Walter Zalukar: Perchè non condivido la riforma sanitaria Riccardi. Emendamenti sempre di W. Zalukar proposti in aula e non approvati relativi all’emergenza urgenza.
Queste considerazioni di Walter Zalukar, dirigente medico di medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza, già Direttore del Dipartimento di emergenza e accettazione dell’ospedale di Cattinara a Trieste, forse non sono state scritte in questi giorni, ma sono di attualità oggi più che mai, e per queste le ripropongo, da Il Perbenista. (http://www.ilperbenistafvg.it/articolo.aspx?art_id=5969&cat=09. 12 luglio 2019).
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«Questa nuova riforma sanitaria ha il pregio di aver abrogato la riforma Serracchiani, che ha portato al massimo degrado la sanità del FVG, ma oltre a questo merito c’è ben poco altro di concretamente positivo.
Infatti non vengono date chiare ed esaustive indicazioni su come far uscire la sanità dai 5 anni di sfascio, non c’è neppure un accenno di progetti idonei ad affrontare le numerose e gravi criticità esistenti, per ricostruire un sistema sanitario pubblico un tempo eccellente e ora ridotto in macerie.
Serviva una pianificazione che individuasse analiticamente in una scala di priorità gli obiettivi e la loro fattibilità, le azioni e le risorse necessarie, gli strumenti di verifica e misurazione dei risultati.
Questo avrebbe fatto rinascere nei cittadini la fondata speranza che un domani avrebbero potuto avere cure e assistenza di nuovo adeguate.
Ma invece di decidere questa legge enuncia una serie di principi ovvi, quali la integrazione sociosanitaria, la centralità del paziente, le cure sul territorio, ecc. ecc., concetti senz’altro condivisibili ma astratti, perché non viene indicato come realizzarli, in che tempi, con quali risorse.
Al posto di progetti concretamente attuabili abbiamo la promessa di magnifiche sorti e progressive, quindi astratti annunci proiettati nel futuro, mentre nel presente rimangono confermati i fatti concreti dell’era Serracchiani, come il taglio dei posti letto, lo svilimento di medici e infermieri, la soppressione di strutture e servizi.
Un esempio di mancata progettualità innovativa è il mantenimento degli ospedali considerati fittiziamente unici ma articolati su due sedi distanti decine di km, quindi con reparti “a scavalco”, assurdità organizzativa senza alcuna spiegazione razionale, ma dalle conseguenze devastanti, con professionisti pendolari a tappare i buchi di organici ridotti all’osso, perdita della continuità del rapporto fra medico e paziente, anche quest’ultimo spesso costretto a migrare, e venir meno della tanto declamata centralità della persona.
E che dire del sistema di emergenza? Un modello di eccellenza ormai ridotto a un colabrodo. Che ha resuscitato immagini che credevamo sepolte nella memoria: feriti che dopo la lunga e vana attesa di un’ambulanza vengono caricati su mezzi privati che si fanno largo nel traffico con clackson e fazzoletto bianco. E questi sono i fortunati che hanno solo sofferto un po’ di più, ma i morti? E nonostante i lutti, le sofferenze, i disagi, si prosegue per si prosegue imperterriti per questa strada.
Non c’è qui abbastanza spazio per continuare l’elenco delle criticità non affrontate, ma non si può concludere senza rilevare l’assenza di una politica del personale.
Già l’era Serracchiani si era distinta per la mancata valorizzazione dei professionisti, considerati e trattati alla stregua di meri fattori di produzione, se non addirittura irrisi definendoli “poltrone”.
Invece il personale rappresenta la risorsa più preziosa di un’Azienda sanitaria e meriterebbe quindi maggior attenzione e considerazione.
Soprattutto la carenza di professionisti avrebbe dovuto consigliare misure atte a incentivarne il reclutamento, visto che medici e infermieri se possono emigrano in regioni che offrono condizioni di lavoro migliori e climi più “amichevoli”.
Appare semplicistica e inopportuna la previsione di assumere medici già in quiescenza per riempire tali vuoti.
Altre regioni hanno scelto di assumere i medici specializzandi degli ultimi anni di corso, un’opzione prevista dalla normativa nazionale che sembra assai più razionale ed efficace.
Walter Zalukar».
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Aggiungo qui gli emendamenti non approvati presentati da Walter Zalukar alla discussione per la riforma della sanità, legge 70 /2019, relativi all’ organizzazione del Pronto Soccorso, e NON APPROVATI, dal sito della Regione Autonoma Fvg per conoscenza, dato che l’articolo è relativo alla posizione presa da detto medico e consigliere regionale.
ZALUKAR. Emendamento modificativo (22.3) NON APPROVATO. Al comma 2, dopo la lettera a), è aggiunta la seguente lettera: «a bis) tramite il numero unico nazionale 116117, l’accesso ai servizi di cure mediche non urgenti e altri servizi sanitari concorrendo alla gestione della domanda assistenziale a bassa intensità-priorità. Il numero unico nazionale 116117 è funzionalmente raccordato con il Sistema di emergenza sanitaria territoriale «118» di cui all’articolo 30 della presente.».
Nota: La presente previsione non comporta maggiori oneri di spesa a carico del bilancio regionale.
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ZALUKAR. Emendamento modificativo (24.4) NON APPROVATO. Al comma 3, dopo le parole: “Giunta regionale”, sono aggiunte le seguenti: «previo parere della commissione consiliare competente».
Nota: La presente previsione non comporta maggiori oneri di spesa a carico del bilancio regionale.
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ZALUKAR. Emendamento sostitutivo (30.1). NON APPROVATO. L’articolo 30 è sostituito dal seguente articolo: «Art. 30. (Il sistema di emergenza urgenza territoriale)1. La funzione di emergenza urgenza territoriale è assicurata dalle Aziende sanitarie di cui all’articolo 3, comma 1, lettere b), c) e d), della legge regionale 17 dicembre 2018, n. 27 (Assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale) attraverso Il Sistema di emergenza sanitaria territoriale «118», di seguito denominato «Sistema».
2. Il Sistema è organizzato nell’ambito dei territori aziendali e si compone di Centrali operative che garantiscono le attività di emergenza urgenza sanitaria nel territorio di competenza, secondo criteri di efficienza organizzativa e di efficacia dei risultati.
3. Nell’ambito dell’azienda che insiste sull’area Giuliano-Isontina, si prevede, la presenza di una sottocentrale operativa nell’area Isontina che garantisce le attività di cui al comma 2.
4. Al fine di garantire l’omogeneità negli standard di servizio e la massima integrazione delle attività di soccorso extraospedaliero, l’Azienda regionale di coordinamento per la salute di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a), della legge regionale 27/2018 assicura la funzione di coordinamento del Sistema in particolare attraverso la predisposizione della proposta di Piano regionale di emergenza-urgenza extraospedaliera, da sottoporre all’approvazione della Giunta regionale.
5. Il Piano di cui al comma 4 contiene almeno: a) l’individuazione della Centrale operativa a cui attribuire funzioni operative sovra zonali per l’elisoccorso, il trasporto di organi, di farmaci e di équipe sanitarie e le maxi emergenze, ai sensi del Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70 (Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera). b) Le modalità di ricezione dell’allarme relative al soccorso sanitario volte a garantire l’afferenza diretta della linea 118. c) Il numero e la tipologia dei mezzi di soccorso operativi atti ad assicurare tempi di intervento nei casi di emergenza e urgenza di massimo8 minuti in area urbana e 20 minuti in area extraurbana, salvo particolari situazioni di complessità operativa, e fermo restando quanto indicato dal D.M. 2 aprile 2015 n. 70 in merito al fabbisogno di mezzi di soccorso avanzati. d) Le azioni volte al controllo della qualità dei servizi prestati e delle attività svolte, con particolare riferimento alla gestione del rischio, alla formazione del personale, alla comunicazione e alla divulgazione della cultura dell’emergenza, nonché alla gestione dei soccorsi speciali e delle maxi emergenze. Nota: La presente previsione non comporta maggiori oneri di spesa a carico del bilancio regionale.
ZALUKAR. Emendamento modificativo (33.2). NON APPROVATO. Al comma 2, dopo le parole: «può essere realizzata attraverso progetti», sono sostituite dalle seguenti: «si realizza attraverso i piani regionali settoriali di cui all’articolo 45».
Nota: La presente previsione non comporta maggiori oneri di spesa a carico del bilancio regionale.
ZALUKAR. Emendamento modificativo (46.1). NON APPROVATO. Al comma 2, dopo le parole: «sono adottate», sono aggiunte le seguenti: «previo parere della Commissione consiliare competente».
Nota: La presente previsione non comporta maggiori oneri di spesa a carico del bilancio regionale.
Da: https://www.consiglio.regione.fvg.it/iterdocs/Docs/Emendamenti/CQNOC6Y1CR_070_EM_AULA.pdf.
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Per cortesia chi lo sa, mi dice dove si trova il testo di legge approvato?
Ricordo che ho già pubblicato su www.nonsolocarnia.info, il 7 dicembre 2017, “Walter Zalukar, Ripensare la sanità regionale” che invito a leggere se non già fatto.
Laura Matelda Puppini
L’immagine che accompagna l’articolo ritrae il dott. Walter Zalukar ed è tratta solo per questo uso, da: http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2013/12/31/news/zalukar-resta-al-lavoro-fino-al-2019-1.8390301.
https://www.nonsolocarnia.info/walter-zalukar-perche-non-condivido-la-riforma-sanitaria-riccardi-emendamenti-sempre-di-w-zalukar-proposti-in-aula-e-non-approvati-relativi-allemergenza-urgenza/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2017/12/Zalukar-2-image.jpg?fit=495%2C660&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2017/12/Zalukar-2-image.jpg?resize=150%2C150&ssl=1ECONOMIA, SERVIZI, SANITÀQueste considerazioni di Walter Zalukar, dirigente medico di medicina e chirurgia di accettazione e d'urgenza, già Direttore del Dipartimento di emergenza e accettazione dell'ospedale di Cattinara a Trieste, forse non sono state scritte in questi giorni, ma sono di attualità oggi più che mai, e per queste le ripropongo,...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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