Il caso del nuovo “Ponte sul Leale” a sud del lago di Cavazzo e cassa di espansione. Una nuova telenovela nel sonnacchioso panorama friulano.
Cristian Sergo, sempre attento ai temi ambientali, coordinatore territoriale per M5S per l’ex- provincia di Udine e prima Consigliere regionale per due legislature mi ha inviato un paio di comunicati ed articoli da Il Gazzettino e la documentazione relativamente ad un nuovo ponte in costruzione sul torrente ‘Leale’, di cui poco si sa. Pare che detto ponte necessitasse di opere di laminazione delle acque ed ecco la richiesta di progettarle, a ponte già avviato.
Per chi non lo sapesse. Il ‘Leale’ è un corso d’acqua che si trova nel comune di Trasaghis (Udine), a ridosso della famosa e tanto depauperata Valle del Lago, che così viene descritto: «Ha origine dalle pendici del monte Cuar e Flagel e, dopo aver percorso una valle tortuosa ricoperta da una fitta vegetazione boschiva, sfocia poco a nord dell’abitato di Avasinis. Può essere suddiviso in due parti, ciascuna delle quali con precise caratteristiche geo-morfologiche, ambientali e faunistiche. La prima, la più a monte, è impervia e pericolosa, la seconda, che ha inizio dal Canale Sade sino alla confluenza con il Tagliamento, è invece molto più agibile e “tranquilla”» ed è uno dei rarissimi fiumi balneabili in regione. (1). Ma anche Turismo – Fvg segnala in particolare la forra come una entusiasmante sequenza di meandri allagati, calate e tuffi. (2).
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Ponte sul Leale a Trasaghis, che dovrebbe essere distrutto e ricostruito. ( https://friulisera.it/sergo-m5s-sul-torrente-leale-tutto-da-rifare-ritirata-la-pratica-osteggiata-dai-cittadini/)
L’inizio della storia.
Esiste un ponte tra il comune di Forgaria e quello di Avasinis, che attraversa il torrente Leale e che FVG strade, da quanto mi si dice, ma forse la Protezione Civile come pare da: Nuovo ponte sul Torrente Leale – Comune di Trasaghis, ha deciso di rifare. Ma per quali motivi si deve rifare il ponte e a chi si è ricorsi per il progetto? Lo possiamo leggere in un testo intitolato: “Progettazione di un ponte ad arco a spinta eliminata sul torrente Leale (Trasaghis, UD)” su carta intestata “Politecnico Milano 1863. Flli. Pesenti”.
In esso si legge che «Il presente studio riguarda la progettazione dell’intervento di messa in sicurezza del ponte stradale sul torrente Leale nel comune di Trasaghis (UD), in quanto non garantisce un sufficiente franco idraulico rispetto al tirante di piena con tempo di ritorno di 200 anni. A seguito di una serie di indagini storiche si è evidenziato come né l’impalcato né le pile fossero di pregio artistico e pertanto ne è stata concessa la demolizione con ricostruzione.
I due requisiti fondamentali per la progettazione sono stati la velocità di esecuzione dei lavori, che, in quanto finanziamento P.N.R.R., devono essere conclusi in un anno dalla consegna all’impresa, e l’ottimizzazione dell’altezza dell’impalcato. Quest’ultimo aspetto è particolarmente rilevante, poiché la quota delle spalle risulta inferiore a quella dell’acqua durante la piena e quindi necessitano di essere innalzate, generando un dislivello tra la quota del piano stradale attuale e quella finale sul ponte. Per limitare l’altezza delle rampe risulta fondamentale che l’impalcato sia il più snello possibile». (3).
Progetto della ‘Flli. Pesenti’ per il nuovo ponte che attraversa il torrente Leale. (Da: Progettazione di un ponte ad arco a spinta eliminata sul torrente Leale (Trasaghis, UD), in: blog.masterpesenti.polimi.it/).
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Ma poi …. L’Ente di decentramento regionale di Udine …
Nel frattempo, l’Ente di decentramento regionale di Udine emanazione ed in mano della Regione Friuli Venezia Giulia, e creato, se ho ben compreso, nel 2019 (4), non si sa perché, decideva che si dovevano costruire delle ‘opere di mitigazione’ delle piene del Leale e «La protezione idraulica dei territori di pianura è basata principalmente sul tentativo di ridurre le portate naturali e di contenere i livelli idrici entro limiti accettabili». E queste opere consistono o in Serbatoi di laminazione o in Casse di espansione. (5).
