Mi sono giunte queste note sui progetti Siot ed opposizione agli stessi che volentieri pubblico per continuare un discorso già iniziato ed importantissimo per noi della Carnia e per divulgare quanto inviatomi da Marco Lepre, Presidente di Legambiente Carnia, per chiedere maggior rispetto ed attenzione alle istanze della gente e non solo alla Siot. (Cfr. Siot, in realtà ora ‘TAL’ (Transalpine Pipeline), Fedriga, e la posizione di Legambiente Fvg, in: www.nonsolocarnia.info).

Una sola considerazione: gli attuali assessori ci dicono sempre che le decisioni prese sono frutto di ‘qualcun’ altro, vuoi di società di emanazione e controllo totalmente regionale come Fvg-strade, vuoi di non ben definiti uffici, quali questi fossero entità a sé stanti. Ma allora uno umanamente si chiede che ci stiano a fare gli assessori.

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Moretuzzo: «Tavolo Siot partito nel modo peggiore».

«Un incontro convocato in videoconferenza e rivolto esclusivamente ad alcuni amministratori locali non è il modo corretto di interpretare il mandato che il Consiglio ha dato alla Giunta regionale per affrontare un tema di interesse assolutamente prioritario». Questo il commento del capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo, a margine dell’incontro odierno, svolto da remoto, sui progetti regionali in fase di sviluppo per la costruzione di centrali di cogenerazione da fonti fossili nelle stazioni di pompaggio dell’oleodotto transalpino di Siot. Per Moretuzzo «non rappresenta un bell’inizio del percorso chiesto dal Consiglio regionale con l’ordine del giorno collegato alla legge di assestamento 2022 e approvato all’unanimità lo scorso mese di luglio».

«Perché non convocare subito anche gli altri portatori di interesse? Perché non coinvolgere in un dibattito pubblico, trasparente e partecipato anche soggetti tecnici come l’Agenzia per l’energia e il Comitato dei cittadini che ha mobilitato negli ultimi mesi centinaia di persone?».

Il consigliere regionale, in merito alle dichiarazioni rilasciate dall’Assessore regionale all’Ambiente a conclusione dell’incontro, aggiunge: «Inquietano non poco le parole dell’Assessore Scoccimarro che parla di “ricadute economiche e sociali per il territorio”, dando per scontata la realizzazione degli impianti senza tenere in considerazione i pesanti impatti ambientali che i report dell’Ape hanno messo in evidenza e il fatto che con questo tipo di impianti il consumo di energia da fonti fossili è destinato ad aumentare, in palese contraddizione con l’obiettivo della neutralità carbonica che la Giunta ha detto di voler raggiungere entro il 2045. Ci aspettiamo quindi di avere finalmente risposte esaustive da parte dell’Assessore, soprattutto rispetto alla volontà di ascoltare davvero il territorio e i soggetti tecnici che hanno espresso tutte le perplessità sul progetto di SIOT e sull’iter amministrativo che lo sta accompagnando», conclude il capogruppo del Patto per l’Autonomia, annunciando il deposito di una interrogazione sul tema per il question time calendarizzato per la prossima seduta d’Aula di giovedì».

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E, sempre per ‘Patto per l’Autonomia’ così si è espresso il consigliere Giampaolo Bidoli:

Bidoli. «Sui progetti Siot serve un confronto vero, partecipato. L’Agenzia per l’energia evidenzia il pesante impatto ambientale delle nuove centrali perché la Giunta non ne tiene conto? I progetti vanno fermati».

«Sui progetti per la costruzione di centrali di cogenerazione da fonti fossili nelle stazioni di pompaggio dell’oleodotto transalpino di Siot serve un confronto vero». È quanto ribadito oggi, in aula, dal consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli, che è intervenuto su un tema «di interesse assolutamente prioritario, ma sul quale la Giunta continua a glissare».

