Perchè voterò Massimo Moretuzzo e cosa non mi è piaciuto di Massimiliano Fedriga.
C’ è un modo di gestire la regione Fvg, da parte di Massimiliano Fedriga, che io, certamente per limite mio, non riesco a collocare in un quadro democratico. E mi scuso subito per questo.
L’ occasione gli è stata data, però, anche dalla legge elettorale, con la possibilità per il presidente di una regione di scegliersi direttamente i suoi collaboratori e porli in giunta come assessori, pur se non eletti. E ciò è accaduto anche sotto Debora Serracchiani. Questo aspetto ha comportato che persone come l’architetto Riccardo Riccardi, mi si dice per precisi accordi tra partiti, sia diventato il potentissimo assessore alla sanità e salute del FVG, oltre che della Protezione Civile, con i risultati che sono sotto i nostri occhi. E tutti sanno che io non ho mai tifato Maria Sandra Telesca, ma Riccardo Riccardi ne ha solo seguito le orme in modo peggiorativo, portando il settore da lui guidato a conseguenze negative estreme per noi tutti. Almeno io la vedo così e se proprio pensate che erri, scrivetemelo anche se, francamente, ritengo che bisogna avere i paraocchi per non vedere cosa sta accadendo in sanità intorno a noi.
Infatti questo pensare la sanità solo come un settore economico -produttivo qualsiasi, da parte in primo luogo di Massimiliano Fedriga, ha comportato il suo mettere un comparto così delicato in mano ad un uomo solo, con pieni poteri, vissuto come l’uomo solo al comando, una persona che di quel settore non sapeva nulla o quasi nello specifico, che non ne aveva esperienza alcuna, abituato a ben altri scenari.
Infatti se si legge il curriculum di Riccardo Riccardi si nota che dal 1992 al 1996 si è occupato, non si sa con quanta competenza vista la laurea in architettura, di pubbliche relazioni in vari ambiti; dal 1998 al 2001 ha trovato collocazione come dirigente marketing ed altro in Autovie Venete, passando quindi ad occupare, dal 2001 al 2003, il posto di direttore generale nella stessa azienda, per poi passare a componente della Valutazione Strategica nel Comune di Trieste.
Inoltre è stato pure assessore all’urbanistica, lavori pubblici, edilizia privata e protezione civile al comune di Codroipo dal 1990 al 1992 e assessore all’ambiente alla provincia di Udine nel 2007; nel 2008 lo si trova in Regione Fvg come assessore alla Mobilità, Energia, Infrastrutture di Trasporto. Nel 2011 viene nominato commissario straordinario per le emergenze nelle aree montane alluvionate e diventa operativo a livello dirigenziale nella Protezione Civile. Quindi ritorna al settore infrastrutturale, e nel 2011 diventa Commissario Delegato del passe Corridoio 5 dell’A4 nella tratta Quarto d’ Altino – Villesse e nel raccordo autostradale Villesse – Gorizia. Infine, nell’aprile 2013, ritorna in Regione come consigliere regionale e diventa Presidente del Comitato legislazione, valutazione e controllo per poi diventare, da non eletto ma nominato da Massimiliano Fedriga, il potentissimo assessore alla sanità e salute, con delega alla Protezione Civile della Regione Fvg e ‘uno degli uomini del Presidente’ e mi si scusi la frase, ma rende l’idea. (1).
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Ora a mio avviso, sia Riccardi che Fedriga ma in generale tutti i componenti della giunta uscente, pare proprio si muovano nella Regione Fvg, che per Statuto, dovrebbe rispondere alle esigenze dei cittadini (2), come fossero dei capi indiscussi di una società privata, senza neppure esser limitati nel loro agire da quel minimo di garanzie che anche il settore privato contempla verso gli azionisti, che sono coloro che dovrebbero trarre beneficio dall’operare di una società.
