato, ma che ha riempito la sua stanza personale e la cappelletta attigua, a Castel Gandolfo, con dipinti che definirei, ma è parere personale, guerrafondai e per nulla riportanti alla pace fra i popoli, e truci. Ed anche altra persona ha condiviso questa mia impressione.

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Ma per ritornare all’oggi, sottolineo pure che, a mio avviso, nessuno deve invadere territorio altrui, e che nessuna invasione è giustificabile, né quella dell’Iraq, né quella attuale. Ma quando gli americani invasero l’Iraq, con la scusa, rivelatasi poi una bufala, delle armi chimiche presenti in quel territorio (8), noi, per grazia di Dio, ci impegnammo solo con militari al fianco dell’invasore, e non avremmo dovuto fare neppure quello, secondo me, ma avremmo dovuto solo, da stato libero, darci da fare a livello diplomatico per la pace. Ma ora, dopo il precedente del 2014 con le sanzioni alla Russia per la Crimea, stiamo facendo il bis, e questo ricadrà pesantemente su di noi, dato che non siamo in regime di autarchia.  Inoltre ritengo che le guerre riempiano le tv ed i mass media di immagini e linguaggi martellanti di violenza che ci vengono propinati per ore, ed indirettamente vengono assorbiti anche da bimbi e ragazzi, per i quali, già rimpinzati di video-giochi di guerra, rappresentano un esempio educativo altamente negativo. Io applicherei, oggi come oggi, anche per la guerra Russo Ucraina, un bollino rosso a molte fotografie e servizi di telegiornali e mass media. Inoltre se una grande sofferenza coglie la popolazione ucraina, che aveva però almeno più di qualche bunker già predisposto che noi non abbiamo, non credo che anziani, donne, gestanti, famiglie, bimbi russi, pur non essendo al centro di una guerra, se la passino poi molto bene con le sanzioni.

Detto questo, preciso pure che non posso assolutamente addentrarmi in questioni politiche complesse come quelle che hanno portato all’invasione da parte russa dell’Ucraina, (deprecabilissima e condannabile come ogni invasione) perché dovrei parlare di quanto accade ed è accaduto dal 1991 nei territori a ovest della Russia con il dissolvimento dell’Urss, che garantì comunque una certa stabilità nell’area, dovrei conoscere i protocolli di Minsk, e non sono preparata assolutamente a farlo. Ma la situazione creatasi ha un aspetto che mi preoccupa: l’incidenza che le sanzioni Usa – Ue contro la Russia avranno su di noi italiani, già stremati da lockdown e dintorni, che in questo conflitto non c’entriamo nulla. E pare quasi che quella che si vuole veramente affossare sia la nostra economia e la nostra società europea ed occidentale. E queste sanzioni a terzi sembrano rivolte pure contro di noi, e sono state approvate dal nostro governo e dall’Europa Unita a cui apparteniamo, ambedue ben consci delle ricadute su di noi ed il nostro paese. Ma quale governo di uno stato, o coalizione o federazione di cui lo stesso fa parte, affossa l’economia di un paese in questo modo?

 E le ricadute peseranno ben più del covid sull’Italia stremata, mentre dovremo acquistare, giocoforza, energia e altro principalmente dagli Usa a qualsiasi prezzo, essendoci volontariamente castrati, e soffrire e subire. Inoltre noi, povere famiglie italiane, dovremo rinunciare forse anche al caffè al bar per tesaurizzare 4 lire per bollette da incubo, o rassegnarci a stare al freddo, (da noi intere città e zone sono riscaldate, per scelta superiore, solo con il gas e nessuno è preparato a sostituire gli impianti), plaudere al carbone che inquina e porta però energia non adatta, credo, per un sistema tarato per il metano, vedere i prezzi lievitare alle stelle a causa della mancanza di carburante, che potrebbe incidere sugli stessi rifornimenti alimentari, come la mancata importazione di grano, con diminuzione degli acquisti, fermo dei viaggi di piacere e di vacanza,  chiusura per bancarotta di hotels, bar e luoghi di piacere. (9). Inoltre il già quasi previsto crollo di banche come Intesa San Paolo o Unicredit fanno paura a noi, tutti piccoli risparmiatori, con magari due lirette, ma solo due, investite. E ci siamo trascinati in un baratro per quale motivo? Questo mi turba, a questo non trovo risposta.

