Mi giunge una informazione: tutta la radiologia di Asfo (Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale) verrà esternalizzata a nostre spese per anni.
Cosa sta succedendo nel pordenonese, penso fra me e me, e come mai? Sapete io perdo già tanto tempo a seguire le vicissitudini di Asufc a cui appartengo, che non posso anche interessarmi di Asfo, altrimenti finisco ai lavori forzati! E penso a come era bello quando tutti avevano una tesserina cartacea con il nome del medico di base di riferimento, e c’erano gli ospedali civili territoriali dedicati però, forse per scaramanzia, alla Madre di Dio o ad un Santo, e esisteva la sanità territoriale e, successivamente, anche un sistema sanitario nazionale.

Ma poi il sistema americano delle multinazionali e dei gruppi privati ha preso piede, e si è instaurato, grazie ai politici per lo più di destra immersi nei concetti finanziari, un modus operandi dove noi cittadini diamo moltissimo ai privati in soldi rigorosamente nostri, mentre loro ci danno quattro medici di cui noi, che paghiamo, ben poco sappiamo. Insomma è come se gli azionisti di una fabbrica non sapessero nulla del prodotto acquistato da terzi. Almeno certe decisioni passassero per il consiglio regionale!

Ma in questo caso, secondo me, non si tratta solo di questo: si tratta di far penetrare medici di gruppi privati, come un cuneo nel tronco, in tutta la diagnostica per immagine ospedaliera e territoriale, dare in mano ai privati dati sensibilissimi, pretendere che gli altri medici dalla lunga esperienza per esempio chirurgica, dove si deve agire in fretta, trattino non come gli ultimi venuti medici giunti dal nulla e a loro sconosciuti, che di fatto possono  creare il caos tra pubblico e privato, mentre un gran pezzo del servizio pubblico se ne va. E una azione di questo tipo avrebbe dovuto, a mio avviso, essere maggiormente ponderata, non il risultato della carenza di radiologi sul mercato, senza rendere il posto di medico in radiologia di Pordenone in qualche modo attrattivo. Infatti data la lunghezza del tempo del contratto (5 anni più pare altri 4 di proroga) è uno di quei passi che fanno dire addio per sempre a tutto un segmento importantissimo di sanità pubblica che così sfugge anche ad ogni controllo pur essendo lautamente pagata con soldi dei cittadini creando un precedente. E se erro in queste mie considerazioni, fatemelo presente.

Infine una operazione del genere calata dall’alto e senza prove generali andrà a finire che creerà confusioni e fughe con il rischio di far perdere qualità al servizio, indipendentemente dagli operatori, senza pensare che, ove la esternalizzazione in sanità è stata realizzata, (il riferimento è alla Gran Bretagna), pare che esista una ipotesi di correlazione fra privatizzazione dei servizi sanitari e aumento della mortalità. (Cfr. fonte e considerazioni in Sull’esternalizzazione delle analisi in Fvg. su www.nonsolocarnia.info). Ma andiamo al dunque.

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 Gennaio 2020. In tutta la provincia di Pordenone mancano diversi direttori titolari, e se ne è andata anche la primaria di radiologia.

Il 25 gennaio 2020 compariva su ‘Il Gazzettino’ di Pordenone un articolo intitolato: “Ospedale non si ferma la fuga dei primari” che parla dell’ospedale di Pordenone. Questo il testo: «Pordenone. Non si ferma la fuga dei primari dall’ospedale Santa Maria degli Angeli. Nei giorni scorsi ha lasciato la guida del Servizio complesso di Radiologia la dottoressa Silvia Magnaldi. La primaria era stata nominata al vertice della Radiologia dell’ospedale pordenonese nel 2017. Sono passati meno di tre anni e il ruolo di vertice torna a essere una casella da riempire e necessita perciò dell’avvio di un nuovo concorso». Però precisa l’articolista, la radiologa si è trasferita in altra sede, non è andata in pensione, ma il suo abbandono si somma ad altri di altri primari, che dovranno essere sostituiti. «Sono venti complessivamente i ruoli di vertice che nei diversi ospedali della provincia e nei servizi della sanità territoriali sono scoperti». – si legge sempre su questo articolo.  Ed è bene precisare che all’epoca era stato appena nominato direttore generale Asfo Joseph Polimeni.

Per il consigliere regionale Nicola Conficoni questa era una situazione inaccettabile, destinata entro pochi mesi a peggiorare e per la quale non si vedeva ancora una risposta da parte della Giunta Fedriga. Inoltre il Pai adottato a fine 2019, sempre prevedeva che nel 20220 venissero banditi solo 6 concorsi ma questo risultava, per Asfo, assolutamente insufficiente. «Ci aspettiamo che la programmazione venga rivista. Alle positive aperture del nuovo direttore generale dell’Asfo devono seguire fatti concreti. Oltre ad accelerare la sostituzione dei primari, bisogna anche aumentare il personale in servizio, alla fine dello scorso anno inferiore di ben 147 unità rispetto alle previsioni. Grazie all’abolizione del tetto sulla spesa ottenuta dal Pd con la stabilità nazionale, la Giunta Fedriga non ha più alibi per sbloccare le assunzioni». Infine, ricordava Conficoni «la Giunta ascolti l’appello dei sindaci che hanno chiesto maggiore equità nella ripartizione delle risorse». (Fonte per questa parte sempre: “Ospedale non si ferma la fuga dei primari” Il Gazzettino, 25 gennaio 2020 in: https://www.anaao-assomed.fvg.it/ASSOMED20/wp-content/uploads/Rassegna-stampa-25-gennaio-2020.pdf).

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 E siamo al 2021, anno difficile per tutti, come il 2020.

Quindi cosa fa Polimeni, mentre il covid entra prepotentemente nelle nostre vite e se ne impossessa, tra lo sbigottimento generale? Si attiva per la sostituzione dei primari e dei direttori di struttura mancanti, nel tentativo di riorganizzare la sanità pordenonese.  (“Dopo i primari scelti i tre direttori di struttura” Messaggero Veneto 15 luglio 2021).

E sempre da detto articolo, veniamo a sapere anche che «accanto ai concorsi per individuare i responsabili delle strutture operative complesse della parte medica, l’Azienda ha avviato le selezioni per la copertura di posti amministrativi, che sovrintendono alla gestione complessiva della azienda». (ivi).
Inoltre e nello specifico, «Per quel che riguarda i primari, sono in fase di espletamento i concorsi per il direttore di strutture complessa di pneumologia, microbiologia, assistenza farmaceutica e rete delle cure intermedie e palliative-Hospice. In arrivo ci sono ulteriori 10 procedure, tra cui oculistica, radiologia San Vito Spilimbergo, chirurgia e pediatria di San Vito al Tagliamento, e prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro. Nei mesi scorsi sono stati nominati i primari di medicina di Spilimbergo, radiologia di Pordenone, salute mentale 24 ore area del Noncello, laboratorio analisi, nefrologia e direzione del presidio ospedaliero di San Vito al Tagliamento-Spilimbergo». (Ivi).

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Ma poi, nel 2022, qualcosa accade in radiologia.

Ma poi le cose cambiano nel 2022. Infatti il 10 marzo di quell’ anno, compare sul Messaggero Veneto un articolo di Donatella Schettini, intitolato “Ospedale, radiologi dimezzati, Nessun candidato a colloquio” in: https://www.anaao.it/public/friu5025944rassegnastampa10marzo2022.pdf, da cui si evince che mancano radiologi sia a Pordenone che a San Vito.  Infatti così si legge: «Attività radiologica ridotta, in ospedale, per carenza di medici. Ieri Asfo […] ha approvato un nuovo bando per assumere radiologi da destinare a Pordenone e San Vito al Tagliamento. A determinare la situazione è stato il fatto che alcuni medici se ne sono andati: attualmente il reparto conta cinque radiologi su dieci, necessari per garantire i servizi effettuati fino ad oggi. Per questo motivo è stata data indicazione di ridurre l’attività: si effettuano le urgenze legate al vicino Pronto Soccorso e le attività interne dell’ospedale (questo però a San Vito, pare. n. d.r.). Per le prestazioni programmate, si fa riferimento oppure si dirottano i pazienti su strutture private». (Ivi).

Viene quindi bandito un concorso, chiuso ai primi di marzo 2022, ma nessun radiologo si presenta davanti alla commissione d’esame. Quindi l’ospedale di San Vito, più che mai ma non da solo, pare, continua a risultare sotto organico ed in difficoltà. (ivi).

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La Lega, le sinistre ed altri contro Joseph Polimeni. Il nuovo dg in Asfo dal 9 maggio 2022 è Giuseppe Tonutti.

Ma qui vi è un nuovo colpo di scena. Subito dopo, nel maggio 2022, per problemi vari viene allontanato dalla carica di dg di Asfo Joseph Polimeni, promosso a direttore di Arcs, (promoveatur ut amoveatur) e viene sostituito da Giuseppe Tonutti prima in Arcs. In sintesi vi è uno scambio di ruoli dirigenziali. La nomina di Tonutti in Asfo è datata 9 maggio 2022. (Cfr. l’articolo di Francesca Terranova “Polimeni lascia Pordenone. Ma guiderà l’Azienda regionale di coordinamento”. Sottotitolo: “All’Azienda sanitaria Friuli occidentale arriva Giuseppe Tonutti e i sindacati revocano lo sciopero. Ma esprimono preoccupazione per il nuovo assetto dell’Arcs” datato 9 maggio 2022, in https://www.rainews.it/tgr/fvg/articoli/2022/05/fvg.).

Ma un’altra cosa che sappiamo dalla stampa è che anche la Lega già nel gennaio 2022 non voleva più Polimeni al posto di dg in Asfo. (Cfr. La Lega in campo contro Polimeni “Fiducia a Riccardi, ma ora basta”. Sottotitolo: Sindaci e amministratori del Carroccio chiedono un tavolo con Regione, Asfo e tutti i primi cittadini, in: Messaggero Veneto, 6 Gennaio 2022).  Cosa era accaduto?

«Dopo le critiche dei presidenti degli Ordini di medici e infermieri, dei sindacati, dei primari che hanno respinto l’atto aziendale (poi non approvato entro la fine del 2021), delle forze d’opposizione di centrosinistra e del M5s, del sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani, che ha dichiaratamente finito la pazienza nel tollerare in silenzio gli appelli ad agire in pressing sull’assessore alla salute Riccardi per sollecitare un intervento forte sul capo dell’Asfo, e di numerosi cittadini e pazienti, anche il partito del governatore del Fvg Massimiliano Fedriga è sceso in campo in maniera decisa sull’argomento. Il tutto a poche settimane dalla lettera interna indirizzata ai direttori generali, amministrativo e sanitario dell’Asfo (e poi trapelata in consiglio comunale) da Tommaso Pellis, direttore del dipartimento di emergenza e delle cure intensive del Santa Maria degli Angeli, circa le condizioni, in buona parte non rispettose di numerose norme in vigore, in cui gli operatori sanitari si trovano costretti a lavorare ogni giorno nella lotta al Covid». (Francesca Terranova, op. cit.).

Non solo: «Il tema della sanità non può essere inquadrato al di fuori del momento pandemico che condiziona in maniera importante tutte le iniziative poste in atto dall’amministrazione regionale per il potenziamento di un settore strategico soprattutto per il benessere dei cittadini di questo territorio – si legge nel documento diffuso ieri da Delle Vedove –. Detto questo, nel confermare la totale fiducia nell’operato dell’assessore Riccardi, emerge con evidenza una criticità nella gestione della sanità pordenonese dal quale non si può esimere una diretta responsabilità di chi oggi dirige l’Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale». (La Lega in campo contro Polimeni «Fiducia a Riccardi, ma ora basta, op. cit.). Quello che par di capire è che Polimeni, per la Lega, guardi giustamente, una volta tanto. al futuro, nel 2022, e non all’emergenza pandemica, su cui la giunta ha investito molto in immagine, a mio avviso e dai miei ricordi, senza però grossi risultati.

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La radiologia Asfo nell’era Tonutti.

Passate le vacanze estive, Asfo chiede aiuto alla radiologia della Casa di Cura privata ‘San Giorgio’ sempre sita in Pordenone, e sottoscrive un accordo, il 30/9/2022 di collaborazione con la stessa per prestazioni radiologiche valido a partire dal 21 ottobre 2022 per un anno. È previsto pure l’eventuale rinnovo alla scadenza da disporsi con apposito atto deliberativo previa valutazione delle ragioni di opportunità e convenienza. (Contratto per l’erogazione di prestazioni di radiologia ai sensi dell’art. 12 della legge regionale n. 7 del 26/07/2009, in: https://asfo.sanita.fvg.it/export/sites/aas5/it/amministrazione_trasparente/21_strutture_sanitarie_private_accreditate/_docs/2022/Contratto-firmatofirmato.pdf.).

