«I tumori del seno costituiscono un problema di grande rilevanza sociale che direttamente o indirettamente entra in tutte le case. Rappresentano infatti le neoplasie maligne più frequenti fra le donne di tutte le età e la principale causa di morte nella popolazione femminile oltre i 35 anni. Anche gli uomini, seppure occasionalmente, possono sviluppare questa malattia (1 caso ogni 100 tumori del seno). (…).
Nel mondo, il tumore del seno è la neoplasia più diagnosticata tra le donne, con oltre 1,6 milioni di casi ogni anno. In Europa 464.000 nuovi casi ogni anno. Nel nostro paese si registrano annualmente oltre 56.000 nuovi casi.
La mortalità nei paesi occidentali è progressivamente diminuita negli ultimi 25 anni e i tassi di cura sono oggi piuttosto elevati (oltre il 90% di guarigioni quando la malattia viene scoperta in fase iniziale). Ma il tumore del seno resta comunque la principale causa di morte per cancro della popolazione femminile mondiale e si stima che entro il 2025, nel mondo, quasi 6 milioni di donne moriranno per questa malattia». (https://komen.it/i-tumori-del-seno/cose-il-tumore-del-seno/).

Inoltre dove la popolazione è anziana, è più facile che il numero di donne e uomini che sviluppano cancro al seno sia più alta che altrove, e in Carnia la popolazione è anziana e disseminata in valli e paesi. Pertanto si impone la presenza dell’ attività di chirurgia senologica presso l’ospedale tolmezzino ma invece l’assessore la vuole tagliare. Ma ormai pare che l”io voglio’ predomini qui su tutto, mentre la storia ci insegna che, per avere scelte giuste ed oculate, ci vogliono più teste ed un reale confronto per discutere e decidere dopo una analisi multifattoriale delle situazioni, non una sola. Ed è per questo che i totalitarismi, le dittature, le oligarchie non vanno bene, e che si devono ascoltare anche le minoranze.

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Il 18 settembre 2024 pubblicavo sul mio profilo facebook questo post: «Ho saputo da fonti che reputo informate che ieri c’è stato non so dove un incontro tra l’assessore Riccardi ed i sindaci della Carnia in cui semplicemente l’ assessore, il dux della sanità e salute nostra ha comunicato che verrà chiusa senologia di Tolmezzo ove operava una equipe di tutto rispetto che d’ora in poi svolgerà le sue mansioni solo a San Daniele (che credo l’assessore non abbia mai provato a raggiungere da Tolmezzo con i mezzi pubblici ma anche in auto: è lontano e ‘fuori mano’ e forse si sta meno ad andare ad Udine) o ad Udine. E il tumore al seno è uno dei più diffusi in particolare in donne anziane. Ma cosa vuoi che sia … E i sindaci pare non abbiano potuto o voluto dire nulla. Così vedrete come andremo a finire!!!! E già la Carnia è in svendita!!!!! Ed una persona andata per un giorno in vacanza a Forni di Sopra mi ha detto che la cosa che lo ha più colpito della Carnia e di quel paese è il numero di case in vendita. Se sapete qualcosa nel merito di senologia vi prego di scriverlo in commento».
Quindi ho aggiunto: «19 settembre 2024. Oggi è comparso un comunicato di Mentil e Celotti del Pd che parla di un incontro con Riccardi a Trieste solo dei sindaci di Tolmezzo e San Daniele per far cosa non è dato sapere. (https://www.studionord.news/mentil-e-celotti-pd-tavolo…/). Mentil e Celotti chiedono la riunione della conferenza di ambito subito».

Quindi ho saputo da una persona che mi ha inviato l’o.d.g., che presso la Comunità di Montagna della Carnia era stato posto in discussione anche il mantenimento della senologia presso l’ospedale di Tolmezzo. A questo punto ho chiesto ad un’ altra persona, incontrata per caso, come fosse andata a finire, e mi ha detto che era stato sottoscritto da tutti i Sindaci carnici presenti all’incontro (mancava solo quello di Sauris) un testo da inviare all’ Assessore alla salute. Nel frattempo ieri, 26 settembre 2024, usciva sul Messaggero Veneto un articolo intitolato: “Chirurgia senologica a rischio. Il no dei sindaci della Carnia” che riportava la notizia ma non il testo sottoscritto. Reperitolo, grazie all’ informazione di una persona, sul sito della Comunità di montagna, lo riporto qui.

