Incomincio questo articolo scrivendo che il miracolo di far sapere, da parte della Regione,  qualcosa in più sulla riapertura del passo di Monte Croce carnico, è stato realizzato grazie ad una richiesta di audizione sul problema da parte di Massimo Moretuzzo, di Patto per l’autonomia civica Fvg e di Massimo Mentil del PD, già sindaco di Paluzza e grazie ad un’altra montagna: quella di cui non conosciamo il nome che è franata sulla autostrada A 23 all’ altezza di Campiolo. Ma probabilmente l’argomento era già stato posto nell’ agenda della IV Commissione consiliare permenente per il 4 aprile 2024. E vi è stato il 3 aprile anche un incontro in territorio austriaco tra la assessora Fvg Amirante ed il vicepresidente del land carinziano, di cui ci dà notizia https://www.rainews.it/tgr/fvg/. Quello che sconcerta. però, è che se nessun consigliere chiede un’audizione i problemi vengano affrontati solo dall’assessore di turno, e che le commissioni consiliari siano state relegate a luogo di comunicazione di quanto voluto e deciso dalla giunta regionale e dei problemi evidenziati da altri chiamati, che però ben poco possono incidere su quanto già disposto, nulla di più, permettendo a noi poveri cittadini di avere 4 risicate notizie, di riflesso. Insomma anche questa potrebbe essere una forma per esautorare il consiglio regionale. E se erro correggetemi.

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Però ormai la Regione pare proceda anche sulla base del ‘silenzio assenso’ citato pure dall’assessora nel caso del ripristino della viabilità per passo Monte Croce Carnico. (I lavori per la riapertura del Passo Monte Croce Carnico in consiglio, in: https://www.rainews.it/tgr/fvg/). Per quanto riguarda l’esercizio del silenzio assenso nella pubblica amministrazione, esso è rigidamente normato dalla legge 241/90, non può esser utilizzato ‘urbi et orbi’ o, peggio con peggio, da una amministrazione regionale per fare quello che le pare, ma invece si configura come pratica relativa alle richieste dei cittadini a cui non sia stata data risposta negativa. Pertanto io non capisco, nel caso specifico, a quale esercizio del ‘silenzio assenso ‘ ci si riferisca. Inoltre, in via teorica, se l’informazione è ridotta al minimo o relegata dentro i palazzi non vi può essere contestazione alcuna a ciò che non si conosce. Ma questa considerazione è generale e rappresenta solo un pensiero mio, contestabilissimo.

E torniamo al progetto Monte Croce, ed alle scarne notizie pubblicate. Ma alc a l’è alc, nue a l’è nue. Il qualcosa che abbiamo capito però è solo che, come aveva già affermato l’assessora, si intende riristinare il tracciato esistente, ed ora sappiamo che questo avverrà con posa di reti paramassi, che però il geologo Dario Tosoni, in prima battuta, aveva detto non essere sufficienti (9 dicembre 2023. Gruppo facebook “Salviamo i sentieri Cai 227 e 228”, registrazione dell’intervento del geologo Dario Tosoni a ‘Ore 12’ su Udinese Tv, l’8 dicembre 2023, da me citato su www.nonsolocarnia.info in:Il Pal Piccolo ha cancellato l’ultima parte della ss 52 bis. Ma nel 2017 quella strada era già considerata rischiosa e da sistemare. Ma poi … E ora si prevede di violare ancora le montagne) e con la posa di un rilevatore di sommovimenti, che avrebbe già dovuto esser posto da anni, e che è opera precauzionale per il futuro. Insomma un po’ poco.

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Ieri 4 aprile 24, https://www.rainews.it/tgr/fvg/ ha pubblicato un interessante articolo dal titolo: “I lavori per la riapertura del Passo Monte Croce Carnico in consiglio”, (https://www.rainews.it/tgr/fvg/articoli/2024/04/la-strada-per-il-passo-monte-croce-carnico-sara-riaperta-entro-lanno-assessora-amirante-conferma-cronoprogramma–21a527f7-c293-4d15-b2d2-2cb64517dc6d.html) di Antonio di Bartolomeo, in cui si riferisce quanto detto dalla Assessora della Regione Fvg al  vicepresidente del Land Carinzia Martin Gruber.