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E giungiamo al 2023. In questa situazione la radiologia dell’ospedale di Pordenone pare migliorare.

Infatti nella guida ai servizi sc radiodiagnostica dell’ospedale di Pordenone “Santa Maria degli Angeli”, aggiornata il 17 aprile 2023, si trova che in detto nosocomio operano, in questo reparto o dipartimento: il direttore dott. Mauro Valentino Biscosi ed i dirigenti Medici Radiologi: Luisa Battigelli; Mariano Fiorello Crozzoli; Anna Maria Daniele; Arianna De Niccolò; Claudia Martin; Robert Mauro; Marina Ratti; Francesca Simone e Ilaria Specogna. (Asfo, Guida ai servizi radiodiagnostica – Pordenone – […] Presidio ospedaliero Santa Maria degli Angeli – Pordenone – guida_radiodiagnostica_osp_pn-aprile_23).

Quindi vi sono: 1 direttore e 9 radiologi e non servirebbe neppure più l’aiuto di Casa di Cura San Giorgio per l’ospedale di Pordenone. Inoltre la funzione organizzativa di coordinamento è svolta da Matteo Fantin e Maria Luigia Maniago. E vi è pure una dottoressa che si occupa della funzione organizzativa ed è la dott. ssa Chiara Bortolus.

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Nuovo colpo di scena. Rimangono a radiologia di Pordenone 4 dipendenti su 16.

Ma poi cosa accade ancora? Il 13 novembre 2023 esce su Pordenone Today un articolo intitolato “Radiologia in crisi, fuga di medici da Pordenone”. Sottotitolo: Due persone hanno dato le dimissioni per trasferirsi in Veneto. Conficoni (Pd): «Fallimento dell’assessore Riccardi nella gestione della sanità, con il complice silenzio del sindaco Ciriani». In esso si legge: «Sanità sempre più in crisi a Pordenone. Due medici hanno deciso di rassegnare le dimissioni per trasferirsi all’ospedale di Conegliano. L’ennesimo segnale di un sistema sanitario sempre più in affanno nella Destra Tagliamento. Sintomi che si sono fatti sentire con il caso della radiologia di San Vito al Tagliamento, Sacile, Spilimbergo e Maniago dove il servizio è stato affidato a una ditta esterna. 

Garantire un servizio professionale nel Friuli occidentale sta diventando sempre di più un’impresa. Ed è una situazione che accomuna tutto il Paese alle prese con privatizzazioni, carenza di personale e lunghe liste d’attesa. «Le dimissioni volontarie degli ultimi due radiologi a tempo indeterminato dall’ospedale di Pordenone certificano il fallimento dell’assessore Riccardi nella gestione della sanità, […] con il complice silenzio del sindaco Ciriani che aveva promesso di fare la sentinella ma non ha battuto un colpo di fronte al peggioramento dei servizi, mettendo le ragioni di parte davanti all’interesse dei cittadini».- Continua Conficoni. (Ivi).

«L’Asfo, come riporta il Messaggero Veneto, di recente aveva deciso di assumere nuovi operatori provenienti dall’Argentina tramite la società Radiologia Carnica di Amaro, in provincia di Udine. Una scelta che è servita, anche se in maniera provvisoria, a risolvere i problemi legati alla gestione dei turni di lavoro, dagli orari notturni alla carenza di operatori nel pronto soccorso. “Le ultime uscite di medici – prosegue Conficoni – si sommano alle numerose altre registrate in questi anni che hanno impoverito la sanità pubblica in difficoltà. Non a caso il servizio di radiologia è stato appaltato all’esterno. […] un altro duro colpo per la giunta Fedriga che, nonostante la carenza di personale sia il primo fattore di crisi, non ha fatto nulla per trattenere i dipendenti delle aziende sanitarie ma ne ha piuttosto favorito la fuga. Se vogliamo risollevare la situazione, urge una svolta. Già a partire dalla prossima legge di stabilità chiederemo vengano messe in campo iniziative volte a migliorare le condizioni di lavoro negli ospedali e nei presidi territoriali al fine di rendere maggiormente attrattivo il sistema”».
 (https://www.pordenonetoday.it/cronaca/radiologia-crisi-fuga-medici-pordenone-13-novembre-2023.html)

Invece, per concludere il 2023, Asfo pare sigli un accordo con Diagnostica 53 s.r.l. con sede legale ad Azzano Decimo per l’erogazione di prestazioni di radiologia dal 1° novembre 2023 al 31 dicembre 2024. (Documento reperito in rete dal titolo: Asfo. “Accordo per l’erogazione di prestazioni di radiologia ai sensi dell’art. 12 della Legge Regionale n.7 del 26/03/2009 “Disposizioni in materia di contenimenti dei tempi di attesa delel prestazioni sanitarie nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale”.

