Petizione del Cai alla Regione Fvg. Tra i soci Cai è viva la preoccupazione per il proliferare di strade forestali…
Pongo all’attenzione dei lettori, anche in risposta alle parole di Stefano Mazzolini della Lega, Vicepresidente del Consiglio Regionale Fvg, leggibili in: “Mazzolini: «Legambiente vuole trasformare la montagna friulana in una riserva indiana»” radio studio nord news, questo interessante documento del Cai, che ha anche chiesto un incontro con l’assessore Stefano Zannier alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e alla montagna.
«Al Presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Alla Giunta della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Al Consiglio della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.
Tra i soci del Club Alpino Italiano è viva la preoccupazione per il proliferare di strade forestali recentemente realizzate, e per quelle in fase di progettazione, che si inoltrano nel territorio montano ben oltre i limiti superiori del bosco o penetrano all’interno di boschi assai poveri di interessi economici diretti, come l’estrazione del legname, ma assai ricchi di valori ambientali e paesaggistici. Le vallate alpine e prealpine della regione sono coperte di boschi produttivi che certamente necessitano di una ponderata viabilità per essere utilizzati al meglio e secondo i migliori principi della sostenibilità; le nostre montagne custodiscono tuttavia anche paesaggi e ambienti naturali molto fragili, la cui ricchezza è costituita da realtà incontaminate e da una diversità biologica protetta proprio dalla selvaticità dei luoghi, la cui accessibilità, già garantita da una sufficiente rete di sentieri e mulattiere, non deve poter essere banalizzata da un eccesso di strade carrozzabili, portatrici di un dannoso traffico motorizzato, spesso illegale e di difficile contenimento. Data la notevole disponibilità finanziaria di cui il settore forestale pare disporre, probabilmente oggetto di ulteriori implementazioni future, si chiede al Presidente, alla Giunta ed al Consiglio della Regione di affrontare il tema in maniera pragmatica, prevedendo, attraverso la normativa di settore, la redazione di un piano regionale della viabilità forestale (o montana) che tenga in considerazione:
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- le reali esigenze di utilizzazione dei boschi produttivi prevedendo un razionale dimensionamento viabile che sia integrato con l’impiego di impianti di estrazione del legname a fune, in modo da ridurre il meno possibile gli equilibri idrogeologici e paesaggistici e di evitare perdita e distruzione di ulteriore prezioso suolo boschivo;
- la realizzazione di viabilità di servizio ai soli comprensori malghivi che presentino concrete possibilità di monticazione;
- la presenza di aree già tutelate (Natura 2000, parchi e riserve naturali) e di altri territori di notevole valore naturalistico, particolarmente vulnerabili se soggetti all’apertura di strade e all’inevitabile traffico veicolare;
- la fitta rete della viabilità pedonale esistente, come sentieri, mulattiere, percorsi storici, sentieri lastricati (la maggior parte dei quali è gestita dal CAI), da mantenere inefficienza senza stravolgerne dimensioni e funzioni;
- la possibilità di realizzare, o migliorando quelli esistenti, percorsi adatti al cicloturismo correttamente dimensionati e funzionalmente posizionati nel territorio montano.
Lo scopo di quanto auspicato è quello di investire fondi pubblici in modo oculato, rispettoso dell’ambiente e delle esigenze sociali ed economiche delle popolazioni montane, attraverso la pianificazione degli interventi, quale strumento democratico di condivisione delle scelte tese ad una migliore governance Nelle more dell’approvazione del piano della viabilità, tutte le strade forestali in fase di progettazione e di finanziamento, dovrebbero essere sottoposte a una seria valutazione dei costi e dei benefici e alla valutazione di impatto ambientale prima di esserne autorizzata la realizzazione.
Petizione approvata nell’Assemblea dei Delegati del CAI del Friuli Venezia Giulia il 17 ottobre 2020 a Cervignano (Udine)».
Un sentito grazie al Cai- Fvg. Per cortesia, Stefano Mazzolini, visto che questa petizione è indirizzata anche a Lei, potrebbe per cortesia rispondere a queste osservazioni puntuali? Gliene sarei davvero grata. Laura Matelda Puppini.
Il testo della petizione è tratto da: https://www.cai-fvg.it/docs/Petizione-piste-forestali.pdf. L’immagine che accompagna l’articolo è stata da me scattata in zona Valdaier – Ligosullo nel 2017. LMP.
https://www.nonsolocarnia.info/petizione-del-cai-alla-regione-fvg-tra-i-soci-cai-e-viva-la-preoccupazione-per-il-proliferare-di-strade-forestali/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/montagne-fotografate-in-zona-Ligosullo-Valdaier.-Immagine1.png?fit=624%2C402&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2020/11/montagne-fotografate-in-zona-Ligosullo-Valdaier.-Immagine1.png?resize=150%2C150&ssl=1AMBIENTEPongo all'attenzione dei lettori, anche in risposta alle parole di Stefano Mazzolini della Lega, Vicepresidente del Consiglio Regionale Fvg, leggibili in: 'Mazzolini: «Legambiente vuole trasformare la montagna friulana in una riserva indiana»' radio studio nord news, questo interessante documento del Cai, che ha anche chiesto un incontro con l'assessore...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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