Non soddisfa la risposta dell’Assessore Scoccimarro all’interrogazione del Patto per l’Autonomia. «Perché – chiede Bidoli – non convocare subito nel tavolo tecnico sui progetti regionali di Siot oltre agli amministratori locali coinvolti – il riferimento è all’incontro in videoconferenza di pochi giorni fa, ndr –, anche gli altri portatori di interesse? Perché non coinvolgere in un dibattito pubblico, trasparente e partecipato anche soggetti tecnici come l’Agenzia per l’energia del Friuli-Venezia Giulia, il Comitato dei cittadini che ha mobilitato negli ultimi mesi centinaia di persone e le associazioni portatrici di interessi diffusi? Perché non si tengono nella giusta considerazione i pesanti impatti ambientali che i report dell’Ape hanno messo in evidenza e il fatto che, con questo tipo di impianti, il consumo di energia da fonti fossili è destinato ad aumentare, in evidente contraddizione con l’obiettivo della neutralità carbonica che la Giunta si è impegnata a raggiungere entro il 2045?». Domande sulle quali l’Assessore regionale all’Ambiente ha preferito sorvolare, sottolinea Bidoli, che prima della seduta del Consiglio regionale ha incontrato i rappresentanti del Comitato Alto Bût, Legambiente e Cgil contrari ai progetti di costruzione delle centrali ed ha espresso loro la vicinanza del Patto per l’Autonomia.

«Ci chiediamo per quale ragione i dati dell’Ape non siano stati considerati in istruttoria. Nessuno – ad oggi – ne ha messo in discussione la veridicità. Dalla valutazione espressa è evidente che si tratta esclusivamente di una speculazione finanziaria, che avrà un impatto ambientale pesantissimo e un aumento dei consumi energetici ingiustificabile. Come mai allora si continua a dare per scontata la realizzazione degli impianti? Quali sarebbero le “ricadute economiche e sociali per il territorio” di cui parla Scoccimarro? Gli impianti ipotizzati vanno fermati, senza se e senza ma», conclude Bidoli».

Presidio in Regione contro i progetti Siot. Si notano, in ordine alfabetico: Franceschino Barazzutti, che io definisco il ‘guardiano del lago’ per il suo costante impegno per salvarlo; Giampaolo Bidoli consigliere regionale di Patto per l’Autonomia; il consigliere regionale Luca Boschetti della Lega, ex-sindaco di Cercivento; Sandro Cargnelutti, Presidente regionale Legambiente; Carlo Cimenti della Lega e Comitato Alto But contro progetto Siot; Ira Conti di COsMO; Marco Lepre Presidente Legambiente Carnia; Maria Grazia Santoro del Pd; Cristian Sergo di M5S; ed altri che non conosco. In fondo con maglioncino rosso, si intravede Aulo Maieron, di Spi- Cgil e del Comitato Val But contro progetto Siot.

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Ed ancora Moretuzzo, relativamente ad un discorso più generale sulla transizione ‘green’ della Regione Fvg:

Moretuzzo. «Energia e ambiente temi centrali, ma non per la maggioranza».

«A tutte le numerose proposte sui temi dell’ambiente e della transizione ecologica che abbiamo fatto in questa legislatura ci è stato risposto dicendo di non preoccuparci, perché la Giunta stava lavorando alla legge “FVGreen” che avrebbe raccolto le proposte uscite dal Consiglio regionale e determinato un grande passo in avanti nelle politiche ambientali della Regione, portandola addirittura ad essere Regione pilota per il Green Deal europeo, tanto da raggiungere la neutralità carbonica con 5 anni di anticipo sulla scadenza del 2050 posta dall’Unione Europea!

Il ddl 163 “FVGreen” dell’Assessore Scoccimarro che, da aprile si trascina stancamente dentro il palazzo regionale, è tutto fuorché una legge innovativa e capace di determinare una svolta nell’ottica della transizione ecologica del Friuli-Venezia Giulia – commenta il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo –: ne abbiamo avuto conferma anche oggi, in occasione della convocazione del Comitato ristretto che in teoria dovrebbe approfondirne i contenuti e integrarli con altre proposte depositate. Nella pratica invece si è svolto nel disinteresse dei gruppi di maggioranza, che in buona parte hanno disertato l’incontro, e nella confusione di un percorso che non si sa bene dove andrà a parare».

«Manca totalmente una visione di insieme, capace di tracciare una direzione di marcia chiara e orientata a un vero processo di cambiamento: come si può parlare di transizione energetica a prescindere da un Piano energetico regionale aggiornato? Che transizione si vuole avviare se non si danno risorse importanti alle aziende che possono installare pannelli fotovoltaici sui propri stabilimenti produttivi? Come può una legge che vorrebbe essere una legge quadro sul tema ambientale non considerare la questione del consumo di suolo, incentivato dalla Giunta attraverso i contributi sulle prime case di nuova costruzione invece che sulle ristrutturazioni? Come si fa a citare più volte in norma il tema dei cambiamenti climatici e continuare a finanziare con decine di milioni di euro impianti sciistici a bassa quota?» (https://www.pattoperlautonomia.eu/gruppo-consiliare/1134-energia-e-ambiente-temi-centrali-ma-non-per-la-maggioranza).

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Infine, come non bastasse tutto questo, leggete cosa scrive Marco Lepre sull’incontro in Regione a cui presenziavano anche persone venute dalla Carnia.

Marco Lepre. Il “rispetto” in Consiglio Regionale.

“Rispetto per la gente! Rispetto per l’ambiente!” era lo slogan che, poco più di una decina di anni fa, le popolazioni della Carnia gridarono nelle piazze e nelle strade di Paluzza e di Tolmezzo in due affollate manifestazioni che furono determinanti nel fermare il progetto di un devastante elettrodotto aereo, che rischiava di passare sulla testa delle comunità e non solo in senso figurato.

“Rispetto per la gente e rispetto per l’ambiente” era anche quello che si attendeva di trovare, giovedì scorso, la delegazione dei Comitati e delle associazioni che si oppongono al progetto di centrali della SIOT (la Società che gestisce l’oleodotto transalpino), scesa a Trieste per assistere alla trattazione di un’interrogazione presentata sull’argomento dal Gruppo del Patto Per l’Autonomia. In sostanza, i Consiglieri Regionali Moretuzzo e Bidoli avevano chiesto all’Assessore all’Ambiente Scoccimarro chiarimenti circa la mancata apertura di un tavolo pubblico di confronto sui progetti della SIOT, alla luce anche delle considerazioni preoccupanti espresse da un organismo tecnico, come l’Agenzia per l’Energia del Friuli Venezia Giulia.

Più che la risposta data da Scoccimarro – l’Assessore ha insistito sul fatto che la Regione si è limitata ad applicare la legge e che le autorizzazioni sono state rilasciate dagli uffici, mentre è rimasto vago sulla possibilità di un ulteriore approfondimento con tutti i soggetti interessati – quello che ha sconcertato chi era sceso dalla Carnia per assistere alla seduta, è stato il suo atteggiamento ostentatamente superficiale, se non addirittura sprezzante. Mentre il Consigliere Bidoli si rivolgeva a lui per la replica, l’esponente di “Fratelli d’Italia”, infatti, gli ha voltato le spalle, intrattenendosi a colloquio con alcuni funzionari e con la Presidente della Quarta Commissione Mara Piccin. Chi presiedeva la seduta – in questo caso il Vicepresidente del Consiglio Stefano Mazzolini, oltretutto eletto nel Collegio di Tolmezzo – avrebbe dovuto fermare la discussione e, prima di farla riprendere, chiedere a Scoccimarro di ascoltare le parole di Bidoli, assumendo un atteggiamento più rispettoso nei confronti dei Consiglieri e dei cittadini che essi rappresentano. Così non è stato e Mazzolini, dimenticando quello che è il suo principale compito, ha ignorato quanto stava accadendo, forse distratto dalla lettura di messaggi sul telefonino.

Per chi si è sobbarcato la trasferta a Trieste, in una giornata non certo clemente dal punto di vista atmosferico, si è trattato di una illuminante “lezione” di cui certamente tenere conto in futuro.

Tolmezzo, 1° ottobre 2022.

Marco Lepre. Presidente circolo Legambiente della Carnia-Val Canale-Canal del Ferro.

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Che fare, che pensare? Ditemelo un po’ voi miei lettori. E poi, che indicazioni danno ai giovani coloro che guardano il cellulare o parlano di affari propri mentre alcuni sono venuti da lontano per ascoltare le loro risposte o le obiezioni alle stesse? I Patriarchi di Aquileia ascoltavano chi veniva da loro, e così i sultani. Ma questi … secondo Marco Lepre che era lì … Laura Matelda Puppini.

L’immagine che accompagna l’articolo mi è giunta da Marco Lepre. L.M.P.

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