In sintesi: tutto questo perché? Io vi giuro che non lo so perché, invece di darsi da fare per la pace, i nostri governanti si diano da fare per mandare armi in una guerra che dovrebbe vederci soggetti di mediazione; perché essi si diano da fare per farci star male in una situazione già ben poco felice, per riempirci di povertà. Inoltre senza metano e fonti energetiche sufficienti, con i prezzi alle stelle e il pericolo concreto, alla lunga, di sollevazioni popolari e conflitti sociali, come potremo accogliere i profughi in fuga in modo decoroso? E ben sappiamo quanto abbiamo pagato anche nel 2014 per le sanzioni alla Russia a causa della Crimea. Ma questa volta sarà ben peggio. Inoltre ci sono talune sanzioni alla Russia che faranno sentire il loro effetto nella società nel medio termine o perfino nel lunghissimo periodo, e queste sono di più difficile comprensione. In un attimo il mondo è crollato, e “Cui prodest?” tutto ciò?  

Infine, se si dice che quanto sta accadendo ai russi è causa dei loro governanti, cosa potremmo pensare, per analogia, noi? Non lo so, ditemelo un po’ voi.

Queste sono mie riflessioni personali e restano tali e sono state scritte sulla base del mio sentire. E se ritenete che erri scrivetelo pure: io non ho presunzione di verità. E mi adopererò per vedere meno scene di violenza possibile, pur stando attenta, giocoforza, agli avvenimenti, che ci coinvolgono a causa dell’insipienza umana. Ma credo che dobbiamo anche pregare non solo perché i nostri governanti riprendano un po’ di senno, ma anche per i nostri figli e nipoti, che non si sa più in che mondo vivranno. Senza voler offendere alcuno ….

Laura Matelda Puppini

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(1) http://www.nonsolocarnia.info/sulla-guerra-e-contro-la-guerra-per-la-pace-ai-margini-di-un-convegno-al-centro-balducci.

(2) Cfr. Maureen Concannon, La femmina sacra, Sheela la dea dei Celti, ed. Arkeios, 2006, in: https://books.google.it/).

(3) http://www.nonsolocarnia.info/sulla-guerra-e-contro-la-guerra-per-la-pace-ai-margini-di-un-convegno-al-centro-balducci.

(4) https://it.wikipedia.org/wiki/Pace. Febbrai o2016.

(5) Lettera enciclica “Pacem in terris”, del sommo pontefice Giovanni pp. XXIII, ai venerabili Fratelli Patriarchi, Primati Arcivescovi Vescovi e agli altri ordinari locali, che sono in pace e comunione con la sede apostolica, al clero e ai fedeli di tutto il mondo, nonché a tutti gli uomini di buona volontà: sulla pace fra tutte le genti, nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà, in: http://w2.vatican.va/content/john-xxiii/it/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11041963_pacem.html).

(6) https://it.wikipedia.org/wiki/Radiomessaggio_per_l%27intesa_e_la_concordia_tra_i_popoli.

(7) Lettera enciclica “Pacem in terris”, op. cit.

(8) https://altreconomia.it/notizie-false-cambiano-il-mondo/. Qui si legge: «Era il 5 febbraio 2003 quando l’allora segretario di Stato degli USA Colin Powell tenne un discorso di fronte al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 il presidente George W. Bush puntava a un attacco all’Iraq di Saddam Hussein ma la comunità internazionale stava riuscendo a fermare l’iniziativa, convincendo anche l’opinione pubblica dell’assurdità e dei rischi dell’operazione. Il tema del discorso di Powell quel giorno erano le armi batteriologiche in possesso dell’Iraq. Un discorso molto coinvolgente, durante il quale, e con un gesto molto teatrale, il segretario mostrò ai rappresentanti degli altri Paesi una fiala che conteneva una polvere bianca: un quantitativo simile di antrace avrebbe potuto uccidere tutti i presenti, spiegò. Aggiungendo che l’Iraq avrebbe potuto produrre circa 25mila litri di antrace. Powell mostrò immagini satellitari, grafici e foto che a suo dire provavano l’esistenza di un grande programma iracheno di armi chimiche e batteriologiche». «Era tutto falso. Era tutto ciò che oggi chiameremmo una fake news. Quella fake news però portò all’invasione dell’Iraq, che ebbe inizio il 20 marzo 2003. Sono passati 15 anni. Secondo l’osservatorio indipendente Iraq body count, le perdite fra la popolazione irachena (“morti violente fra i civili”) fra il marzo 2003 e il settembre 2007 ammontano a una cifra compresa tra 74.427 e 81.114. L’Organizzazione mondiale della sanità è più pessimista, e stima -per il periodo marzo 2003-giugno 2006- tra 104.000 e 223.000 morti violente tra i civili iracheni. L’invasione dell’Iraq scatenò l’instabilità di quella parte del mondo, che ancora oggi miete vittime e fomenta terrorismo internazionale». (Ivi).

 (9) https://www.lastampa.it/economia/2022/02/25/news/gas_cyber_tensioni_sociali_e_spionaggio_cosi_la_guerra_in_ucraina_puo_mettere_in_crisi_l_italia-2862771/;https://quifinanza.it/economia/video/pericolo-sanzioni-russia-quanto-costano-italia/606919/;  https://www.eunews.it/2022/02/25/draghi-crisi-lunga-e-difficile-dalle-sanzioni-alla-russia-impatto-sulla-nostra-economia/170019; https://www.italiaoggi.it/news/donbass-e-sanzioni-anti-putin-costeranno-care-anche-all-italia-e-l-inflazione-potrebbe-bloccare-la-politica-2552975. Nell’articolo pubblicato su questo ultimo sito, si può leggere che «Sarà il tempo a dirci se le sanzioni Usa e Ue contro la Russia per l’occupazione del Donbass siano “sostenibili”, come auspicato dal premier Mario Draghi. Ma, a giudicare dai primi calcoli, sono in molti a temere il peggio. I forti rincari dei beni di largo consumo, come gas, luce e cibo, hanno già fatto schizzare verso l’alto l’inflazione in diversi paesi europei, ben oltre il 2% che la Banca centrale europea (Bce) si è data come limite tollerabile. Di conseguenza, la Bce potrebbe essere costretta a porre fine in anticipo alla politica monetaria accomodante, di cui l’Italia ha largamente beneficiato. Il che finirebbe per bloccare la crescita del pil italiano e rallentare l’attuazione del Pnrr, tanto da indurre un economista serio come Sergio Cesaratto, che da anni segue la politica economica europea, a fare una previsione catastrofica su il Sussidiario: “O l’Ue ci sostiene sul debito, o per noi c’è solo la Grecia”». (Tino Oldani, Donbass e sanzioni anti-Putin costeranno care anche all’Italia e l’inflazione potrebbe bloccare la politica espansiva della Bce, in: https://www.italiaoggi.it/news/donbass-e-sanzioni-anti-putin-costeranno-care-anche-all-italia-e-l-inflazione-potrebbe-bloccare-la-politica-2552975).

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L’immagine che accompagna l’articolo rappresenta la copertina dell’ enciclica “Pacem in terris”, ed è tratta da: http://papale-papale.it/articolo/2822/pacem-in-terris.

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/03/pacem-in-terris-images.jpg?fit=225%2C225&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/03/pacem-in-terris-images.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniETICA, RELIGIONI, SOCIETÀPremetto che sono profondamente e da sempre contro ogni guerra, che mi turba, e che non è la soluzione per nessuna divergenza, e credo, come ho già scritto nel 2016, nel mio: ‘Sulla guerra e contro la guerra, per la pace, ai margini di un convegno al centro Balducci’...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI