Ultimissime! Il Tar accoglie la richiesta della Danieli di avere le firme dei sottoscrittori la petizione contro l’acciaieria a San Giorgio di Nogaro.
Furio Honsell ha inviato oggi questo comunicato stampa, intitolato: “Preoccupazione per sentenza del Tar Fvg su ricorso Danieli: indebolito il diritto di petizione e la libertà di espressione”.
«La decisione del TAR di accogliere il ricorso della Danieli di ottenere i nominativi dei sottoscrittori della petizione al Consiglio Regionale FVG contro l’acciaieria per procedere con “azioni risarcitorie e querele di diffamazione” nei loro confronti, ci lascia molto delusi e preoccupati.
Al di là del fatto che non fu mai dichiarato che la decisione di non sostenere l’iniziativa da parte della Regione dipendesse dalla petizione, riteniamo che lo strumento della petizione venga così profondamente indebolito da questa sentenza. Le dichiarazioni nel ricorso della Danieli sono molto pesanti nei confronti dei cittadini firmatari e renderanno tutti molto più restii ad esprimere il loro pensiero quando andrà in contrasto con un colosso industriale o un altro potentato.
Questa sentenza avrà l’effetto di rendere più debole il diritto democratico di esprimere il proprio dissenso politico nei confronti dell’autorità.
Infine il TAR equipara la petizione ad un esposto, ma sono concetti diversi. Un grazie sincero all’Avvocato Monai autentico difensore dei diritti civili.” Così si è espresso un Furio Honsell, Consigliere Regionale di Open Sinistra FVG che si era costituito ad opponendum nella causa».
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Ricordo che questa richiesta della Danieli deriva dalla consegna alla stessa, su domanda, da parte della Regione FVG della petizione senza firme: da qui la richiesta al tar delle firme. Ma perché forse il presidente del Consiglio regionale o altro ha autorizzato la consegna e consegnato il testo della petizione, alla Regione stessa diretta? Non lo si sa, cioè non si sa il motivo della richiesta, e la costruzione di una acciaieria fra Grado e Lignano, della Metinvest e Danieli (come da reclame) è frutto di una transizione dell’opificio industriale da realizzarsi in un sito triestino ad un sito friulano posto fra Grado e Lignano, anche per il minor impatto ambientale, secondo la Danieli, che però esisteva anche a suo dire (vedi sempre reclame) e pare che la costruzione di una acciaieria in territorio regionale non sia mai passato per il consiglio regionale, ma sia frutto di accordi di vertice di esponenti della giunta regionale, senza chieder nulla ad alcuno. Ma se erro correggetemi. Anche da qui la petizione rivolta alla Regione, ai sensi della legge, che poteva tenerne conto o meno. Ma chi ha detto di no alla Danieli è sempre stata la Regione FVG che pare però avesse già fatto forse delle promesse, e se erro correggetemi.
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Questo l’articolo pubblicato dal Messaggero Veneto oggi, 11 ottobre 2024, di Alessandro Cesare, intitolato:
Petizione contro l’acciaieria a San Giorgio, il Tar accoglie il ricorso di Danieli: «Niente anonimato sui firmatari»
«Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha accolto il ricorso della Danieli &C Officine Meccaniche contro la Regione Fvg e contro un gruppo di sottoscrittori della petizione anti acciaieria che il Gruppo avrebbe voluto realizzare a San Giorgio di Nogaro. (…).
Il Tar, in particolare, ha stabilito che «coloro i quali sottoscrivono una pubblica petizione accettano, seppur implicitamente e in ragione della natura dell’atto che controfirmano, la pubblicazione del proprio nominativo. (…).
I giudici del Tar, inoltre, hanno sottolineato che «i principi di trasparenza e responsabilità non possono ammettere la preclusione all’accesso alle petizioni e ai relativi documenti accompagnatori, salvo che, in particolari situazioni, i sottoscrittori documentino, quale conseguenza della pubblicazione della loro sottoscrizione, possibili azioni discriminatorie o indebite pressioni a loro danno. Tali non possono considerarsi le potenziali azioni giudiziarie indicate dalla ricorrente nei propri scritti difensivi (azioni risarcitorie e querele per diffamazione), trattandosi all’evidenza non già di pretestuose intimidazioni o della minaccia di un male ingiusto, ma del legittimo esercizio di un diritto. (…)». (https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2024/10/11/news/petizione_acciaieria_san_giorgio_nogaro_tar_fvg_accoglie_ricorso_danieli_niente_anonimato_firmatari-14708665/amp/).
In questo articolo però c’è una inesattezza, che non ho riportato citando. Infatti non sono stati in prima battuta i cittadini a opporsi alla consegna delle firme, ma è stato il Presidente del Consiglio Regionale per motivi di privacy. Inoltre secondo me il Tar doveva esprimersi solo su questo argomento: deve o no la Regione Fvg consegnare le firme dei sottoscrittori la petizione contro la realizzazione di una nuova acciaieria fra due poli turistici alla Danieli che ne aveva fatto richiesta, o dette firme sono coperte da privacy? Ma non era chiamato ad esprimersi sul fatto se sia o meno paragonabile ad una ‘intimidazione’ il volere le firme per azioni risarcitorie e querele, senza che un normale tribunale e non quindi quello amministrativo abbia prima deliberato se il testo della petizione sia offensivo o meno. Infatti se il testo è offensivo allora si presenta una situazione, se non lo è un’ altra. Invece alla luce di questa sentenza, pare che la Danieli possa subito passare ad azioni risarcitorie. Ma non è così. Infatti questa è materia per la giustizia normale non amministrativa. e quindi non è materia per il TAR almeno io questo penso, ma se erro correggetemi. Quindi non so che valore dare a questa sentenza amministrativa, ma non sono un avvocato né sono laureata in legge e pertanto scrivo solo miei riflessioni personali.