In sintesi e secondo me, Fedriga, per come si muove, pare l’amministratore delegato di una società di nome Friuli Venezia Giulia, dove i 4 o 5 fra eletti e non eletti della giunta paiono svolgere il ruolo di consiglio di amministrazione, ma senza alcun controllo da parte di alcuno. E non a caso l’8 novembre 2022 scrivevo, commentando l’idea di autonomia differenziata di Massimiliano Fedriga, inapplicabile in una regione autonoma a Statuto speciale: «Ma perché mi preme in particolare sottolineare le scelte di Massimiliano Fedriga, che va avanti sulla sua strada come un ‘caterpillar’? Perché a mio avviso pare egli le stia perseguendo, da quanto si legge sulla stampa, incurante di noi cittadini, mentre non si sa quanto venga portato al consiglio regionale, perché, quasi fosse il gran consiglio del fascismo, molto pare passi solo per la giunta. E sembra che proprio questa giunta e Fedriga intendano modificare alcuni aspetti della situazione regionale in modo direi da staccarla dal contesto nazionale e farne una ‘cosa’ a sé stante, figlia loro, degli Usa e di Riccardo Riccardi, in barba al fatto che apparteniamo alla nazione Italia, barattandola come scelta fatta sulla base di quel regionalismo differenziato qui inapplicabile. E se erro od ho mal compreso, correggetemi. E mi scuso subito con il dott. Fedriga. Inoltre, a mio avviso, bisogna sapere bene, per esempio, cosa è andato a fare, a livello istituzionale, in Usa e che accordi ha firmato per noi, perché neppure un governatore all’americana, eletto con le leggi americane, può non rendere chiaro il suo operare». (3). E ripeto, se ho mal compreso, scrivetemelo pure e vi ringrazio per questo.
Quello però che mi colpisce, e questo lo scrivo per inciso, è che anche la Cisl veda per la montagna hic et nunc un uomo solo al comando con pieni poteri, insomma una specie di Mussolini da quel che ho compreso, a fare che non si sa. Io, carnica, invece penso che i cittadini debbano riprendere in mano la loro montagna, e quando lo hanno fatto ne è uscita una serie di proposte di tutto rispetto, solo che le ho riportate unicamente io. (4).
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Nel dicembre 2021 o gennaio 2022, un articolo del Messaggero Veneto ci informava che Massimiliano Fedriga aveva deciso di portare in Fvg multinazionali, ritenendolo un vantaggio per i territori, quando se magari avesse letto un po’ di più su quanto accaduto in Africa come in America Latina con lo sbarco di multinazionali, ci avrebbe pensato un po’, ed avrebbe almeno ipotizzato un do ut des. Ma invece i suoi accordi pare siano stati tutti solo un do suo con soldi nostri, senza di fatto informarci, a potenti società interazionali. Almeno questo io ho capito leggendo la stampa.
E spesso neppure la minoranza ha saputo cosa facesse; ed io ancora mi chiedo perché, nel dicembre 2019, abbia ricevuto ‘nella stanza d’onore’ della Regione Fvg, solo soletto, i vertici di Siot/Tal, (perché la Siot altro non è che il troncone italiano della Tal), ma forse non ce lo ha potuto dire perché poi è venuto il covid. (5). Ma un dato è certo: nel 2022, a covid messo sotto controllo, ci siamo trovati il progetto per i nuovi cogeneratori Siot/Tal spuntare dal cappello del prestigiatore, ed ad esso la Regione ha detto subito di sì, senza neppure richiedere la valutazione di impatto ambientale, da quello che si sa. E scrivo questo non per volere offendere, ma solo argomentare.
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Ma ritorniamo al caso Novartis. L’accordo fra Massimiliano Fedriga e la notissima casa farmaceutica elvetica (con una diramazione in Italia), scelta non si sa perché dal presidente della giunta regionale, quando la farmaceutica nazionale è un fiore all’ occhiello dell’Italia, è un altro di quelli che paiono spuntare dal cappello di un prestigiatore così d’improvviso, senza che neppure il consiglio regionale ne sapesse qualcosa, se non a cose avvenute, mentre sembra che l’unica informata sui fatti fosse l’assessora Rosolen.
Infatti così si legge sul comunicato regionale intitolato “Innovazione: Fedriga/Rosolen, accordo Fvg e Novartis per polo salute” del 21 gennaio 2022, ad accordo appena siglato: «”Il Friuli Venezia Giulia vuole essere attrattivo per le realtà multinazionali e per le startup al fine di accompagnare la loro trasformazione in aziende. Su questo solco l’accordo con Novartis, primo player internazionale per la ricerca farmaceutica, finalizzato alla realizzazione di un polo delle scienze della vita nella nostra regione è un passaggio strategico di fondamentale importanza”». (6). Si noti che il pomposo termine “scienze della vita” altro non significa che l’insieme di tutte quelle scienze che riguardano esseri viventi sia del mondo animale che vegetale. Ora, ma non si sa con che volo pindarico, sotto questo termine si uniscono anche una serie di tecnologie in ambito biomedico. Ma la Novartis è una farmaceutica.