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Il dibattito ed il testo sottoscritto.

L’incontro pubblico e straordinario dei sindaci della Carnia, presso la sede della Comunità di Montagna, si è tenuto il 19 settembre 2024 con inizio alle ore 18.30 ed è stata presieduto dal primo cittadino di Ovaro Lino Not. Mancava all’ incontro solo il sindaco di Sauris. All’ordine del giorno: “Mantenimento della chirurgia senologica nell’ospedale di Tolmezzo”.

Il primo intervento è stato quello della Sindaca di Prato Carnico Erica Gonano, che ha presentato all’ attnezione dei presenti un documento relativo in particolare della chirurgia senologica, da sottoscrivere, «ma si inserisce nel contesto di un generale depauperamento dei servizi in favore delle popolazioni marginali.
In un contesto come quello carnico, in cui la popolazione è già restia a fruire con tempestività dei servizi sanitari, – ha sottolienato Gonano-  spostare un servizio altrove significa che molte persone semplicemente rinunceranno alle cure o ci arriveranno troppo tardi.
Non pare nemmeno che la cosa porti a una maggiore probabilità di mantenimento dell’ospedale di San Daniele del Friuli, visto che, data la totale assenza di servizi di trasporto pubblico che colleghino adeguatamente la Carnia con tale ospedale, l’unica certezza è che si andrà a congestionare ulteriormente l’Ospedale di Udine.
La questione della chirurgia senologica è un esempio di come basterebbe una diversa forma organizzativa per proseguire l’attività anche a Tolmezzo. La logica è di far spostare le equipe chirurgiche e non i pazienti.
Gonano, tuttavia, segnala che, stando a quanto riportato sulla stampa, il testo di ordine del giorno potrebbe essere già superato, visto che pare esserci stato un incontro tra i vertici della sanità regionale e i Sindaci di Tolmezzo e San Daniele del Friuli». Un sincero grazie ad Erica Gonano. 

«Chiamato in causa interviene il Sindaco di Tolmezzo Vicentini, il quale conferma che si è tenuto un incontro tra i vertici della sanità regionale e i Sindaci dei Comuni dove sono presenti degli ospedali. Durante tale incontro del problema specifico della chirurgia senologica non si è parlato.
Anche per questo Vicentini ritiene che l’approvazione dell’ordine del giorno proposto non sia affatto superata ed anzi sia molto utile per dare un segnale che non si può essere spettatori, che non si può abbassare la guardia e che l’ospedale di Tolmezzo deve essere difeso, compreso il punto nascita.
Inoltre nel caso specifico si tratta di una specialità oncologica, non di una ortopedia di elezione. A maggior ragione la sala operatoria non può essere spostata. Si augura quindi che il documento possa essere votato all’unanimità, venga condiviso e diffuso e possa avere un peso nella discussione in atto». Un sincero grazie a Roberto Vicentini.

«All’invito a un voto unanime si uniscono il Presidente Not e il Presidente De Crignis, che si impegna a raccogliere il mandato che l’ordine del giorno assegna alla Comunità instaurando anche un dialogo con San Daniele del Friuli». Un grazie anche a loro. Però potrebbe essere anche troppo tardi, si legge sul verbale dell’ incontro in Comunità di montagna, da cui queste righe sono prese, perché si prevede la chiusura della chirurgia senologica a Tolmezzo entro la fine di settembre. Ma a me qualcuno ha parlato della fine di dicembre, senza dir nulla ad alcuno. Il Sindaco di Sappada si sofferma invece sul problema dei trasporti di cittadini in situazione di emergenza, e chiede un miglioramento della viabilità da un lato, l’uso dell’ elisoccorso quando serve dall’altro. Grazie pure al Sindaco di Sappada.