Laura Matelda Puppini.
L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://www.udinetoday.it/cronaca/ricorso-tar-petizione-acciaieria-danieli.html. L.M.P.
Guardate come si esprime invece ansa nel merito correttamente in: Tar Fvg accoglie il ricorso gruppo Danieli contro Regione, in https://www.ansa.it/friuliveneziagiulia/notizie/2024/10/11/. Chi ha steso il testo per Ansa parla di ricorso al tar contro la Regione per la concessione delle firme della petizione, vinto dalla Danieli. Ma “La sentenza è appellabile al Consiglio di Stato entro tre mesi dalla pubblicazione o, se verrà notificata, entro 30 giorni dalla notifica”, – secondo l’avvocato Monai.
E così Furio Honsell oggi, 12 ottobre 2024: “IL PRESIDENTE FEDRIGA DIFENDA I CITTADINI E FACCIA RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO
“Il TAR ha stabilito che la ditta #Danieli ha diritto di conoscere i nomi di coloro che hanno firmato la petizione contro la realizzazione dell’acciaieria nella laguna di Marano, al fine di rivalersi nei loro confronti. Il presidente Fedriga deve fare ricorso al #ConsiglioDiStato contro questa decisione! Lo deve fare per difendere i cittadini dal rischio di ritorsioni per danni e diffamazione solamente per aver espresso la propria opinione (la stessa, tra l’altro, di quella che lui stesso ha espresso). Lo deve fare per difendere il diritto al dissenso che si esprime attraverso le ‘petizioni’, che sono una cosa ben diversa dal ‘ricorso’, come ha ritenuto, crediamo a torto, il TAR. Infine lo deve fare per rispettare l’impegno preso all’unanimità dal ConsiglioRegionale FVG che ha approvato una mozione in difesa della privacy dei cittadini che si esprimono attraverso petizioni.
Dovesse essere necessario, continueremo a chiedere pubblicamente, ogni giorno, per i 30 giorni che avremo a disposizione per farlo, che il Presidente Fedriga faccia ricorso al Consiglio di Stato.” Così si è espresso Furio Honsell consigliere regionale di OpenSinistraFVG.
Una persona mi ha trasmesso in forma privata questo testo che pubblico per il suo inteesse ma senza palesare la fonte: In riferimento alla sentenza del Tar Fvg che permette di dare alla Danieli il nome dei firmatari della petizione contro la costruzione di una grande acciaieria Metinvest – Danieli nella laguna di Marano, si segnala la seguente normativa europea:
“12. Una volta iscritte nel ruolo generale, le petizioni diventano documenti pubblici e il Parlamento, per ragioni di trasparenza, può pubblicare il nome del firmatario nonché dei cofirmatari e degli eventuali sostenitori, e il contenuto della petizione. Il firmatario, i cofirmatari e i sostenitori sono informati di conseguenza.
13. In deroga al paragrafo 12, il firmatario, un cofirmatario o un sostenitore può chiedere che il suo nome NON sia RESO NOTO, al fine di tutelare la sua vita privata.
In tal caso il Parlamento è tenuto a soddisfare tale richiesta.
(https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/RULES-9-2023-02-14-RULE-226_IT.html
http://www.europarl.europa.eu).
ULTIMISSIME. Da Furio Honsell e dai due articoli pubblicati da ‘Friulisera’ si evince che il Consiglio Regionale Fvg, unanime, ha accolto la mozione – presentata come primo firmatario da Furio Honsell di Open Sinistra Fvg – che chiedeva di tutelare la libertà di espressione politica da parte dei cittadini attraverso l’istituto della petizione, in generale. (https://friulisera.it/manca-il-riferimento-diretto-alla-danieli-ma-lintero-consiglio-regionale-si-schiera-in-difesa-del-diritto-dei-cittadini-di-esprimersi-attraverso-le-petizioni/). Pertanto, qualora la giunta non dia parere contrario, la Regione Fvg ricorrerà al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che la obbliga a dare i nominativi dei firmatari la petizione ‘No acciaieria’, in quanto non si può impedire ai cittadini di espriemere il proprio parere. “«Crediamo che sia necessario avere un pronunciamento ulteriore su una tematica che è molto delicata» spiega ai microfoni del Tgr Rai il Presidente del Consiglio regionale, il leghista Mauro Bordin «e che riguarda il diritto del cittadino di avanzare delle proposte e di fare valere la propria opinione, oltre che il diritto degli interessati, naturalmente, di agire in giudizio su tematiche che hanno diversi profili giuridici. Noi riteniamo che ci siano le condizioni – alla luce degli approfondimenti fatti – per chiedere il giudizio del Consiglio di Stato.» – così ha affermato Mauro Bodrin, presidente del Consiglio regionale. (https://friulisera.it/la-regione-fvg-ricorrera-contro-la-sentenza-tar-sulle-firme-della-petizione-no-acciaieria/).