E così continua il comunicato: «Lo ha detto oggi a Trieste il governatore Massimiliano Fedriga nel corso della sottoscrizione del protocollo d’intesa tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Novartis Italia per la realizzazione di un polo dell’innovazione nell’ambito della salute attraverso una partnership pubblico/privato». (7).
E, «Come ha rimarcato il governatore, la struttura regionale ha lavorato per arrivare in tempi rapidi a questo protocollo a soli due mesi dal primo contatto con Novartis». (8).
Ora io nella mia vita ho letto molti testi, e devo dire che questo comunicato congiunto Fedriga/Rosolen resta tanto sul vago che, di fatto, non si sa nulla, e l’accordo sottoscritto non è da meno ma lascia aperti molti scenari anche inquietanti. E una cosa però si comprende: che l’accordo è stato convenuto in fretta e furia, quando con le multinazionali si deve andare molto cauti. E fa sobbalzare il fatto che l’amministratore delegato della Novartis/Italia abbia sottolineato, in quella sede, come egli ritenesse questo accordo, «fondato sulla vicinanza ai cittadini» (9), che non ne sapevano proprio nulla.
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Su mia sollecitazione, Furio Honsell si è messo a cercare il testo dell’accordo (10), ma non è stata cosa facile. Ma questo è stato il meno: con grande stupore ci siamo accorti che era un testo ‘che diceva tutto e niente’ e presentava diverse criticità. Per esempio, preso atto che noi abbiamo, come Fvg, e questo lo ha detto Fedriga, «la capacità […] di poter gestire una moltitudine di dati enormi come prima regione al mondo» (11) e qui si intendeva sanitari, la giunta regionale o il duo Fedriga/Rosolen avrebbero potuto già con l’accordo passarli da pubblico (Regione Fvg) a privato (Novartis) tramite Insiel, con l’escamotage del partenariato. Ma se lo abbiano fatto o no o se lo stiano facendo non ci è dato sapere, e pare che questa operazione potrebbe essere avvenuta, se è avvenuta, mettendoci sopra, da parte della Regione Fvg, anche 15 milioni di euro dalle nostre tasche, senza preventivo assenso del garante della privacy, con la benedizione di Arcs, che pare stia per esser abbandonata da Polimeni che si dice desideri volgere nuovamente alle Marche, e chiamandolo “progetto Arcs- Insiel- Novartis”.
Ha fatto questo o no Massimiliano Fedriga con l’aiuto di Alessia Rosolen, distraendo fondi dall’assessorato al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università? Ma sapete quanto valgono, parlando in termini di moneta sonante, i dati sanitari di una regione intera per una casa farmaceutica? Se proprio voleva, il duo Fedriga/Rosolen poteva almeno venderli a prezzo di mercato, cioè a peso d’oro, anche se non credo sia permesso.
Tra l’altro, se Fedriga fosse stato il manager di una società privata, temo che a questo punto, se avesse donato una banca dati ad un privato, ammesso lo abbia fatto, lo avrebbero mandato a casa. Perché in una società privata bisogna almeno render conto, ad una certa, del proprio operato agli azionisti e far fruttare i talleri ricevuti.
Non solo: se Fedriga avesse guardato un po’ in basso, verso la sua regione e le condizioni in cui versa, avrebbe potuto magari volgere quei 15 milioni per affrontare almeno alcune criticità del Fvg a livello di sanità, scuola, servizi, territorio, energia, settori che necessiterebbero pure di un po’ di quelle centinaia di migliaia di euro che la giunta sta gettando per fare strade montane per nessuno, nuove piste da sci senza tenere conto dei cambiamenti climatici, o che vorrebbe investire nella inutile ed impattante Cimpello- Gemona e via dicendo.
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Poi ci sono i misteriosi viaggi in Usa di Fedriga, senza chiarezza reale sulle motivazioni, quasi potesse decidere tutto da solo. In compenso ci ha regalato una fotografia scattata in un ‘Fogolar Furlan’. Ma quello che sconcerta è che neppure il consiglio regionale sapeva nulla, perché semplicemente non ne era stato informato, da quello che si sa. Ma i soldi per suoi viaggi sono nostri, e Fedriga ha impegnato, con gli accordi che pare abbia sottoscritto, mica sé stesso ma i cittadini del Fvg, che non ne sapevano nulla e che non sanno nulla neppure ora. E questo non è più, a mio avviso, un agire a livello democratico.
Egli è andato in Usa a cercare nuove tecnologie in campo informatico, al fine di creare una specie di “Silicon valley Fvg”, ipotizzando, dunque, che questa mancasse in Regione. (12). Ma pare davvero strano che un sostenitore così acceso di ‘Io sono Fvg’ non sappia dell’esistenza di Eurotech, con sede ad Amaro in provincia di Udine, e che non abbia mai sentito nominare Roberto Siagri, per anni suo presidente, che da pari, lui sì, si è mosso in Silicon valley, portando in Usa l’orgoglio italiano, e che per primo ha parlato della Carnia come una Silicon valley regionale che guarda ad est. (13).
Ed è Eurotech, multinazionale, che conta il 50% del suo fatturato complessivo (che si avviava nel 2019 verso i 100 milioni di euro) proprio negli Stati Uniti, ad avere negli States una sede a Columbia nel Maryland, una a Salt Lake City, nello Utah, una a Lake Forest in California, oltre ad un centro di sviluppo in Alabama, e che viene riconosciuta anche in Silicon Valley. (14) Ed allora mi dico: che è andato a fare Massimiliano Fedriga in Usa a fine mese di ottobre 2022?
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Infine, già che c’era, Massimiliano Fedriga perché non ha fatto presente almeno al console Usa che tutte quelle testate atomiche ad Aviano sono pericolose per la Regione Fvg, e non ha chiesto pure quali garanzie di sicurezza sono poste in essere dagli Usa, oltre informazioni sul nucleare al porto di Trieste?
Infatti non dimentichiamoci che Nicolas Marzolino dell’ANVCG il 5 novembre 2022 alla manifestazione per la pace a Roma dal palco, così si è espresso sulla presenza di ordigni nucleari in Italia: «Lo ha detto anche il presidente dell’Anpi che abbiamo Ghedi ed Aviano, ed inoltre anche il porto di Trieste dove transitano navi e ordigni nucleari. Queste armi sappiamo benissimo cosa possono fare». (15). Ma molti qui fanno finta di niente.
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Quindi vi è la politica per la montagna, o meglio la politica di come sperperare denaro pubblico in inutili opere faraoniche, facendo quasi finta che il territorio, dal punto di vista geomorfologico, non abbia nulla a che fare con questa trasformazione in ‘paese dei balocchi ‘ della nostra Carnia, e non ne risenta in modo alcuno, ed altre ‘bazzeccole’ come quei 70 chilometri di pista per motoslitte nei posti più belli della Carnia, sognata da Mazzolini, ed uscita dal cappello di prestigiatore di Fedriga, però con delibera pure di giunta, ma sancita da un decreto presidenziale. Leggi per farla? Solo regionali, ed una degli anni ’90, ma la pista interessa anche il sappadino, e Sappada è passata al Fvg solo nel 2017! Come fanno allora norme regionali ad essere applicate ad un comune che non era in regione?
Per questi motivi io non voterò Massimiliano Fedriga, e per lo scarsissimo coinvolgimento della popolazione ma anche del consiglio regionale nelle sue scelte, per il suo comportarsi come in Fvg si fosse sotto un sistema di governo totalitario, perché le sue proposte mancano di una base progettuale solida.
E chiedo a chi conosco della destra: ma secondo voi cosa ha fatto per la nostra montagna Massimiliano Fedriga?
Senza voler offendere alcuno, e men che meno il dott. Massimiliano Fedriga, ma per esercitare il diritto di critica e spiegare ai miei lettori perché voterò Massimo Moretuzzo come presidente della Regione Fvg, questo ho scritto.
Laura Matelda Puppini
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Note.
(1) https://www.regione.fvg.it/rafvg/export/sites/default/RAFVG/GEN/amministrazione-trasparente/FOGLIA2/FOGLIA1/allegati/CURRICULA/RICCARDI_CV.pdf). Riccardo Riccardi non risulta eletto nelle elezioni regionali del 2018. Cfr. http://elezionistorico.regione.fvg.it/elezioni2018/000497_Reg/Consiglio/000001.html
(4) Per la proposta Cisl, vedi Alessandro Colutti, cfr. Messaggero Veneto 21 febbraio 2023. Per le proposte dei carnici sugli ambiti di intervento e gli aspetti da prendere in considerazione, cfr. http://www.nonsolocarnia.info/piano-paesaggistico-regionale-e-richieste-della-popolazione-carnica/.
(6) Innovazione: Fedriga/Rosolen, accordo Fvg e Novartis per polo salute, in: https://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/notiziedallagiunta/&nm=20220121152757002
(7) Ibidem.
(8) Ibidem.
(9) Ibidem.
(10) http://www.nonsolocarnia.info/su-15-milioni-spostati-da-un-assessorato-allaltro-di-cui-poco-si-sa-come-sulla-realizzazione-dellaccordo-fedriga-novartis/. Cfr. anche: L’accordo tra Novartis, casa farmaceutica svizzera, e la regione Fvg. Le giuste domande di Furio Honsell, e pure: Protocollo di intesa Regione Fvg- Novartis: un accordo che a me fa molta paura. Ecco perché.
(13) Ibidem e https://www.udinetoday.it/economia/carnia-come-silicon-valley-amaro-cupertino.html
(14) https://www.studionord.news/ciclo-di-incontri-in-silicon-valley-per-il-ceo-di-eurotech-roberto-siagri/.
(15) Intervento di Nicolas Marzolino, Consigliere Nazionale ANVCG, il 5/11/22 a Roma per Europe for Peace. Ascoltabile in: Intervento di Nicolas Marzolino, Consigliere Nazionale ANVCG, il 5/11/22 a Roma per Europe for Peace. Ascoltabile in: https://www.youtube.com/watch?v=CQ9A5EHTx_A. Parte riportata in: Nonsolocarnia: Fedriga, autonomia differenziata, viaggio negli States e nucleare americano in regione.
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L’immagine che accompagna l’articolo ritrae Massimo Moretuzzo ed è tratta da: https://www.triesteallnews.it/2023/01/giorno-della-memoria-moretuzzo-patto-tutto-fvg-sia-unito-nel-ricordo/ LM.P.
https://www.nonsolocarnia.info/perche-votero-massimo-moretuzzo-e-cosa-non-mi-e-piaciuto-di-massimiliano-fedriga/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/02/@news-giorno-memoria-moretuzzo-pd.jpg?fit=1024%2C683&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/02/@news-giorno-memoria-moretuzzo-pd.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Senza categoriaC’ è un modo di gestire la regione Fvg, da parte di Massimiliano Fedriga, che io, certamente per limite mio, non riesco a collocare in un quadro democratico. E mi scuso subito per questo. L’ occasione gli è stata data, però, anche dalla legge elettorale, con la possibilità per il...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
Se mi è concesso, gradirei sostenere contemporaneamente tesi e antitesi relativamente al bell’articolo di laura Imelda Puppini. La tesi è che anch’io voterò per Massimo Morettuzzo e non solo, ho deciso di candidarmi per sostenerlo con ancora più forza, condividendone i programmi e le idee. L’antitesi, che poi antitesi non è, si esplica in una breve disamina sui ruoli politici, almeno per come li interpreto io. Ritengo vi siano due modi per svolgere un mandato elettorale: Il primo è quello di assumersi ogni responsabilità amministrativa andando, se si è chiamati a farlo, a reggere precise deleghe assessorili,siano esse frutto di un buon cumulo di consensi, che una delega in qualità di assessore tecnico o esterno. Studio, applicazione, predisposizione di programmi a medio termine,forse meno premianti nell’immediato, ma sicuramente risolutivi delle criticità esistenti. L’altro modo, sicuramente più appagante in termini di consenso, consiste, già all’indomani del voto, nel ricominciare la campagna elettorale, andare a tutte le sagre, cresime e battesimi, facendosi selfie e portando in dote provvedimenti utili, ma di poca sostanza. Non ci si assume nessun incarico ufficiale, come turismo, sanità, montagna ecc., ma tuttalpiù un ruolo neutro da giocarsi in maniera scaltra, insieme al gioco di ruolo dell’iperpresenzialismo compulsivo e ridondante. I consensi arriveranno, questo è certo, ma le cose non cambieranno. Stefano D’Incà Tarvisio