Ora, da che so,  il motivo per eliminare la chirurgia senologica e relativi ambulatori dall’ ospedale di Tolmezzo da parte di Asufc, pare sia quello per cui si eliminerebbero i punti nascita, (con il rischio reale che le donne partoriscano per strada e coloro che hanno gravidanze difficili non riescano a raggiungere anche per controlli l’ospedale di Udine, e vadano incontro ad aborti spontanei) e cioè  garantire la “sicurezza” del percorso senologico misurata attraverso il volume di interventi per anno stabiliti dalle Programmazioni Nazionali di settore, seguendo, e questo lo dico io, una politica di accentramento che non tiene conto di altri aspetti, suggerita anche da Mantoan di Agenas su dati vetusti e accorpati.

Questo il testo dell’ o.d.g. dei sindaci della Carnia.

«Premesso che dalle notizie in possesso l’ASUFC ha previsto che dal corrente mese di settembre l’attività di chirurgia senologica attualmente realizzata presso l’ospedale di Tolmezzo venga dirottata e programmata presso l’ospedale di San Daniele;
Visto che le determinazioni dell’ASUFC sarebbero assunte con l’obiettivo di garantire la “sicurezza” del percorso senologico misurata attraverso il volume di interventi per anno stabiliti dalle Programmazioni Nazionali di settore.

Considerato che il PDTA aziendale definisce il percorso diagnostico terapeutico assistenziale della persona con neoplasia mammaria preso in carica da ASUFC e garantisce le stesse opportunità sia a quanti si rivolgono all’ospedale di Udine che a coloro che fanno riferimento agli Ospedali territoriali e che la “Breast Unit” o Unità senologica in ASUFC è un’équipe unica in cui i professionisti, dislocati nelle diverse sedi, lavorano confrontandosi costantemente in modo trasversale;

Appurato che finora i chirurghi senologici afferenti alle Strutture Operative Complesse (SOC) di Tolmezzo e San Daniele formano un’unica équipe specialistica che opera su entrambe le sedi consentendo, attualmente, di rispettare i requisiti previsti dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Nazionali (AGENAS) sulla base del Programma Nazionale Esiti (PNE) 2023 in ordine al volume di interventi, giacché vengono eseguiti 135 interventi per “Unità operativa” Tolmezzo – San Daniele e 45 interventi all’anno eseguiti da ogni chirurgo senologo, in posizione sia di primo che di secondo operatore.


Constatato che le valutazioni da parte dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari (AGENAS) e della Società Europea degli specialisti del cancro al seno (EUSOMA) afferiscono sia i numeri delle prestazioni che la qualità degli interventi e l’organizzazione delle unità operative di senologia;
Evidenziata la valenza territoriale del servizio senologico di Tolmezzo punto di riferimento per le donne dell’intero Alto friuli;
Fatto presente che se saranno attuati gli scenari prospettati di chiusura della Chirurgia senologica all’Ospedale di Tolmezzo le persone della montagna (pazienti e familiari) verrebbero a vivere un grave disagio sia in termini pratici che psicologici legato alla frammentazione della presa in carica;
Visto che i cittadini della montagna ed in particolare delle aree più marginali non hanno la stessa facilità di accesso ai presidi di salute dei cittadini che vivono nei territori di pianura;

Evidenziato in particolare che per i pazienti della Carnia risulta complicato raggiungere la sede di San Daniele a causa dell’inesistenza di collegamenti del Servizio di Trasporto Pubblico e che pertanto i pazienti si orienterebbero naturalmente verso l’ospedale di Udine con il risultato di appesantire quella struttura ospedaliera e contestualmente di far venir meno il volume di interventi necessario all’Ospedale di San Daniele;

Evidenziato altresì che se le cure non sono facilmente accessibili le persone più fragili, come meno risorse economiche e/o di rete sociale potrebbero scegliere di posticipare e/o rinunciare al percorso di cura in un territorio già tristemente noto per il numero di anni di vita persi;