Questo il testo dell’articolo:
« […] Da oltre cinque mesi Passo Monte Croce Carnico non è percorribile e non lo sarà nemmeno nella prossima stagione estiva. Un danno notevole per il territorio, in particolare per Timau, rimasta di fatto priva della clientela austriaca al di là del passo. Una frana da 50 mila metri cubi “fuori dal comune”, come l’ha definita Mario Liberatore, responsabile Anas per Veneto e Friuli Venezia Giulia nell’audizione in quarta commissione in Consiglio regionale. L’ingegnere Liberatore ha presentato il progetto per la messa in sicurezza del costone e per il ripristino della carreggiata. Previsto anche un sistema di monitoraggio e pre-allerta. Nella migliore delle ipotesi i lavori termineranno entro l’anno, ma i tempi dipendono anche dalle autorizzazioni, compresa quella della Soprintendenza, ha spiegato Liberatore. 

Se non ci saranno risposte immediate, si perderanno altri due mesi, la finestra del silenzio-assenso prevista dalla legge. 

Il cantiere sarà operativo per nove mesi, si stima. Iniziare presto è importante per evitare di sospendere i lavori a causa delle difficili condizioni invernali della zona. 

Il progetto è stato presentato il 3 aprile dall’assessora regionale Cristina Amirante al vicepresidente della Carinia, Martin Gruber in un incontro a Koetschach Mauthen, la località austriaca più interessata dalla chiusura. Sullo sfondo la consapevolezza è che nel medio-lungo termine ci vuole una alternativa, un percorso non soggetto all’alto rischio geologico che comporta attualmente la Statale. L’ipotesi più economica è quella di una variante più a valle. L’eventuale traforo costerebbe circa 700 milioni, ha spiegato Liberatore di Anas.

All’audizione sono stati convocati accanto ai tecnici anche l’assessora Amirante, il vice sindaco di Paluzza e il Presidente della Comunità di montagna della Carnia. 

Il ripristino della viabilità sul Passo Monte Croce Carnico al centro dell’incontro  il 3 aprile a  Kotschach Mauthen in Austria, tra l’assessora regionale Cristina Amirante e il vicepresidente del Land Carinzia Martin Gruber. La rappresentante della giunta Fedriga ha spiegato che negli scorsi giorni è stato consegnato alla Regione il progetto ufficiale dell’intervento di messa in sicurezza e ripristino della strada per il passo di Monte Croce Carnico, che è stato immediatamente inoltrato alla Soprintendenza per ottenere il necessario parere paesaggistico. Secondo quanto previsto,  entro la fine di aprile verrà quindi sottoscritta la convenzione con Anas per avviare l’intervento, del valore di 11 milioni di euro, che consentirà la riapertura della strada entro quest’anno, anche tenendo conto delle difficoltà legate al maltempo”.

Amirante ha confermato che il progetto di Anas sarà condiviso con il gruppo di lavoro Friuli Venezia Giulia-Carinzia e ha ribadito come in questi mesi sia stata compiuta un’indagine geologica dettagliata, necessaria a comprendere come realizzare le opere di messa in sicurezza dell’intera zona interessata dallo smottamento.

Verranno infatti demoliti i tratti che potrebbero essere soggetti a ulteriori crolli e installate reti anticaduta, di modo da avere ampi margini di sicurezza, inoltre sarà installato un sistema di monitoraggio e preallarme dell’intero sito per avere un quadro costante della situazione

Il vicepresidente del Land Carinzia Martin Gruber, dal canto suo ha sottolineato come la messa in sicurezza dell’attuale tracciato della strada che collega Friuli Venezia Giulia e Austria attraverso il passo di Monte Croce Carnico e la sua  riapertura siano prioritari per il Land Carinzia.» (https://www.rainews.it/tgr/fvg/articoli/2024/04/la-strada-per-il-passo-monte-croce-carnico-sara-riaperta-entro-lanno-assessora-amirante-conferma-cronoprogramma–21a527f7-c293-4d15-b2d2-2cb64517dc6d.html).

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Il vicepresidente del land carinzia, secondo l’articolo, ha ripetuto, quindi, quanto già detto dalla Carinzia in altri incontri: il land è interessato al ripristino al più presto della viabilità da parte italiana. E secondo me è inutile che l’assessora faccia fretta quando la giunta regionale ha continuato a girare intorno al sogno del traforo, sempre magnificato ma mai studiato nella sua reale fattibilità, già scartato, ma idea fissa delle destre e di Mazzolini Stefano, che non si sa perchè rappresenti sempre e dovunque la Carnia intera.