Ma poi nuovo colpo di scena: pare che Asfo avesse già fatto un bando per privatizzare radiologia di Pordenone, ma l’appalto è da rifare. L’articolo di riferimento è di Erri Lisetto e si intitola: “Radiologia a Pordenone, rimasti 4 dei 16 dipendenti, il bando ritirato e l’appalto è da rifare” e se ne riparlerà nel 2024, in Messaggero Veneto, 14 novembre 2023. Ma se vi era già in atto un tentativo di privatizzazione dell’intera radiologia Asfo, allora è comprensibile come 12 dipendenti se ne siano andati. Il partenariato con medici che non si sa che titoli e capacità abbiano, senza controllo pubblico e da altri dipendenti, non piace a nessuno di coloro che già lavoravano nei reparti ed espone tutti a problemi di diverso tipo, penso io.

E penso: «Mai che questi dg aziendali dell’epoca Riccardi pensino di cercare personale da assumere in forma stabile nella sanità pubblica! Eppure nell’ aprile 2023 Asfo aveva i suoi 10 radiologi. Ed allora? Perché si è messa a fare bandi di appalto del servizio? Boh, forse mi manca qualche informazione …  Se qualcuno può darmela … Inoltre perché non bandire nuovamente concorsi (sapete con 25 milioni di euro quanto personale potrebbero pagare) o ricorrere nuovamente a Casa di Cura ‘San Giorgio’ fino al reperimento di nuovi radiologi? Forse però il contratto con la San Giorgio era per gli spoke, o che ne so. Ma la rete ospedaliera è un unicuum, e non può essere diretta da mani diverse.

Questo mentre anche in Trentino la neo presidente della Consulta ha preso una decisa posizione contro la “deriva verso il privato”, sostenendo che “Il finanziamento della sanità pubblica è un investimento e non un costo da contenere nel bilancio”.  (Sanità in Trentino, a rischio l’intero sistema. La neo presidente della Consulta: “Stop alla deriva verso il privato”, e sui punti nascite: “Condizioni di rischio” – in: https://www.ildolomiti.it/cronaca/2024/sanita-in-trentino-a-rischio-lintero-sistema-la-neo-presidente-della-consulta-stop-alla%C2%A0deriva-verso-il-privato-e-sui-punti-nascite-condizioni-di-rischio).

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E siamo al 2024.

E siamo al 2024. Si continua a parlare di appalto ai privati di radiologia di Pordenone ma ci sono ancora 4 radiologi in servizio. Infatti il 3 giugno 2024, dopo che l’esternalizzazione della radiologia di Asfo è stata presa in considerazione, si trova ancora dirigente per la radiologia unificata di Sacile e Pordenone il dott. Mauro Valentino Biscosi. E presso radiologia di Pordenone lavorano pure altri tre dirigenti medici radiologi: Fiorello Mariano Crozzoli; Anna Maria Daniele; Roberto Mauro.

Quindi a gara avviata per il super appalto a privati di tutta la radiologia Asfo, l’ospedale di Pordenone/Sacile ha ancora 4 radiologi non esterni operativi. Inoltre risultano in servizio pure Matteo Fantin tecnico radiologo, Maria Luigia Maniago, coordinatore tecnico radiologo, Ginetta Turchet coordinatore infermieristico. La struttura dipartimentale di diagnostica per immagini dell’ospedale di Pordenone quindi, ha suo personale. (Fonte: https://asfo.sanita.fvg.it/it/strutture/direzione_sanitaria/dipartimento-diagnostica-per-immagini/radiologia_pordenone_sacile/).

Ma poi accade qualcosa di nuovo se sul sito Asfo dell’ospedale di Pordenone si trovano, se ho ben cercato, solo i nomi di tre Coordinatori infermieristici: Ginetta Turchet, Matteo Fantin e Maria Luigia Maniago e sono spariti tutti i radiologi. (https://asfo.sanita.fvg.it/it/strutture/direzione_sanitaria/dipartimento-diagnostica-per-immagini/radiologia_pordenone_sacile/radiologia_interventistica/ (sito visionato il 29 ottobre 2024)

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Ma vi è un altro problema: quanto costerà detto appalto?

Il 22 agosto 2023 il Messaggero Veneto riportava, sempre riferendosi al Messaggero Veneto, la cifra di 56 milioni, con bando in scadenza il 30 settembre 2023, per un periodo di 5 anni + 4 ripetibili, cioè per 9 anni. (Maxi-appalto da 56 milioni di euro per affidare ai privati i servizi di radiologia”).

Il 3 gennaio 2024 sempre per il Messaggero Veneto la cifra è lievitata a 108 milioni grazie al nuovo bandi di gara (Enri Lisetto, Maxi-appalto della radiologia, operazione da 108 milioni: i dettagli e la scadenza del bando).

L’impegno economico per l’esternalizzazione che durerà 60 mesi è invece sia per la testata Pordenone Today che per Il Gazzettino di 25 milioni. (Fonti: “Asfo, la radiologia passa interamente ai privati: bando da 25 milioni” in:
https://www.pordenonetoday.it/cronaca/privatizzazione-radiologia-asfo.html – 3 gennaio 2024;
“Radiologia a fine corsa: l’intero reparto ai privati. Maxi appalto da 25 milioni di euro per sessanta mesi”, in: Il Gazzettino, 3 gennaio 2024).

Vista la chiarezza dell’informazione locale, vorrà dire che giocheremo al lotto, prossimamente i numeri 25, 56 e 108. Non si sa mai, forse ne ricaveremo qualcosa!

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Verso l’intero servizio di radiologia Asfo in una mano sola privata.

Infine su Friulisera, il 5 ottobre 2024, esce un articolo intitolato: “ASFO consegna ai privati il servizio di radiologia, il Comitato Salute Pubblica Bene Comune di Pordenone pone 3 domande”, dove si legge:

«A nove mesi dalla Determina per affidamento a gara del servizio esecuzione/refertazione di prestazioni radiologiche ed ecografiche, compresa la fornitura delle relative apparecchiature, dei lavori e servizi correlati per 60 mesi con eventuale rinnovo, ASFO lunedì 30 settembre ha approvato i verbali di gara. ASFO quindi è pronta ad affidare ad una delle due Associazioni Temporanee d’Impresa, quella extraregionale “Fora/Techosp/Centro di medicina”, tutto il servizio per la “nostra” Azienda Sanitaria. Ricordiamo che riguardo a tale gara (che aveva subito in fase finale ben tre proroghe dei tempi massimi) ci sono stati interventi da parte dei Consiglieri regionali di opposizione».

Centro di Medicina, se trattasi della stessa struttura, è un gruppo privato con numerosi centri sanitari in Veneto e Lombardia ma alcuni anche in Fvg, e mi pare pure a Pordenone in via delle Ferriere. Il gruppo ha la sede legale a Villaorba di Treviso. Io conosco però quello di Conegliano Veneto. Ma paradossalmente fosse così, in uno spazio brevissimo si troverebbero una radiologia tutta privata in Asfo e un ospedale pubblico potenziato a Conegliano, con radiologi noti in Pordenone, che potrebbero portare i vantaggi economici intramoenia ad una Azienda Veneta mentre noi ci sveneremmo per pagare privati. Ma questi sono solo pensieri miei. Costo del tutto verosimilmente per Folisi di Firulisera: «oltre 25 milioni più IVA a carico di ASFO, del Servizio Sanitario regionale cioè di noi contribuenti. È bene ricordare che il servizio vale per tutti gli ospedali: Pordenone, Spilimbergo e San Vito». (Ivi). Pertanto l’operazione implica l’intera Asfo.

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Prime critiche all’intera operazione.

A questo punto Friulisera, nell’articolo sopraccitato, riporta le critiche del Comitato Salute Pubblica Bene Comune di Pordenone all’operazione di totale esternalizzazione della radiologia di Asfo, (non più di Pordenone):

«1) È sensato e credibile che ci siano in Regione, a partire da oggi e per i prossimi dieci anni, ospedali pubblici senza proprie strutture diagnostiche radiologiche, con personale formato, regolamentato e supervisionato? E che, invece, tutte le strutture diagnostiche radiologiche, (un servizio fondamentale per le attività sanitarie dell’ospedale e del territorio) siano date totalmente in gestione a privati, con relativi utili?

2) In tutte le Determine del caso, citate in questi nove mesi, non c’è una comparazione tra i costi del servizio svolto all’interno e quello così esternalizzato: cioè come si giustifica la spesa di almeno 5 milioni di euro all’anno? Quanto ci guadagnerà il privato e quanto spenderemo in più quindi noi contribuenti?

3) Si giustifica tale scelta con l’impossibilità di mantenere il personale in servizio a cui si aggiunge la carenza di partecipanti ai concorsi. Senza però dirci come le aziende private recuperino il personale necessario e soprattutto dove e con quali inquadramenti e formazione. A tal proposito vogliamo ricordare ad ASFO come, recentemente, sia invece riuscita a far rientrare in Azienda un medico radiologo fuoriuscito. E, infine, come riesca, a fronte di tali carenze e fughe, a trovare personale specializzato per le sale operatorie retribuendolo in maniera ben più lauta di quanto previsto dal contratto. Perché non si è fatto lo stesso anche per i circa 10 operatori radiologici mancanti?»

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 Ma sul caso è intervenuto anche Endrius Salvalaggio il 15 ottobre 2024, su “Quotidiano Sanità” con un articolo intitolato: “Asfo, la radiologia appaltata ai privati con bando da 25milioni” riportando pure le critiche all’ intera operazione di esternalizzazione per 10 anni dell’intera radiologia dell’Asfo del Fassid, il sindacato dei radiologi, che ha obiettato, per voce del suo rappresentante dr. Stefano Smania, già anticipate nel marzo 2024:

«Per arrivare a tanto – sosteneva Smania – ci sono state diverse mancanze che nel tempo si sono succedute, come tutti i “no” che abbiamo ricevuto. Abbiamo chiesto incentivi per chi lavora nelle radiologie d’urgenza a fianco ai Pronti soccorsi, abbiamo chiesto assunzioni con stipendi più dignitosi anche grazie alle Risorse Aggiuntive più alte, ecc ecc, ma l’unica risposta è stata sempre no”.


Ora che il passaggio del servizio di radiologia è stato formalmente definito il sindacato sostiene che se “ora che la gara d’appalto è stata aggiudicata ad un grosso gruppo operante che ha esperienza nella gestione di grosse realtà e si impegnerà al massimo per dare continuità e qualità al servizio, ciò non toglie le critiche a chi non ha saputo gestire in maniera diversa e per tempo tutte le criticità che avevamo evidenziato negli anni scorsi e che hanno portato ad un catastrofico crollo dei servizi di radiologia di tutta Asfo. Resta la domanda se davvero si dovessero spendere così tanti soldi pubblici e perché fosse necessario l’intervento di un gruppo privato esterno anziché appoggiarsi alle competenze locali”. Conclude Fassid, sindacato dei radiologi
». (https://www.quotidianosanita.it/friuli_venezia_giulia/articolo.php?articolo_id=125043).

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Conclusioni.

Sarebbe importante a mio avviso che i consiglieri di minoranza chiedessero subito una audizione della III Commissione salute per sviscerare il tema delle esternalizzazioni in reparti fondamentali per la diagnosi e cura dei pazienti e che potrebbero, se si protraggono nel tempo, non riportare mai più il servizio pubblico negli stessi, creando una svolta epocale. Ma secondo me detto argomento doveva essere discusso in consiglio regionale, anche perché vi sono dati sensibili non di poco conto in ballo. Infine preciso che non voglio offendere alcuno, e se qualcuno si sente offeso da quanto ho scritto documentandomi mi scuso subito con lui, ma dato che l’argomento mi incuriosiva ho letto, cercato e scritto queste considerazioni sulla base di ciò che ho reperito. Qualora mi giungano altre informazioni o documenti nel merito scriverò un secondo testo. Per cortesia se non ho capito bene qualcosa correggetemi e scrivetemi, e se erro correggetemi. Ma credo sia ora “passata e suonata”, come si suol dire per chiamare questa amministrazione regionale a discutere le sue scelte americaneggianti in sanità che ci lanciano verso un futuro pieno di modifiche epocali ed incognite.

Laura Matelda Puppini

 

 

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