Raccolte le preoccupazioni ed il disorientamento delle pazienti espresse anche per il tramite delle Associazioni di volontariato ANDOS Tolmezzo e AOAF (Associazione Oncologica Alto Friuli) che affiancano le persone e le famiglie dell’Alto Friuli nel momento delle cure oncologiche in occasione di un incontro organizzato dalle stesse il 19 agosto u.s. sintetizzato in un documento inviato alle Amministrazioni Comunali dell’Alto Friuli;
Ritenuto di incaricare il Presidente della Comunità di Montagna e il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Servizio Sociale dei Comuni della Carnia a condividere il presente Ordine del Giorno con i Distretti sanitari del Gemonese/Canal del ferro, Val Canale e della Collinare e di organizzare un incontro urgente con il Direttore dell’ASUFC e l’Assessore regionale alla Sanità;


Un tanto premesso che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto, i Sindaci della Carnia con voti Favorevoli: 27 (Unanimità), Astenuti: =, Contrari: =;

CHIEDONO

Che venga mantenuta la chirurgia senologica presso l’ospedale di Tolmezzo come parte del già strutturato e consolidato percorso multidisciplinare attualmente in atto nella “Brest Unit” di ASUFC;
Incaricano il Presidente della Comunità di Montagna e il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Servizio Sociale della Carnia, in quanto componente di diritto della Rappresentanza dei Sindaci dell’ASUFC, ad organizzare un incontro urgente con il Direttore dell’ASUFC e l’Assessore regionale alla Sanità coinvolgendo i Sindaci dei Comuni ricompresi nei Distretti Sanitari del Gemonese/Canal del ferro, Val Canale e Collinare». (Dal verbale dell’ incontro, in: “albo pretorio della Comunità di Montagna della Carnia”. 

Grazie ai Sindaci della Carnia.

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Ed ora staremo a vedere cosa accadrà perché ormai noi della montagna italiana siamo gli ultimi del pianeta, e Asufc (ma chi si nasconde dietro questa sigla? Il dott. Caporale?) con 126 milioni di debito, secondo una fonte che non ricordo pare già ripianati dall’assessore con soldi nostri, come del resto i debiti delle altre Aziende Sanitarie regionali ma non so se sia vero, dovrebbe incominciare a tener conto che vivere in un territorio disagiato o in città è ben diverso per i servizi, le distanze, i trasporti il tempo perso e che si rischia, seguendo questa politica della perfezione ipotizzata in pochi poli, di perdere anche l’attività di prevenzione e cura in alcuni territori distanti dai centri. Inoltre, per non offendere chi lavora per esempio nei punti nascita, ginecologie e in chirurgia ed ambulatori senologici, dicendo che, di fatto, non lavorano bene ed in sicurezza senza avelo segnalato, costringendo l’azienda ad accentrare, io vorrei almeno vedere dei dati inconfutabili che testimonino quanto sostenuto da Asufc aprioristicamente, a questo punto, tanto da dover eliminare il servizio. Perché io, dietro sigle e siglette teoriche, magari frutto di un algoritmo, capisco così. E se erro correggetemi.  Poi vi scriverò un’altra volta come funziona un reparto accentrato super specialistico, sulla mia esperienza, quando la domanda è troppa e le sale chirurgiche poche, come i posti letto e le sedute chirurgiche stabilite dall’azienda. Infine non vorrei che dopo questo accentramento di Asufc il numero di morte e morti per cancro al seno aumentasse in Carnia. E chiedo ai sindaci della Carnia di vigilare sull’ospedale di Tolmezzo e servizi sanitari in montagna ed intervenire con un documento ancora una volta comune. 

Grazie infine alle mie fonti ed ancora ai Sindaci della Carnia. 

Laura Matelda Puppini.

L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://cometisenti.ens.it/un-seminario-accessibile-nella-giornata-mondiale-per-la-lotta-contro-il-tumore-al-seno/. L M .P.

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