Fin qui quello che si sa, sperando non facciano crollare parti del Pal Piccolo sul fontanon, perché dal punto di vista tecnico ancora ben poco si sa.

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Le posizioni dei consiglieri presenti in IV commissione, sono state pubblicate nel testo inviatomi da Arge Stop Transit, leggibile in https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne//Portale/comunicatiStampaDettaglio.aspx?ID=840838 ed intitolato: “Passo Monte Croce. IV Commissione: dai consiglieri auspicata celerità, a cui rimando per questa parte. Invece riprendo qui il parere dei tecnici, in: “Passo Monte Croce. Audizioni IV Comm: messa in sicurezza entro 2024”, in: https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne//Portale/comunicatiStampaDettaglio.aspx?ID=840796, ed in: genparl.eu/2024/04/04/acon-passo-monte-croce-audizioni-iv-comm-messa-in-sicurezza-entro-2024/.

«[…]  il ripristino della tratto viario già esistente – come spiegato dall’ingegnere Mario Liberatore, responsabile Anas di Veneto e Fvg – sarebbe comunque una soluzione temporanea, di medio periodo” e non sarebbe in grado di rispondere alle criticità di una strada, come quella del passo Monte Croce, già messa a dura prova negli anni passati da eventi franosi e chiusure temporanee. Diverse sarebbero quindi – come emerso durante i lavori di Commissione – le ipotesi al vaglio del tavolo tecnico: quella più accreditata riguarderebbe la realizzazione di una variante esterna completamente in territorio italiano, con tempistiche che si aggirano intorno ai 3 anni e mezzo e una stima di costi di circa 100 milioni di euro.

“Questa alternativa – ha spiegato Liberatore – ha due vantaggi. Il primo è che la variante sarebbe in territorio italiano. Il secondo è che sarebbe edificata in una zona considerata dai geologi come sicura”. Le altre due ipotesi prevederebbero una parte di strada in territorio italiano e un’altra parte in Carinzia, con tempi di realizzazione molto più lunghi e costi più elevati.
Riguardo il ripristino della variante già estistente, Liberatore ha assicurato che “il 29 marzo scorso sono stati presentati alla Regione gli elaborati progettuali con la richiesta di autorizzazione paesaggistica e idraulica e che, una volta ottenute le autorizzazioni necessarie, si potrà avviare i lavori, saltando tutta le fase di procedura di gara, grazie ad accordi quadro”.
Sul sistema di monitoraggio l’ingegnere ha poi tenuto a ribadire che “ciò permetterà di avere informazioni in tempo reali sullo stato della montagna e, quindi, di intervenire prontamente in caso di necessità, garantendo così una maggiore sicurezza e il ripristino della viabilità h24”.

A portare il suo contributo con un ipotesi di progetto, il geologo Roberto Simonetti che ha proposto la realizzazione di una “viabilità provvisoria che inizi dalla località Laghetti e utilizzi parte della viabilità forestale, raccordandola con tratti di nuova costruzione”. Una proposta, questa, che “permetterebbe alla stessa Anas di intervenire in tempi e modi meno urgenti e più ponderati sulle scelte finali, risultanto al tempo stesso soluzione più veloce rispetto al ripristino del tratto viario già esistente”.

L’ingegnere Diego Carpenedo, esperto della situazione del passo di Monte Croce Carnico, ha ricordato ai presenti in aula dell’esistenza di un progetto, a opera dell’ingegnere Giovanni Puntel, presentato in Regione già ben 4 anni fa e di cui però poi non si è fatto nulla. Tale progetto è stato poi ripreso anche in parte recentemente dall’Anas e, secondo Carpenedo, “sarebbe l’unica soluzione preferibile da mettere in campo”. (…).

L’ingegnere Francesco Alessandrini, firmatario di una proposta di variante sul versante ovest, ha auspicato che “non si ripetano situazioni come quelle già occorse in passato dove si era fatto un gran parlare del passo senza poi mai arrivare ad una soluzione efficace e durevole nel tempo”.

Da tutti gli auditi è stata quindi avanzata la necessità di agire prontamente sia per il ripristino della strada sia per la scelta di una soluzione definitiva perché la “priorità – come sottolineato dal presidente della comunità montana della Carnia, Ermes Antonio De Crignis, “resta quella di iniziare a lavorare fin da subito al progetto definitivo”.