A cosa pensa allora l’Ente sopraccitato? A commissionare, con soldi pubblici detti interventi di mitigazione idraulica inerenti “l’intervento Pnrr 03 di costruzione nuovo ponte sul torrente Leale, sr ud 41 “di Forgaria al progressivo km 17+300 in comune di Trasaghis». Motivo: «L’intervento è finalizzato alla messa in sicurezza idraulica del bacino del Torrente Leale conseguente alla prevista demolizione dell’attuale ponte; infatti l’esistente manufatto, costituito da un impalcato in c.a. poggiante su quattro pile in alveo e sulle due spalle, costituisce ostruzione idraulica al regolare deflusso, provocando allagamenti a monte del manufatto stesso e nel contempo riduce il livello di esondazione a valle, al di sotto del limite ammesso dalle Norme di attuazione del Piano di Gestione Rischio Alluvioni. Pertanto il presente elaborato è funzionale a valutare la fattibilità tecnica dell’intervento che riguarda un’ampia area di circa 55.000 mq. in destra orografica del Torrente Leale in prossimità del ponte a nord della S.R. 41 di Forgaria». (6). In sintesi propone o impone, dipende dai punti di vista, la creazione di un’ opera di laminazione che verrà poi definita ‘cassa di espansione’. E ci sono esperti che chiamano una cassa di espnasione anche diga.
Ma io sarò stanca, ma non capisco: a cosa servono delle opere di laminazione, per fermare gli allagamenti a nord ed a valle del ponte, a causa dei piloni compatti e ravvicinati, se il ponte rifatto non avrà più piloni? Mistero. Ma poi forse qualcosa si capisce.
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Ma c’è un però …
Nella verifica di assoggettabilità al Comune di Trasaghis, relativamente alla procedura di Via per il progetto relativo agli interventi di mitigazione idraulica per la costruzione di un nuovo ponte sul torrente Leale in comune di Trasaghis, datata 16/1/2025, si legge che in data 7/5/2024 alla Conferenza dei Servizi l’oggetto in discussione non era stato un nuovo ponte, bensì «intervento urgente di consolidamento del ponte a travata multipla sul torrente Leale». Da questo ritengo derivasse il parere favorevole alle opere di laminazione, avvenuta con qualche distinguo e dopo un paio di incontri anche con l’Autorità di Bacino. Ma scusate: devono fare un ponte nuovo o consolidare quello vecchio?
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Comunque le opere previste vengono così descritte: «La presente progettazione riguarda la costruzione di un’opera idraulica atta a far defluire le acque del torrente Leale all’interno del bacino di espansione in caso di piena. La quota degli argini è dimensionata per mantenersi a 1 m sul tirante idraulico per piena di 200 anni; il manufatto è caratterizzato da due pareti verticali in c.a. impostate su una platea di fondazione in c.a., il tutto di spessore di 50 cm. Le dimensioni in pianta della platea sono di 7,6 x 6,2 m; le pareti verticali non sono piene per tutto il loro sviluppo, ma presentano due fori del diametro di 2 m, all’interno dei quali alloggeranno le tubature per il deflusso delle acque. Si svolgono i calcoli in ottemperanza alla normativa vigente». (7).
Detto ‘bacino di laminazione’ è previsto su di un’area che nel progetto viene definita «agricola priva di qualsiasi edificazione coltivata a prato/pascolo o sporadiche piantumazioni arboree, tra l’altro con prevalenza di acacie. Dal punto di vista naturalistico non rappresenta una valenza particolare per quanto riguarda essenze arboree o faunistiche: si presta pertanto in modo ottimale ad un utilizzo saltuario come volume di invaso di acque torrentizie conservando la sua normale vocazione a prato». (8). Ma questo lo firma, pare il progettista, e vedremo che i proprietari dei terreni saranno di parere opposto.
Ma la realizzazione di questo invaso comporterebbe tutta una serie di interventi sul fiume Leale e nei paraggi di non poco conto (9). E secondo me dette opere vanno valutate non solo ai fini del Pnnr, ma nel loro insieme ed impatto relativamente all’ intera zona, con calma e scientificità, sempre che siano indispensabili.
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Intanto il progetto per le opere di mitigazione va avanti ….
Nel frattempo veniva stabilito, dalla conferenza dei servizi, tenutasi il 7 maggio 2024, che l’inizio dei lavori per il nuovo ponte avesse luogo il 29 luglio 2024, perché il ponte, essendo finanziato con le risorse PNRR doveva realizzato in fretta entro Agosto 2025 per non perdere le risorse. (10).
Nel contempo, l’Ente di decentramento regionale di Udine proseguiva con l’iter per le opere di mitigazione delle piene, producendo tutta una serie di studi, che sposavano, come già detto, un bacino di laminazione, definito però, nel documento del Comune di Trasaghis datato 16 gennaio 2025, cassa di espansione. Inoltre dovendosi espropriare terreni privati per la realizzazione dell’opera, il Comune faceva presente che, nell’ incontro con i proprietari degli stessi, «era emerso il malcontento della popolazione sia per l’intervento in quanto invasivo rispetto ad una zona agricola di pregio in buono stato di manutenzione e conservazione, sia rispetto allo scarso coinvolgimento degli interessati riguardo all’ intervento proposto».
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Intanto i cittadini della zona in comune di Trasaghis, proprietari dei terreni da espropriare, una trentina, tardivamente avvisati, non avevano atteso ancora e avevano inviato una missiva con le loro proposte al Servizio Valutazioni Ambientali Direzione Centrale Dell’Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile, ove sottolineavano come, fra l’altro, era stato loro detto, il 13 novembre 2024, dai funzionari dell’ Ente di Decentramento Regionale che la necessità di realizzare il bacino in questione era dovuta alle modifiche strutturali del nuovo ponte in fase di realizzazione, ad un’unica arcata, che avrebbe sostituito quello esistente a quattro pilastri, poggianti sull’alveo del torrente, in quanto, non prevedendo alcun pilone di sostegno interno, avrebbe offerto all’acqua minor attrito, «facendo aumenta la velocità e l’apporto di volume di acqua alla confluenza dello scarico del lago dei Tre Comuni (canale Sade) causando rischi per le opere a valle». (11).
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Che pasticcio! – penso fra me e me. Prima si legge che la cassa di espansione deve venir realizzata perché i piloni sono troppo fitti, poi perché non ci saranno … Insomma a me sembra che l’unica cosa certa è che vi è chi vuole fare a tutti i costi questa cassa di espansione, che si prevede di realizzare in prossimità del ponte, in località Tai, comune di Trasaghis. E se erro correggetemi.
Inoltre altre soluzioni proposte, come quella di far defluire l’acqua in eccesso nel rio Mulins viene scartata. Ma i proprietari di terreni non demordono e scrivono altra possibilità per loro realizzabili. (12).
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Ma invece di cercare, con comuni e popolazione altre soluzioni, pare che l’ Ente di Decentramento Regionale abbia già previsto solo una cassa di espansione che verrà posta a nord del ponte, se ho ben capito, poco a monte dell’abitato di Trasaghis, lungo la S.P. n. 41». (13). Ma perché fare a monte del ponte questo bacino e non a sud, se il problema è quello che l’acqua correrebbe troppo velocemente sotto il nuovo ponte? Inoltre questo ponte pare secondario: necessita quindi di tutta questa spesa? Ma poi, siamo sicuri che lo sghiaiamento di un tratto di Torrente in prossimità dell’attuale ponte per un volume di circa 15.000 mc su una lunghezza dell’asta di circa 300 m per la realizzazione di una cassa di espansione non comporti pure una velocizzazione nel passaggio dell’ acqua?
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Ma su che ambiente geomorfologico si inserirebbe questa cassa di espansione?
Tutto l’invaso a sud del lago di Cavazzo, con il lago stesso, fanno parte, secondo Michele Gortani e non Laura Matelda Puppini, della grande depressione del campo di Osoppo, a monte dell’anfiteatro morenico. (14). Inoltre i Leale è emissario del lago di Cavazzo.
E si va pertanto a toccare, costruendo questo nuovo bacino, la zona del lago di Cavazzo e del Tagliamento, senza valutazione alcuna dell’impatto dell’opera sugli stessi, secondo me, ammesso sia necessaria. E scriveva giustamente ’assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino, nel lontano 2012, in un articolo intitolato: “Terra ricca di più fiumi, e di chiare fontane”, su ‘Tiere furlane’ n. 2 anno 4, p. 2: «Il misticismo tecnologico si è sbizzarrito alla grande nella manipolazione delle acque con progetti avveniristici ma talvolta devastanti. Riteniamo il tentativo di dominio integrale dell’ambiente crei dele false certezze nella società civile. Dovremo sempre più, invece, convivere con l’idea di come sia indispensabile preservare certi margini di libertà all’acqua ed agli ecosistemi naturali, in generale». E non ditemi che Claudio Violino era di sinistra, uno sporco ambientalista o che ne so, perché era e forse è ancora, che io sappia, della Lega.
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Inoltre per questa zona del lago ognuno ne pensa una, che si deve fare, che si deve realizzare, senza alcuna valutazione globale. Ed anche la relazione paesaggistica per la costruzione di detto invaso recita che «L’infrastruttura in oggetto è ubicata a quota 187 m s.l.m., poco a monte dell’abitato di Trasaghis, lungo la S.P. n. 41 che conduce all’abitato di Avasinis, in corrispondenza della piana occupata un tempo dal paleo-alveo di F. Tagliamento, come testimoniato da depositi formati da antiche ghiaie riconducibili proprio al suo bacino imbrifero e ubicate poco più a nord e localizzate entro il territorio comunale di Cavazzo Carnico». (15). Ma è proprio questo non vedere i problemi nel loro insieme ma presi solo uno per volta che distrugge il territorio.
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Come è andata a finire questa storia velocissima perché i soldi non aspettano?
Tutto si svolge in pochi mesi. Il primo comunicato di Cristian Sergo, datato 27 dicembre 2024, «I lavori sul Ponte del Torrente Leale sono stati dichiarati urgenti dopo l’eccezionale maltempo del 2019 e inizialmente era stato previsto solo il consolidamento del manufatto. Nell’ultimo anno si è deciso di costruire un nuovo ponte, incassando i pareri favorevoli degli enti interessati, ma con la richiesta di realizzare interventi di mitigazione del rischio idraulico da parte dell’Autorità di Bacino. E proprio questi sono gli interventi per i quali è stata avviata la procedura di valutazione di impatto ambientale» (16). Ma attenzione perché i lavori di rifacimento del ponte sul Leale, per i quali non so se servisse o ci sia stata Via, erano allora già iniziati, mentre l’Ente di decentramento regionale di Udine” «affidava lo studio preliminare ambientale per la realizzazione dell’opera di laminazione solo il 26 novembre scorso, giorno stesso in cui gli incaricati dichiarano di essersi recati sul posto per un sopralluogo. Lo studio risulta redatto l’11 dicembre e depositato in Regione per avviare la pratica ambientale il 12. Una velocità incredibile, calcolando che il giorno dopo il Consiglio Comunale di Trasaghis il 13 dicembre 2024 ha espresso il parere favorevole sull’opera di mitigazione, ma nella stessa delibera ha chiesto che venga individuata un’alternativa alla cassa di espansione prevista». (17). La velocità dell’iter procedurale fa notare Sergo, ha in questo caso una velocità incredibile.
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Inoltre «lo studio ambientale […] – sempre secondo il noto esponente del M5S, riporta che il sito destinato all’intervento è stato già individuato dalla committenza, non sono state quindi esaminate alternative di sito e di tipologia d’intervento. Eppure, leggendo il documento pare sia già pronta la Variante Urbanistica n. 32 del Comune, sul cui sito non vi è traccia. Il 17 dicembre è stata avviata la procedura di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale e fino al 16 gennaio tutti, anche il Comune di Trasaghis, possono trasmettere le proprie osservazioni, ma lo sanno? Sull’albo pretorio dell’ente non c’è traccia di questa procedura e il periodo natalizio non aiuta». (18). Comunque tutto si svolge proprio nel corso delle vacanze: dal 17 dicembre 2024 al 27 gennaio 2025.
Ma c’è ancora un ma …
Pare che l’invarianza idraulica non sia stata verificata. (19), mentre i mezzi per la demolizione del vecchio ponte e la costruzione del nuovo continuavano e continuano, giocoforza, a passare nelle zone che avrebbero dovuto essere sottoposte a Valutazione di impatto ambientale per la realizzazione delle opere di mitigazione, che dovevano precedere i lavori del ponte. (20). Così la Valutazione di impatto ambientale viene sospesa, perchè la cassa di laminazione doveva venir realizzata prima del nuovo ponte, ma non so perché, francamente, se deve servire al ponte nuovo. E ora? Non so neppure questo ed alla prossima puntata, se ce ne sarà una (21).
Ma io mi chiedo anche: avevamo proprio bisogno di un Ente di decentramento regionale per la ex- provincia di Udine, che io non ho capito bene, sicuramente per limite mio, che cosa debba fare? Attendo da voi risposta.
Ho scritto questo articolo solo a fini informativi con quanto a mia disposizione e con le mie capacità, senza voler offendere alcuno, ma anche per proseguire un discorso di metodo, e se erro correggetemi. Un grazie di cuore a Cristian Sergo.
Laura Matelda Puppini
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- I fiumi balneabili del Friuli Venezia Giulia – ATOR FVG
- https://www.turismofvg.it/it/montagna365/itinerari-da-canyoning/torrente-leale.
- Progettazione di un ponte ad arco a spinta eliminata sul torrente Leale (Trasaghis, UD), in: masterpesenti.polimi.it/progettazione-di-un-ponte-ad-arco-a-spinta-eliminata-sul-torrente-leale-trasaghis-ud/.
- https://www.regione.fvg.it/enti-controllati/pdf.action?id=2158&data=19/12/2024
- http://www.idrologia.polito.it/didattica/PIT/2015_2016/4.Mitigazione/Interventi_Mitigazione_2014.pdf).
- Da: Relazione generale in: Documenti proponente.
- Ibidem, p. 1.
- Ibidem, p. 3.
- Ivi così si legge alle pp. 6-7: Si tratta di realizzare un invaso in destra orografica del torrente Leale in fregio lato nord della S.R. 41 su un’area depressa rispetto alla giacitura della stessa della superficie di circa 55 ha e di provvedere contestualmente allo sghiaiamento di un tratto di Torrente in prossimità dell’attuale ponte per un volume di circa 15.000 mc su una lunghezza dell’asta di circa 300 m. Il medesimo materiale verrà utilizzato per la formazione di rilevati stradali e per la formazione dei corpi arginali del bacino stesso. Il funzionamento idraulico dell’opera prevede la realizzazione di uno sfioro laterale dal torrente Leale creato con adeguata modifica (abbassamento di circa 50 cm) da apportare ad un tratto dell’arginatura esistente (circa 100 m.) finalizzato a veicolare le portate che superano un dato valore soglia, identificato per il presente dimensionamento di massima in circa 220 mc/s, leggermente inferiore alla portata massima transitabile durante l’evento di piena centenaria nella sezione del manufatto esistente. La capacità massima di invaso sarà di circa 100.000 mc. Il risultato dell’intervento sarà quello di laminare la portata di massima piena del Torrente Leale ed evitare l’innalzamento del tirante idraulico al di sopra dei limiti consentiti dalle Norme di attuazione del Piano di Gestione Rischio Alluvioni nell’area a valle del ponte esistente. Si prevede di realizzare lo scarico del bacino con due tubazioni opportunamente dimensionate (DN 2000 mm) dotate di paratia anti-riflusso dal torrente Leale (valvola antiriflusso a battente verticale) in modo da consentire unicamente lo scarico dal bacino verso il torrente dopo l’esaurimento dell’evento di piena».
- Comunicato di Cristian Sergo datato 27 dicembre 2024.
- “Istanza di proposte alternative al progetto di realizzazione di una cassa di esondazione del torrente Leale in prossimità del ponte, in località Tai, comune di Trasaghis” documento datato 15 gennaio 2025, firmato dai proprietari di terreni che verrebbero espropriati.
- Ibidem.
- Relazione paesaggistica per la realizzazione del progetto.
- Giovanni Marinelli, Guida della Carnia e del Canal del Ferro, nuova edizione a cura di Michele Gortani, Arti Grafiche Friulane, 1924, p. 405.
- Descrizione dei caratteri paesaggistici del contesto e dell’area di intervento, in: ‘Relazione paesaggistica’ per la realizzazione di interventi di mitigazione idraulica.
- Comunicato di Cristian Sergo datato 27 dicembre 2024.
- Ibidem.
- Ibidem.
- Leale, ritirata la procedura di Valutazione Ambientale, in: Il Gazzettino.
- Ibidem.
- Ibidem. Ma cfr. nche il comunicato del M5S: “Sergo M5S: “Sul torrente Leale tutto da rifare, ritirata la pratica osteggiata dai cittadini”, pubblicato anche da ‘Friulisera’.
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L’immagine che accompagna l’articolo è una di quelle già presenti nello stesso. L.M.P.
https://www.nonsolocarnia.info/il-caso-ponte-sul-leale-a-sud-del-lago-di-cavazzo-una-nuova-telenovela-nel-sonnacchioso-panorama-friulano/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2025/02/Immagine1-1.png?fit=636%2C325&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2025/02/Immagine1-1.png?resize=150%2C150&ssl=1Senza categoriaCristian Sergo, sempre attento ai temi ambientali, coordinatore territoriale per M5S per l’ex- provincia di Udine e prima Consigliere regionale per due legislature mi ha inviato un paio di comunicati ed articoli da Il Gazzettino e la documentazione relativamente ad un nuovo ponte in costruzione sul torrente ‘Leale’, di...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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