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Mi preme infine qui riportare la posizione di Massimo Mentil, già sindaco di Paluzza, che ieri, dopo l’audizione in IV commisisone, così si è espresso con un comunicato intitolato “Passo Monte Croce. Mentil (pd): urgente ripristino evitando fantasie”, leggibile in https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne/Portale/comunicatiStampaDettaglio.aspx?ID=840784.

«La sofferenza che la valle del But sta vivendo a causa della frana, con un isolamento sociale ed economico, è senza precedenti. È fondamentale procedere con assoluta urgenza al ripristino dell’attuale tratto e poi lavorare, nel medio lungo, periodo alla soluzione definitiva. Ipotesi fantasiose e non attuabili ed equilibrismi per giustificarle, andrebbero intanto evitati”. (…).

“Le audizioni – prosegue Mentil -, chieste insieme al collega Massimo Moretuzzo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, sono state utili a fare la necessaria chiarezza. Gli interventi di esperti, geologi e di chi rappresenta quella comunità, come il vicesindaco reggente di Paluzza, Luca Scrignaro, hanno evidenziato la necessità di pensare a un’alternativa che è già stata indicata da Anas, relativa al terzo tornante”.

“Su ipotesi fantasiose e di fatto non attuabili – ribadisce l’esponente di Centrosinistra – come quella del tunnel, prima di proporle andrebbero fatte verifiche geologiche, valutando costi e tempi. E da parte della Giunta sarebbe apprezzabile si evitassero abili equilibrismi nel tentativo di non smentire le affermazioni provenienti dal Centrodestra sull’ipotesi di un tunnel che la Carinzia ha già scartato, senza aggrapparsi a formalismi non necessari”.

“Dispiace constatare – conclude il dem – come finora sia mancato il necessario coinvolgimento dell’amministrazione comunale di Paluzza, territorio sul quale, è bene ricordarlo, si è abbattuta la frana e la cui comunità sta subendo le conseguenze”.

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Ma mentre i presenti hanno auspicato che si giunga al più presto alla progettazione della soluzione definitiva per il riristino della viabilità per Monte Croce Carnico, l’assessora invero credo con grande stupore dei più « ha rassicurato auditi e consiglieri sul fatto che “il 2024 sarà l’anno per approfondire la situazione del passo con una progettazione definitiva e puntuale”. Ha, inoltre, fatto sapere che l’intervento di ripristino della variante gia esistente ammonta a circa 10 milioni di euro, 5 stanziati dalla Regione e 5 da Anas, e che tutte le alternative di soluzioni definitive sono ancora al varo della Direzione regionale». (“Passo Monte Croce. IV Commissione: dai consiglieri auspicata celerità, op. cit). Da qualche parte mi pare poi di aver letto che l’assessora pare desideri, per far presto ora, quando sono già passati mesi e mesi dal crollo, non fare bando di gara alcuno per la ditta che eseguirà i lavori per il ripristino momentaneo della viabilità sul passo, ma se mi ricordo male correggetemi subito e mi scuso nell’ immediato con l’assessora. 

E per ora termino qui. Laura Matelda Puppini.

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Altri articoli su Monte Croce Carnico e la frana sono presenti su www.nonsolocarnia.info e sono: 

Il Pal Piccolo ha cancellato l’ultima parte della ss 52 bis. Ma nel 2017 quella strada era già considerata rischiosa e da sistemare. Ma poi … E ora si prevede di violare ancora le montagne.

Comunicato di Stop Transit Tirolo Orientale ed altre associazioni austriache contro il tunnel in località Passo di Monte Croce carnico ed il traffico pesante in montagna, mentre la nostra regione rischia di essere coperta di asfalto.

Paluzza – Monte Croce Carnico qualche cartina ed informazione per capire anche possibili soluzioni.

Viabilità per Monte Croce Carnico. Proposte di soluzioni, che scartano il ‘traforo’ per molte ragioni.

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L’immagine che accompagna l’articolo è sempre quella già utilizzata per altri articoli sulla frana di Monte Croce Carnico. L.M.P. 

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Mopnte-Crocefrana.jpg?fit=735%2C464&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/02/Mopnte-Crocefrana.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniSenza categoriaIncomincio questo articolo scrivendo che il miracolo di far sapere, da parte della Regione,  qualcosa in più sulla riapertura del passo di Monte Croce carnico, è stato realizzato grazie ad una richiesta di audizione sul problema da parte di Massimo Moretuzzo, di Patto per l'autonomia civica Fvg e di...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI